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2014
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I grandi temi della politica, all'interno dell'arena politico-televisiva, perdono di centralità sostituiti da un brusio della politica, che trova linfa negli scandali e nel gossip del Palazzo, nei personaggi di second'ordine e nella vastità di storie al confine tra politica, vita privata e spettacolo. Ciò si lega alla perdita di forza del discorso politico, dovuta, da un lato al progressivo indebolimento dei soggetti istituzionalmente deputati alla presa di parola, e dall'altro al declino della telepolitica come linguaggio autonomo.
Recensione a C. Salmon, La politica nell’era dello storytelling, Fazi, Roma, 2014.
2015
By drawing on Hannah Arendt, Emmanuel Lévinas, and Italian feminist thought, this article discusses from both a theoretical and practical point of view the relationship between politics and narration. By analyzing the ways in which storytelling was at work in early Italian feminist consciousness raising groups, it claims that the narrative turn in feminism not only gave voice to new political subjects and their awareness, but also contributed to renewed notions of subjectivity, embodied self, the relation between self and other. «Dovresti scrivere su ciò che porta le persone a volere una storia. Il racconto di storie. Vita ordinaria di gente ordinaria, come in Simenon. Non si può dire come sia la vita, come il caso o il fato abbiano a che fare con la gente, se non raccontandone la storia. In generale, solo questo si può dire: sì, è proprio così che è andata ... Senza eventi, sembriamo incapaci di vivere; la vita diventa un flusso indifferente e siamo a stento capaci di distinguere u...
Comunicazioni sociali online, 2009
Nell’ambito mediale, e in particolar modo in tv, si è sviluppata nel tempo una ricca tradizione di racconti dedicati alla politica: allegorie, documentari più o meno legati alla realtà, vere e proprie fiction. Soprattutto in anni recenti, per esempio, alcune serie televisive hanno affrontato numerosi temi politici in modo diretto, mentre altre li hanno sfiorati all’interno di archi narrativi più ampi. Tra le caratteristiche ricorrenti di questi testi si può notare la costante presenza, nel mondo costruito dalla narrazione, di figure di candidati alle elezioni. A partire dal riconoscimento di un legame sempre più stretto tra cultura popolare (e mediale) e politica, il saggio si propone così di esplorare le estetiche e le tipologie di rappresentazione dei candidati presenti in quattro prodotti di serialità americana, focalizzandosi in particolare sul modo in cui tali estetiche variano a seconda delle marche di genere e sul processo storico-sociale di progressiva popolarizzazione dei discorsi e dei meccanismi politici, che passa anche attraverso la tv – e la fiction televisiva. Il primo caso, West Wing, è una serie che porta su un network generalista, NBC, il dietro le quinte della macchina politica della Casa Bianca, riservando, soprattutto con il procedere delle stagioni, un’attenzione considerevole alla dinamica elettorale sia presidenziale (con l’elezione, le primarie e la riconferma del presidente Josiah Bartlet) sia congressuale (in particolare con la campagna di Sam Seaborn in California). Gli altri tre serial, andati in onda a distanza di qualche anno, sono invece drama spesso molto vicini alle forme di rappresentazione (e consumo) della soap opera: Desperate Housewives, Dirty Sexy Money e Brothers & Sisters, tutti in onda su ABC e con una forte connotazione mainstream. Qui, all’interno di ampie narrazioni corali, si inserisce sempre una figura di candidato a ruoli di pubblica rappresentanza (nazionale o locale), il cui rapporto con i media, con il partito di riferimento e con la “famiglia” è visto ora in chiave fortemente identitaria, ora nei termini più consueti del potere e dello scandalo. L’analisi dei prodotti cerca così di esplorare come i filtri di genere siano intervenuti sulle rappresentazioni del candidato, chiamando in causa i temi centrali del rapporto tra comunicazione politica e media, e di conseguenza anche della rappresentazione finzionale della politica: come la tendenza a una sempre maggiore personalizzazione del candidato, il rapporto complesso tra ribalta e retroscena e il modo in cui lo spazio “intimo” costruito dalla tv per i suoi spettatori fa emergere con sempre più forza la sfera privata dei politici e la loro dimensione passionale. Temi che sono stati messi in scena – e in qualche modo discussi e resi popolari – in un numero sempre maggiore di telefilm di produzione statunitense.
