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Questo documento, fatto di brevi appunti e considerazioni, vuole essere un supporto per poter iniziare un percorso che deve portarci a vedere e vivere il nostro territorio in modo diverso, più coinvolgente, ma soprattutto nel quale poterci sentire protagonisti attivi, creatori e gestori del suo e del nostro presente e prima di tut-to orgogliosi di viverci !!! Oggi, una delle problematiche più grandi nelle valli è quella di sentirsi appartenenti ad una comunità che non ha “niente da offrire”, obbligandoci continuamente a ricercare “qualcosa” che possa attirare gente e che possa portare a tutti i costi persone che “spendano” denaro. L’obiettivo del percorso proposto è quello di porre le basi per lo sviluppo virtuoso e so-stenibile del nostro territorio montano; uno sviluppo che permetta agli abitanti di VIVERCI sotto tutti i punti di vista, sia economicamente che come qualità della vita , partendo dal POTENZIAMENTO delle attività esistenti o dalla CREAZIONE di nuove, ma sempre tenen-do conto della storia, delle capacità e delle competenze personali. Per fare questo è fondamentale INDIVIDUARE più in generale le peculiarità del territorio montano e nello specifico dei propri paesi; tali peculiarità sono rappresentate dalla qualità e biodiversità dell’ambiente, che si devono poi intrecciare con la storia e la cultura locale. Tutto questo deve diventare patrimonio delle comunità locali da tutelare, da difendere, da potenziare, da studiare, da comunicare e solo dopo, decidendo insieme come poterle utilizzare e valorizzare, potrà diventare attrattiva turistica.
Sostenibilità, paesaggi e decisioni, 2007
2.4 Qualità ecologiche indotte o dedotte: collegate a sistemi di conoscenza ___ 11 2.4.1 Un caso esemplificativo, la (bio)diversità ____________________________ 12 3 IL PROCESSO DI PERCEZIONE-COGNIZIONE-VALUTAZIONIE DELLE QUALITÀ DI UN PAESAGGIO _________________________________ 13 3.1 L'origine estetica del processo cognitivo _____________________________ 13 3.2 Il peso dei filtri socio-culturali alla percezione, cognizione e valutazione delle qualità di un paesaggio __________________________________________________________ 14 3.2.1 Miti e simboli __________________________________________________ 15 3.2.2 Miti, simboli e convenzioni ________________________________________ 15 3.2.3 Convinzioni, convenzioni e fattoidi _________________________________ 16 3.2.4 Atteggiamenti sociali nelle scelte in campo ambientale: due paradigmi _____ 19 Daniel Franco © 2007, All Rights Reserved sostenibilità, paesaggi e decisioni 2 4 INCERTEZZA E DECISIONE: LA VALUTAZIONE ED IL RUOLO DEGLI ESPERTI __________________________________________________ 20 4.1 distinzione tra preferenza e valutazione: sull'ambiguità e l'incertezza _____ 20 4.2 La riduzione dell'incertezza nel flusso di comunicazione ________________ 21 5 COME FUNZIONA UN ESPERTO -CONAISSEUR ______________ 22 5.1 La riduzione della ambiguità ed incertezza: gestione della conoscenza mediante la "familiarità" ___________________________________________________________ 22 5.2 lo sviluppo della creatività nell'individuazione delle possibili alternative nella soluzione di problemi ____________________________________________________________ 22 5.3 I limiti degli esperti ________________________________________________ 23 5.4 cosa spinge l'esperto a divenire tale _________________________________ 23 6 QUALI APPROCCI UTILIZZA UN ESPERTO -CONAISSEUR _____ 24 6.1 Il paradigma indiziario ed il metodo scientifico_________________________ 24 6.2 Rigore ed oggettività nel metodo ____________________________________ 26 6.3 Oggettività e soggettività nell'uomo-esperto___________________________ 27 7 CONCLUSIONI __________________________________________ 27 7.1 Possibile definizione di esperto _____________________________________ 27 7.2 Ruolo dell'esperto in un precesso decisionale per uno sviluppo sostenibile 30 Daniel Franco © 2007, All Rights Reserved sostenibilità, paesaggi e decisioni 3
2016
Several changes taking place in the contemporary society are encouraging a comeback to the mountains seen as a liveable area in which to find more favourable living conditions than in urban areas. This desirable process must be supported by policies and actions pointed at solving prior problems and deficiencies: accessibility, safety, comfort hampered by hard morphology, environmental risks, climatic rigidity. It is also fundamental to cope with new needs and lifestyles within a framework of sustainability and new competitiveness. The image to refer to is that of resilient mountain, that summarizes the virtuous qualities to be confirmed and the gaps to be addressed, metabolizing new demands of adaptation and change. The priority fields of action on which to convey political commitments and resources in Eu policies and strategies - today particularly attentive to inland areas - are: active safety of territories, intended as a responsible prevention, able to mediate between territorie...
