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2009
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ella cittadina di Venzone, a partire dai secoli tardo medioevali, aveva luogo un procedimento di mummificazione decisamente raro. All'interno della principale chiesa dell'abitato, i corpi sepolti in particolari tombe si tramutavano in mummie con un processo che in Italia è paragonabile solo a quello riscontrato nel cimitero della cittadina di Urbania. Le prime testimonianze di questo fenomeno possono essere, con molta probabilità, datate attorno alla prima metà del Trecento, quando cioè venne edificato il duomo dedicato a Sant'Andrea, l'edificio religioso dove avveniva il processo di mummificazione. Non si può però escludere che tali episodi di anomala trasformazione del cadavere avvenissero nello stesso luogo anche prima. Nel basso Medioevo e poi nella prima età moderna alle mummie (carne umana disidratata e "stagionata") erano attribuiti poteri taumaturgici e curativi. In linea generale le parti morte dell'uomo erano particolarmente indicate a dare vita a tutta una serie di ricostituenti, tonici elettuari e medicamenti tra i quali spiccavano per importanza gli "elisir di mummia", le "tinture o estratto di mummia" e le polveri di teca cranica (Camporesi). La rarità ed il valore economico di una mummia aveva dato vita ad un lucroso commercio di corpi-o di parti di essi-il quale interessò l'Europa fin quasi alla fine dell'età moderna (Camille 297-318). L'abitato di Venzone è situato a ridosso delle prealpi Giulie, a meno di dieci chilometri a nord di Gemona. La cittadina è racchiusa tra le montagne, in un'angusta valle creata dallo scorrere del fiume Tagliamento.
SHARE Libri, 2020
JESSICA DELLO RUSSO Early Explorations of the Maddalena Hill: From Ancient Travelers to the Rediscovery of the "Santa Rufina" Catacombs 139-182 MAURIZIO LAZZARI Geologia, geomorfologia e vulnerabilità strutturali dell'area ipogea della Collina della Maddalena di Venosa 183-196 GIANCARLO LACERENZA Le iscrizioni delle catacombe ebraiche di Venosa. Dove eravamo, a che punto siamo 197-222 VITO MUSCIO L'applicazione delle nuove tecnologie per lo studio e la conoscenza delle catacombe venosine: primi rilievi in TLS 223-243 ENGLISH ABSTRACTS 245-249
Le mummie non sono solamente corpi umani imbalsamati sopravvissuti allo scorrere del tempo ma appartengono anche al mondo della storia della medicina in quanto utilizzate come medicinale a partire dall'Età Medievale. Sono state sfruttate come rimedio ad un elevato numero di patologie e hanno ricoperto il ruolo di baluardo della scienza medica sino alla fine del XIX secolo. Molti autori antichi hanno trattato della mummia nelle loro farmacopee e, questa, si è lentamente diffusa presso il mondo europeo invadendo i mercati del Mediterraneo. Nei testi medici e anche possibile trovare tentativi piu solidi di giustificare le proprieta terapeutiche delle mummie, attribuendole alle spezie con cui tali corpi antichi sono stati imbalsamati. Con Paracelso e il suo principio del "simile cura simile", la mummia divenne in grado di curare il corpo umano in quanto, essa stessa, parte di un corpo umano.
2018
The year 1976 was the year in which Friuli was wounded. A massive earthquake smashed the Italian North-East twice, bringing destruction in the territories around Udine and Pordenone, already tried strongly by emigration and the abandonment of their small towns. Venzone was one of the villages near the epicentre, along the Tagliamento river valley. It was a small village built within a medieval fortified wall, characterised by a stately cathedral that dominated the landscape. After the second shock, Venzone became just a pile of rubble, and yet, in 2017, it was awarded the title of “Most beautiful Italian village”. It seems paradoxical that a village that was no longer there, destroyed by the violent shocks on 6th May and 15th September 1976, could be awarded a title ‒ albeit a popular one ‒ that acknowledges the added value of its architectural heritage and the ability to enhance and promote it. Venzone, il "Borgo piu bello d'Italia" ricostruito dalle macerie Il 1976 ...
