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AMMORTAMENTO ALLA FRANCESE: L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA. IL CAPITALE di GIAMPAOLO MORINI SOMMARIO: 1. Premessa; 2. Il capitale nel codice civile; 3. Il concetto di liquidità: Cassazione civile, sez. SSUU, sentenza 13/09/2016 n° 17989. 4. Come si muove il capitale nell'ammortamento alla francese. 5. La trasparenza bancaria messa a dura prova dalla comprensibilità (o meno) dell'ammortamento alla francese; 6. La dinamica del capitale messo in relazione all'interesse composto nell'ammortamento alla francese; 7. Il Capitale nel codice civile: Art. 821, 1194, 1283 codice civile, una coerenza indiscutibile; 8. Conclusione.
Voi che passate per la via considerate ed osservate se c'è un dolore simele al mio dolore.
AMMORTAMENTO ALLA FRANCESE: IL NUMERO e 1 TRA REGIME SEMPLICE E COMPOSTO DEGLI INTERESSI: EQUIVOCI E CONTRADDIZIONI., 2021
SOMMARIO: 1. Gli interessi effetto della capitalizzazione quale costo occulto. 2. Gli Interessi: maturazione, periodicità, proporzionalità. 3. Il principio di proporzionalità nei regimi finanziari 2. 4. Il numero di Eulero quale fattore di crescita. 5. Brevi cenni sulla trasparenza bancaria: necessità di chiarezza. 6. Gli strumenti ermeneutici. 7. Funzione monetaria o fungibilità dei beni oggetto della prestazione principale. 8. … Segue: l'accessorietàautonomia. 9. Eguaglianza generica dell'oggetto. 10. Il principio della proporzionalità: il limite interno dell'autonomia contrattuale e il limite esterno dell'abuso del diritto. Breve disamina degli strumenti a disposizione dei contraenti. 11. L'art. 1206 quale ulteriore strumento riequilibratore. 12. Conclusioni.
La «fraternité» ha un ruolo di «parent pauvre» nel lessico della rivoluzione, come afferma Mona Ozouf e come unanimemente e a lungo è stato sostenuto dalla storiografia rivoluzionaria? Alla luce delle nuove potenzialità di ricerca aperte dalla digitalizzazione delle fonti e dalla messa in campo degli strumenti della linguistica computazionale la risposta va ricalibrata: in parte sì e in parte no. Il numero di occorrenze è modesto, non solo rispetto alle altre due parole della devise républicaine («liberté, égalité, fraternité»), ma anche rispetto a gran parte delle parole ad alto contenuto socio-politico del periodo rivoluzionario. Modesto, ma non irrilevante.
Fonte: Diritto Processuale Amministrativo, fasc.4, 2015, pag. 1460 Autori: Nadia Spadaro Sommario: 1. Le ragioni d'interesse.-2. La diversa concezione dell'autorità del giudicato amministrativo e i diversi rimedi per la sua violazione.-3. L'ambito coperto dal giudicato.-4. Il potere d'injonction.-5. L'injonction e le sentenze non passate in giudicato.-6. La procedura esecutiva.-7. L'astreinte.-8. Le altre modalità di esecuzione della sentenza amministrativa in Francia.-9. Conclusioni. 1. Nei primi anni novanta Sacco, alla domanda di Chiarloni su quale fosse la sua opinione sullo status quo degli strumenti processuali previsti nel nostro ordinamento per garantire l'adempimento delle obbligazioni civili non pecuniarie, data l'assenza di strumenti analoghi a quelli francese e inglese dell'astreinte e del contempt of court, rispose, dopo aver dato un'opinione molto severa sulla nostra etica sociale, che "la giustizia incomincia nel momento in cui la decisione sapiente è stata completamente eseguita, e non prima" mettendo in luce la centralità dell'esigenza di effettività della tutela giurisdizionale (1). Era dunque già chiaro da tempo alla migliore dottrina comparatistica che l'Italia fosse indietro, rispetto ad altri ordinamenti europei, nell'adozione di adeguati strumenti per garantire l'ottemperanza delle sentenze, ciò nondimeno solo negli ultimi anni si è finalmente assistito nel nostro ordinamento giuridico all'introduzione
Reg. (CE) 22-12-2000, n. 44/2001, art. 23 FONTE Int'l Lis, 2013 Sommario: 1. Premessa -2. I fatti -3. La decisione della Corte di cassazione -4. Analisi della decisione -5. La clausola di proroga "asimmetrica" nella dottrina e giurisprudenza di alcuni Paesi Per cominciare, le vicende che hanno accompagnato il passaggio dalla Conv. Bruxelles al Reg. 44/2001. Nel 1999 la Commissione Europea proponeva che la Convenzione venisse convertita in un Regolamento e, al contempo, che venissero adottate alcune modifiche (COM(1999) 348 final). Tale Proposta includeva modifiche all'art. 17 Conv. che furono poi effettivamente travasate nell'art. 23