Luca Mocarelli (Università di Milano-Bicocca) È indubbio che in tempi recenti il grande tema di «un altro modo di possedere, un'altra legislazione, un altro ordine sociale, che, inosservato, discese da remotissimi secoli fino a noi», di cui scriveva Carlo Cattaneo 1 , sia tornato prepotentemente alla ribalta. Da un lato perché la gravissima crisi che stiamo vivendo ha indotto a mettere in discussione un modello di sviluppo con più naufraghi che naviganti 2 , e quindi anche uno dei suoi cardini essenziali, la proprietà privata. In proposito basti rilevare come sia ormai ampiamente contestata l'idea di un processo lineare e dicotomico che, dalle rivoluzioni europee del XVIII secolo, si sarebbe tradotto in un passaggio dai diritti di proprietà condivisi e dal lavoro corporativo o domestico di Ancien Régime alla piena proprietà privata e al lavoro salariato, questi ultimi considerati come pietre angolari del capitalismo contemporaneo 3 . Dall'altro lato l'interesse per i commons deriva dalla persistente importanza di «un altro modo di possedere»: in Italia le proprietà collettive nel 1947 occupavano circa tre milioni di ettari, in gran parte boschi e pascoli concentrati soprattutto nell'area montana (a cui si aggiungevano i diritti collettivi su aree di pesca come le lagune di Marano e Grado e di Orbetello) e ancora oggi, secondo l'ultimo censimento dell'agricoltura, la superficie agricola utilizzata che viene sfruttata in uso gratuito supera il milione di ettari e sfiora il 9% della SAU complessiva 4 .
La sussidiarietà alla prova delle zone montane, 2018
Il volume approfondisce e interseca due elementi: il principio di sussidiarietà e la specialità dei territori montani, sotto il profilo giuridico e, più specificamente, costituzionale. Per giungere ad un'analisi congiunta, è indagato innanzitutto il principio di sussidiarietà dalle sue radici storico-filosofiche alla citazione costituzionale, passando per la normativa primaria e dell'UE, al fine specifico di individuarne un significato derivato propriamente dalla Carta fondamentale che non sia debitore di alcuna lettura preconcetta. Dall'altro lato è approfondito l'art. 44, co. 2° Cost. e il tema delle "zone montane" nell'ordinamento italiano, dal problema della definizione di montagna alla ricognizione della normativa statale e regionale nelle diverse materie attinenti. L'indagine si sofferma sull'attuazione del principio di sussidiarietà verticale nel governo del territorio montano attraverso gli enti territoriali della Repubblica e indaga l'attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale e gli spunti problematici e di opportunità che quest'ultimo porta con sé
Sostenibilità partecipata, 2016
Sostenibilità partecipata a cura di Ernesto Pedrini
Lotte di Apache operai e stelle, 2021
"Lotte di Apache operai e stelle" nasce dalla volontà di raccontare l'incredibile storia degli operai dell'Ansaldo-Breda, i quali lottarono fianco a fianco agli Apache per difendere una montagna che dista 9.358 km dalla "Stalingrado d'Italia". Il racconto parte dal Monte Graham in Arizona e arriva in Italia, dalle periferie urbane fino al centro della Roma che conta, nelle stanze di Montecitorio e nelle sedi Vaticane. Attraverso le voci dei suoi protagonisti e una ricostruzione storica degli eventi, il libro racconta una delle prime campagne di portata mondiale in difesa dell'ambiente, mostrando come popoli che vivono a quasi 10.000 km di distanza possano lottare, conoscersi e crescere insieme.
