- Vie genitali e gonadi maschili
- I testicoli: che cosa sono, come sono fatti e a che cosa servono
- L’epididimo e le vie spermatiche
- Il testosterone: che cos’è e dove viene prodotto
- Il pene: che cos’è e com’è fatto
- Lo scroto: a che cosa serve
- Vie genitali e gonadi femminili
- La vagina e la vulva: le caratteristiche
- L’utero: che cos’è, com’è fatto e a che cosa serve
- Le tube uterine: che cosa sono e a che cosa servono
- Le ovaie: che cosa sono, come sono fatte e a che cosa servono
- Le mammelle: che cosa sono, come sono fatte e a che cosa servono
Gli organi degli apparati genitali maschile e femminile sono deputati a fabbricare e conservare i gameti, ovvero le cellule finalizzate alla riproduzione, che si fondono per generare un nuovo individuo. I componenti dell’apparato genitale provvedono altresì a elaborare ormoni (androgeni nel maschio ed estrogeni nella femmina) che svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento delle normali funzioni sessuali. Per cui è possibile distinguere nel complesso:
- le gonadi, ovvero gli organi riproduttivi che nell’uomo e nella donna producono i gameti, chiamati rispettivamente testicoli e ovaie;
- le strutture associate che fungono da dotti, perché ricevono e trasportano i gameti;
- le ghiandole e gli organi annessi, che rilasciano i propri secreti nelle vie genitali.
1Vie genitali e gonadi maschili
Le strutture fondamentali che compongono l'apparato genitale maschile comprendono i testicoli, a partire dal quale gli spermatozoi procedono attraverso un sistema di dotti (l'epididimo, il dotto deferente, il dotto eiaculatore e l'uretra), e gli organi esterni costituiti dallo scroto , che racchiude i testicoli, e dal pene, percorso dalla porzione terminale del canale uretrale.
2I testicoli: che cosa sono, come sono fatti e a che cosa servono
I testicoli sono gli organi dell’apparato genitale maschile, accolti nello scroto, la borsa cutanea collocata posteriormente alla radice del pene. Hanno forma ovoidale e risultano lievemente appiattiti. Il loro diametro maggiore, nel soggetto adulto, è di 5 centimetri all’incirca, e quello trasverso di 3 centimetri. All’interno ciascun testicolo risulta suddiviso da una serie di setti in svariati lobuli, ognuno dei quali è costituito da 1-4 condotti, sottili e contorti (di 70-80 centimetri di lunghezza e 0,12-0,13 millimetri di diametro): sono questi i tubuli seminiferi, che rappresentano l’80-90% dell’intero volume testicolare. La loro parete accoglie l’epitelio germinativo, ed è qui che ha luogo la genesi degli spermatozoi.
L’epitelio germinativo appare, infatti, come un agglomerato di cellule disposte in numerosi strati (fino a otto): dalla profondità alla superficie, è possibile distinguere diverse filiere cellulari che rappresentano i differenti stadi di maturazione delle cellule germinali maschili. Gli elementi primordiali, immaturi, sono gli spermatogoni; questi danno origine agli spermatociti, dai quali deriveranno gli spermatidi, che nella differenziazione finale diventeranno spermatozoi.
3L’epididimo e le vie spermatiche
Gli spermatozoi si riversano nella cavità del tubulo seminifero per essere convogliati verso l’epididimo. Questo è un organo che copre come un elmo la porzione superiore e posteriore del testicolo. Si tratta in pratica di un tubulo lungo 7 centimetri, che si attorciglia ripetutamente fino a costituire una matassa granulosa (percepibile con la palpazione attraverso la cute dello scroto):
- si dipana con una testa, che sovrasta il testicolo e riceve gli spermatozoi (che affluiscono da 15-20 condottini emergenti dalla sommità delle gonadi);
- prosegue con un corpo che si estende giù, lungo il bordo posteriore del testicolo fino a raggiungerne il polo inferiore;
- e finisce con una coda, la quale con un tornante si riporta verso l’alto sfociando direttamente nel dotto deferente.
