Diritto commerciale

Investitori istituzionali e amministratori indipendenti: il caso delle operazioni con parti correlate Ore 17.15 Conclusioni Carmine DI NOIA, Commissario CONSOB Proxy advisors e ruolo degli investitori istituzionali nella governance delle società quotate DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL'ECONOMIA E DELLA GESTIONE AZIENDALE Incontro Giovedì 23 marzo 2017 Aula NI.110, ore 14.30 Via Nirone, 15 -Milano Ingresso libero previa iscrizione su: www.unicatt.it/segesta (sezione eventi)

Il processo innovativo che ha coinvolto negli ultimi decenni il sistema finanziario ha assistito all’affermazione nei mercati degli Exchange Traded Products (ETP), la macrofamiglia di strumenti finanziari ad indice quotati e negoziati in un mercato regolamentato. Il presente lavoro si concentra nella disamina degli Exchange Traded Commodities (ETC), strumenti finanziari emessi da una società costituita ad hoc per effettuare esclusivamente una o più operazioni di emissione di strumenti finanziari a fronte dell’investimento diretto dell’emittente in materie prime o in contratti derivati su materie prime. Dopo un inquadramento della fattispecie, la disamina si sposta sulla riconducibilità di tali strumenti agli strumenti finanziari derivati e sulle principali problematiche di natura civilistica relative all’istituto, soprattutto alla luce della più recente evoluzione del panorama normativo comunitario.

The appraisal right in limited liability companies.

The article, dedicated to the memory of Antonio Ruotolo, addresses some of the most relevant issues related to the regulation of appraisal rights in Italian limited liability companies. First of all, the paper clarifies the rationale behind a specific and independent analysis of the rules governing the appraisal right in limited liability companies (that is to say its specificity and significance in that sort of companies). Next, it focuses on the prerequisites for the exercise of such right: when it is possible to exercise it. Then, it concerns the issue of the legitimacy to exercise the right at hand: who can exercise it. Lastly, the article devotes some final remarks on how to exercise the abovementioned right, including whether the appraisal right can also be exercised in part.

È il testo, omesse alcune parole non di circostanza e aggiunte le note, della relazione svolta al Convegno di studi in ricordo di Antonio Ruotolo, tenutosi il 22 novembre 2019 presso il Consiglio notarile di Roma.

The revised Principles maintain many of the recommendations from earlier versions as continuing essential components of an effective corporate governance framework. They also introduce some new issues and bring greater emphasis or additional clarity to others. While some of the Principles may be more appropriate for larger than for smaller companies, it is suggested that policymakers may wish to raise awareness of good corporate governance for all companies, including smaller and unlisted companies.
The Principles provide guidance through recommendations and annotations across six chapters:
I)  Ensuring the basis for an effective corporate governance framework; The chapter emphasizes the role of corporate governance framework in promoting transparent and fair markets, and the efficient allocation of resources. It focuses on the quality and consistency the different elements of regulations that influence corporate governance practices and the division of responsibilities between authorities. In particular, new emphasis is placed on the quality of supervision and enforcement. The chapter also includes a new principle on the role of stock markets in supporting good corporate governance.
II)  The rights and equitable treatment of shareholders and key ownership functions; The chapter identifies basic shareholder rights, including the right to information and participation through the shareholder meeting in key company decisions. The chapter also deals with disclosure of control structures, such as different voting rights. New issues in this chapter include the use of information technology at shareholder meetings, the procedures for approval of related party transactions and shareholder participation in decisions on executive remuneration.
III)  Institutional investors, stock markets and other intermediaries; This is a new chapter which  addresses the need for sound economic incentives throughout the investment chain, with a particular focus on institutional investors acting in a fiduciary capacity. It also highlights the need to disclose and minimize conflicts of interest that may compromise the integrity of proxy advisors, analysts, brokers, rating agencies and others that provide analysis and advice that is relevant to investors. It also contains new principles with respect to cross border listings and the importance of fair and effective price discovery in stock markets.
IV)  The role of stakeholders in corporate governance; The Principles encourage active co-operation between corporations and stakeholders and underline the importance of recognising the rights of stakeholders established by law or through mutual agreements. The chapter also supports stakeholders’ access to information on a timely and regular basis and their rights to obtain redress for violations of their rights.
V)  Disclosure and transparency; The chapter identifies key areas of disclosure, such as the financial and operating results, company objectives, major share ownership, remuneration, related party transactions, risk factors, board members, etc.  New issues in this
chapter include the recognition of recent trends with respect to items of non-financial information that companies on a voluntary basis may include, for example in their management reports.
VI)  The responsibilities of the board; The chapter provides guidance with respect to key functions of the board of directors, including the review of corporate strategy, selecting and compensating management, overseeing major corporate acquisitions and divestitures, and ensuring the integrity of the corporation’s accounting and financial reporting systems. New issues in this chapter include the role of the board of directors in risk management, tax planning and internal audit. There is also a new principle recommending board training and evaluation and a recommendation on considering the establishment of specialized board committees in areas such as remuneration, audit and risk management.