Il presente lavoro ha come obiettivo di proporre un modello virtuoso e sostenibile di sviluppo del territorio montano, collocando in primo piano gli abitanti, attraverso un progetto di valorizzazione in corso che verrà analizzato. La realtà, oggi, sta cambiando velocemente e le Alpi stanno tornando ad essere un territorio di fondamentale importanza per la sopravvivenza e il benessere, sia delle popolazioni che abitano in pianura che degli abitanti delle valli. Ciò vale, in particolare, dal punto di vista della ricchezza delle risorse primarie, come l’acqua, e delle materie prime necessarie ai cicli produttivi, senza dimenticare la funzione culturale che hanno da sempre avuto le comunità e gli abitanti delle valli, con la loro varietà di lingue e culture. In un’ottica di promozione, proprio questi elementi devono diventare il motivo di attrattiva delle Alpi, come un unico e grande territorio “capace di far star meglio le persone”. Il percorso indicato nel progetto è quello della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nel rispetto della tutela e della valorizzazione delle risorse che lo compongono, per permettere innanzitutto agli abitanti delle valli di poterci vivere, sotto tutti i punti di vista, sia economicamente che come qualità della vita, partendo dal potenziamento delle attività esistenti o dalla creazione di nuove, ma sempre tenendo conto della storia, delle capacità e delle competenze personali. L’obiettivo del progetto è l’aumento della capacità attrattiva dell’area dell’ alta Val Seriana in modo sostenibile, promuovendo iniziative capaci di migliorare la qualità dell’offerta e di innovare le attività e il ruolo dell’impresa agricola nel contesto sociale ed economico. Nasce così l’idea del progetto “Orobie una montagna di tesori”, un network sociale, nel quale mettere in rete le proprie capacità, dove sarà possibile formarsi,ma soprattutto dove poter individuare le motivazioni per vivere il proprio territorio in un modo nuovo, da protagonisti. Il coinvolgimento della popolazione è la base del principio di sostenibilità per poter garantire l’efficacia delle azioni e la continuazione dei progetti nel tempo. Su tutto il territorio Orobico è stata scelta l’ alta Val Seriana per via delle sue potenzialità dal punto di vista ambientale, per il profondo legame con la storia e la cultura e per la predisposizione degli abitanti a farsi coinvolgere nel progetto. L’iniziativa vuole definire le “buone prassi” per la trasformazione del territorio e la sua rivitalizzazione attraverso l’animazione territoriale, la valorizzazione dei prodotti locali e della razza ovina Bergamasca, integrando le diverse attività economiche e rafforzando la capacità di fare sistema. Nella prima parte dell’elaborato viene inquadrato il contesto territoriale della Val Seriana sotto i punti di vista ambientale, socio-economico, del commercio e del turismo, facendo seguire diverse analisi SWOT che aiutano ad avere un quadro della situazione in cui si trova la valle oggi. Nella seconda parte è stata affrontata la tematica della sostenibilità, prima in modo più generale e poi individuando gli elementi specifici che caratterizzano la sostenibilità in montagna, in particolare nell’ambito della valorizzazione dei prodotti locali e quindi degli allevamenti e delle razze tipiche. Questa trattazione è molto importante per comprendere l’impostazione del progetto “Orobie una montagna di tesori”, che viene presentato nella parte finale. Tale progetto, in fase di realizzazione, vuole essere prima di tutto un modello proposto per lo sviluppo territoriale in modo sostenibile, nel quale viene evidenziato il coinvolgimento della popolazione fin dalle prime fasi di progettazione, attraverso la mappatura delle risorse umane e del territorio. Una delle problematiche più grandi nelle valli è quella di sentirsi appartenenti ad una comunità che non ha “niente da offrire”: per questo motivo il progetto, nella sua prima fase, vuole aiutare la popolazione ad acquisire consapevolezza della ricchezza ambientale, culturale e sociale del proprio territorio, entrando in contatto con chi svolge le attività produttive tipiche, essendo i principali gestori dell’ambiente e del paesaggio. Questo non è però sufficiente, è poi necessario acquisire le competenze per trasformare tutto ciò in attività imprenditoriale, a disposizione dei turisti, ed è a questo punto che vengono proposti due percorsi formativo-pratici. Infine è stato scelto di coinvolgere, insieme agli artigiani di prodotti locali, gli allevatori della razza ovina Bergamasca, in quanto rappresentanti di un elemento tradizionale molto importante nella cultura del territorio, che fino ad oggi non è mai stato preso in considerazione in una prospettiva di valorizzazione.