Mathera, 2020
Due epigrafi reimpiegate nella costruzione dell'Incompiuta a Venosa sono testimoni dei giochi gladiatori e una di queste presenta una tipologia di gladiatori altrimenti ignota, lo Scissor
Fin dagli anni ’40 del XX secolo l’Emilia è nota per le significative testimonianze funerarie pertinenti alla cultura VBQ grazie agli scavi effettuati a Chiozza di Scandiano1. Dagli anni ’90 si sono aggiunti numerosi rinvenimenti in vari siti dell’Emilia occidentale ed attualmente il territorio tra Reggio Emilia e Piacenza è l’area di maggior interesse per lo studio degli aspetti funerari della cultura. Essi appaiono peraltro intimamente intrecciati alla sfera abitativa, poiché quasi tutti i siti esplorati hanno restituito sia strutture potenzialmente insediative, sia sepolture, in numero da una a 55. Il presente lavoro, che rappresenta uno stadio della ricerca in corso, approfondisce l’indagine sull’individuazione dei ruoli sociali in base ai rituali, ai corredi funerari e all’articolazione dello spazio sepolcrale.
Linee di ricerca: Temi e ricerche del Dottorato in Architettura - Teorie e Progetto 1986-2017 [ISBN: 9780244621643], 2017
Contributi interdisciplinari alla ricerca risultano efficaci in un contesto come quello contemporaneo, in cui l’architettura è sempre più chiamata a rispondere a molteplici bisogni, non più esclusivamente di natura spaziale-funzionale, ma che intendono sollevare ed incorporare - letteralmente - aspetti e problemi diversificati, risolti grazie all'intreccio di saperi talvolta apparentemente distanti tra loro. Nuove basi teoriche al di fuori della disciplina stessa possono, in questo senso, dinamizzarla in questo orizzonte eterogeneo, in cui il concetto di “soglia” tra campi di conoscenza risulta, oramai, evanescente.
Storia in Rete n. 172, 2020
Chi erano veramente i giovani piloti che nel Pacifico si lanciavano con i loro aerei contro la US Navy cercando di fermare la potentissima macchina bellica americana? Fanatici portatori di morte o ragazzi che compivano con mezzi estremi il loro dovere? Quali furono le ragioni che portarono alla nascita dei reparti kamikaze, come operavano e quale fu il loro apporto alla causa del Sol Levante? Cosa è rimasto di loro? Questo articolo cerca di rispondere a tutte queste domande
Secondo la tradizione storiografica gli anni compresi tra il XIV° e XV° secolo indicano un declino delle attività artigianali toscane e una stagnazione dei commerci. Lucca, in particolare, all'inizio del XIV° secolo subisce un esodo di artigiani e commercianti nella lavorazione della seta che provoca un declino delle sue attività produttive, in particolare dopo la conquista di Lucca da parte dei ghibellini nel 1314 con a capo Uguccione della Faggiuola. Con la diffusione dei segreti della lavorazione della seta Lucca perse il monopolio commerciale che avrebbe portato l'élite lucchese ad abbandonare le sue attività manifatturiere per dedicarsi maggiormente a quelle del commercio e della banca. Secondo la ricerca effettuata da L. Molà, supportata da una solida documentazione attinta da atti notarili e giudiziari, risulta una diversa visione dell'esodo degli artigiani specialisti nell'arte della seta e lo sviluppo della produzione serica a Venezia. Vediamo come ha svolto questa ricerca e quali risultati ha ottenuto. Il suo lavoro, da un punto di vista semantico, si divide in tre parti; nella prima parte (costituita dai primi tre capitoli) si riferisce alle ricerche sui movimenti migratori dei lucchesi a Venezia, la dinamica dei processi di naturalizzazione e le formazioni di istituzioni professionali e religiose. Nella seconda parte del libro (cap. 4 e 5), tratta dell'organizzazione dell'industria della seta, dall'approvvigionamento in materie prime, alla distribuzione di tessuti. Nell'ultima parte (costituita dal 6° capitolo), descrive la decadenza della comunità lucchese a Venezia. Fin dal XII secolo, i lucchesi mantenevano la supremazia nella fabbricazione dei tessuti serici e i drappi di seta costituivano le principali materie di esportazione seguite dalla produzione di lana. Inoltre i lucchesi operavano nel ruolo di banchieri internazionali come, per esempio, il Ricciardi in Inghilterra. Mercanti lucchesi li troviamo alle fiere della Champagne, a Montpellier, Genova ed altre pazze commerciali d'epoca. La presenza dei lucchesi a Venezia era, quindi, una