Osservazione

L'industria vinicola è laica. Ma un'industria moderna, con l'aiuto della tecnologia, può mantenere la tradizione di prodotti e servizi e utilizzare nuovi strumenti per migliorare l'ecosistema produttore, consumatore, società, governo e ambiente.
Gli sviluppi tecnologici possono aiutare l'intera catena di prodotti e servizi. L'aiuto è collegato al miglioramento di prodotti e servizi che ha l'effetto di migliorare il business e la vita delle persone.
Con l'aiuto della tecnologia, è possibile migliorare l'intera catena dell'uva? Dal seme al consumatore finale?
Questa domanda è vera se si considera che è possibile migliorare prodotti e servizi con la tecnologia. Il controllo dei dati climatici è una tecnologia che migliora i prodotti e i servizi della persona e dell'azienda. Lo stesso per il controllo di qualità nella produzione di vino e sottoprodotti.
Proprio come esiste la tecnologia per migliorare prodotti e servizi in qualsiasi settore e catena industriale, è necessario studiare la tecnologia e applicarla alla catena di conflitto tra persone, imprese e governo. Lo scopo è trovare una soluzione decentralizzata per risolvere i conflitti nella catena del vino senza intermediari come sistema legale.
In questo saggio, esaminiamo la catena del vino. L'obiettivo è comprendere i dati di base per creare un ecosistema per trovare conflitti e utilizzare la tecnologia Legal Smart Contract per risolvere.
Questo non è un documento finale. Lo studio si evolve.

Argumento

In che modo Legale Smart Contract può aiutare l'industria vinicola in Italia?

e professionale di Tullio Ascarelli, forse il nostro più ingegnoso giurista del Novecento. Che fosse uomo di genio, non è dubbio; ma sono specificamente la sua fantasia e la sua creatività (prodigiose, inesauribili, inesauste: ve n'è testimonianza, non retorica né agiografica, nel bellissimo necrologio -a mio giudizio il più bello -, che gli dedicò il suo caro amico Francesco Ferrara jr nella 'Civile': p. 7, nt. 2) che gli hanno consentito di fornire un contributo notevolissimo, direi imprescindibile (seppur frammentario), al problema fondamentale del diritto: cioè quello interpretativo. E non sarà un caso che oggi -alla spasmodica ricerca, come siamo, di nuove vie per rifondare una teoria generale del diritto (in questo senso mi pare doveroso richiamare gli sforzi di Francesco Viola) che sia adeguata ai tempi e ai contesti, alla luce di un pluralismo giuridico che nel pluralismo sociale trova il suo riflesso -lo sguardo del giurista si orienti sempre più verso quello spazio giuridico transnazionale che dalla pulsione universalistica ascarelliana può senz'altro trarre grande beneficio, ideale, tecnico e metodologico.

Il presente articolo analizza il recente documento (Statement on the Purpose of a Corporation) sottoscritto dalla Business Roundtable, una organizzazione che riunisce gli Amministratori Delegati delle più grandi imprese americane. Il documento è una dichiarazione di principî, ma il suo contenuto è nuovo e stimolante. In esso viene infatti superata la tesi della supremazia del profitto (sostenuta, tra gli altri, da Milton Friedman) e fortemente radicata nel tessuto sociale americano. Nel documento, gli Amministratori Delegati assumono precisi impegni verso tutti gli stakeholders dell'impresa: consumatori, lavoratori, fornitori, comunità, azionisti. Con riferimento al nostro ordinamento, il documento potrebbe costituire una base di partenza per rileggere, in chiave critica, l'art. 2247 cod. civ., anche in considerazione della recente introduzione delle società benefit e dell'impresa sociale.