In questo momento di estrema fragilità per l’Europa dovremmo guardare alla migrazione nel modo in cui guardiamo a noi stessi. La diplomazia europea ha un ruolo fondamentale all’interno del progetto umanitario di lungo periodo volto a dirimere i conflitti e democratizzare i regimi che soffocano la società civile africana. C’è la necessità impellente di sviluppare politiche innovative per moltiplicare i potenziali benefici sociali ed economici di questa giovane popolazione in movimento, e quindi per rendere tale movimento sostenibile.
Archeologia e Calcolatori, 26, pp. 315-323., 2015
1. Un caso di studio: l'alta Val Taro Nell'ambito del XXIV ciclo della Scuola di Dottorato in Scienze Archeo-logiche dell'Università di Padova, lo scrivente ha avuto modo di ricalibrare cronologie e attestazioni culturali di una trentina di siti noti per la montagna della Valle del Taro attraverso i quali tentare una lettura il più possibile ori-ginale delle dinamiche insediative del territorio (Putzolu 2013). Il territorio oggetto di indagine risultava noto nella storia degli studi dai lavori di Angelo Ghiretti (Ghiretti 2000) che danno conto dei risultati di decennali ricognizio-ni di superficie nell'Appennino parmense. Va ricordato che un grosso risultato di questi studi è stato quello di individuare in quest'area diversi elementi della cosiddetta "cultura occidentale" dell'età del Bronzo evidenziata dallo scavo del sito di Drusco (Maggi, Del Lucchese, Melli 1983) alla fine degli anni '70 del secolo scorso. Il presente lavoro si sofferma sulla porzione montana dell'area oggetto della ricerca di dottorato, e cioè il settore Appenninico della provincia di Parma, compreso tra il confine con la provincia di Piacenza ad O ed il tor-rente Baganza ad E. Malgrado dal punto di vista cronologico la ricerca si sia incentrata sull'età del Bronzo nella sua interezza, per l'alta Val Taro le testi-monianze sono riconducibili al periodo che va dal Bronzo Medio (BM1) alla fase estrema del Bronzo Recente (BR2). Una trattazione più articolata sulle dinamiche del popolamento e sui rapporti tra facies terramaricola e facies occidentale è in corso di stampa (Putzolu, Ghiretti c.s.; Putzolu c.s.). 2. La base dati della ricerca La ricerca si è interamente basata sull'edito: i siti ed i relativi materiali sono stati schedati in un RDBMS in Microsoft Access, scelta motivata dall'e-strema semplicità di questo prodotto nell'interfacciarsi con il software ESRI ArcGIS, scelto per l'implementazione del GIS. Il RDBMS è composto dalle seguenti tabelle: Anagrafica; Idrografia e geomorfologia; Storia delle ricerche; Cronologia; Inquadramento culturale; Documentazione; Tipologia sito; Sintesi generale; Bibliografia; Materiali. Il database spaziale del GIS è stato implementato con i seguenti tema-tismi raster:-Carta Storica Regionale-Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Archeologia e Calcolatori 26, 2015, 315-323
ISOLA DELLA SOSTENIBILITA' - GREEN EXPO', 2014
A ROMA IL PRIMO GRANDE EVENTO, A 360 GRADI, SULLA SOSTENIBILITÀ "I Corsi di Sostenibilità Energetica dei Centri Territoriali Permanenti (M.I.U.R.), sono stati illustrati dall'arch. prof. Paolo Gioffreda." (arch. prof. Paolo Gioffreda, 2014)
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Forum di quaderni costituzionali - Rass. 3/2013 (Paper), 2013
Il Fare Ecologico. Il prodotto industriale e i suoi requisiti ambientali, 2012
Consapevolezza e Sostenibilità, 2021
Atti del XXIV Convegno annuale di Sinergie, 2012
in Pacciani A. (a cura di) “Aree rurali e configurazioni turistiche: differenziazione e sentieri di sviluppo in Toscana”, 2011
Franco, L., Manini, S. (eds.) Sviluppo sostenibile. Laboratorio dei comuni lombardi 2022. Milan (I), AnciLab Editore, 2023
Storia d’Italia, Annali 27, I consumi, 2018