MISCELLANEA FRANCESCANA - LA FRATELLANZA UMANA SUI PASSI DI FRATE FRANCESCO E DEL SULTANO AL-KAMIL , 2020
Il volume raccoglie gli interventi del Simposio in commemorazione del VIII centenario dell’incontro tra san Francesco d’Assisi e il sultano d’Egitto Melek Al-Kamil. La Pont. Fac. Teologica san Bonaventura-Seraphicum, dopo aver idealmente dato il via alle celebrazioni del centenario con la proiezione del docu-film The Sultan and the Saint (9 maggio 2018), ha voluto tornare sul tema ispirata dal gesto di firma congiunta del Documento sulla fratellanza umana (Abu Dhabi 2019). Un’ulteriore occasione per riflettere sull’eredità, le modalità, le possibilità di incontro e di convivenza, le prospettive future “suggerite” dai due che possiamo considerare come i “patroni e protettori” del dialogo cristiano-musulmano, Francesco e Al-Kamil. Il lettore si troverà davanti a quattro interventi di natura differente data la diversità di esperienza, ministero, competenza e campi di interesse di ognuno dei relatori. Una diversità benedetta, possiamo dirlo con certezza, poiché ognuno ha mostrato come sia possibile un dialogo creativo, schietto, senza sospetto e senza false illusioni. L’incontro ha voluto esplorare, alla luce del Documento sulla fratellanza umana, i principi radicali che hanno creato lo spazio d’incontro, conoscenza e reciproca accoglienza fra due personalità come Francesco e Al-Kamil. I relatori hanno individuato e sviluppato alcuni di questi principi: la pace, la bontà, la bellezza e la convivenza.
I testi studiati, appartenenti ai diversi generi letterari fioriti nella Francia medievale, sono scritti sia in prosa sia, e specialmente, in versi. Per questi ultimi la disposizione del testo nella pagina assieme alla punteg-3 Il tentativo più recente si trova nel terzo capitolo, dal titolo «Mise en texte, Mise en page, and Reader Manipulation», pp. 127-224 (in particolare pp. 155 sgg.) del libro di K. Busby, Codex and Context, Rodopi, Amsterdam-New York 2002; importante l'articolo di Cl. Buridant, Le strument et et ses rapports avec la ponctuation dans quelques texts médiévaux, in Théories linguistiques et Traditions grammaticales, a cura di A.-M. Dessaux-Berthonneau, Presses Universitaires de Lille, Lille 1980, pp. 13-54; un breve ma utile excursus sull'interpunzione nei mss francesi si trova nel pionieristico articolo di M. Roques, Le manuscrit fr. 794 de la bibliothèque nationale et le scribe Guiot, in «Romania», LXXIII, 1952, pp. 177-199, alle pp. 196-199, purtroppo restato senza seguito. Speriamo ora di avere qualche risultato dalla équipe, recentemente costituitasi, Lavrentiev/Llamas-Pombo/Mazziotta che promette un esame complessivo della punteggiatura nei mss francesi dal XII secolo alla fine del Medioevo: in attesa degli atti della giornata di studi su Systèmes graphiques de manuscrits médiévaux et incunables français: ponctuation, segmentation, graphies, Lione, 17 maggio 2005, organizzato da Alexei Lavrentiev, si vedano A. Lavrentiev, À propos de la ponctuation dans l'Image du Monde, in «Licorne», 2001, pp. 23-35; E. Llamas Pombo, Écriture et oralité: ponctuation, interprétation et lecture des manuscrits français de textes en vers (XIIIe-XVe s.), in Linguistique française: grammaire, histoire et épistémologie, I, Grupo Andaluz de Pragmátic, Sevilla 1996, pp. 133-144; N. Mazziotta, Etude linguistique de la ponctuation d'une charte originale en langue française (Liège 1272), in corso di stampa nella rivista «Orbis». Infine, in generale, a quanto già indicato nella rassegna critica curata da P. Rafti, L'interpunzione nel libro manoscritto: mezzo secolo di studi, in «Scrittura e Civiltà», XII, 1988, pp. 239-298 si dovrà aggiungere il bel libro di M.B. Parkes, Pause and Effect. An Introduction to the History of Punctuation in the West, Scolar Press, Aldershot 1992 e B. Bischoff, Paleografia latina. Antichità e medioevo, ed. italiana a cura di G.P. Mantovani e S. Zamponi, Antenore, Padova 1993 (ed. originale = Berlin 1979), pp. 239-245 (2. Interpunzione e segni diacritici tra i «Fatti grafici supplementari»). 