Nei mercati liberalizzati, in cui la distribuzione di particolari beni e servizi assume rilievo pubblicistico, gli scambi sono conformati ai regolamenti delle Autorità indipendenti.
Lʼistituzione di tali enti risponde alla necessità di rimediare a situazioni
di insuccesso o di fallimento del mercato che, non potendo essere corrette solo
ed esclusivamente dalle regole di diritto privato, richiedono interventi e misure
correttive di tipo autoritativo.
Pertanto, nei singoli mercati regolati, si registrano fenomeni di «conformazione»
e «funzionalizzazione» del contratto a fini e obiettivi ulteriori, e finanche estranei,
a quelli naturalmente “egoistici” dei contraenti.
Nellʼottica delle reciproche tensioni tra autonomia privata e ordinamento giuridico, il presente volume affronta il tema della regolazione dei mercati affidata alle Autorità indipendenti e si sofferma, nello specifico, sul problema dellʼ integrazione dei contratti di impresa.

Non merita accoglimento il ricorso cautelare volto a precludere l'escussione di una garanzia bancaria autonoma da parte del locatore e per il pagamento dei canoni relativi al periodo in cui gli interventi emergenziali volti al contenimento della pandemia di Covid-19 hanno impedito l'esercizio dell'attività commerciale presso l'immobile. La prova di una condotta palesemente abusiva del creditore non può desumersi dall'asserita estinzione del debito per impossibilità sopravvenuta, né la prestazione del garante può essere esclusa invocando la violazione da parte del locatore dell'obbligo di rinegoziare i termini del contratto per aggiornarne il contenuto al mutato contesto economico 2 Utente: GIUSTIZIA CIVILE UTENZA EDITOR giustiziacivile.com -n. 10/2020 Non merita accoglimento il ricorso cautelare volto a precludere l'escussione di una garanzia bancaria autonoma da parte del locatore e per il pagamento dei canoni relativi al periodo in cui gli interventi emergenziali volti al contenimento della pandemia di Covid-19 hanno impedito l'esercizio dell'attività commerciale presso l'immobile. La prova di una condotta palesemente abusiva del creditore non può desumersi dall'asserita estinzione del debito per impossibilità sopravvenuta, né la prestazione del garante può essere esclusa invocando la violazione da parte del locatore dell'obbligo di rinegoziare i termini del contratto per aggiornarne il contenuto al mutato contesto economico IL CASO -Il conduttore di un immobile ad uso commerciale chiede un provvedimento d'urgenza volto ad impedire al locatore l'escussione della garanzia autonoma prestata da una banca per i canoni relativi al periodo in cui le misure per il contenimento della recente emergenza sanitaria hanno impedito l'esercizio dell'attività commerciale.

La decisione si occupa dell’azione di responsabilità esercitabile nei confronti degli amministratori di s.r.l. promossa dal singolo socio, che nella sua attuale formulazione valorizza elementi tipologici comuni alle società personali, non potendo essere proposta da chi abbia perduto lo status socii e dai soci receduti. Chi possieda la qualità di socio è pertanto le-gittimato a promuovere siffatta azione di responsabilità, avente natura derivativa, potendo così esercitare un diritto 'per se' proprio della società.

Concordato preventivo con cessione dei beni: il liquidatore giudiziale, in oltre otto mesi, non si è mai attivato per organizzare l'asta per la vendita degli immobili facenti parte del concordato e si è, infine, dimesso. Può il debitore ottenere un risarcimento o comunque agire per far valere un inadempimento del liquidatore?

This paper assesses the issue of alea in the Italian juridical system through the lens of case law on derivative contracts. After having shed light on the role of derivatives in the current economic system and on the fundamental legal issues that they raise, case law concerning their validity is critically assessed. Considerations on the regulation of the market order are drawn from the analysis of the relationship between the notions of causa and alea. Finally, the legal consequences affecting the settlement of a contract declared immeritevole are analyzed.