Lost Cause as a Political Narrative: Carlism Since its very beginnings Carlism was a lost Cause. Its origins lay in Infant Carlos' rejection of the succession of Isabel II to the Spanish Throne, unleashing a Civil War in order to assert his rights. The key cause of war was indeed usurpation. As victims they justified their uprising and as such they kept up their fight long after the war's end. Moreover, they also experienced a deep sense of loss of their core values such as the fueros or the religion. To sum up, the narrative of the Lost Cause allowed the Carlist to present themself as the champions of lost causes of modernity. As standard-bearer of the tradition against the liberal threaten, they keep fighting until the civil war of 1936 when they seemingly put an end to more than a century of struggle for their lost cause. However it would not last longer. They soon felt betrayed by the Francoism, recovering their lost cause rhetoric. Key words: Carlism, Legitimism, Reactionary, traditionalism, civil war.
Lo storytelling dalla politica alla serialità televisiva: incontro tra realtà e finzione
2016
L’argomento della tesi è l’analisi del reenactment, una delle forme di storia applicata della Public History, disciplina nata alla fine degli anni Settanta negli USA, che si pone l’obiettivo di portare la storia al di fuori delle università, comunicandola a un pubblico non accademico. In questa accezione, il reenactment (italianizzato in “rievocazione storica”) è tra i più efficaci strumenti in grado di raggiungere un pubblico vasto e diversificato, che generalmente non avrebbe avuto occasione di avvicinarsi a tematiche di tipo storico. L’obiettivo del presente lavoro è analizzare le modalità e le finalità con le quali si realizza la rievocazione storica prendendo in esame le indagini di tipo qualitativo e quantitativo elaborate su questo fenomeno da autori stranieri. In primo luogo, si fornirà un inquadramento teorico al fenomeno del reenactment all’interno della Public History, esponendo i più recenti lavori su questa disciplina. Secondariamente, si proporrà una definizione del reenactment e delle sue varie applicazioni pratiche come, ad esempio, l’archeologia sperimentale e ricostruttiva, la living history, lo storytelling ecc. L’analisi proseguirà sui “luoghi” della rievocazione storica, ovvero dove questa è realizzata, e su chi sono coloro che praticano tale attività, citando i dati forniti dalle ricerche di tipo antropologico compiute sulla rievocazione storica.. Si andranno in seguito a delineare una serie di casi studio, riportando l’esperienza diretta dello scrivente nell’organizzazione della rievocazione storica “Mutina Boica”. In conclusione saranno delineate le connessioni esistenti tra il mondo delle università e la rievocazione storica, andando a prospettare alcuni scenari futuri di sviluppo del fenomeno del reenactment e di nuove forme di storia applicata.
Nei mesi e nei giorni prima della campagna elettorale ufficiale la politica è stata og-getto di enorme copertura mediatica. I media di intrattenimento come hanno trattato personaggi e temi politici? Partendo dai concetti di «politica pop» e di «politainment», questo articolo prende in esame due prodotti della cultura popolare a stampa (il setti-manale di gossip Chi) e televisiva (il programma Le invasioni barbariche). Vengono evi-denziate le modalità di confezionamento della visibilità politica dei soggetti raccontati e/o intervistati, e viene mostrato come la comunicazione politica espressa su questi media è sì di tipo pop, è imposta ai politici, coerentemente con la propria missione di media di intrattenimento, ma non sempre segue una mera logica dei media. Parole chiave: politica pop, infotainment, settimanali di gossip, celebrità, campagna elettorale. 1. Introduzione L'espressione politica pop (Mazzoleni e Sfardini, 2009) è utilizzata per descrivere ambiti di comunicazione p...
Annali Della Facolta Di Scienze Della Formazione Universita Degli Studi Di Catania, 2011
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«Zapruder», n. 36, 2015
Italia: design, politica e democrazia nel XX secolo, 2020
Narrare i gruppi, 2008
Il senso della Storia (Iuso, A.), 2018
Eunomia. Rivista di Storia e Politica Internazionali, 2020
Narrare i Gruppi, 2020
Heliotropia - An online journal of research to Boccaccio scholars, 2010
Donne che contano nella storia greca, a cura di U. Bultrighini ed E. Di Mauro, 2014
DOPO LE BOMBE. PIAZZA FONTANA E L'USO PUBBLICO DELLA STORIA, 2019
Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, 2020
in S. Aru e V. Deplano (a cura di), Discorsi d’Italia, Ombrecorte, Verona , 2013