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2017
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The article describes the creation of a new kind of library in the little town of Carnago, next to Varese. Architecturally, it is intended as a modular living room; the aim is to become a social service, open to the community.
Il 17 Aprile 2011 la TEPCO ha reso nota la Roadmap per la soluzione dell'incidente presso l'impianto Daiichi di Fukushima. Il piano di intervento, la cui finalità di base era quella di consentire alle popolazioni evacuate di tornare alle loro case in sicurezza portando i reattori e le piscine dove era stoccato il combustibile nucleare esaurito a una condizione stabile di raffreddamento, prevedeva due step, il primo di durata pari a tre mesi, il secondo con durata di sei mesi, con i seguenti obiettivi:
2002
Avrei voluto scrivere questa lettera direttamente a AIB-CUR in occasione del decennale. Ma non l'ho fatto. Forse perché mi aspettavo che la lista "rispondesse" in maniera diversa (con minore indifferenza?) al messaggio di Alessandro Bertoni che ne ricordava l'anniversario. Forse perché in me si stava facendo strada l'idea che AIB-CUR non godesse da parte dei suoi iscritti, e soprattutto dei più recenti, quella considerazione che fino ad allora avevo data per scontata. Forse solamente perché non avrebbe superato il filtro per i messaggi troppo lunghi… e non sarei mai stato capace di sintetizzarla… ;-) Verrà il tempo delle analisi, degli approfondimenti, degli articoli scientifici, delle interpretazioni sociologiche. Non adesso. Almeno non da parte mia. Almeno non ora. Ripensare a 10 anni di AIB-CUR per me significa ripensare a 10 anni della mia vita lavorativa, e non solo, e quando ci si abbandona al ricordo non si ha la necessaria lucidità per una trattazione scientifica. Nostalgia del passato? Quando mi sono iscritto ad AIB-CUR il PC aveva da poco sostituito un terminale (stupido, lo si definiva) sulla mia scrivania 1. Anzi, sul bancone del prestito… dove trascorrevo gran parte delle mie ore lavorative (le rimanenti le passavo su scrivanie momentaneamente libere da colleghi a imparare l'arte (?) della catalogazione). Posso dire di aver imparato a leggere e scrivere (la posta elettronica) grazie ad AIB-CUR. Quando, grazie a una serie di "accrocchi" che mi permettevano di passare da un'emulazione all'altra, senza ben comprendere cosa succedeva quando mi connettevo a un server di posta, cercando di resistere all'impulso di buttare tutto dalla finestra quando sul video apparivano caratteri incomprensibili o quando alla richiesta del server di usare i tasti funzione scoprivo che la pressione su un tasto scatenava un risultato del tutto imprevedibile, almeno per me, neofita della telematica, insomma quando, dopo immani fatiche, riuscivo a leggere i messaggi di posta elettronica di AIB-CUR, per me si spalancavano le porte delle biblioteche. Uscivo dalla mia biblioteca per entrare nelle biblioteche dove lavoravano colleghi che condividevano con me la passione e l'entusiasmo per questo nuovo mezzo di comunicazione. Ci definivamo "clandestini" 2 non solo perché allora la posta elettronica era strumento sconosciuto in ambito bibliotecario, e i nostri colleghi dei centri di calcolo si guardavano bene dal dirci che potevamo connetterci alla Rete 3 , ma anche perché eravamo guardati con sospetto da colleghi che non capivano come mai preferissimo passare l'intervallo pranzo davanti al PC a leggere messaggi invece che a giocare a Tetris o a parlare di calcio 4. L'iscrizione a una mailing list, per quanto qualificata come "professionale", veniva poi giudicata dalla passata generazione dei nostri dirigenti una perdita di tempo, quando andava bene, se non addirittura un intralcio per l'attività lavorativa. 5 E vaglielo a spiegare a colleghi e dirigenti che era proprio grazie a AIB-CUR che ci tenevamo aggiornati sulla nostra professione, che entravamo in contatto con colleghi di tutta Italia con
