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2022, Quaderni di Gestalt
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La dimensione fraterna e la guerra The Fraternal Dimension and the War Il numero 2022-1 dei Quaderni di Gestalt ha per titolo la dimensione fraterna-un tema a cui da qualche tempo il nostro Istituto sta dedicando le sue riflessioni cliniche, che vedono una prima forma scritta nella sezione Relazioni, con un contributo di Elisabetta Conte e Alessia Repossi. Ma questo tema merita una riflessione speciale in questo editoriale. La prospettiva del rapporto tra fratelli è sempre orizzontale e ci riporta al senso della parità, del sostegno reciproco, del ritrovare se stesso nell'altro e quindi della spinta alla cooperazione e alla continua ricerca di un contatto profondo: idee che in questa epoca sembrano cozzare con una realtà drammaticamente intrisa di individualismo e di prevaricazione sul "diverso da me", in una visione narcisistica della vita e del rapporto tra le nazioni che, nella nostra visione gestaltica, è sinonimo di annientamento e quindi di patogenesi. Nel presentare ai lettori questo numero, dunque, non posso che cogliere ed evidenziare l'aggancio con la tremenda attualità, che sembra contraddire il bene prezioso della fratellanza umana. Nella notte del 24 febbraio del 2022 è esploso un conflitto tanto terribile quanto assurdo. La Russia ha invaso l'Ucraina, e da allora sino al momento in cui scrivo queste righe, migliaia di persone, sia militari che civili, sono state uccise o deprivate di tutto: del frutto delle loro fatiche, delle loro passioni e della loro identità. Assistiamo tutti, impotenti, a questa ondata di violenza e non abbiamo parole "giuste" per rispondere alla domanda fondamentale: "Perché?". Quel che ci lascia ancora più sbigottiti è la consapevolezza che i popoli ucraini e russi sono, per l'appunto, fratelli. Sono uniti da forti legami parentali e culturali, da ideali comuni di libertà e reciproco rispetto, dalla bellezza delle loro città e della loro arte.
Nuova Umanità XXXII, 2010
La fraternità è una categoria esclusivamente etica e religiosa o può occupare un ruolo rilevante anche nella teoria e nella pratica politica? Questo è l’interrogativo/sfida che Antonio Maria Baggio ha lanciato nel libro collettivo: Il principio dimenticato. La fraternità nella riflessione politologica contemporanea. In questo breve saggio abbiamo cercato di raccogliere la sfida proponendo alcune riflessioni iniziali sul tema come parte di un dibattito più ampio che il prof. Baggio e i suoi interlocutori stanno realizzando. L’ipotesi centrale è definire i concetti di fraternità a partire dalla capacità di promuovere una maggiore solidarietà sociale, come anelli concentrici che tendono ad allargarsi fino all’idea di una fraternità tendenzialmente universale. Svilupperemo il nostro tema proponendo un dialogo fra la lettura evangelica della fraternità e la lettura sociologica di Max Weber. 1
2021
F: Un punto di partenza di questo nostro dialogo potrebbe essere qualcosa che paradossalmente non è tanto presente in questo lavoro di Morin, forse perché lo dà un po' per scontato, e mi sembra che sia la questione della caduta della verticalità. In fondo lui fa, anche se rapidamente ma in maniera molto significativa, oltre che molto umana, una esegesi dell'orizzontalità, in particolare della fraternità. E forse una cosa interessante è che questa prospettiva risulta particolarmente importante in una fase nella quale il tema della verticalità, e quindi dell'autorità, e quindi degli ordini in qualche modo sacri, dati dall'alto, hanno perso buona parte della loro sacralità. Dare ordine è