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1996, The School of Franz Brentano (Albertazzi Libardi & Poli eds.)
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This is, in original typescript, the italian version of the paper titled "Teorie dei valori tra economia e filosofia. La scuola di Franz Brentano e il marginalismo austriaco". The english version, titled "Theories of Values" was published, in "The school of Franz Brentano", edited by L. Albertazzi, M. Libardi & R. Poli, pp. 377-422 (Kluwer Academic Publishers, 1996). The paper conduct a comparison between the theories of values of the Brentanian school and those developed by the other important Austrian school which, in the same period, devoted itself to the analysis of values, i.e. the economic school which sprang from the teaching of Carl Menger.
Syzetesis, 2022
Towards an Economic Philosophy. The article focuses on economic philosophy as an approach to the historical-theoretical analysis of economic theories. In particular, after clarifying what is meant by economic philosophy, the article puts forward some reflections starting from Joan Robinson's Economic Philosophy (1962) to legitimize the idea of an economic philosophy as a sui generis approach to economic science. Economic philosophy differs from a purely historical view of economic thought. By including value and temperamental, psychological, social, and historical aspects in its theoretical analysis, economic philosophy assumes a broad meta-theoretical perspective from which to perform its critical function.
International Gramsci Journal, 2018
Questo testo ricostruisce il rapporto integrale tra lo sviluppo della nozione gramsciana del “nuovo concetto di immanenza” della filosofia della praxis e le originali riflessioni di Gramsci sul significato teorico dell’economia politica classica e la critica ad essa. Contro le prospettive che sostengono l’opposizione dentro il marxismo tra la filosofia e la critica dell’economia politica, in questo testo si sostiene invece che i Quaderni del carcere presentano un potente argomento a favore del loro sviluppo complementare in una teoria marxista sociale e politica genuinamente critica.
A scuola è più importante adattarsi al mondo o immaginarne un altro?
Sociologia del lavoro, dell'organizzazione e dell'economia, 1994
II volume raccoglie i saggi oggetto di discussione fra i soci della Sezione "Economia, lavoro, organizzazione" dell'Associazione Italiana di Sociologia sul tema "Nuovi approcci teorici per la sociologia della vita economica", in occasione dell'annuale appuntamento scientifico. Regolazione sociale dell'economia, lavoro e sistema produttivo, mercato del lavoro e occupazione, sviluppo e sottosviluppo, relazioni industriali, organizzazioni e professioni, prospettive di genere e formazioni territoriali: sono state le tematiche individuate come 'fondamentali' per la disciplina; alcune di queste vengono approfondite a partire dal saggio o volume straniero più significativo degli ultimi dieci anni. Ne è risultato quindi un confronto che offre un panorama delle principali opzioni teoriche e dei più rilevanti paradigmi propri ai cultori della disciplina, ma anche un bilancio sulla riflessione che su questi temi si è venuta proponendo negli ultimi anni.
Uno dei campi d'azione senz'altro più vasti ed articolati della disciplina filosofica è quello della morale, ovvero quel "settore" della filosofia che vuole occuparsi dell'agire dell'uomo nel mondo, cercando di orientarlo verso una correttezza formale e contenutistica sia nei riguardi degli altri che dell'agente stesso. Pertanto la filosofia morale è quanto di meno teoretico ci si possa aspettare dalla filosofia: essa è totalmente ed intimamente connessa con lo spirito d'azione, si fonda -infattisull'idea che l'uomo realizzi se stesso solo ed esclusivamente tramite l'azione ed il discorso, per inserirci nel pensiero della Arendt. A conferma di ciò, la storia dell'uomo ricalca questo presupposto della filosofia morale: all'epoca della creazione delle società, durante la rivoluzione neolitica, si sono immediatamente distinti ruoli, azioni, metodi dell'azione di ciascun individuo all'interno della comunità. La contravvenzione di uno stile d'azione coincideva con una sorta di colpa morale che il trasgressore si autocomminava. La società greca delle origini, che non aveva ancora conosciuto la struttura organizzativa della pòlis, si reggeva sulla realtà della fattoria domestica, la cosiddetta oìkos: nel suo contesto, il capofamiglia direzionava la funzione della fattoria, i figli offrivano il loro aiuto nella gestione degli appezzamenti agricoli e del bestiame, le donne si curavano della conduzione della casa e del badare ai più piccoli. Ognuno nel suo piccolo spazio contribuiva alla crescita della produttività domestica e all'armoniosa riuscita del lavoro agrario. Si era creata quella che un autore ceco del novecento, Jan Patočka, definirebbe una masserizia: un'azienda di produzione perfettamente funzionante ed articolata, ma chiusa a terzi, senza sbocchi sulla realtà esterna. Non è un caso, infatti, che la situazione verso la quale evolse la grecità fu quella della dimensione politica: specie a partire dall'età pre-ellenistica si "unirono" fra di loro le oikìai a formare una città unita. Tuttavia, quando gli economisti o i filosofi dell'economia ci parlano di "nascita dell'economia" si riallacciano alla dimensione prepolitica della fattoria domestica, nella quale vigeva la oìkos-nòmos, la legge della casa. Quando si parla di economia si intende quindi una legge domestica, adatta ad amministrare in maniera razionale e concreta i beni di cui quotidianamente ci serviamo. Dopo il filtro medievale e, non ultimo, moderno, la disciplina economica ha sempre più assunto i caratteri di una scienza propriamente detta; utile all'amministrazione delle città e degli stati e forgiatasi anche sull'esperienza quattrocentesca dei primi istituti bancari. Difatti, dal quattrocento in poi, la scientia rationalis dei chierici duecenteschi che amministravano la contabilità dei monasteri e di alcune città provenzali, divenne sistematica e più scientifica; la figura di Luca Pacioli, insigne matematico bresciano, mise a punto le vecchie
Il tipo di critica sociale proposto da molti filosofi è occasionato dalla crisi economica, ma non ha un nesso con la crisi, tale che agendo per affrontare i problemi che esso indica si possa anche creare un assetto economico-sociale in cui non vi siano più crisi. Per converso, i difficili compiti di uscita dalla crisi economica e dal suo strascico, e di riassetto del settore finanziario, non daranno una soluzione ai problemi posti dai filosofi. Così, dovremo rinunciare a pensare che la crisi si possa interpretare come una punizione per il tipo di vita sbagliata che conduciamo ed un ammonimento ad emendarci. Ma se vogliamo cambiare vita, facciamolo!