Le ragioni che spingono ad interrogarsi sull'uso della violenza diffusa durante gli anni 60 e 70 del secolo scorso sono tante, come quanto danno abbia arrecato allo spazio pubblico democratico, oppure che contributo ha dato questa pratica politica alla controcultura che in quegli anni vive il suo apice. La guerriglia armata, urbana e politicizzata che conosciamo nel secondo dopoguerra in Europa, soprattutto in Italia, Francia e Germania, nel Sudamerica e nella Cina rivoluzionaria ci presenta delle particolarità sul contesto culturale che la differenziano da simili esperienze antecedenti. L'Italia nel 1970 è un Paese che, a soli venti anni dalla fine della resistenza, aveva conosciuto episodi di terrorismo come attentati; le rivoluzioni cinese e cubana erano appena terminate, la sinistra occidentale guardava al Vietnam e a Che Guevara ed i cortei del PCI venivano spesso caricati ,anche con morti 1 . In questo contesto le idee pacifiste di Martin Luther King o di Gandhi non avevano grande risonanza tra i giovani, ma soprattutto nella sensibilità operaia degli anni 50 e 60 non era una estraneità che una manifestazione includesse degli scontri, era una condizione dello stare in piazza. Le discussioni che durante gli anni settanta spinsero i giovani a ragionare sui fallimenti del rapporto causa effetto delle teorie marxiste, poi, misero in luce aspetti nascosti di quelle esperienze, che per comodità chiamiamo di governo comunista, manifestando un dissenso per quelle forme di Stato in cui i diritti civili non erano pienamente rispettati. Questo avvenne anche in Italia. In questo breve testo proveremo a spiegare le ragioni per cui molti dei giovani videro nella violenza l'unica forma politica, provando ad uscire fuori dalle stigmatizzazioni tipiche degli "anni di piombo". Non analizzeremo però il fenomeno del terrorismo rosso e nero, le manifestazioni nelle carceri, le tensioni sindacali nelle fabbriche o il movimento femminista, che pure furono dei fenomeno fondamentali per comprendere la controcultura italiana dell'epoca, ma proveremo ad analizzare quello che fu il movimento studentesco del 1977, fermandoci al settembre bolognese.
Qui dove mezzo son, Sennuccio mio (così ci foss'io intero, et voi contento), venni fuggendo la tempesta e 'l vento ch'ànno sùbito fatto il tempo rio.
AIBStudi, 2019
'Libraries create futures: building on cultural heritage' è stato il motto del 75. Con-gresso IFLA che si è svolto a Milano dal 23 al 27 agosto 2009, col coinvolgimento finanziario del Ministero dei beni culturali, del Comune di Milano (con il sindaco Letizia Moratti e il dirigente Cultura Massimo Accarisi sostenitori convinti), della Regione Lombardia e della Provincia di Milano, con bilancio finale in positivo. Un appuntamento che tornava in Italia dopo il 1. Congresso mondiale dei bibliotecari del 1929, l'incontro del 1951 (con l'International Federation for Information and Documentation, FID) e il Congresso del 1964. Milano 2009 è stato un congresso par-ticolarmente importante nel quale l'IFLA ha formulato l'elenco dei compiti futuri delle biblioteche: gli atti sono una base rilevante da cui ripartire e sulla quale trova-re altri partner della società civile. Il messaggio di quel consesso è stato l'invito a esa-minare globalmente e in termini cooperativi, di risposte avanzate condivise, il tema del contributo delle biblioteche alla costruzione delle comunità multiculturali. Le iniziative sociali hanno valorizzato aspetti caratterizzanti la nostra storia: l'emis-sione di una serie