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Danno e responsabilità 4/2010 329 Opinioni Persone giuridiche di Rachele De Stefanis
4 Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato. 1. Nessuno può essere tenuto in condizioni di schiavitù o di servitù. 2. Nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato od obbligatorio. 3. Non è considerato «lavoro forzato od obbligatorio» ai sensi del presente articolo: a) il lavoro normalmente richiesto a una persona detenuta alle condizioni previste dall'articolo 5 della presente Convenzione o durante il periodo di libertà condizionale; b) il servizio militare o, nel caso degli obiettori di coscienza nei paesi dove l'obiezione di coscienza è considerata legittima, qualunque altro servizio sostitutivo di quello militare obbligatorio; c) qualunque servizio richiesto in caso di crisi o di calamità che minacciano la vita o il benessere della comunità; d) qualunque lavoro o servizio facente parte dei normali doveri civici. Sommario: I. Vecchie e nuove schiavitù. -II. Struttura normativa, definizioni e possibilità ermeneutiche dell'art. 4. -III. Caratteri fondamentali dei divieti di schiavitù e servitù. -IV. Giurisprudenza degli organi di controllo della Cedu. -IV.1 Lavoro forzato od obbligatorio. -IV.1.1. Lavoro richiesto a persone detenute. -IV.1.2. Servizio militare o servizio sostitutivo in caso di obiezione di coscienza. -IV.1.3. Lavoro o servizio facente parte di quelli richiesti in caso di crisi o calamità per garantire la vita e il benessere della comunità. -IV.1.4. Lavoro o servizio facente parte di quelli rientranti nei normali doveri civici. -IV.2. Servitù. -IV.3. Schiavitù e tratta di esseri umani. -V. Diritto italiano in materia di schiavitù, servitù, tratta di esseri umani e sua adeguatezza rispetto al parametro dell'art. 4. -V.1. Repressione. -V.2. Prevenzione e protezione. -V.3. Fenomeni contigui. Titolo I -Diritti e libertà 4 1 2 4 CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO 90 4 91 Titolo I -Diritti e libertà 4 6 7 8
II. Sul discorso fisico e sui suoi ascoltatori ὧδε οὖν περί τε εἰκόνος καὶ περὶ τοῦ παραδείγματος αὐτῆς διοριστέον "Così allora si deve distinguere l'immagine dal suo modello" Ebbene, vi sono tre cose naturalmente legate fra di loro: le realtà, gli apprendimenti intellettivi ed i ragionamenti -ora, le prime proposizioni di base riguardavano le prime due, mentre la distinzione che si fa ora riguarda i ragionamenti. Infatti, quando si era distinto l'Essere dal Divenire, ciò riguardava la considerazione circa le realtà; quando invece, in base alle realtà, si erano distinti i modi di conoscenza, ciò riguardava le modalità di apprendimento; ora, dividendo i ragionamenti a seconda delle differenti conoscenze, ci viene appunto mostrata la natura divisa dei ragionamenti. In tal modo, vi è la seguente corrispondenza: due realtà, l'Essere ed il Divenire; due modi di conoscenza, l'intellezione e l'opinione; due ragionamenti, quelli stabili e quelli verosimili -infatti, "da dove vengono le conoscenze se non dagli oggetti conosciuti, e da dove la diversità dei ragionamenti se non dalle conoscenze?" Inoltre, alcuni sostengono che questo modo di determinare in anticipo quale sarà il carattere dei ragionamenti e quale disposizione dovranno avere gli ascoltatori è preso in prestito dall'arte di comporre discorsi -metodo che Aristotele, e non solo, non ha mai visto di buon occhio. "Da parte mia, dirò che l'esposizione imita l'ordine stesso della Demiurgia." Infatti, come quest'ultima crea innanzitutto i principi invisibili della vita nel Cosmo, poi fa esistere la realtà visibile, ed anche di questa realtà ricomprende la definizione/ logos prima che il Cosmo stesso venga in essere nella sua totalità; nello stesso modo, Timeo dapprima si dedica alla considerazione delle realtà e ad esse adatta tutto il suo discorso, ma ora, prima del trattato complessivo, definisce il modo proprio delle diverse esposizioni in modo da adattare a tale definizione tutto il seguito del suo insegnamento.