diventata questione molto interumana. Google conta più di Dio, oggi, e sappiamo benissimo che non c'è niente di divino in Google o in Amazon, è una vicenda di umani. Quindi è come se, in fondo, il contesto nel quale si potrebbe collocare questo ragionamento di Morin sia, non fosse proprio il fatto che è più difficile oggi, almeno per una gran parte del mondo, soprattutto occidentale, collocare il tema del che ne facciamo del nostro stare nel mondo a carico di qualcun altro che ci salva e ci dice 'segui questo algoritmo che andrai in paradiso'. Questa prospettiva mi pare molto meno presente, soprattutto nell'Occidente, e quindi questo chiaramente apre un tema di responsabilità comune, di società nella quale non c'è più qualcuno che sta sopra le nuvole e che, fortunatamente o sfortunatamente, ti può però indirizzare o magari salvare. Poi sappiamo anche bene che questo stare sopra le nuvole era perché noi avevamo creato questa verticalità. C'è un riferimento
2018
Il contributo, inserito nel Vol. I dei Fondamenti del diritto commerciale internazionale, opera collattanea in sei volumi a cura di Alessandro Nigro, affronta, con taglio istituzionale, il tema delle regole di conflitto, riguardate nella loro dimensione sovranazionale e internazionale
Cahiers d’études italiennes, 2005
In questo studio mi propongo di analizzare la rappresentazione dell'infanzia e/o prima adolescenza in Il sentiero dei nidi di ragno e Il cielo è rosso, due romanzi scritti a ridosso della seconda guerra mondiale 1. In un recente video sull'opera di Calvino, Ceserani ha commentato che la centralità della figura infantile nella poetica neorealista è particolarmente evidente nella produzione cinematografica 2. Ma anche a prescindere dalla poetica neorealista mi sembra che l'inserzione di un personaggio infantile in un racconto di guerra o di dopoguerra-cinematografico, narrativo o teatrale-faccia appello al senso di responsabilità dell'adulto, risvegliando l'istinto protettivo dello spettatore o del lettore. Così in Napoli milionaria di Eduardo De Filippo del 1945, in scena ancora prima della fine della guerra, il fragile destino nazionale è trasposto in quello della piccola Rita, la bambina malata a proposito della quale il padre pronuncia la famosa battuta « Ha da passa' 'a nuttata 3 ». Nello stesso modo il binomio genitore-figlio rappresenta il tentativo di assicurare la sopravvivenza dei più deboli, o anzi della parte più debole di noi, come dimostra in particolare il rapporto padre-figlio in opere che vanno da Ladri di biciclette a La vita è bella, e senza dubbio anche oltre. Ma basta contrapporre il comporta-
Persona Y Derecho Revista De Fundamentacion De Las Instituciones Juridicas Y De Derechos Humanos, 2003
capisaldi Che cos'è il principio di fraternità? È un ideale di natura esclusivamente etico-morale o religiosa, oppure può assumere anche un rilievo in ambito politico e perfino giuridico? È un principio interpretato in modo univoco o vi è una pluralità di interpretazioni? Ci sono equivoci collegati all'invocazione della fraternità? Dopo aver presentato nelle pagine immediatamente precedenti una visione francese di tale principio, quella del prof. Le Goff, offriamo alcune riflessioni a partire dall'ordinamento giuridico italiano.
L'opera indaga i fondamenti della guerra e della pace ed è suddivisa in quattro grandi sezioni: metafisica della guerra, epistemologia della guerra, teoria pura della guerra e la guerra nelle sue relazioni con la cultura e la pace. L’impostazione filosofica non trascura il dialogo con altre discipline che si occupano e si sono occupate di guerra, dando vita a un’opera interdisciplinare di ampio respiro.
