Studi Umanistici

La raccolta di saggi di Concetta Bianca illustra quattro decenni di appassionata e originale ricerca nel campo della filologia e della letteratura umanistica.
La selezione riunisce alcuni dei suoi contributi più rappresentativi, rimasti fino a oggi disseminati in sedi differenti, e spazia tra luoghi e momenti fondamentali dell’Umanesimo italiano, ricostruendo ambienti, dibattiti filologici, vicende di uomini, libri e biblioteche. Domicilium sapientiae contiene ventuno saggi pubblicati fra il 1980 e il 2020, riproposti in una nuova veste editoriale. Essi sono preceduti da un Omaggio di John Monfasani e dalla Bibliografia completa degli scritti di Concetta Bianca. La pubblicazione onora il momento in cui la studiosa lascia la cattedra dell’Università di Firenze, dove ha insegnato per quasi trent’anni, facendo sì che la sua voce, capace di segnare in modo profondo gli studi sull’Umanesimo, possa risuonare più forte e più a lungo tra le generazioni che in questo campo lavoreranno negli anni a venire.

Molte volte ho sentito frasi del tipo “i robot ci sostituiranno” oppure “in futuro verremo rimpiazzati dalle macchine, non ci sarà più lavoro per nessuno”. Per ragazzi giovani come me, che devono ancora entrare nel mondo del lavoro, queste parole sono piuttosto sconfortanti. Ma è proprio vero che possiamo essere rimpiazzati dalla tecnologia? Certo, le attività routinarie verranno svolte dalla robotica, e ciò sta già avvenendo da tempo, ma quali sono i lavori per cui nessun robot, nessuna macchina e nessuna tecnologia potrà mai rimpiazzarci? Quali sono le qualità che ci rendono unici e insostituibili?
Secondo il World Economic Forum  la creatività e l’intelligenza emotiva sono tra le prime dieci skills più ricercate dai datori di lavoro, rispettivamente al terzo e al sesto posto. Pochi anni fa, nel 2015, la creatività era al decimo posto e l’intelligenza emotiva non era nemmeno considerata. Come mai è avvenuto questo cambiamento? Perché oggi più che mai è importante essere “emotivamente intelligenti”, empatici e creativi? Perché i datori di lavoro dovrebbero tenere conto di queste skills al momento della selezione del personale o formare il proprio team affinché queste caratteristiche vengano potenziate? Perché ciascuno di noi, nel suo piccolo, deve cercare di alimentare queste tre qualità? Cercherò di rispondere a queste domande nelle seguenti pagine.

This article contains some thoughts on the last Paola Castellucci book, Carte del nuovo mondo: banche dati e open access. Among the many topics covered in this interesting book, full of interesting ideas, literary and historical references, there are two main threads: the transformation of databases under the pressure of open access and the physical locations in which the databases were produced. And behind all, the delicate issue of the relationship between humanistic culture and digital environment.

La scheda (nr. 33) sul libro dell'umanista parmense Francesco Maria Grapaldo "De partibus aedium", o meglio su un ampio capitolo del volume ("Hortus") dedicato all'idea del giardino di una dimora nobiliare italiana della fine del secolo XV, fa parte del Catalogo della mostra alla Biblioteca Bodmeriana di Ginevra (24 aprile - 9 settembre 2018). Come scrive l'ideatore e curatore del volume, nonché responsabile scientifico della mostra, M. Jakob, «"Des jardins et des livres" se veut une éncyclopedie de l'art des jardins à travers leur représentation dans l'histoire de livre imprimé».
******************************************************************************************* "De partibus aedium" est un ouvrage d’érudition de Francesco Maria Grapaldo (1460-1515), humaniste et professeur de lettres classiques de Parme. En puisant dans les textes grecs et latins, surtout les traités de Vitruve et de Celse, il décrit dans les moindres détails la structure et toutes les pièces de la villa nobiliaire ainsi que les espaces à son extérieur, avec les environnements et les bâtiments préparés pour les animaux («stabulum», «piscina», «leporarium» etc.) et pour les produits de la terre («vinaria cella» etc.). Le cinquième chapitre intitulé "Hortus" est dédié à la description du jardin, en particulier à la culture des légumes, des herbes potagères, mais aussi aux arbrissaux et aux arbres plantés non seulement pour les fruits ou pour l’attrait de l’art topiaire, mais surtout pour le plaisir («ad voluptatem») que leur ombre peut assurer.