Λέγωμεν δὴ δι΄ ἥντινα αἰτίαν γένεσιν καὶ τὸ πᾶν τόδε ὁ συνιστὰς συνέστησεν. "Diciamo dunque per quale ragione l'artefice realizzò la generazione e questo universo."
Il passo di Plutarco: Ag. 6, 1-2, presenta una difficoltà di inter pretazione che involge tutto il problema del contenuto ideologico della cosiddetta "rivoluzione di Agide". Come vanno intesi qui i termini di eleutheria e di aretè, tutto sommato inaspettati in questo contesto, il cui filo conduttore fino a questo punto è stato il contrasto tra povertà e ricchezza nella dissoluzione del kosmos licurgheo?1 Al termine eleutheria non si adatta qui nessuno dei suoi significati più comuni: indipendenza politica, status di individuo legalmente padrone di se stesso. Bisogna aggiungere che nelle Vita plutarchee di Agide e di Cleomene non si trova nessun uso parallelo, che possa chiarire questo passo. Nella Vita di Agide il termine è usato un'unica volta qui; in quella di Cleomene sia esso sia il verbo corrispondente appaiono più volte, nel significato più comune di liberazione da un tiranno2, da occupazione militare estranea,3 di manomissione di Iloti.4 Ἀ. Fuks,5 a proposito della giustificazione ideologica legata all'uso del termine isotes nella rivoluzione siracusana del 356 a.C" stabilisce per eleutheria il nuovo significato di "indipendenza economica", rapportan dolo ad un'area semantica socio-conomica.6 Ἀ tale area semantica egli riporta altri esempi di uso di tale termine, collegati a momenti rivoluzionari di diversa configurazione ed epoca, tra i quali quelli di Agide e di Cleomene; anzi, a convalida della propria lettura di Plut. Dion 37, 3, porta proprio Ag. 5, 5, un passo parallelo al nostro e su cui torneremo.
5. Disseminazione delle anime “seminò alcuni di essi nella terra, altri nella luna, altri ancora in altri organi del tempo” I. Spiegazione generale II. Esame del dettaglio 1. Legame fra le anime parziali e quelle divine 2. Conseguenze di questa dottrina a. Non vi è semina nell'Anima del Cosmo b. Dove si compie la semina c. Vi è semina nelle Stelle fisse d. Che ciò che è seminato appartenga ad “uomini” 3. Differenze fra νομή e σπορά 4. Sui tre significati della parola 'uomo' 6. Assegnazione agli Dei giovani del resto dell'opera “dopo la semina, affidò agli Dei giovani” Spiegazione generale “il compito di plasmare corpi mortali, e di completare quanto nell'anima umana era ancora da aggiungere, e tutto ciò che ne conseguiva e di governare le anime” Spiegazione generale “e di guidare l'essere mortale nel modo più bello e migliore possibile, perché esso stesso non fosse causa dei suoi mali.” Spiegazione generale “Avendo ordinato tutto ciò, rimase nel suo stato, come era conveniente” Spiegazione generale 7. Creazione dei corpi ad opera degli Dei giovani “mentre permaneva in questo stato, i figli, compreso l'ordinamento del padre, gli obbedivano” Spiegazione generale “e preso l'immortale principio dell'essere mortale, imitando il loro demiurgo, presero in prestito dal cosmo parti di fuoco, di terra, di acqua e di aria, che sarebbero poi state restituite, e le unirono insieme, non con quei legami indissolubili con cui essi erano stati uniti” A. Spiegazione generale 1. Differenze fra le due Demiurgie 2. Unione e coerenza delle due Demiurgie 3. Ritorno delle porzioni elementari agli elementi complessivi B. Spiegazione dei dettagli “ma, connettendole con moltissimi chiodi invisibili per la loro piccolezza, e realizzando così da tutti gli elementi un corpo unico per ciascuno, legarono i circoli dell'anima immortale a questi corpi soggetti a influssi ed efflussi.” Spiegazione generale 