4 E. Monaci, Facsimili di documenti per la storia delle lingue e delle letterature romanze, 1, Roma 1900, 2, Perugia 1913. Si veda il «Catalogo dei testi letterari romanzi anteriori al XII sec.» in S. Asperti, Origini romanze, Viella, Roma, 2006, pp. 217-238. 5 Il volume è in corso di preparazione per la collana «Libri e scritture del Medio Evo», Viella, Roma, a cura di Maria Careri, Terry Nixon, Ian Short, Christine Ruby, con la collaborazione di Patricia Stirnemann. 1. M. Careri Manoscritti provenzali e francesi. Dalle origini alla fine del XIII sec. 215 6 Per quanto segue e per tutte le «eccezioni» qui non considerate, rimando alla puntuale analisi e alle riproduzioni offerte da G. Hasenohr in Mise en page et mise en texte du livre manuscrit, a cura di H.-J. Martin e J. Vezin, Préface de J. Monfrin, E.C.L. Promodis, Paris, 1990, pp. 231-348 e all'Album de manuscrits français du XIII e siècle. Mise en page et mise en texte, a cura di M. Careri, F. Fery-Hue, F. Gasparri, G. Hasenohr, G. Labory, S. Lefèvre, A. Leurquin, C. Ruby, Viella, Roma 2001. 7 Per la difficile interpretazione di queste lettrines cfr. infra nota 26. 8 Cfr. Roques, Le manuscrit cit., p. 197, che elenca i segni riscontrati nei Giuramenti di Strasburgo, nella Cantilena di sant'Eulalia, nella Passione di Clermont Ferrand, nel Saint Léger. 1. M. Careri Manoscritti provenzali e francesi. Dalle origini alla fine del XIII sec. 217 1. M. Careri Manoscritti provenzali e francesi. Dalle origini alla fine del XIII sec. 229 32 G. Labory, commento alla notice, p. 105.
Torri, corsari e contrabbandieri in Calabria Ultra durante il Decennio Francese (1806-1815), 2020
At the beginning of the nineteenth century, even if the phenomenon of running war had subsided, the watch towers still had an active role in controlling the coasts of Southern Italy. Under the French administration some of them were assigned to customs posts, others continued to report the corsair boats always ready to carry out incursive actions. Merchant ships, fishermen and peasants were still struck by the devastating Turkish-Barbarian cruises, but also by corsairs armed by the British in an eternal struggle against the French. The towers are regularly guarded by sentinels armed with non-military weapons, which are not functional to the increasingly sophisticated assaults of the Corsair marines. The people in charge of the customs had to manage a staff often absent from the guardhouse due to malarial fevers, especially during the summer when the coasts were excessively hot. The customs documentation shows the economy of a Southern Italy still rooted in the classic export products: oil, dried figs, cotton, cheese, wine and coarse wool cloths. Raw silk is absent from the market, one of the most exported products until the second half of the eighteenth century and supplanted by the olive tree. Agli esordi dell'Ottocento la guerra di corsa e l'atavico fenomeno del contrabbando, anche se diminuiti, incidevano ancora negativamente nel tessuto commerciale del Regno di Napoli 1. La pirateria barbaresca si era attenuata per lasciare posto agli altrettanti assetati equipaggi occiden-tali (francesi, inglesi, maltesi e siciliani), sempre pronti ad intercettare lungo le coste del Mediter-raneo centrale navigli carichi di mercanzie desti-nate soprattutto alla capitale. Il governo non di-sponeva di una flotta capace di controllare e in-tercettare in maniera sistematica e, soprattutto, efficace le navi corsaro-piratesche. Risultava, quindi, facile per gli equpaggi corsari attendere dietro un promontorio o un'insenatura la preda di turno che in pochi minuti sarebbe stata sotto-posta ad uno sfrenato abbordaggio. I comandanti corsari occidentali, a differenza di quelli turco-barbareschi, non manifestavano nessun interesse alla cattura e alla, conseguente, schiavizzazione degli equipaggi; quanto invece all'incettazione delle merci molto più facilmente piazzabili nei mercati paralleli. Spazzate via o, comunque, diminuite le crociere turco-barbaresche, il Mediterraneo diventò lo spa-zio dove si affrontarono, in una continua guerriglia sottile, le armate francesi e inglesi supportate dai lo-ro alleati. La guerra di corsa e la pratica del con-trabbando divennero in questo modo una contrap-posizione di natura economica, politica e militare nelle dinamiche di un conflitto di più vasta portata, inteso come strumento per il controllo di aree vitali in funzione della propria potenza.