ENGLISH: The article brings to the attention of the scholars a previously unknown Latin-vernacular grammar preserved in ms. Triv. 636, Trivulziana Library, Milan. The text, dating back to the second half of the 14th century, partly depends on Goro d'Arezzo's "Regule parve" and seems to have been produced in the Duchy of Milan by a 'magister' who was in some way connected to the teaching of Giovanni Travesi from Cremona.
ITALIAN: Il contributo porta all'attenzione della comunità scientifica un’ignota grammatica latino-volgare conservata nel ms. Triv. 636 della Biblioteca Trivulziana di Milano. Il testo, databile alla seconda metà del XIV secolo, dipende in parte dalla "Regule parve" di Goro d'Arezzo e fu pare essere stato prodotto nel Ducato di Milano da un 'magister' che fu in qualche modo a contatto con l'insegnamento di Giovanni Travesi da Cremona.

THE OTHER FACE OF BENEDICT COTRUGLI, THE HUMANIST MERCHANT
Summary
The ‘humanist merchant’ label described Benedetto Cotrugli as a person devoted to businesses, but substantially free of those sinister interests that often characterized traders. The positive message, passed down through his work Della mercatura et del mercante perfetto, has actually hidden a rather unscrupulous personal way of life in political and trade sphere, a modus agendi that determined repeatedly his removal from certain roles both in Ragusa and in Naples.
Keywords: Cotrugli, perfect merchant, fragilitas humana, mint, extracting money, Naples

Una de las características que definen al humanista renacentista es el interés por la Geografía, consecuencia en parte del reciente descubrimiento de la obra de Ptolomeo. Olaus Magnus (1490-1557) es el primer cosmógrafo escandinavo en representar cartográficamente las provincias nórdicas (“Carta marina”, 1539) y ofrecer una descripción cuidadosa de sus paisajes y recursos naturales (“Historia de gentibus septentrionalibus”, 1555) con objeto de documentar a los humanistas italianos, a quienes considera ignorantes sobre esta cuestión. En el presente artículo se procede a determinar las regiones que, con una personalidad definida, conforman el hemisferio septentrional de Olaus. Ello nos permite contribuir a la comprensión de la cosmografía escandinava desde la perspectiva intelectual latina en el tránsito entre la Edad Media y la Moderna.
One characteristic of Renaissance Humanism is the interest in Geography, especially because of the discovery of Ptolemy’s Geographia (ca. 1300), the principal cosmographer of Antiquity, besides Pomponius Mela and Pliny the Elder. Olaus Magnus (1490-1557), Archbishop of Uppsala, is the first Scandinavian author who represents the map of the northern provinces (“Carta marina”, 1539) and makes a careful description of their landscapes and natural resources (“Historia de gentibus septentrionalibus”, 1555) in order to document Italian humanists, in his opinion very ignorant about this topic. In this article we are going to define the provinces which form the septentrional hemisphere of Olaus. This allows us to contribute to the knowledge of Scandinavian cosmography from the Mediterranean intellectual point of view of the transition between the Middle Ages and Modern.

La biografia di Francesco Colonna di Palestrina è stata ricostruita criticamente da Maurizio Calvesi a partire dal 1965, come parte costitutiva della complessa operazione critica di attribuzione dell'Hypnerotomachia 1 , comprendente una ricostruzione dettagliata della fitta trama degli interessi culturali dell'autore in relazione alle opere d'arte e agli uomini di cultura del suo tempo. Silvia Danesi Squarzina ha invece evidenziato i rapporti culturali tra Nicola Della Valle e Francesco Colonna ancora « imberbem », mostrando come quest'ultimo avesse avuto fin dalla giovane età frequentazioni con umanisti d'ambito romano. 2 Altra documentazione potrebbe ora chiarire, a completamento del quadro già delineato, alcuni punti oscuri relativi al delicato momento della formazione.