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Ricchezze di figure storiche intorno a Don Luigi Guanella. Rapporti e contributi reciproci, Nuove Frontiere Editrice (Saggi Storici, 16), Roma 2000, pp. 11-80
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La famiglia, cellula fondamentale della nostra struttura sociale, è il luogo di incontro privilegiato in cui si confrontano le diverse generazioni ed è per ciascuno di noi quella «scuola di umanità più compieta e più ricca» (Gaudium et spes, 12) da cui traiamo i valori basilari sui quali costruire la nostra persona e il nostro futuro. Osservare da vicino la numerosa famiglia di don Luigi Guanella può aiutarci perciò a comprendere maggiormente la sua spiritualità e può fornire elementi necessari per avere una visione a tutto tondo della sua figura che si erge e si muove in un mondo fatto di legami, di affetti, a volte anche di incomprensioni, di gioie e di sofferenze profonde, di delusioni e di successi.
Don Guanella e Roma. Cento anni della presenza dell’Opera (1903-2003), a cura di Francesca Bucci e Fabrizio Fabrizi, Nuove Frontiere Editrice (Saggi Storici, 18), Roma 2004, pp. 131-164
La famiglia de Caro ramo di Pianella e Roccagloriosa, 2018
Nel Dizionario geografico-istorico-fisico del Regno di Napoli composto dall’abate D. Francesco Sacco, stampato a Napoli nel 1746, sono riportate alcune importanti notizie sull’esistenza a Roccagloriosa di un Priorato di diritto padronato dell’antica famiglia De Caro sotto l’invocazione di Santo Spirito. Da questo ed altri elementi di collegamento con il luogo d’origine si può affermare che questa importante famiglia ha mostrato una indubbia preminenza nella vita sociale e nelle manifestazioni civili e religiose a Pianella per circa tre secoli e fino agli inizi del XIX secolo. Si distinguono Lucantonio De Caro, amministratore e camerlengo nel 1601-1603 e Federico de Caro, fondatore del Monte e dell’Abbadia, committente della costruzione del palazzo De Caro, a ridosso della Porta S. Maria con oltre 15 vani, cisterne da acqua, da olio, fosse granarie, portico, scalinata, stanze affrescate, botteghe e con un ricco portale del 1625, ed il barone Filippo Ferdinando De Caro.
Don Guanella e Roma. Cento anni della presenza dell’Opera (1903-2003), a cura di Francesca Bucci e Fabrizio Fabrizi, Nuove Frontiere Editrice (Saggi Storici, 18), Roma 2004
2018
Nel primo capitolo si cercherà di ricostruire quelli che furono gli esordi della famiglia, andando a considerare innanzitutto l’abitato di Gambara, dove il casato mosse i primi passi, per poi evidenziare come (origini mitiche a parte) esso si sviluppò all’interno della clientela del monastero di Leno. Da qui i Gambara agirono pian piano sempre più autonomamente, per poi ricercare una indipendenza e libertà di azione il più ampie possibili, volgendo contemporaneamente lo sguardo verso Brescia. Nel secondo capitolo verrà analizzato l’aspetto più propriamente patrimoniale, andando a considerare tutte le pergamene relative alle compravendite e cercando di definire delle tendenze, sia di breve che di lungo periodo. In particolare si vedrà l’agire di tre personaggi ben precisi all’interno dell’agnazione e le loro azioni intraprese ai fini dello sviluppo del patrimonio terriero; si userà il loro operato per tracciare una sorta di filo rosso che ci condurrà attraverso i secoli, per quanto riguarda l’attività di compravendita effettuate dai Gambara, definendo così i contorni della creazione di una base fondiaria che si rivelò importantissima per gli sviluppi futuri. Nel terzo ed ultimo capitolo invece si andrà ad indagare l’aspetto relativo alle prerogative giurisdizionali della signoria, e cioè se come, quanto e quando si svilupparono i rapporti di potere che coinvolsero il casato, sia nei confronti dei rustici sia nei confronti della città, in un crescendo (pur con le dovute frenate) che portò la famiglia ai fasti che la videro nel corso del medioevo e dell’età moderna tra gli attori maggiori presenti sul palcoscenico politico del Nord Italia.