Studi Francescani, 2016
Allo scoppio della prima guerra mondiale, la condizione del clero italiano nei confronti degli obblighi di leva si colloca nel limbo apertosi in conseguenza dell'Unità d'Italia, che sarebbe rimasto tale fino ai Patti Lateranensi del 1929. Con la legge n. 5097 del 27 maggio 1869 era stata abolita, infatti, la dispensa dal servizio militare per i seminaristi e per i chierici degli Ordini religiosi, che solo in minima parte, sulla base di una regolamentazione piuttosto complicata, potevano sottrarsi alla leva. In seguito alle leggi Ricotti del 1873 e 1875, con cui veniva riordinato il sistema di reclutamento dell'esercito, diventava possibile per gli studenti evitare la ferma normale di tre anni attraverso la richiesta di prestare servizio volontario per un anno, scegliendo il corpo cui essere assegnati e pagando un'apposita tassa. I chierici religiosi, pressoché tutti studenti di teologia all'età della chiamata al servizio militare, sceglievano in massa questa strada, optando prevalentemente per l'assegnazione ai reparti di sanità 1 . Tra gli anni Sessanta e Settanta del sec. XIX, inoltre, era stata gradualmente eliminata la figura del cappellano militare, prevista negli ordinamenti degli Stati italiani preunitari e del neonato Regno d'Italia. L'abolizione fu formalmente dovuta a motivi di bilancio, ma è evidente come le vere motivazioni fossero di natura ideo-001 Cfr. V. Ilari, Storia del servizio militare in Italia 2, La «nazione armata» , Centro militare di studi strategici-Rivista militare, Roma 1990, 288 e A. Manfredi, Vescovi, clero e cura pastorale. Studi sulla diocesi di Parma alla fine dell'Ottocento, Editrice Pontificia Università Gregoriana, Roma 1999, 88-96. Circa i frati Minori toscani, a puro titolo di esempio, sono consultabili alcune pratiche per il rinvio del servizio militare per motivi di studio di 6 studenti novizi relative al 1914: Firenze, Archivio Storico della Provincia di S. Francesco Stimmatizzato (d'ora in poi ASPSFS), Provincia di S. Bonaventura 111. I FRATI MINORI TOSCANI E IL PRIMO CONFLITTO MONDIALE Andrea Maiarelli 524 andrea maiarelli logica, basate sulla contrapposizione tra Stato liberale e Chiesa cattolica 2 .
Guerra e pace, 2015
Di fronte a questo retroterra di interconnessioni tra politica e guerra, la relazione tra guerra e religione non dovrebbe essere esaminata come un tema capace di attirare la nostra attenzione unicamente per i suoi riti cruenti o per la manifesta opposizione della religione ai conflitti. Il problema che si pone nel presente contributo appartiene piuttosto a un’altra linea di riflessione: quali sono le funzioni politiche che spettano alla religione sotto la pressione che la guerra comporta per il sistema politico o più precisamente per l’intera società? Il fatto che tali funzioni siano rilevate implica già una concezione funzionalistica della religione, mostrando così il modo in cui la religione è in grado di confrontarsi con le contingenze e quali sono le sue capacità di integrazione. L’immagine che ne emerge, in cui religione e guerra si rafforzano reciprocamente, non dovrebbe essere considerata un’affermazione definitiva: è invece una conseguenza dell’approccio metodologico e può essere tanto facilmente smentita quanto provata in una moltitudine di singoli casi. È per questo che solo una concreta ricerca storica può risultare significativa: a che punto del corso della guerra, in quali forme, e soprattutto, in quali segmenti del complesso sistema rappresentato dalla «religione», o più precisamente per conto di chi, le funzioni politiche della religione sono percepibili?
Scenari del conflitto Atti del XXV Congresso dell'Adi - Associazione degli Italianisti (Foggia, 15-17 settembre 2022), 2024
Guerre e pestilenze hanno condotto l'uomo moderno verso scenari apocalittici nel tentativo di acquietare il mare di paura entro cui stava annegando. La malattia si configura come processo intrinseco e appartiene a tutti i corpi viventi che, esposti al contagio del male, subiscono un'irreversibile metamorfosi. Il presente contributo indaga il motivo della guerra nel primo libro del poema di matrice classica Syphilis sive Morbus gallicus di Fracastoro (1530): la descrizione dell'infausta congiunzione di Marte e Saturno (guerra e malattia) viene tratteggiata dal medico e poeta attraverso una climax di violenza entro cui viene assorbita la malattia per poi essere rimodulata secondo un registro mitologico.
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Historika Studi Di Storia Greca E Romana, 2014
The Great War in Italy. Representation and Interpretation, ed by Patrizia Piredda, pp. ix-xxiii, 2013
Annuario Istituto Nazionale di Studi Verdiani, 2017
L'Italia nella prima guerra mondiale tra storia e diritto: guerra, diplomazia e politica
Laboratorio Fraternità, 2021
Corpi e Parole di Donne per la Pace (a cura di Mariella Pasinati), Navarra, 2024
I Quaderni del Ramo d'Oro, (3) 228-238, 2010
Zibaldone Estudios Italianos De La Torre Del Virrey, 2015
Alternative per il socialismo, 2022
Rassegna Storiografica Decennale, 2018
IL PENSARE, vol. 4 (ISSN 2280-8566), 2015