VALORI. Analisi e bibliografia commentata, 1996
Possiamo cominciare a parlare di teoria generale dei valori a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, quando il concetto di valore comincia ad essere analizzato in maniera autonoma, liberato dalla sottomissione alla filosofia morale: tradizionalmente infatti il problema del valore era stato trattato nel contesto di questioni morali sull'azione giusta, sul modo di vita ideale o sulla persona virtuosa. Definire il valore comportava dunque una preventiva definizione di ciò che è morale. La teoria generale dei valori ha rovesciato questa impostazione (come anche impostazioni analoghe, che pongono a fondamento del valore una dimensione religiosa o una giuridico-normativa, o ancora una politica): è l'analisi del concetto di valore a fornire la base giustificativa delle teorie morali, religiose, giuridiche, politiche, per cui si tratta di capire che cosa sia, come si origini, come funzioni il valore, prima ancora di diventare valore aggettivato (morale, estetico, religioso, ecc.). Questo problema viene assunto ed indagato non soltanto da filosofi, ma anche da quegli scienziati che nella loro professione avevano a che fare col concetto di valore: economisti prima di tutto, e poi psicologi, sociologi, naturalisti.
Daimon, 2008
dont il est lʼun des plus importants spécialistes de sa génération, il est aussi lʼauteur de La visibilité de lʼinvisible. Merleau-Ponty entre Cézanne et Proust (Hildesheim, Olms, 2001) et de The Thinking of the Sensible. Merleau-Pontyʼs A-Philosophy (Northwestern University Press, Evanston, 2004). Parmi ses livres en italien, il faut rappeler au moins Una deformazione senza precedenti. Marcel Proust e le idee sensibili (Quodlibet, Macerata, 2004), qui a obtenu le Premier prix (ex-aequo) «Viaggio a Siracusa» en tant que meilleur essai philosophique paru en 2004, et qui est publiée en français, dans une édition remaniée et amplifiée, sous le titre de
Bollettino Filosofico, 2013
Il problema dell'economia diventa centrale nella riflessione crociana con la scoperta, alla fine dell'Ottocento, da parte del filosofo napoletano della categoria dell'utile. Nel giro di un decennio, Croce risolve la questione proponendo, nelle pagine di Filosofia della pratica, la distinzione definitiva tra la filosofia dell'economia e la scienza dell'economia. Scopo di questo saggio è proprio mettere in luce tale risultato, mostrando, rapidamente, il percorso che ha porta Croce a esso. Questo significa, preliminarmente, mettere a fuoco le caratteristiche peculiari della scienza economica moderna, come cioè essa si configura e presenta al momento in cui Croce comincia le sue speculazioni. L'economia acquisisce una dimensione scientifica autonoma soltanto nella modernità avanzata, che presenta le condizioni perché tale disciplina possa connotarsi in maniera specifica. È infatti soltanto con la modernità che si "liberano" i bisogni, che si passa dalla dimensione contemplativa, tipicamente medievale, a quella attiva, del fare, tipica dell'era moderna 1 ; è in quest'epoca che viene superata la condanna della "mondanità" e possono appunto nascere "scienze mondane" come l'economia, ma anche l'estetica (intesa come studio della bellezza per la bellezza) 2 ; è in questo momento che si può cominciare a pensare a una realizzazione "terrena" della propria felicità 3 .
Vorrei mettere a confronto questi due testi, passandoli attraverso l’Enciclica Spe Salvi, cercando di meditare e di ponderare il fatto che un Sommo Pontefice, Benedetto XVI, ossia Joseph Ratzinger, uno dei maggiori teologi dei nostri tempi, li abbia citati nelle stesse pagine: cioè una delle più belle lettere “cattoliche” del Nuovo Testamento e un libro, scritto 19 secoli dopo, che ha segnato la nostra gioventù in aperta, onesta e leale, ma “oscurata” contestazione (in altre parole l’Aufklärung che diventa il suo contrario).
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Una difesa della filosofia, in Comunicazione Filosofica - Rivista Telematica di Ricerca e Didattica Filosofica, n° 33, pp. 8-18, 2014
Etica ed economia, Mimesis
La Rivista di Engramma, a peer-reviewed journal, n. 166, giugno 2019, ISBN 978-88-94840-85-8, 2019
NATURA, CULTURA E REALTA' VIRTUALI , a cura di Riccardo Roni, ETS, Pisa 2018, 2018
Commercio e consumo nelle città che cambiano. Napoli, città medie, spazi esterni, FrancoAngeli, Milano, 2019
Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini, 2007
CERN European Organization for Nuclear Research - Zenodo, 2020