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Le dinamiche psicologiche che si esprimono nell'ambito della famiglia sono un prototipo delle relazioni che si stabiliscono nell'ambito di una singola società e, più ampiamente, tra le diverse comunità o le diverse nazioni. Come possiamo indignarci delle guerre se siamo complici nel trasformare la nostra famiglia in un campo di battaglia? Come si può invocare la fraternità e la compassione senza considerare che ogni sentimento di pace presuppone la giustizia? Qui presento un caso clinico, relativo alla sindrome del secondogenito, dal quale l'intera problematica sarà rischiarata come fosse il bagliore di un mortaretto che scivola dall'ingenua mano di un bambino di seconda generazione
Cahiers d’études italiennes, 2005
In questo studio mi propongo di analizzare la rappresentazione dell'infanzia e/o prima adolescenza in Il sentiero dei nidi di ragno e Il cielo è rosso, due romanzi scritti a ridosso della seconda guerra mondiale 1. In un recente video sull'opera di Calvino, Ceserani ha commentato che la centralità della figura infantile nella poetica neorealista è particolarmente evidente nella produzione cinematografica 2. Ma anche a prescindere dalla poetica neorealista mi sembra che l'inserzione di un personaggio infantile in un racconto di guerra o di dopoguerra-cinematografico, narrativo o teatrale-faccia appello al senso di responsabilità dell'adulto, risvegliando l'istinto protettivo dello spettatore o del lettore. Così in Napoli milionaria di Eduardo De Filippo del 1945, in scena ancora prima della fine della guerra, il fragile destino nazionale è trasposto in quello della piccola Rita, la bambina malata a proposito della quale il padre pronuncia la famosa battuta « Ha da passa' 'a nuttata 3 ». Nello stesso modo il binomio genitore-figlio rappresenta il tentativo di assicurare la sopravvivenza dei più deboli, o anzi della parte più debole di noi, come dimostra in particolare il rapporto padre-figlio in opere che vanno da Ladri di biciclette a La vita è bella, e senza dubbio anche oltre. Ma basta contrapporre il comporta-
I CAPITOLI DELL’INFANZIA SECONDO MATTEO E LUCA - La mangiatoia è già sepolcro, 2020
Accostare la vicenda natalizia di Gesù a quella pasquale del Cristo non è né un artifizio, né un’astrusità: la scrittura iconografica, invero, ha da sempre assimilato i teli del Risorto alle fasce del Neonato.
Un importante studio internazionale del 2016 osserva come l'epidemia di SARS-CoV abbia inaugurato una nuova era nella trasmissione di virus da animale a uomo e come i rapporti globalizzati che pervadono i nostri mercati e le nostre vite abbiano favorito la diffusione del contagio. Una profezia che abbiamo visto avverarsi durante il 2020 con l'epidemia SARS-CoV-2 e che prosegue e ritorna a distanza di mesi. Come è noto, dalla città cinese di Wuhan un filo rosso ha raggiunto in breve ogni continente fino al punto che si è iniziato a parlare di pandemia. In Italia il lessico dei momenti più bui seguiva la narrativa di una guerra mondiale con medici e infermieri nelle vesti di eroici soldati al fronte, i malati in quelle delle vittime civili e il nemico più temibile e invisibile, il virus, da affrontare a mani nude, in mancanza di armi. Mentre i caduti venivano trasportati nottetempo in lunghi convogli militari, destinati alla cremazione, vittime colte alla sprovvista da un nemico sconosciuto e invisibile. Una vera e propria 'epidemia di metafore' analizzata dalla fine penna del Generale Fabio Mini 2. La 'rivelazione epidemica' cui pochi hanno creduto e molti speculato, dice il Generale, è stata effettivamente seguita da una eccezionale e nient'affatto metaforica mole di sofferenza e morti per molti versi misteriose, nascoste, immotivate, manipolate. Mentre gli spin doctors della comunicazione ci trascinavano nel girone infernale di una "(…)campagna caotica di annunci e minacce, notizie confuse e contraddittorie sulle colpe degli altri, sugli untori del contagio, sui cinesi che mangiano i topi vivi e i pipistrelli in brodo" orientata alla creazione di uno stato di panico anche tra i più sospettosi. E finalmente "(…)scatta l'ora fatidica delle decisioni irrevocabili: la dichiarazione di guerra al virus. Mentre si sgrana il Mistero doloroso e s'intraprende la via crucis, si afferma la metafora della Guerra". Una metafora vincente, nota salace il Gen. Mini, che evoca immagini efficaci. Il nemico è un parassita, "(…)definito semivitale o quasi vitale e in quanto tale non gli è riconosciuto alcun diritto alla vita, neppure da parte dei buddisti. Può essere ammazzato, torturato, depotenziato, ingegnerizzato e modificato, non si lamenterà mai nessuno". Il nemico perfetto.
Prendendo come punto di riferimento la figura artistica di Antonio Marras, in queste pagine si andrà ad analizzare tutto ciò che riguarda la categoria estetica del Kitsch, a partire dalla sua nascita, fino ai nostri giorni. Si andrà ad analizzare il Kitsch in tutte le sue "sfaccettature", sia per quanto riguarda il campo artistico, sia l'ambito quotidiano.
