2023, Gli dei di Pegana
Prima che ci fossero dei sull'Olimpo, o che Allah fosse Allah, aveva lavorato e riposato MANA-YOOD-SUSHAI. A Pegana ci sono Mung, Sish e Kib, e il creatore di tutti i piccoli dei, che è MANA-YOOD-SUSHAI. Inoltre, abbiamo fede in Roon e Slid. E si è detto anticamente che tutte le cose che sono state sono state fatte dai piccoli dèi, tranne solo MANA-YOOD-SUSHAI, che ha creato gli dèi e poi si è riposato. E nessuno può pregare MANA-YOOD-SUSHAI se non gli dèi che egli ha creato. Ma all'Ultimo MANA-YOOD-SUSHAI dimenticherà di riposare, e rifarà nuovi dèi e altri mondi, e distruggerà gli dèi che ha fatto. Gli dèi e i mondi se ne andranno e ci sarà solo MANA-YOOD-SUSHAI. 3 DI SKARL IL BATTERISTA Quando MANA-YOOD-SUSHAI ebbe creato gli dèi e Skarl, Skarl costruì un tamburo e cominciò a battere su di esso per poter suonare per sempre. Poi, poiché era stanco dopo la creazione degli dei e a causa del tambureggiare di Skarl, MANA-YOOD-SUSHAI si assopì e si addormentò. Gli dèi si zittirono quando videro che MANA riposava, e su Pegana ci fu silenzio, a parte il tamburellare di Skarl. Skarl siede sulla nebbia davanti ai piedi di MANA-YOOD-SUSHAI, sopra gli dei di Pegana, e lì batte il suo tamburo. Alcuni dicono che i Mondi e i Soli non sono altro che l'eco del tambureggiare di Skarl, e altri dicono che sono sogni che sorgono nella mente di MANA a causa del tambureggiare di Skarl, come può sognare uno il cui riposo è turbato dal suono di un canto, ma nessuno lo sa, perché chi ha sentito la voce di MANA-YOOD-SUSHAI, o chi ha visto il suo tamburino? Che sia inverno o che sia estate, che sia mattina tra i mondi o che sia notte, Skarl continua a battere il suo tamburo, perché i propositi degli dèi non sono ancora compiuti. A volte il braccio di Skarl si stanca; ma continua a battere il suo tamburo, affinché gli dèi facciano il lavoro degli dèi e i mondi vadano avanti, perché se smette per un istante allora MANA-YOOD-SUSHAI si sveglierà e non ci saranno più né mondi né dèi. Ma quando alla fine il braccio di Skarl cesserà di battere il suo tamburo, il silenzio farà trasalire Pegana come un tuono in una caverna, e MANA-YOOD-SUSHAI cesserà di riposare. Allora Skarl si metterà il tamburo sulle spalle e si incamminerà nel vuoto oltre i mondi, perché è LA FINE e l'opera di Skarl è finita. Può darsi che sorga un altro dio che Skarl possa servire, o che perisca; ma per Skarl non ha importanza, perché avrà compiuto l'opera di Skarl. 5 DELLA CREAZIONE DEI MONDI Quando MANA-YOOD-SUSHAI aveva creato gli dèi, c'erano solo gli dèi ed essi sedevano nel mezzo del tempo, poiché c'era tanto tempo davanti a loro quanto dietro di loro, che non avendo fine non aveva nemmeno un inizio. E Pegana non aveva calore, né luce, né suono, tranne che per il tambureggiare di Skarl; inoltre Pegana era il centro di tutto, perché sotto Pegana c'era ciò che c'era sopra, e davanti c'era ciò che c'era oltre. Allora gli dèi dissero, facendo i segni degli dèi e parlando con le mani per non far arrossire il silenzio di Pegana; allora gli dèi dissero l'uno all'altro, parlando con le mani: "Facciamo mondi per divertirci mentre MANA riposa. Facciamo mondi e Vita e Morte, e colori nel cielo; solo non rompiamo il silenzio su Pegana". Poi, alzando le mani, ogni dio secondo il suo segno, fecero i mondi e i soli e misero una luce nelle case del cielo. Allora gli dèi dissero: "Facciamo in modo che uno cerchi, cerchi e non scopra mai il perché della creazione degli dèi". E con il sollevamento delle loro mani fecero, ciascuno secondo il proprio segno, il Luminoso con la coda svolazzante per cercare dalla fine dei Mondi alla fine di essi, per tornare di nuovo dopo cento anni. Uomo, quando vedi la cometa, sappi che un altro cerca oltre a te e non lo trova mai. Allora gli dèi dissero, sempre parlando con le mani: "Che ci sia ora un Osservatore da tenere d'occhio". E fecero la Luna, con il volto rugoso di molte montagne e consumato da mille valli, per guardare con occhi pallidi i giochi dei piccoli dèi e per vegliare per tutto il tempo di riposo di MANA-YOOD-SUSHAI; per guardare, guardare tutte le cose e tacere.