Ematocrito: definizione e significato medico | Corriere Salute

Ematocrito

1Che cos’è l’ematocrito

L’ematocrito (designato con la sigla HCT, da Hematocrit) indica la percentuale del volume di sangue occupato dagli elementi figurati o corpuscolati, intendendo con questa espressione le componenti cellulari del sangue, ovvero i globuli rossi (chiamati anche emazie o eritrociti), i globuli bianchi (i leucociti) e le piastrine, cellule che navigano tutte assieme nella parte liquida del sangue, ossia il plasma. Ebbene quest’ultimo copre il 55% circa del volume del sangue intero, mentre gli elementi figurati ne rappresentano il 45%.

Quando un campione di sangue (reso incoagulabile) viene centrifugato, plasma ed elementi cellulari si separano nettamente; ora, visto che la parte cellulare risulta costituita per il 99,9% dai globuli rossi, l’HCT esprime in pratica la percentuale delle emazie per un volume di sangue.

PER CONOSCERE GLI ELEMENTI DEL NOSTRO SANGUE

2Come si fa il test

La misurazione dell’emocromo si ottiene prelevando una piccola quantità di sangue da una vena del braccio. Per l’esecuzione del test non è necessaria alcuna specifica preparazione.

3Quali sono i valori normali di riferimento

♦ Nella donna: 37-47 %

♦ Nell’uomo: 42-52 %

La differenza dell’ematocrito in base al sesso riflette fondamentalmente il diverso assetto biologico: più precisamente, gli ormoni sessuali maschili, gli androgeni, tendono a stimolare la produzione dei globuli rossi, diversamente da quelli femminili, ovvero gli estrogeni, che non espletano tale funzione.

4Se i valori sono bassi

Il valore dell’ematocrito può subire variazioni in diverse circostanze. Subisce una diminuzione in seguito a una emorragia interna o per una insufficiente produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo. Essendo condizionato dal numero totale degli eritrociti, l’HCT risulta pertanto complessivamente ridotto nelle condizioni anemiche.

5Se i valori sono alti

L’ematocrito tende ad aumentare nei soggetti disidratati, a causa di una sensibile riduzione del volume plasmatico.

L’HCT cresce anche in quei disordini ematologici caratterizzati da una iperproduzione di globuli rossi: succede nella condizione patologica chiamata policitemia vera, in cui nella compagine del midollo osseo si verifica la proliferazione di un clone che genera eritrociti in misura esorbitante. In questa patologia l’aumento del numero degli eritrociti è tale da determinare un incremento della viscosità ematica.

L’ematocrito si innalza anche in un’altra circostanza: dopo una stimolazione con l’eritropoietina, o EPO, un ormone fisiologicamente rilasciato dai reni che stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi. Si tratta di una reazione in risposta agli eventuali bassi livelli di ossigeno (rilevati nei tessuti renali). L’incremento del numero dei globuli rossi, cellule che notoriamente trasportano molecole di O2, migliora in questo modo l’ossigenazione in corrispondenza dei tessuti periferici. Il midollo osseo, massimamente stimolato dall’EPO, può arrivare ad aumentare di ben 10 volte il ritmo produttivo dei globuli rossi (giungendo a rilasciarne quasi 30 milioni al secondo!).

PER SAPERNE DI PIÙ SULLE SOSTANZE PRODOTTE DAL RENE

L’eritropoietina scende in campo, nel nostro organismo, per tamponare svariate emergenze (in presenza di un’anemia o quando il contenuto di ossigeno cala per la permanenza a quote elevate o, ancora, in seguito a una malattia polmonare che ha ridotto la superficie respiratoria), ma l’EPO viene anche utilizzato in ambito sportivo come sostanza dopante, per la sua capacità di incrementare il numero degli eritrociti anche nei soggetti sani e amplificare pertanto le performance fisiche. In questi casi l’ematocrito può raggiungere e superare quota 65%, un valore capace di generare sollecitazioni intollerabili per il nostro muscolo cardiaco.

DA SAPERE
La singola valutazione dell’ematocrito non è in grado di fornire indicazioni diagnostiche precise: l’alterazione di questo parametro impone in pratica la necessità di effettuare una batteria di indagini più mirate.

 

23 marzo 2022 (modifica il 25 giugno 2024 | 11:45)

CON LA CONSULENZA DI
dottor Massimo Locatelli

direttore della Medicina di Laboratorio all'IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano.

A CURA DI
dottor Edoardo Rosati
giornalista medico-scientifico

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