8. Disturbi dell'anima a causa della discesa nel corpo “e questi circoli, legati come ad un fiume in piena, non dominavano e non erano dominati” A. Spiegazione generale Introduzione I. Perché la discesa delle anime II. Perché il malessere dell'anima nel corpo III. Ritorno alle cause della discesa B. Spiegazione dei dettagli “mentre a forza erano trasportati e trasportavano, sicché tutto l'essere vivente si muoveva, avanzando in modo disordinato dove il caso lo portava e senza ragione, avendo in sé tutti e sei i movimenti: si muoveva in avanti e indietro, e a destra e a sinistra, in basso e in alto, ed errando da ogni parte procedeva nelle sei direzioni.” I. Spiegazione di “βίᾳ δὲ … ἀλόγως” II. I sei movimenti “Era impetuosa l'ondata che affluiva e refluiva e che procurava il nutrimento, ma le impressioni che giungevano dall'esterno determinavano in ciascuno ancora più scompiglio, quando il corpo incontrasse dall'esterno un fuoco estraneo, o anche la solidità della terra o anche l'umido scorrere delle acque, o fosse sorpreso dal turbine dei venti portati dall'aria, e quando i movimenti causati da tutti questi fenomeni, attraverso il corpo, colpissero l'anima” A. Spiegazione generale I. Perché le difficoltà per il neonato II. L'anima stessa non è posta in difficoltà B. Spiegazione dei dettagli “e tutti questi movimenti, in seguito, furono chiamati sensazioni per queste ragioni, e ancora adesso così si chiamano.” Spiegazione generale “le sensazioni, procurando anche allora moltissimo e grandissimo movimento, e, insieme al ramo del fiume che continuamente fluisce, muovendo e scuotendo con violenza i circoli dell'anima, impedirono completamente, scorrendo in direzione opposta, il circolo dell'identico, e proibirono che dominasse e progredisse nel suo corso, e in seguito turbarono anche il circolo del diverso” I. Spiegazione generale II. Critica di Plotino e di Teodoro III. In che senso l'anima è legata “in tal modo i tre intervalli doppi e tripli, ed i medi ed i legami emioli, epitriti ed epogdooi, non potendo essere del tutto sciolti se non da chi li aveva legati, esse li contorsero in tutte le direzioni e provocarono tutte le fratture e le deviazioni che erano possibili” Spiegazione generale “in modo che quei circoli, stando appena uniti fra loro, si muovevano, ma si muovevano senza criterio logico, ora in senso contrario, ora in senso obliquo, ora supini” Introduzione I. Le tre 'passioni' nella ragione II. Le tre 'passioni' nell'irrazionale “come quando un uomo supino, appoggiato il capo a terra e sollevando in alto i piedi, si mette di fronte a qualcuno, allora in questa posizione di chi si trova in tale condizione e di chi lo osserva, la destra sembra la sinistra e la sinistra la destra, a seconda delle rispettive posizioni dei due osservatori. Quando dunque i circoli subiscono il violento impatto di questi turbamenti e di altri simili, e quando si imbattono in qualcuno degli oggetti esterni appartenenti al genere dell'identico o del diverso, allora, chiamando in modo contrario alla verità ciò che è identico o diverso rispetto a qualcosa, diventano falsi ed insensati” A. Spiegazione generale B. Spiegazione del dettaglio “e non vi è in essi nessun circolo che governi o che faccia da guida agli altri” Spiegazione generale “Quando poi alcune sensazioni, provenendo dall'esterno, si abbattono su questi circoli e trascinano con sé anche tutto l'involucro dell'anima, allora, benché essi siano dominati, sembrano dominare.” Spiegazione generale “A causa di tutte queste impressioni esterne, l'anima, adesso come in principio, non appena si lega al corpo