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I fiumi, di Giuseppe Ungaretti

Abstract

Questo è il celebre incipit della poesia I fiumi, di Giuseppe Ungaretti, scritta il 16 agosto del 1916, a Cotici, in uno scenario notturno, durante una pausa fra i combattimenti della Prima guerra mondiale...

Key takeaways

  • È un momento di pausa ma non c'è riposo, tanto meno pace, solo un'infinita passione tesa fino allo stremo.
  • Quanta parte della vita di Ungaretti è già là sotto, dove riemergerà, in che forma?
  • Il componimento si apre con una prima strofa nella quale è descritto il poeta che giace all'interno di una dolina, nel cuore della notte.
  • Ho tirato su le mie quattro ossa e me ne sono andato come un acrobata sull'acqua" L'artefice di questo miracolo è l'Isonzo, è lui la teca, l'urna d'acqua che custodisce le reliquie del poeta ed è un luogo vivo: la sua fluida mobilità è come un massaggio benefico e rivitalizzante che consentirà addirittura alle povere ossa del poeta di alzarsi e andarsene come un acrobata.
  • Già osservavo come la guerra logori tanto il corpo quanto lo spirito dei soldati e del resto "guerra di logoramento" è la definizione che più spesso incontriamo in merito alla Prima guerra mondiale.