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Zaccaria Mari (2004): "L'Antinoeion di Villa Adriana"

2004, FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 14

Abstract

Nel 1998, durante i lavori di sterro e restauro del c.d. "Grande Vestibolo" di Villa Adriana, è stato individuato un interessante edificio, situato di fronte alle Cento Camerelle, che è stato oggetto recentemente di due campagne di scavo (figg. 1-2). E' costituito di una vasta esedra semicircolare (diam. interno m 27), formata da un duplice muro, collegata a un recinto rettangolare antistante (m 63 x 23) che racchiude due massicci corpi rettangolari (m 15 x 9), prospettanti sulla strada basolata diretta al Vestibolo (fig. 3). L'intero complesso risulta costruito su un banco di tufo appositamente spianato. Purtroppo le radicali spoliazioni dei secoli scorsi e i lavori agricoli hanno quasi completamente raso al suolo l'edificio, di cui sono stati per ora messi in luce l'esedra, i corpi rettangolari e parte dell'area recintata (fig. 4). Fin dalla prima campagna sono emersi interessanti elementi, in grado di illuminare la natura di quello che era sembrato a prima vista uno dei tanti ninfei-giardino della villa. Lo scavo ha rivelato un'articolazione interna del recinto di tipo rigorosamente geometrico, comprendente un lungo canale (euripus) rivestito di lastre marmoree interrotto sull'asse centrale, affiancato da fosse per aiuole che proseguono intorno ai due corpi rettangolari, a loro volta circondati da un marciapiede mosaicato. Al di sotto si sviluppano lunghi cunicoli scavati nel tufo, dotati di pozzi circolari, che servivano per attingere acqua, ma anche per raccogliere il deflusso. L'evidenza di scavo, quindi, mostra che l'area davanti all'esedra presentava una complessa sistemazione, in cui si compenetravano elemento idrico, arte del giardinaggio e decorazioni marmoree.