L’epididimo non si limita semplicemente a convogliare gli spermatozoi verso le vie genitali superiori, ma assolve a nevralgiche funzioni. Infatti:
- influenza la composizione del liquido prodotto nei tubuli seminiferi;
- funziona da centro di rimozione degli spermatozoi danneggiati;
- agisce da capace serbatoio delle cellule sessuali maschili, da habitat che contribuisce a tutelare gli spermatozoi e a facilitarne la maturazione funzionale. Il testicolo, infatti, fabbrica gameti strutturalmente maturi, ma ancora incapaci di fecondare la cellula uovo. Questa facoltà viene acquisita durante il transito nelle successive stazioni dell’apparato genitale.
Il dotto deferente, lungo circa mezzo metro, decorre nel contesto del cosiddetto funicolo spermatico (cordone di consistenza molle che, oltre al dotto deferente, accoglie anche vasi sanguigni e nervi) e risale nella cavità pelvica attraverso il canale inguinale, terminando in corrispondenza della base della prostata. Qui, presso la ghiandola prostatica, i dotti deferenti giungono a contatto con le vescichette seminali: sono due formazioni grossolanamente coniche, applicate sulla faccia posteriore e inferiore della vescica, che contribuiscono a produrre una consistente quota del liquido seminale, con un secreto vischioso (ricco di fruttosio) utile per la motilità e il nutrimento degli spermatozoi.
I dotti deferenti sfociano, assieme alle vescichette seminali, nei condotti eiaculatori, canalini di 20-25 millimetri di lunghezza, che obliquamente attraversano la ghiandola prostatica per sfociare nell’uretra prostatica, ovvero il tratto dell’uretra maschile che percorre in senso verticale la prostata.
Il canale uretrale, che nel maschio è lungo 18-20 cm, si estende dalla vescica all’apice del pene e viene condiviso tanto dall’apparato genitale (per l’eiaculazione, con cui vengono espulsi circa 2-5 ml di seme) quanto dall’apparato urinario (per la minzione).
4Il testosterone: che cos’è e dove viene prodotto
Tra i tubuli seminiferi si interpone una certa quantità di tessuto connettivo, nello spessore del quale sono presenti le cellule endocrine interstiziali (di Leydig): sono cellule rotondeggianti che, sotto l’influenza dell’ormone LH (luteinizzante) elaborato dall’ipofisi, provvedono a fabbricare ormoni androgeni, il testosterone soprattutto, l’ormone sessuale maschile per eccellenza, il quale - come gli ormoni sessuali femminili estrogeni e progesterone - deriva dal colesterolo, sua molecola progenitrice. Il testosterone:
- mascolinizza il tratto riproduttivo e i genitali esterni;
- promuove la discesa dei testicoli nella borsa scrotale;
- è essenziale per la spermatogenesi;
- sollecita la crescita e la maturazione del sistema riproduttivo alla pubertà nonché il desiderio sessuale;
- orienta le caratteristiche sessuali secondarie (come la distribuzione dei peli);
- ispessisce le corde vocali modulando la voce sui toni gravi;
- governa la crescita muscolare responsabile della configurazione corporea maschile.
5Il pene: che cos’è e com’è fatto
Il pene è l’organo copulatore maschile. Risulta fissato, con la sua radice, ai rami ischio-pubici delle ossa dell’anca e ai muscoli del perineo (le formazioni muscolari che chiudono inferiormente il piccolo bacino). È costituito da tessuto erettile, una struttura connettivale disposta a disegnare un labirinto di numerosissime cavità vascolari irregolari, che comunicano ampiamente tra di loro. Questo tessuto spugnoso è organizzato in modo tale da formare i cosiddetti corpi cavernosi, ossia: i due corpi cavernosi, disposti come canne di un fucile, e poi il corpo spongioso dell’uretra, anch’esso di aspetto cilindrico, alloggiato fra i corpi cavernosi penieni e attraversato longitudinalmente dal canale uretrale, costituiscono l’asta peniena. Il corpo cavernoso dell’uretra termina con un rigonfiamento a forma di cono: il glande, sul cui apice sbocca l’uretra, il canale che convoglia l’urina dalla vescica all’esterno.
6Lo scroto: a che cosa serve
Il normale sviluppo degli spermatozoi comporta che all’interno dei testicoli vi sia una certa temperatura: questa deve risultare di circa 1,1 °C più bassa rispetto a quella che vige nelle altre parti dell’organismo.
