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2021, LARGO DUOMO 6
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C’è una sottile e impalpabile tela che colle- ga il percorso dei progettisti italiani e che trova modo di manifestarsi sempre più vi- gorosamente nonostante i troppo rari (ahi- noi) progetti realizzati. Quando però ciò avviene, pare che tutte le energie teoriche e le riflessioni accumulate si concentrino in un’unica architettura che per peso specifico e per rarità è costretta ad assumersi l’one- re di raccontare ben più di ciò che sarebbe tenuta a fare. L’architettura, quella dell’in- terrogativo, diviene così architettura della risposta in un percorso ciclico per certi versi rocambolesco, ma che determina l’estremo valore critico di questi oggetti sempre più preziosi.
“Da Cimabue in qua”. L’Accademia e i professori del Disegno nell’alluvione del 1966 a cura di Cristina Acidini, Giulia Coco, Enrico Sartoni, 2016
Foran di Landri. Il Landri svelato: ricerche e approfondimenti su una grotta tra storia e folklore, 2019
Hypogean habitat has characteristic features: lack of sunlight, stable climate, limited food sources. Cave-dwelling species evolved morphological and physiological adaptations. They are categorized by adaptability in: trogloxenes (occasional cavernicoles), troglophiles (living in both hypogean and epigean habitats), troglobionts (true cavernicoles). The presence of freshwaters and subaerial areas allows Foran di Landri cave to host several subterranean species, mostly arthropods. Freshwater hosts crustaceans (the copepod Megacyclops viridis, the amphipods Niphargus julius and Niphargus sp. prope stygius, and the isopod Monolistra julia) and snails. Terrestrial fauna includes the spiders Meta menardi, Metellina merianae and Troglohyphantes fagei, a Julid millipede, several springtails, the cave cricket Troglophilus neglectus, the crane fly Limonia nubeculosa, the round fungus beetle Aphaobius cfr. forojulensis, and the ground beetles Laemostenus schreibersi and Anophthalmus fab-brii chiappai, as well as some bats. Moreover, trogloxenes are sometimes found in the entry hall. The features of taxa living in Foran di Landri cave are hereby described. L'ambiente ipogeo ha caratteristiche peculiari: assenza di luce, clima stabile, scarsità di risorse. Le specie cavernicole hanno evoluto adattamenti morfologici e fisiologici specifici. In base al loro grado di adattamento, esse sono suddivise in: troglosseni (cavernicoli occasionali), troglofili (vivono sia in ambiente ipogeo che epigeo), troglobi (cavernicoli obbligati). Il Foran di Landri, grazie alla presenza di zone subaeree e zone sommerse, ospita un discreto numero di specie cavernicole, soprattutto artropodi. Nelle acque vivono crostacei (il copepode Megacyclops viridis, gli anfipodi Niphargus julius e Niphargus sp. prope stygius, l'isopode Monolistra julia) e gasteropodi. La fauna terrestre include i ragni Meta menardi, Metellina merianae e Troglohyphantes fagei, un millepiedi julide, diversi collemboli, l'ortottero Troglophilus neglectus, il dittero Limonia nubeculosa, il coleottero colevide Aphaobius cfr. forojulensis e i coleotteri carabidi Laemostenus schreibersi e Anophthalmus fabbrii chiappai, oltre ad alcuni chirotteri. La sala iniziale è frequentata anche da troglosseni. Sono qui descritte le caratteristiche dei taxa presenti nel Foran di Landri.
Il volume costituisce un piccolo corpus dei mosaici e pavimenti marmorei della città di Lucus Feroniae, l'analisi dei cui apparati di rivestimento in situ e fuori contesto ha consentito di delineare il quadro evolutivo figurativo e ornamentale della città. L'analisi degli schemi decorativi pavimentali presenti a Lucus Feroniae si avvale del necessario imprescindibile confronto con la realtà Urbana, data la significativa vicinanza a Roma della piccola città dell'agro capenate lungo la via Tiberina, mostrando interessanti aspetti di dipendenza e originalità. Lo studio si avvale anche di approfondimenti di particolari problematiche inerenti l'ambito di indagine, quali l'introduzione e la diffusione dello schema a cubi prospettici e delle lastre a interraso marmore, nonché le valenze politiche, ideologiche, i diversi livelli di committenza e di maestranze legati all'impiego e alla circolazione dei marmi bianchi e policromi e di manufatti nei diversi contesti ed epoche.