mortale, diventa insensata.” Spiegazione generale 9. Ruolo dell'educazione “Quando però il flusso di ciò che serve a far crescere e nutrire giunge con minore intensità, e i circoli dell'anima, ripresa la calma, vanno di nuovo per la loro strada, e si rinsaldano con il passare del tempo, allora le orbite di ciascun circolo, procedendo ormai secondo il loro corso naturale e correggendosi, chiamano in maniera corretta l'altro ed il medesimo e rendono assennato chi le possiede.” A. Spiegazione generale 2. Teoria di Galeno e critica B. Spiegazione del dettaglio “se poi interviene una retta educazione ed istruzione, l'individuo, liberato dalla più grande malattia, diventa integro e perfettamente sano” Spiegazione generale “ma se non presta attenzione, percorrendo zoppicando il cammino della vita, ritorna nell'Ade imperfetto ed insensato.” Spiegazione generale 10. Struttura del corpo umano “Ma questo arriverà alla fine, nell'occasione più opportuna. Intanto dobbiamo spiegare con maggior precisione ciò che ora è stato proposto” Spiegazione generale “ossia, si deve innanzitutto parlare della generazione dei singoli corpi e dell'anima, ed in base a quali ragioni e pensieri degli Dei essi furono generati: questo bisogna trattare, seguendo la ragione più verosimile e procedere così lungo questa strada.” A. Spiegazione generale B. Spiegazione del dettaglio 1. αἰτίας καὶ προνοίας θεῶν 2. τοῦ μάλιστα εἰκότος Ultimo frammento
Mastroianni R., Pollicino O., Allegrezza S., Pappalardo F., Razzolini O., Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, Giuffré Editore , 2017
giuffrè editore -2017 PIETROZPUSTORINOZ-ZEMANUELAZFRONZA COMMENTOZALL'ART.Z4 brevemente nella sentenza della Corte d'Appello Venezia, ha riguardato la stessa donna che aveva perpetrato e tentato di perpetrare la pratica nei casi cui si riferisce la sentenza in questione, per fatti avvenuti in precedenza e si è concluso con sentenza del GUP di Verona 3 giugno 2008, che ha dichiarato l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione (cfr. A Venezia, 23 novembre 2012, n. 1485, cit., e BASILE, Il reato, 311). 4 Proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti. -Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti.
[A stampa in «Atti e Memorie della Deputazione di storia patria per le province di Romagna», n.s., vol. LXI (2012), pp. 469-493©dell'autore] Questo ricordo di Pietro Malpezzi e questa presentazione dell'opera sua maggiore, l'edizione del Comentario di val d'Amone di Francesco Maria Saletti, avevano un loro significato e una loro ragion d'essere ben precisi a Brisighella, dove la Deputazione avrebbe dovuto trovarsi nella sua tradizionale uscita romagnola prima nel 2008 poi nel 2009 senza che però la cosa, per motivi indipendenti dalla volontà del nostro sodalizio, abbia potuto realizzarsi né l'uno né l'altro dei due anni. Là, a Brisighella, la cornice ambientale, il pubblico e la famiglia di lui erano il naturale contesto di questo mio intervento. Qui, nella sede bolognese della Deputazione, ciò che sto per dire, per cui ringrazio la presidente Angela Donati per avere voluto comunque dare voce al mio desiderio di commemorare Malpezzi, può sembrare quasi irrituale dal momento che non siamo a Brisighella e che Malpezzi, o Pierino, come era confidenzialmente chiamato dagli amici, non fu mai, a che io ne sappia, socio della nostra Deputazione. Confido, comunque, che la mia comunicazione non sia del tutto fuori luogo.
Il carteggio inedito fra il vate e l'autore del Giornalino di Gianburrasca allo scoccare del '900
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