2020
L'altra guerra «La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi.» (K. Von Klausevitz). Così come il conflitto armato, anche l'economia è uno strumento di guerra, o meglio di lotta per la supremazia. E così come l'economia si è globalizzata, questo tipo di guerra raggiunge qualsiasi luogo e qualsiasi Paese. In quest'ottica va forse letta la notizia dell'implicazione della Deutsche Bank nel riciclaggio di 2.000 miliardi di dollari provenienti da attività illegali.
Nastro Azzurro 3, 2022
Rassegna Italiana di Criminologia, 2016
The proliferation of conflicts after the terrorist attacks of September 2001 brought to the forefront again the theme of war psychopathologies and their possible relationship with the increase of violent and / or anomalous behaviors among veterans. In their paper, the Authors reconstruct the evolution of the categories of mental disorders related to war experience, from shell-shock syndrome, described during First World War, till Post Traumatic Stress Disorder (PTSD), obtained from the observations of American soldiers in Vietnam. The Authors recall the fundamental contribution of psychoanalysis in the understanding of post traumatic psychopathologies and the treatment of shell-shock conditions, with particular reference to the Fifth International Psychoanalytic Congress held in Budapest in September 1918. The Authors also analyze data on the incidences of mental diseases, violent crimes, suicides and other forms of deviancy among the veterans of Afghanistan and Iraq. There is strong evidence of a significant relationship between stressful combat experiences and self-destructive behaviors, substance abuse, depressive symptoms, conduct disorders. It is believed that the same military training which the soldiers undertake may also provide the skills and attitudes conducive to the development of criminal careers in veterans. Riassunto La proliferazione dei conflitti dopo gli eventi terroristici del 2001 ha reso nuovamente attuale il tema delle psicopatologie belliche e della loro eventuale relazione con l'incremento di condotte violente e/o anomale fra i veterani. Nel presente articolo gli Autori ricostruiscono l'evoluzione delle categorie di disturbi psichici correlati all'esperienza bellica, dalla sindrome da shell-shock, descritta durante la Prima Guerra Mondiale, sino al Disturbo da Stress Post Traumatico (PTSD), derivato dalle osservazioni sui soldati americani in Vietnam. Gli Autori rievocano il fondamentale contributo della psicoanalisi alla comprensione e al trattamento delle patologie da shell-shock, con particolare riferimento al V Congresso Internazionale di Psicoanalisi svoltosi a Budapest nel settembre 1918. Gli Autori analizzano inoltre i dati relativi all'incidenza di disagio mentale, crimini violenti, suicidi e altre forme di devianza fra i reduci dell'Afghanistan e dell'Iraq. Sussistono prove di una significativa correlazione fra esperienze stressanti in combat-timento, comportamenti auto-distruttivi, abusi di sostanze, quadri depressivi e anomalie della condotta. Si è ipotizzato che lo stesso addestramento militare possa fornire abilità e attitudini favorevoli a sviluppare carriere criminali nei reduci. War is over. Psicopatologie belliche e condotte violente nei reduci War is over. War psychopathologies and violent behaviors in veterans
La comparazione storica può tornar utile per superare narrazioni stereotipate e fortemente dipendenti da presupposti di tipo ideologico. In questa sede verranno confrontati i dopoguerra dei due conflitti mondiali nell’area altoadriatica: si tratta infatti di periodi che e presentano forti parallelismi, perché vedono come protagonisti da una parte due stati per la nazione impegnati a conquistare il controllo del territorio operando sia a livello diplomatico che sul campo, e dall’altra una società locale fortemente plurale e fortemente frammentata, che rilutta al nuovo ordine ed alle semplificazioni che esso comporta. La comparazione riguarderà quindi il lungo processo di definizione dei confini, le occupazioni militari, le politiche di nazionalizzazione dei territori di frontiera, i presupposti culturali dell’intolleranza nei confronti delle minoranze, le pratiche della violenza in rapporto con il nesso guerra/rivoluzione, i tentativi di ingegneria etnica e gli spostamenti forzati di popolazione.
L'alleanza fra Filippo V di Macedonia, Siracusa e Annibale durante la II Guerra Punica (212-202 a.C.) documentata da una serie di contromarche su monete di bronzo. Protome di leone a d., sopra clava, applicata su tre diversi tipi di moneta di base, e Protome di Leone a d., sopra FILIPPOY, infatti, risultano attribuibili rispettivamente a Cartagine e a Filippo V di Macedonia.
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Quaderni di Gestalt, 2022
Giornale di storia, 2020
“Pesciolini di guerra”. Amministrazione e scandali nelle Terre Liberate e Redente tra guerra, dopoguerra e ricostruzione (1915-1922), in AA.VV., «Le “disfatte” di Caporetto. Soldati, civili, territori 1917-1919, 2019
Le Religioni in Italia - Massimo Introvigne - PierLuigi Zoccatelli (sotto la direzione di)
Polemiche novecentesche, tra letteratura e musica. Romanzo, melodramma, prosa d'arte, 2009
Scenari del conflitto Atti del XXV Congresso dell'Adi - Associazione degli Italianisti (Foggia, 15-17 settembre 2022), 2024
Tirature '15 - "Gli intellettuali che fanno opinione", a cura di Vittorio Spinazzola, il Saggiatore - Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2015