realtà già prima del grande esodo del '14, ma era costituita da mercanti che sfruttavano il vantaggioso commercio che Venezia aveva con l'Oriente e la loro presenza era limitata a pochi mesi o anni per portare a termine gli affari e non a una radicata localizzazione nella città lagunare. Dopo i burrascosi eventi in seguito alla conquista di Uguccione, gli esuli lucchesi si dispersero in varie città, ma rapidamente si concentrarono in zone dove esisteva un terreno più fertile per lo sviluppo dell'arte della seta. Fu così che si stabilirono principalmente a Firenze, Bologna e Venezia. Tra queste, l'ultima fu quella che dette maggiori garanzie di ospitalità alle famiglie esule e in cambio la Repubblica avrebbe potuto usufruire della loro abilità tecnica e commerciale nel campo della produzione serica. I lucchesi che si trasferirono a Venezia andarono ad occupare l'area tra Rialto e Cannaregio che, a differenza di altre comunità di "stranieri", rimasero in una zona strettamente concentrata. Per alcuni, la disposizione dei cittadini lucchesi fu determinata dalla disponibilità di case ma, molto probabilmente, si dislocarono in quelle zone perché già risiedevano diversi tessitori di seta veneziani (samitari), e quindi non è da escludere che i lucchesi abbiano scelto di abitare in una zona dove era già presente un'industria della seta. Non tutti i cittadini lucchesi erano di "buona "famiglia e la comunità accoglieva un alto numero di soggetti violenti. Inoltre erano persone con una connotazione politica precisa,
Mutttvt lE tN AIìlìtJll() il I Figuro 41. Le mummie complete dei soggeftidi sesso femminile di Goriono Volli (A, B). (diMorinello Ursol La serie contenuta nella Chiesa della Santissima Tiinità in Popoli (Pescara) include almeno otto corpi munmificati e scheletrizzati risalenti al XVIII secolo e sepolti in cripta. Uno di qLresti inclivicl,ri rnummificirti è stato sottoposto nel 2001 ad indagine radiologica convenzionale e tomografia compLlterizzata, nttnché ad esame alltoptico mediante enclc'ncclpia e relativc'r esarne istokrgico. Il sttggetto, un maschio di 35-40 ernni cli rango elevato vissuto tra il Settecentc'l e I'Ottocento, è risultato irffettct da carie e parodontopatia, frattr-tre costali e calcolosi renale, le quali potrebbero aver rappresentato la car-rsa iniziale di un pr<tcesstl settico generalizzato, respc.lnsabile clel clecessc'1. {di bco Venfuru, Frqncesco Ciocco, Croelono Mirondo, Gino Fomocioril La serie di mummie naturali del Convento di San Giorgio degli Osservanti in Goriano Valli, sebbene nlunericamente limitata, risulta costitr-rita da individr"ri in ottime condizioni di cc'rnservazione (FigLrra 41).
https://www.diamtrader.net/2022/02/le-gemme-fenomenali.html, 2020
Le gemme fenomenali (phenomenal gems in inglese) formano una categoria del tutto particolare di gioie; esse sono forse meno note di pietre quali diamanti, smeraldi e rubini, ma mostrano delle caratteristiche ottiche speciali che le rendono affascianti e degne di un posto speciale tra tutte le pietre preziose. Tra esse ve ne sono alcune che sono molto rare e costose, ma ne esistono anche altre alla portata di portafogli meno esigenti. Ecco una breve carrellata dei tipi di fenomeni (dal verbo greco ϕαίνομαι-phaínomai-mostrarsi, manifestarsi, apparire) riconosciuti in gemmologia.
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La Sicilia in età arcaica. Dalle apoikiai al 480 a.C. Atti del Convegno Internazionale, Caltanissetta –Museo Archeologico 27-29 marzo 2008, a cura di R. Pavini –L. Sole, Caltanissetta, pp. 605-610, 2012
Egitto in Veneto, , a cura di P. Zanovello e E.M. Ciampini, 2013
Alcamo Marina. Ricostruire il paesaggio costiero. Reconstructing the Coastal Landscape, 2020
Zakhor. Rivista di Storia degli Ebrei d'Italia, 2017
"CASTRUM PAENE IN MUNDO SINGULARE" Scritti per Aldo Settia in occasione del novantesimo compleanno, 2022
Perspectiva Pictorum ISSN 2965-1085, 2024
Monete Antiche, Anno XXIII, fasc. II, 2024
in Atti della undicesima Giornata amaduzziana, a cura di Paola Delbianco, Cesena, Società Editrice «Il Ponte Vecchio», (Collana delle opere e degli studi di Giovanni Cristofano Amaduzzi e sul suo tempo, XI), 2015, pp. 15-53.
in A. Di Bernardo - P. Fontanini - F. Stefanutti (eds.), Vençon, XCVIII congrès, Vençon, ai 17 di otubar dal 2021, Società Filologica Friulana, Udine,, 2021