Traendo spunto da un lodo arbitrale reso per dirimere una controversia relativa al collocamento
di un contratto di IRS, il commento esamina le due diverse fattispecie dell'offerta fuori sede e
dell’offerta a distanza di strumenti finanziari, cercando di individuarne i tratti distintivi e le differenti
discipline applicabili.

Il Master in Diritto Penale dell'Impresa (MiDPI), giunto alla sua sesta edizione, nasce su iniziativa della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e dell'Alta Scuola "Federico Stella" sulla Giustizia penale (ASGP).

Il MiDPI si caratterizza per un profilo di estrema innovatività, offrendo ai partecipanti un insegnamento di alto livello scientifico e di carattere interdisciplinare, rivolto all'analisi dei problemi teorici e pratici in materia di Diritto penale dell'economia.

Art. 2370 CODICE CIVILE 936 BIBLIOGRAFIA ABRIANI, L'assemblea, in Trattato di diritto commerciale, diretto da Cottino, IV, Cedam, 2010, 466; ANGELICI [1], La costituzione della società per azioni, in Trattato di diritto privato, diretto da Rescigno, XVI, Utet, 1985, 227; ANGELICI [2], La partecipazione azionaria nella società per azioni, in Trattato di diritto privato, diretto da Rescigno, XVI, Utet, 1985, 281; ANGELICI [3], Le azioni, in Il Codice Civile. Commentario, diretto da Schlesinger, Giuffrè, 1992; ANGELICI [4], Formalità per l'assemblea totalitaria di s.p.a., in G. comm., 1995, II, 861 ss.; ANGELICI [5], Note in tema di procedimento assembleare, in Riv. not., 2005, 705 ss.; ANGELICI [6], La società per azioni. Principi e problemi, in Trattato di diritto civile e commerciale, fondato da Cicu e Messineo, Giuffrè, 2012; ASCARELLI, Istituzioni di diritto commerciale, Giuffrè, 1938; ASSOCIAZIONE PREITE, Il diritto delle società, Il Mulino, 2012 (IV ed.); BLANDINI, Ancora sul voto per corrispondenza nelle società aperte, in Riv. d. imp., 2006, 163 ss.; BONOTTO, sub art. 2370, in Assemblea, a cura di Picciau, in Commentario alla riforma delle società, diretto da Marchetti e altri, Egea-Giuffrè, 2008, 121 ss.; BUSANI, sub art. 2370, in Il nuovo diritto delle società, a cura di Maffei Alberti, I, Cedam, 2005, 474 ss.; BUSI, Assemblea e decisioni dei soci nelle società per azioni e nelle società a responsabilità limitata, in Trattato di diritto dell'economia, diretto da Picozza e Gabrielli, Cedam, 2008; CALVOSA, L'intervento e il voto in assemblea, in Los derechos de los accionistas en las sociedades cotizadas, a cura di Abriani e Embid, Tirant Lo Blanch, 2011, 235 ss.; CAMPOBASSO G.F. [1], Diritto commerciale, 2. Diritto delle società, Utet, 2002 (V ed.); CAMPOBASSO G.F. [2], Diritto commerciale, 2. Diritto delle società, Utet, 2012 (VIII ed. a cura di M. Campobasso); CAMPUS [1], Intervento e informazione nelle assemblee on line di società quotate tra legislazione nazionale e comunitaria, in Riv. d. soc., 2010, 457 ss.; CAMPUS [2], sub art. 2370, in Codice commentato delle società, a cura di Abriani e Stella Richter, Utet, 2010, 914 ss.; CASALE, Il regolamento assembleare nella società per azioni. Fattispecie e contenuti, Giappichelli, 2012; CHIOMENTI, Se gli azionisti che abbiano depositato le azioni soltanto prima dell'assemblea di seconda convocazione abbiano diritto di intervenire, in Riv. d. comm., 1986, I, 107 ss.; CORSI, Le nuove società di capitali, Giuffrè, 2003; COTTINO, Diritto societario, Cedam, 2006; DE GREGORIO, Delle società e delle associazioni commerciali, Utet, 