Immuni, l’app ufficiale anti coronavirus

Il commissario all’emergenza Domenico Arcuri e Bending Spoons, software house milanese guidata da Luca Ferrari, hanno siglato il contratto con cui Immuni diventa l’app ufficiale di tracciamento dei contatti per la lotta al coronavirus dell’Italia.

Bending Spoons concederà in licenza d’uso aperta, gratuita e perpetua il codice sorgente dell’app, e si rende disponibile a titolo gratuito per completare gli sviluppi informatici necessari per arrivare alla messa in esercizio del sistema nazionale di contact tracing digitale.

Nello sviluppo dell’app, Bending Spoons si è avvalsa anche della consulenza e della supervisione tecnica di John Elhann, presidene di FCA. Nelle prossime settimane l’app potrebbeb essere testata nello stabilimento Ferrari a Maranello, prima della diffusione definitiva.

Non è ancora definito invece chi gestirà l’app dal lato della pubblica amministrazione, per facilitare l’interfacciamento con i sistemi tecnologici dello stato.

L’app Immuni (ma il nome definitivo potrebbe non essere questo) si potrà scaricare volontariamente (non ci sarà nessun obbligo) ed è composta da due parti:

  • un sistema di tracciamento dei contatti tramite bluetooth, che rileverà la vicinanza tra due smartphone nell’ordine di un metro e conserverà sul dispositivo una lista di codici identificativi anonimi dei dispositivi con cui ci sono stati contatti ravvicinati entro un determinato lasso di tempo. Quando un cittadino viene sottoposto al test per il coronavirus dovrà comunicare l’uso dell’app e l’operatore sanitario genererà un codice che permetterà al paziente di cariare i dati su un server. Dopo una valutazione della vicinanza fisica e la durata del contatto verrà generata una lista di utenti a rischio, ai quali verrà inviata una notifica sullo smartphone che potrà richiedere all’utente l’autoisolamento o di contattare determinati numeri per l’emergenza.
  • un diario clinico da compilarsi a cura dell’utente stesso, che oltre ai propri dati generali anagrafici, l’età, il sesso, la presenza di malattie pregresse e l’assunzione di farmaci, annoterà eventuali sintomi e le condizioni di salute. Il diario clinico rimarrà privato, ma potrebbe essere utile per l’utente stesso a tenere sotto controllo l’evolversi dello stato di salute e per agire più rapidamente in caso di aggravamento dei sintomi.

Affinchè il tracciamento dei contatti sia efficace, occorre:

  • che l’app venga utilizzata da almeno il 60% dei cittadini, circa 36 milioni di persone;
  • che il personale sanitario riceva un’adeguata formazione;
  • un sistema di test capillare che in questo momento sembra però mancare.

Per completare l’infrastruttura tecnologica ed eseguire i test occorrono ancora alcune settimane. L’intenzione è di arrivare preparati alla riapertura prevista ad oggi per inizio maggio.


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