Il decennio francese (1806-1815) costituisce cronologicamente un periodo ristretto, ma importante e significativo. Il 1806 è una data epocale nella storia del Mezzogiorno d'Italia. Cade la dinastia borbonica con l'avvento del regime napoleonico, che trasforma radicalmente le strutture politiche, amministrative ed economicosociali dell'Italia. Il dominio napoleonico favorisce un rapido ammodernamento delle strutture istituzionali in termini di diritto, abolizione dei privilegi di nascita e di ceto, riorganizzazione dello Stato e razionalizzazione del prelievo fiscale. L'abolizione della feudalità, l'eversione dell'asse ecclesiastico, l'abolizione delle tasse e di ogni altro vincolo contribuiscono alla nascita di una società nuova. Tuttavia la subordinazione del regno napoletano agli interessi francesi ne condiziona pesantemente l'economia. Il sistema doganale instaurato nella penisola si articola in modo da favorire l'importazione dei prodotti francesi e l'esportazione verso la Francia delle materie prime. Il malcontento popolare cresce, e si esprime soprattutto attraverso il brigantaggio, diffuso in moltissime zone del sud della penisola. I moti generalizzati sono scongiurati e repressi dalla massiccia presenza dell'esercito (Figg. 7-10). Ben presto il brigantaggio nel Mezzogiorno diviene vera e propria guerriglia popolare e nazionale, alimentato dalla vicina Sicilia, dai Borboni, che provano insieme agli Inglesi anche spedizioni con l'intento di riconquistare il Regno. Anche se l'età napoleonica, nell'immediato è stata portatrice di squilibri, disagi, difficoltà varie, nel lungo periodo, bisogna considerare la profonda trasformazione giuridica, economica e sociale che si concretizza. La società italiana esce rinnovata dalle vicende degli anni del Decennio, con istituzioni moderne, con amministrazioni giudiziarie e militari molto più coscienti del proprio ruolo e con l'effettivo ridimensionamento del potere ecclesiastico. Nel 1806 la conquista di Napoli costituisce la prima manifestazione del sistema del Grande Impero. Il Regno di Napoli ha allora un posto importante nei progetti dell'Imperatore, costituisce la base primaria dei grandi progetti orientali e mediterranei che affascinano la fantasia di Napoleone sin dai tempi della prima campagna d'Italia. Il Mezzogiorno, può consentire alla Francia, la conquista della supremazia nel Mediterraneo, ponendola al centro di un vasto impero. Con decreto imperiale del 30 marzo 1806, Giuseppe Bonaparte diviene re delle Due Sicilie. Resta in carica fino al 15 luglio 1808, quando diventa re di Spagna. Al suo posto fu chiamato Gioacchino Murat che rimane al governo fino al marzo 1815. Con Giuseppe Bonaparte vengono intraprese alcune riforme sostanziali nel campo politico, economico, amministrativo, finanziario, sociale e religioso; tutto ciò è reso possibile dalla creazione di nuovi organi con poteri distinti e specifici. Gioacchino Murat completa, specialmente nel campo politico-amministrativo, le iniziative del predecessore. Tuttavia
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Rivista trimestrale di diritto dell'economia, 2021
In: Siriana Sgavicchia, Massimiliano Tortora (a cura di), Geografie della modernità letteraria, Edizioni ETS, Pisa, 2017, pp 347-354. da e 6 , 2017
Archeologia e Calcolatori 21, 2010
Le voci di Roma. Omaggio a Giggi Zanazzo. Atti del Convegno di studi (Roma, 18-19 novembre 2010), a cura di Franco Onorati e Gabriele Scalessa, Roma, Il Cubo, 2011
Traductions, adaptations, réceptions de l’œuvre de Giovanni Verga, textes réunis par Laura Fournier et Giorgio Longo, Caen, Transalpina n° 22, 2019
QUATTRO FRANCESCANI ALLA CONQUISTA DEL CELESTE IMPERO, 2022