1938; DEMURO, Collegialità societaria e nuove tecnologie, in Riv. not., 2001, 59 ss.; DI AMATO, sub art. 2370, in AA.VV., Società per azioni, in La riforma del diritto societario, a cura di Lo Cascio, Giuffrè, 2003, 323 ss.; EREDE, L'esercizio del diritto di intervento e voto in assemblea di società con titoli quotati: alcune riflessioni in tema di legittimazione e titolarità in seguito alla introduzione della record date, in Scritti giuridici per Piergaetano Marchetti, Egea, 2011, 237 ss.; FERRARA jr-CORSI, Gli imprenditori e le società, Giuffrè, 1999 (XI ed.); FERRI G. [1], Le società, in Trattato di diritto civile italiano, fondato da Vassalli, Utet, 1987 (III ed.); FERRI G. [2], In tema di clausola "simul stabunt simul cadent" e di intervento all'assemblea di seconda convocazione, in Scritti giuridici, III, Jovene, 1990, 1410 ss.; FERRI G. [3], Manuale di diritto commerciale, a cura di Angelici e G.B. Ferri, Utet, 2010 (XIII ed.); FIORIO, sub art. 2370, in Il nuovo diritto societario, a cura di Cottino e altri, vol. I, Zanichelli, 2004, 534 ss.; FOSCHINI, Sul diritto di discussione in assemblea, in Riv. soc., 1962, 53 ss.; FRÈ-SBISÀ, sub art. 2370, in Della società per azioni, I, in Commentario del codice civile Scialoja-Branca, Zanichelli-Il Foro italiano, 1997 (VI ed.), 637 ss.; FURGIUELE [1], La disciplina dell'esercizio di alcuni diritti degli azionisti di società quotate alla luce dell'art. 7 della direttiva 36/2007CE, in Riv. d. comm., 2008, I, 989 ss.; FURGIUELE [2], Trasferimento della partecipazione e legittimazione all'esercizio dei diritti nelle società di capitali, Giuffrè, 2012; FURGIUELE [3], Trasferimento della partecipazione e legittimazione nelle società di capitali, Giuffrè, 2013; GALGANO-GENGHINI, Il nuovo diritto societario. Le nuove società di capitali e cooperative, in Trattato di diritto commerciale e di diritto pubblico dell'economia, diretto da Galgano, Cedam, 2006; GAMBINO, Sul termine di deposito delle azioni per l'intervento in assemblea, in Riv. d. comm., 1960, I, 64 ss.; GATTI [1], L'iscrizione nel libro dei soci, Giuffrè, 1969; GATTI [2], Deposito delle azioni da parte dei soci per partecipare all'assemblea ed assemblea totalitaria, in Riv. soc., 1984, 90 ss.; GRIPPO, L'assemblea nella società per azioni, in Trattato di diritto privato, diretto da Rescigno, XVI, Utet, 1985, 357 ss.; GRIPPO-BOLOGNESI, L'assemblea nella società per azioni, in Trattato di diritto privato, diretto da Rescigno, XVI, Utet, 2011, 1 ss.; GUIDOTTI, Il consiglio di amministrazione e l'assemblea dei soci nell'era di internet, in Contr. impr., 2001, 840 ss.; LENER [1], L'intervento in assemblea, in LENER-TUCCI, L'assemblea nelle società di capitali, in Trattato di diritto privato, diretto da Bessone, Giappichelli, 2000, 85 ss.; LENER [2], Legittimazione all'intervento in assemblea nelle società quotate, in Il nuovo diritto delle società. Liber amicorum Gian Franco Campobasso, II, Utet, 2006, 79 ss.; LENER [3], L'intervento in assemblea, in LENER-TUCCI, L'assemblea, nel Trattato di diritto commerciale, fondato da Buonocore, Giappichelli, 2012, 97 ss.; LIBONATI, Diritto commerciale. Impresa e società, Giuffrè, 2005; PICCIN, sub art. 2370, in Commentario romano al nuovo diritto delle società, diretto da d'Alessandro, II, t. I, Piccin, 2010, 639 ss. (da cui si cita, ma uguale a L'intervento e il voto in assemblea, in MAGLIULO-937 Art. 2370 DIRITTO D'INTERVENTO ALL'ASSEMBLEA ED ESERCIZIO DEL VOTO