Quaestio, 2002
Tommaso Sitzia ha coordinato la ricerca, collaborato ai rilievi sul campo, impostato e revisionato la struttura e il testo di tutto il volume, dedicandosi alla prima stesura dei § 1 e 3. Thomas Campagnaro, con Andrea Rizzi, ha svolto i rilevamenti boschivi, curando la prima stesura del § 5. Alan Crivellaro e Alessandra Di Nardo, con Bruno Michielon, hanno condotto le ricerche sul campo e le analisi di laboratorio per la prima stesura del § 4. Paolo Fontana ha coordinato le ricerche sulle cavallette e ha curato la prima stesura del § 2.4. Simone Iacopino e Carlo Piazzi hanno condotto le ricerche sul campo delle cavallette e delle farfalle, curando la prima stesura di parte del § 3. Roberto Rizzieri Masin ha condotto i rilevamenti della flora vascolare, curando la prima stesura dei § 2.1 e 2.2. Paolo Paolucci ha coordinato le ricerche sulle farfalle e ha curato la prima stesura del § 2.3. Marco Perfetti ha collaborato ai rilievi sul campo e curato parte del § 3. Thomas Quetri ha curato il § 6. Flora Giulia Simonelli ha collaborato ai rilevamenti boschivi e alla stesura del § 5. Gli autori ringraziano Caterina Compagni e Luca Vigato che hanno collaborato ai rilevamenti sul campo;
Brevi cenni sull'evoluzione della normativa italiana in materia di discriminazione razziale
L'indagine archeologica che l'Università degli Studi di Milano conduce dal 2009 nell'insediamento rurale peuceta di Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia, Bari) offre alcuni interessanti spunti di riflessione per la ricostruzione del ruolo della donna peuceta, quale depositaria di speciali competenze e dispensatrice privilegiata del rito. L'articolo trae spunto dall'analisi e dall'interpretazione di un recinto funerario (ambiente G) eretto a Jazzo Fornasiello nell'ambito del c.d. "Complesso Alfa" nella seconda metà del IV sec. a.C. al di sopra di una tomba tardo-arcaica, la cui memoria si era mantenuta nel tempo. La sepoltura, risultata pertinente a una donna anziana, ha restituito un corredo che lascia intuire nella defunta particolari virtù carismatiche; è infatti alla luce di queste che è possibile spiegare, anche nella cornice di più ampi confronti antropologici, il progressivo agglutinarsi intorno a questa speciale antenata di enchytrismoi infantili, sia che il particolare legame topografico e cultuale veicoli il desiderio che dei piccoli si prendano cura proprio gli antenati, sia che tale associazione rappresenti per i viventi un collegamento forte con il passato a promozione del gruppo familiare nella sua continuità futura.
Quaderni Grigionitaliani, 2021
Un'intervista alla pittrice valchiavennasca Wanda Guanella che quest'anno ha esposto presso la Galleria Il Salice a Castasegna.
La Magistratura, 2018
Alla luce del dibattito che ha portato all'approvazione della norme sulle unioni civili si riflette sulle trasformazioni avvenute nelle famiglie, nelle relazioni tra i generi, le generazioni, nella sessualità, nei modi in cui si diventa genitori. La pluralità delle forme non riguarda solo la compresenza in uno stesso tempo di più tipologie di famiglie, ma anche i diversi tipi di famiglia che una persona può sperimentare durante la propria vita. L'affermarsi della libertà delle donne ha trasformato il rapporto gerarchico della famiglia di un tempo in un rapporto egualitario, aprendo la strada anche al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nelle famiglie ha sempre più valore l'affettività e il benessere reciproco. Si tratta oggi di riconoscere i legami affettivi che già compongono le famiglie, ben oltre la consanguineità. Saper vedere quanto nella genitorialità vada dato valore alla consapevole assunzione della responsabilità genitoriale nei confronti del nascituro, qualunque sia l'orientamento
Pagine Guanelliane, 3, 2023
Tale studio ha la funzione di individuare i rapporti tra Luigi Guanella e la principale organizzazione cattolica italiana dell’ultimo Ottocento, cioè l’Opera dei congressi e dei comitati cattolici (1874-1904), e quanto essa abbia influito nella concezione e configurazione della sua prassi di carità. Perciò prenderemo in considerazione il contesto storico, segnato dai problemi e dalle esperienze dei cattolici di quel tempo, in particolare la drammatica questione sociale e la risposta della chiesa, per poi giungere all’origine dell’Opera dei congressi e ai rapporti intessuti con Luigi Guanella, rapporti segnati da un appoggio reciproco con l’intento comune di mettere in atto iniziative per rispondere al problema sociale sorto in quegli anni.
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«Pagine Guanelliane», 1 (2021), pp. 33-86
in IL PALAZZETTO BRU ZANE: STORIA E RINASCITA, Venezia, Fondation Bru - Palazzetto Bru Zane, 2009