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La sindrome del secondogenito e il capriccio della guerra

Abstract

Le dinamiche psicologiche che si esprimono nell'ambito della famiglia sono un prototipo delle relazioni che si stabiliscono nell'ambito di una singola società e, più ampiamente, tra le diverse comunità o le diverse nazioni. Come possiamo indignarci delle guerre se siamo complici nel trasformare la nostra famiglia in un campo di battaglia? Come si può invocare la fraternità e la compassione senza considerare che ogni sentimento di pace presuppone la giustizia? Qui presento un caso clinico, relativo alla sindrome del secondogenito, dal quale l'intera problematica sarà rischiarata come fosse il bagliore di un mortaretto che scivola dall'ingenua mano di un bambino di seconda generazione