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Stati Uniti

Ora Trump ordina l’abbattimento di migliaia di ettari di foreste

Trump ha firmato un ordine esecutivo per l'abbattimento di migliaia di ettari di foreste
Trump ha firmato un ordine esecutivo per l'abbattimento di migliaia di ettari di foreste 

La decisione è l’ultima di una serie di misure per smantellare le politiche dell’amministrazione Biden. Obiettivo: ridurre le importazione di legno dal Canada. Scienziati e ambientalisti: “Effetti negativi sul clima”

3 minuti di lettura

Non solo la scure per i tagli alle spese pubbliche, ma anche la motosega per abbattere gli alberi. Nel weekend il presidente Usa Donald Trump ha approvato un ordine esecutivo che prevede l'abbattimento di migliaia di ettari di foreste americane, aggirando potenzialmente le indicazioni sulla protezione delle specie, nel tentativo di ottenere legname più velocemente e ridurre le importazioni dal Canada, Paese con cui è in corso un importante braccio di ferro sulla questione dazi. La direttiva voluta dal neo presidente Usa mira a soddisfare l'aumento di offerta interna di legname per avvantaggiare costruttori di case e industria edile. Dunque la motosega simbolo del presidente argentino Javier Milei, Trump la imbraccia per davvero: l'obiettivo è una "immediata espansione nella produzione di legname".

Le preoccupazioni di scienziati e ambientalisti

"La produzione di legname, carta, bioenergia e altri prodotti in legno è fondamentale per il benessere della nostra nazione" scrive Trump nero su bianco e giustificando l'uso della scure su tutto il territorio nazionale, quasi 113 milioni di ettari di foreste nazionali e terre pubbliche.

Una mossa che non fa che aumentare le preoccupazioni di scienziati e ambientalisti per lo smantellamento continuo, nell'ultimo mese, delle politiche climatiche e ambientali degli Stati Uniti. Dopo l'uscita dagli Accordi di Parigi, la rimozione e l'oscuramento dei concetti di crisi climatica dai siti federali e le migliaia di licenziamenti di dipendenti pubblici che riguardano in particolar modo ricercatori, forestali ed esperti delle agenzie federali su clima, meteo e protezione della natura, mentre l'America punta a "trivellare" ovunque e spingere sui combustibili fossili, ora c'è il rischio che anche i grandi alleati nella lotta al surriscaldamento globale, ovvero quei miliardi di alberi che assorbono CO2 e preservano la biodiversità, vengano presto abbattuti per alimentare l'industria del legname.

"Legno troppo protetto dalle norme”

La visione di Trump indica come gli States abbiano "una abbondanza di risorse di legname" da sfruttare, ma finora il legno è stato a suo dire troppo protetto da normative - come quelle relative alla protezione delle specie a rischio nelle foreste - che hanno impedito un rapido accesso a queste risorse. Il dito è puntato in particolare contro l'Endangered Species Act che richiede valutazioni ambientali approfondite per garantire per esempio che attività come il disboscamento non danneggino la fauna selvatica e gli ecosistemi, valutazioni che possono far durare anni i processi di approvazione per i progetti di disboscamento. Di conseguenza, con l'ordine firmato il primo marzo, Trump punta a fare emanare "nuove linee guida" che possano agevolare l'aumento della produzione di legname, aggirando quelle norme di protezione.

Gli ambientalisti: “Peggiorerà effetti sul clima”

Per l'associazione no profit sui diritti ambientali Earthjustice "questo ordine esecutivo mette in moto una motosega libera per tutti nelle nostre foreste federali. Gli americani apprezzano le nostre foreste per tutti i benefici che offrono, come svago, aria pulita e acqua potabile pulita. Ma questo ordine ignora questi valori e apre la porta al saccheggio di terre selvagge, il tutto per nient'altro che un guadagno aziendale. A lungo termine, questo peggiorerà gli effetti del cambiamento climatico, distruggendo anche l'habitat critico della fauna selvatica" sostiene Blaine Miller-McFeeley di Earthjustice.

L'ordine emanato dal presidente Usa si basa sul concetto che la dipendenza del legname da altri Paesi sia un fattore che "minaccia la sicurezza nazionale", per tanto - mentre il presidente sta considerando tariffe sulle importazioni di legno da Canada, Brasile e altri Paesi - l'idea è quella di una sorta di via libera alla possibilità di aggirare gli attuali livelli di protezione (delle specie e degli alberi) per dare vita a un mercato interno del legname "affidabile".

Per Randi Spivak del Centre for Biological Diversity quest'ordine "scatenerà motoseghe e bulldozer sulle nostre foreste federali", minando la funzione degli alberi nella lotta alla crisi climatica e aumentando la perdita di quella biodiversità che è stata recentemente al centro degli accordi di 150 Paesi nella Convenzione sulla Biodiversità, la COP16 che si è tenuta a Roma, dove però i delegati degli Stati Uniti non erano presenti.

78 milioni di ettari di foreste a rischio

Anche se gli scienziati hanno ricordato come nei devastanti incendi che hanno colpito il Paese ci sia lo zampino della crisi climatica, che tra terreni più secchi e aumento delle temperature rende i fenomeni meteo e la devastazione più intensi, l'amministrazione Trump sostiene che aumentare il numero dei tagli sia un modo per "ridurre il rischio di incendi boschivi", un sistema che viene indicato anche nel famoso Project2025, le linee guida conservatrici della Heritage Foundation che suggerivano tagli ai principali istituti scientifici.

In tutto ciò la scorsa settimana Trump ha nominato Tom Schultz, ex dirigente dell'industria del legname, a capo del Forest Service, l'agenzia che dovrebbe supervisionare almeno 78 milioni di ettari di foreste nazionali e terreni pubblici. Nel frattempo, sebbene molte delle scelte della amministrazione Usa siano state spiegate con la necessità di "migliorare la gestione forestale", nell'America dove migliaia di forestali sono appena stati licenziati si stanno anche interrompendo i finanziamenti relativi alla piantumazione di alberi.

Stop ai finanziamenti

In molte aree degli Stati Uniti, come per esempio in quelle che furono colpite vent'anni fa dall'uragano Katrina, erano in corso programmi e progetti per ripristinare chiome arboree e foreste che erano state distrutte. Uno dei più grandi finanziamenti, 75 milioni di dollari da destinare alla Arbor Day Foundation da parte del Forest Service, è stato infatti recentemente interrotto dal governo: la sovvenzione faceva parte della legge sul clima firmata dall'ex presidente Joe Biden, l'Inflation Reduction Act, ma Trump - con l'ennesimo colpo di motosega - ha deciso di tagliarla, esattamente come farà in futuro per molti dei grandi alberi americani.