La borsa scrotale è munita di un doppio strato di muscolatura, l’uno di natura scheletrica chiamato cremastere e l’altro a fibre lisce denominato tonaca dartos. Entrambi si rilassano o si contraggono regolando di conseguenza l’altezza dei testicoli, che vengono quindi posti distanti dal corpo o avvicinati ad esso. In questo modo diventa possibile mantenere la temperatura testicolare entro limiti accettabili. Così, quando la temperatura ambientale o quella corporea aumentano, cremastere e dartos si allentano e le gonadi si allontanano e, all’opposto, quando imperversa il freddo, la contrazione di questi muscoli spingono i testicoli verso l’alto, accostandoli al corpo ed evitando abbassamenti termici potenzialmente dannosi per la spermatogenesi.
7Vie genitali e gonadi femminili
Vagina, utero e tube uterine costituiscono le vie genitali della donna, quelle in cui hanno luogo la fecondazione e lo sviluppo embrionale e fetale; le ovaie rappresentano invece le gonadi femminili, i luoghi ove avviene la maturazione delle cellule uovo.
8La vagina e la vulva: le caratteristiche
La vagina è un canale muscolare e membranoso, lungo dai 6 ai 10 centimetri, che:
- consente il transito e l’eliminazione del flusso mestruale;
- accoglie il pene durante il coito, trattenendo gli spermatozoi prima che si dirigano verso la cavità uterina;
- costituisce il tratto inferiore del canale del parto attraversato dal feto al momento della nascita.
La vagina si estende dal collo uterino, in alto, fino al vestibolo della vulva, lo spazio esterno delimitato da quelle piccole pieghe mucose chiamate piccole labbra, tappezzate da uno strato di pelle liscia e sottile. Il termine vulva si riferisce al complesso degli organi genitali femminili esterni: oltre alle piccole labbra, comprende il monte di Venere (un’estesa compagine di tessuto adiposo rivestita dalla cute, in corrispondenza della sinfisi pubica), le grandi labbra (due ampie pliche che abbracciano e celano parzialmente le piccole labbra e le strutture adiacenti) e il clitoride, una piccola protuberanza sferoidale formata da tessuto erettile, tant’è che questa struttura viene considerata l’equivalente femminile del pene (derivando dalle stesse strutture embrionali).
L’orifizio vaginale, nella donna vergine, risulta sbarrato dall’imene, un tramezzo mucoso e cutaneo che viene lacerato al primo rapporto sessuale.
9L’utero: che cos’è, com’è fatto e a che cosa serve
L’estremità superiore del canale vaginale abbraccia il cosiddetto “muso di tinca”: si chiama così la porzione intravaginale dell’utero, che presenta sulla sommità l’orifizio esterno della cavità uterina. Dunque, risalendo, l’utero presenta:
- una parte ristretta chiamata collo o cervice, relativamente fissa (sporgendo per circa 1,25 cm all’interno del canale vaginale e descrivendo il citato “muso di tinca”, a forma di cono, con l’apice tronco rivolto inferiormente);
- in alto e in avanti il corpo, la componente uterina più voluminosa, appoggiata sulla vescica urinaria;
- il fondo costituisce la porzione superiore arrotondata (che riceve lo sbocco delle tube uterine).
L’utero, organo destinato ad accogliere l’uovo fecondato, è collocato davanti all’intestino retto e dietro alla vescica: la sua forma è quella di una pera capovolta, con una lunghezza di 7-8 centimetri e una larghezza di circa 4 (dimensioni, però, che mutano con l’età, risultando piccole nella bambina, maggiori nella donna che ha avuto gravidanze e ridotte dopo la menopausa).
- si chiama endometrio la superficie mucosa interna, soggetta alle modificazioni del ciclo mestruale e all’azione degli ormoni prodotti dall’ovaio;
- il miometrio è la tonaca muscolare, la porzione predominante della parete dell’utero, la cui architettura e struttura sono sottoposte a profondi mutamenti durante la gravidanza: basti pensare che proprio grazie alla peculiare organizzazione del tessuto muscolare, la capacità dell’utero è in grado di passare dai 6 centimetri cubi, in condizioni normali, agli oltre 6.000 cc al termine della gravidanza;
- infine, l’utero è avvolto esternamente (ma non completamente) dal perimetrio, la sottile lamina sierosa del peritoneo, la membrana che riveste l’intera cavità addominale.