Il concetto (e la relativa applicazione) di trasparenza applicato nel mondo bancario e finanziario negli anni ha subito profonde modifiche: l'obbligo di valutazione del merito creditizio è sancito dall'art. 124-bis del TUB, che prevede l'obbligo di valutazione da parte del mutuante della solvibilità del mutuatario della somma destinata. Sull'impianto normativo italiano, si innesta la sentenza della Corte di giustizia promulgata il 14/12/2014, sigla C-449/13, e che si rifà alla dir. 2008/48/CE (recepita nel già citato 124 bis del TUB) trattando gli obblighi precontrattuali la cui violazione determina una "responsabilità" lato sensu, della banca (o di altro soggetto finanziatore)1. La vicenda riguarda la CA Consumer Finance SA avverso i coniugi Bonato e la sig.ra Bakkaus: la società aveva erogato due prestiti ai coniugi e alla sig.ra Bakkaus, salvo poi citarli in giudizio quando i debitori non avevano onorato il pagamento delle rate. Il tribunal d'Orléans, il primo foro chiamato a dirimere la vicenda, decide di rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea in quanto necessitava di alcuni chiarimenti in merito alla direttiva 2008/48. Il primo quesito riguardava l'esistenza (o meno) in capo al creditore di fornire prova del soddisfacimento degli obblighi precontrattuali (tra cui quello di corretta informazione al cliente): per la Corte di Giustizia Europea sul finanziatore grava sia l'onere della prova di avere fornito le informazioni richieste (in Italia ciò è contenuto nell'art. 124 TUB), sia l'onere di provare di avere svolto correttamente l'attività afferente la verifica del merito creditizio (art. 124 bis TUB). In aggiunta a quanto detto, la Corte di Giustizia Europea rileva che il finanziatore «deve essere consapevole della necessità di raccogliere e conservare prove dell'esecuzione degli obblighi di informazione e di spiegazione ad esso incombenti» 2. E' da rilevare che per il nostro ordinamento (art. 2697), l'onere della prova ricade su colui che è "maggiormente vicino" ad fatto da provare3, in linea con quanto affermato dalla Corte di Giustizia per la quale il consumatore/debitore non ha i mezzi per dimostrare le eventuali mancanze del creditore in tema di corretta informazione e di valutazione del merito creditizio4. 1 FRANCISETTI BROLIN M., afferma che «l'art. 124-bis delTUB identifichi al più una regola di responsabilità, sub specie di culpa in contrahendo per un contratto che è (e resta) valido; ciò senza che si possa avvallare la diversa idea (per ilvero carica di suggestioni tuttora da dibattere) che, almeno in certi casi, si debba invece propendere per la nullità del rapporto di credito». FRANCISETTI BROLIN M., Ancora sul c.d. "merito creditizio" nel credito al consumo. Chiose a margine di una recente decisione comunitaria, in Contratto e impresa, 2015, I, p. 358. 2 Cfr. punto 28 della motivazione 3 Per approfondire si consiglia CIATTI, Responsabilità medica e decisione sul fatto incerto, p. 192 e CALVO L'equità nel diritto privato: individualità, p. 157 ss 4 Si veda il punto 27 della motivazione della sentenza.

The work, starting from a recent judgement of the Administrative Regional Court of Lazio, focuses on several topics related to the legitimate right of organizing the regularity rallies, with particular attention on the topics of insurance and competition law.