di francobolli da parte delle Poste vaticane (come era stato fatto nel 1929); la serata culturale alla Scala; l'esibizione del Codice atlantico di Leonardo da Vinci in Galleria; il concerto in Duomo con un violino di Stradivari; la pubblicità del congresso sui tabelloni elettronici (6x3 metri) in piazza Duomo; la borsa aran-cione che alcuni partecipanti ai congressi IFLA continuano a indossare; il torneo di calcio, unico nella storia dell'IFLA, battezzato dalla presidente Claudia Lux. Momen-ti immortalati nel reportage fotografico di Vittoria Bonani IFLA: in 70 scatti: culture, tradizioni e biblioteche a confronto 1 e narrati puntualmente in IFLA 2009 a Milano di Cristina Selva pubblicato nel Rapporto sulle biblioteche italiane 2009-2010 2. Le assenze dei politici (escluso il presidente della Regione Lombardia Roberto For-migoni) furono imbarazzanti. Un discorso di alto profilo ideale fu quello pronuncia-to dal card. Dionigi Tettamanzi, nel segno del Concilio Vaticano II, all'incontro Babel, Bible and Kor'an: from texts to contexts: from cultures to sacred books: modern functions of libraries in the religious traditions of Mediterranean civilizations che si tenne alla Biblio-teca Ambrosiana il 24 agosto, promosso insieme all'ABEI (atti editi dalla CEI nel 2010). Purtroppo il Congresso IFLA coincise con l'inizio della crisi economica mondiale e l'esplosione di internet (strumento amico e contemporaneamente concorrente), che hanno portato a un progressivo declino delle biblioteche. L'Australia ritirò la IFLA Milan 2009: dieci anni dopo aib studi, vol. 59 n. 1-2 (gennaio/agosto 2019), p. 5-7.
Novecento.org, 2019
A più di un mese dalla proiezione su RAI3[1] del film Rosso Istria / Red Land¸ abbiamo posto qualche domanda a Enrico Miletto, autore di diverse monografie e documentari sul tema dell'esodo giuliano-dalmata e coautore della banca dati L'esodo istriano-fiumano-dalmata in Piemonte. Per un archivio della memoria (Torino, Istoreto, 2014)[2]
Nelle ville del tornado un anno dopo Ad un anno di distanza dal passaggio del tornado in Riviera del Brenta e sapendo che molte delle situazioni difficili (purtroppo non tutte) sono potute tornare alla normalità, pur combattendo con l'immancabile burocrazia per ottenere un qualche risarcimento, registriamo in questo articolo che vi sono state anche delle gravi perdite al patrimonio storico-culturale: alcune ville della Riviera hanno subito danni strutturali agli edifici e ai propri giardini storici, in taluni casi letteralmente azzerati, perdendo per sempre un patrimonio irrecuperabile. Proponiamo qui un percorso tra alcune delle venti ville colpite, cinque casi esemplari, con l'intento di ricordare quanto e stato perduto, quanto e stato fatto e quanto e ancora da fare, usando alcuni materiali della mostra organizzata in villa Tito (dall'associazione "Nelle ville del Brenta", con il patrocinio dei comuni di Dolo, Mira e Pianiga, ed il contributo di "Assicurazioni Generali "), una di queste vittime culturali. Villa Tito - Velluti - Fini - Migliorini - Fattoretto. Tornado 8 luglio 2015.
2012
I motivi di una scarsa diffusione della Bsc nelle imprese italiane
Per leggere. I generi della lettura, 2021
Una proposta di rilettura della 'traduzione' in prosa delle Rime di Dante per la penna di un poeta filologo d'eccezione
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AIONArchStAnt , 2018
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https://www.casadellacultura.it/504/un-anno-di-svolta-per-la-scuola, 2017
in A. Massarenti (ed.), Stramaledettamente logico. Esercizi di filosofia su pellicola, Rome, Laterza, 2009
Lavoro e diritto, 2020
Ripartire da Zero. Televisioni e culture del decennio, 2010
Atti del Museo di Storia Naturale della Maremma, 2019