10Le tube uterine: che cosa sono e a che cosa servono
La cavità uterina è fondamentalmente una fessura di forma triangolare, la cui base superiore si continua nelle tube uterine o di Falloppio (dette anche trombe o salpingi): sono condotti mobili, lunghi 13 cm all’incirca, che dalla parete dell’utero si snodano lateralmente fino a raggiungere il polo superiore dell’ovaio. Tali organi cavi costituiscono il tratto delle vie genitali femminili ove avviene l’incontro tra spermatozoi e cellula uovo. La tuba uterina cinge e ingloba il rispettivo ovaio con una struttura a imbuto chiamata infundibulo, dal bordo frastagliato, munito di numerose proiezioni digitiformi dette fimbrie. È qui che s’introduce l’ovocita, espulso dall’ovaio, per essere convogliato verso la cavità uterina.
11Le ovaie: che cosa sono, come sono fatte e a che cosa servono
Le ovaie assomigliano, anche nelle dimensioni, a una grossa mandorla. Hanno infatti la forma di un ovale appiattito, lungo circa 5 cm e largo 2,5 cm. Ciascun ovaio, che mostra una consistenza nodulare, pesa all’incirca 6-8 grammi.
Le gonadi femminili constano di due porzioni:
- una corticale, periferica,
- e l’altra midollare, centrale.
Quest’ultima risulta costituita da una trama di tessuto connettivo e muscolare, nello spessore della quale decorrono i vasi sanguigni e linfatici che si diffondono a tutto l’organo.
È invece nella zona corticale che hanno luogo le cruciali modificazioni biologiche che caratterizzano la vita fertile della donna: questa parte dell’ovaio accoglie infatti i follicoli ovarici, le strutture, nei vari stadi di sviluppo, che “scoppiando” portano all’ovulazione, ovvero all’espulsione dell’ovocita (raccolto dall’infundibolo della tuba uterina).
Avvenuta l’ovulazione, il follicolo scoppiato si modifica repentinamente, trasformandosi in una ghiandola provvisoria, il corpo luteo: questo, se la cellula uovo non viene fecondata, dopo 12-13 giorni andrà incontro a una fisiologica involuzione; se invece la fecondazione ha luogo, tale struttura permarrà attiva per gran parte della gravidanza, aumentando di volume e assicurando la produzione del progesterone, l’ormone della gestazione per eccellenza.
Dunque le ovaie assicurano due funzioni essenziali:
- producono gameti femminili, gli ovociti;
- secernono ormoni sessuali femminili, quali gli estrogeni e il progesterone.
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12Le mammelle: che cosa sono, come sono fatte e a che cosa servono
Le mammelle sono organi specializzati che appartengono in realtà all’apparato tegumentario, quello cioè che comprende la cute e gli annessi cutanei (i peli, le unghie, le ghiandole sebacee e quelle sudoripare). Ma vero è anche che queste due “proiezioni anatomiche anteriori” vengono controllate principalmente da segnali ormonali che provengono dall’apparato genitale (e anche dalla placenta, l’organo transitorio che fornisce nutrimento all’embrione e al feto).
Le mammelle si sviluppano a partire dalla pubertà, ma entrano realmente in funzione solamente al termine della gravidanza, durante tutto il periodo dell’allattamento. Queste due strutture adese ai muscoli grandi pettorali sono ghiandole. Risultano composte da una ventina di lobi, nettamente separati gli uni dagli altri e tutti disposti a raggiera intorno all’asse dell’organo, sorretti da una trama connettivale e immersi in un ambiente adiposo.
Ciascun lobo ghiandolare fa capo a un canale escretore, il dotto galattoforo, che converge assieme agli altri verso il capezzolo, il rilievo posto al centro di quella zona rotondeggiante di cute pigmentata, di colore marrone-rossastro, chiamata areola. Prima di sfociare all’esterno, i dotti presentano una dilatazione piuttosto ampia, che prende il nome di seno galattoforo, ove il latte si raccoglie prima di essere riversato all’esterno.
23 marzo 2022 (modifica il 6 settembre 2024 | 13:19)
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