Sommario: 1. Gli obiettivi della riforma del diritto fallimentare del 2015 2. Le proposte concorrenti 2.1 I presupposti oggettivi 2.2 I presupposti soggettivi 2.3 Le proposte concorrenti ed il loro contenuto 2.4 Il procedimento ed il voto 2.5 Effetti di un'eventuale revoca della proposta concordataria del debitore 3. Le offerte concorrenti 3.1 Differenze con le proposte concorrenti 3.2 I presupposti ed i requisiti 3.3 Le interazioni con le proposte concorrenti

Le tecnologie digitali stanno radicalmente trasformando i mercati. Secondo molti osservatori siamo dinanzi a una vera e propria metamorfosi del capitalismo contemporaneo. Attorno alle informazioni e al loro sfruttamento sorge un’intera economia nella qua le i dati costituiscono la risorsa più preziosa e il fattore della produzione più importante, proprio come il petrolio nel ventesimo secolo. A cambiare sono le modalità di produzione, organizzazione e trasmissione delle informazioni e, di riflesso, le caratteristiche di molti beni e servizi. Mentre il gioco competitivo assume nei mercati digitali contorni molto diversi da quelli tipici dell’economia industriale, il mondo del lavoro si confronta con nuove forme di precarizzazione, ultima declinazione del lavoro atipico e non standard. Il libro ricostruisce gli effetti della ‘Rivoluzione digitale’ sui mercati e propone una prima sistematizzazione delle nuove forme economiche attraverso le categorie del diritto privato: impresa, concorrenza, lavoro, contratto, proprietà e responsabilità civile.

Da sempre la giurisprudenza di legittimità e quella prevalente di merito sono ferme nel predicare l’inopponibilità alla massa fallimentare del decreto ingiuntivo non ancora passato in giudicato alla data della dichiarazione di fallimento del debitore-ingiunto. Nelle due ordinanze in commento, la Suprema Corte ha aderito a quell’indirizzo giurisprudenziale secondo cui il decreto ingiuntivo non già vistato a norma dell’art. 647 c.p.c. nel giorno dell’apertura della procedura è privo di ogni efficacia nei confronti dei creditori concorsuali. Né al credito da esso portato sarebbe applicabile la fattispecie di cui all’art. 96, comma 2, n. 3, L. Fall. dell’ammissione al passivo con riserva, contemplata dal legislatore per le sole sentenze sorprese dalla dichiarazione di fallimento del debitore prima di aver acquistato l’autorità del giudicato. Ad avviso della giurisprudenza, all’inopponibilità alla massa fallimentare del decreto ingiuntivo non definitivo conseguirebbe altresì l’inopponibilità dell’ipoteca giudiziale anteriormente iscritta in forza della sua provvisoria esecutività. Trattasi quest’ultimo di un orientamento che meriterebbe di essere rimeditato per le ragioni che saranno appresso illustrate.

Le vicende dei patrimoni dei soci configurano uno tra i temi più delicati della disciplina del concordato preventivo di società di persone. Il quesito più problematico ruota intorno alla destinazione di tali patrimoni: segnatamente, se i beni dei soci illimitatamente responsabili siano attratti nel concorso provocato dal concordato della società. Sebbene ancora controverso e irrisolto, il tema è stato, per così dire, abbandonato dalla letteratura giuridica a partire dal 2001: anno in cui la Cassazione ha reso una nota sentenza che, pur traendo con sé un preciso orientamento, non sembra aver sciolto tutti i dubbi espressi dalla giurisprudenza pratica e teorica.

Le recenti innovazioni della parte seconda, titolo terzo, del Testo Unico della Finanza, in materia di gestione collettiva del risparmio e le ragioni imposte dalla prassi, di derivazione per lo più anglosassone, hanno profondamente inciso il diritto italiano, gradualmente e concretamente affermando il principio substance over form ( ).
Detta incisione concretizza un articolato apparato di novità normative che costituiscono una selva difficilissima, a tratti inestricabile, in cui forte è l’influenza dell’Unione Europea, spesso realizzatrice di arcipelaghi e coacervi di direttive e disposizioni di non facile recepimento in un ordinato e completo orizzonte normativo nazionale.
[...]

Nella vicenda in esame, decisa alla luce dell’art. 2598 n. 3, c.c., la Corte di Cassazione annulla la sentenza di secondo grado che accerta la concorrenza sleale per storno di dipendenti, censurando l’omessa valuta-zione di una circostanza essenziale a fondare il “danno potenziale” all’impresa che ha subito lo storno e l’omesso accertamento dell’animus nocendi, elemento essenziale della fattispecie concreta costituito dall’intento perseguito dall’impresa che ha acquisito i dipendenti del concorrente, di infliggere un danno grave alla di lui organizzazione e struttura produttiva.