Il Liber monialium ed il Libro de l'antiquità di suor Orsola Formicini. Le Clarisse e la storia del venerabile monastero romano dei Santi Cosma e Damiano in Mica Aurea detto di San Cosimato in Trastevere (BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE, Roma, mss. Varia 5 e Varia 6) 1
IpoTESI di Preistoria, 2019
L’abitato di Mursia dell’ antica e media età del Bronzo (XVIII - XV sec. a.C.), offre una ricca documentazione di strutture domestiche legate all’uso del fuoco. Si tratta di focolari strutturati e altre installazioni principalmente destinate alla preparazione del cibo, ma anche all’illuminazione e al riscaldamento degli ambienti domestici. Collocate prevalentemente all’interno delle capanne, le strutture da fuoco si caratterizzano per un utilizzo ripetuto, probabilmente quotidiano. Il loro uso é presumibilmente connesso all’ambito familiare e al sostentamento di un gruppo ridotto di individui. L’elemento ricorrente è il focolare a "cista litica", costruito con quattro lastre di pietra disposte verticalmente a formare una piccola cassetta e destinato a controllare la combustione, evitando che potesse causare incendi. Le altre strutture connesse all’uso del fuoco sono le piastre da cottura: in una prima fase sono costitute da lastre di pietra incassate o appoggiate in orizzontale sul pavimento. Nelle fasi più avanzate le piastre di cottura sono realizzate tramite una stesura di sedimenti impastati che ricopre uno strato di preparazione di piccoli ciottoli, lapilli e frr. di ceramica. Sono riconducibili alla cottura dei cibi, confermata dalla frequente presenza di alari in terracotta e vasi adatti alla preparazione sul fuoco. L’obiettivo di questo contributo é di definire la distribuzione e le modalità d’utilizzo delle diverse strutture, sottolineando eventuali cambiamenti di gestione del fuoco e di preparazione dei cibi nel corso delle differenti fasi d’occupazione del villaggio.
L’articolo illustra il percorso e le tecniche seguite per una catalogazione sistematica del Fondo Manini. La ricchezza e l’eterogeneità dei documenti ha rchiesto uno studio di più anni, che, sulle orme di Luigi Manini, ci ha portato oltre che in Italia ed in Portogallo, anche in Sud America. È stata eseguita un’analisi approfondita anche delle tecniche e dei materiali utilizzati dall’ecclettico maestro in tutte le attività cui si dedicò (decorazione, scenografia, pittura, disegno, architettura, fotografia).
mescalina, 2020
Questo lavoro è uno studio culturale sul personaggio Charlie Parker. Parker è stato oggetto di una visione spesso agiografica e la mia analisi cerca di "smascherare" i tanti Parker possibili e anche alcuni forse impossibili.
Bollettino biennale dell'Ente Raccolta Vinciana di bibliografia, documenti e studi leonardeschi, 2023
Cranes, one of the oldest machines known to man, first revolutionized construction techniques and then found widespread use in all activities involving the maneuvering of heavy loads. Among the many engineers who have experimented with this type of machine over the centuries, the figure of Leonardo da Vinci is particularly important: his manuscripts are, in fact, one of the most important testimonies to the history of this and many other machines. In particular, excavator cranes offer an interesting insight into Leonardo’s thinking: the way he developed his projects, making incremental improvements to traditional machine designs, highlights an analogic approach to technology that is in some ways not so different from some of the methods used in modern engineering to generate innovative technical solutions.
Quaderni Vicentini, 2019
L'incredibile evasione di Lussu, Nitti e Rosselli dal confino fascista quel sabato 27 luglio 1929. L'articolo ripercorre, a partire da recenti contributi storico-critici e dalle testimonianze dirette di F. F. Nitti, E. Lussu e C. Rosselli, le tappe della fuga dei tre antifascisti dal carcere a cielo aperto di Lipari avvenuta nella notte del 27 luglio 1929.
Riassunto – Viene presentata l'analisi dell'avifauna di tre laghi Flegrei: Averno, Lucrino e Fusaro, effettuata mediante censimenti mensili per tre anni dal 2005 al 2007. I metodi utilizzati sono stati i punti d'ascolto per i passeriformi e il conteggio diretto per i non passeriformi. L'analisi della comu-nità ornitica ha messo in evidenza differenze di utilizzo dei tre laghi da parte delle specie. L'Averno risulta interessante per la presenza di un discreto numero di specie nidificanti. Il lago Fusaro è mag-giormente frequentato durante lo svernamento e risulta idoneo soprattutto per le specie marine. Scarsa la comunità ornitica acquatica del lago Lucrino, negativamente influenzato dalle ridotte dimensioni dello specchio lacustre e dall'intenso traffico veicolare sulle sponde. Parole chiave: avifauna acquatica, indici di comunità, trend di abbondanza. Abstract – Birds of Flegrei Lakes: Averno, Lucrino and Fusaro. Authors show a study about the bird community...
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Rassegna d'Ischia, 2022
A. Meriani - G. Zuchtriegel (a cura di), La Tomba del Tuffatore. Rito, arte e poesia a Paestum e nel Mediterraneo d'epoca tardo-arcaica, Pisa (ETS), pp. 49-55., 2020
L'insediamento romano della Tesa di Mirandola (MO). Ricognizioni e scavi (1930-2011), 2012
LUCI DALLE TENEBRE. Dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei. A cura di Luigi Donati, Paolo Bruschetti, Vittorio Mascelli, 2021
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