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1 L'immagine attuale dell'edificio della Zecca si deve all'intervento di restauro e parziale ricostruzione operato sull'impianto precedente a metà dell'ottocento ed ai radicali interventi urbanistici ed edilizi del Risanamento, compiuti fra il 1898 ed il 1912.
. Per i secoli del medioevo le fonti scritte documentano, nell'area della piazza e a ridosso dell'antica cortina fortificata romana più volte rifatta e rimasta in uso fino al 1516, un'intensa attività edilizia, poi obliterata dall'intervento urbanistico tardo quattrocentesco.
Dossier - Pietre d'Inciampo. Palazzo Bocchi - Il palazzo della rettitudine. Una scritta, un simbolo, 2021
Palazzo Bocchi a Bologna: un luogo dove, nel Cinquecento sconvolto da lotte religiose, si celebra il dialogo, la reciproca comprensione tra culture e religioni diverse.
Lo splendido complesso architettonico sito in S. Nazaro, commissionato alla metà del Cinquecento da Sebastiano Murari (?-1555/1557) 1 conserva integro la caratteristiche della residenza signorile. La struttura sorge su preesistenze tipicamente medioevali, come testimonia l'alto muro merlato ghibellino che, perimetra il lato orientale dell'edificio e delimita il sito. 1 ANNAMARIA CONFORTI CALCAGNI, Palazzo Bocca trezza a san Nazaro. In Edilizia privata nella Verona Rinascimentale : convegno di studi, Verona, 24-26 settembre 1998 / a cura di Paola Lanaro, Paola Marini, Gian Maria Varanini ; con la collaborazione di Edoardo Demo .
Una memoria identitaria, quella di San Gervasio, nobilitata dal legame che questo territorio e il suo edificio fortificato hanno avuto con le straordinarie figure di Imperatori e Re, iniziato con i Duchi normanni, proseguito e sviluppatosi con Federico II e, in seguito, con il figlio di questi Manfredi e l’angioino Carlo, che hanno perpetuato quell’attenzione iniziata con i loro predecessori, facendolo diventare un centro di prim’ordine per la cura e l’allevamento dei cavalli di corte, oltre a renderlo un luogo di riposo e di villeggiatura per i diversi regnanti che si sono succeduti tra XIII e XV secolo nel Mezzogiorno italiano.
1 Il Palazzo Celestri di Santa Croce - 2 Lumen de Lumine - Dalla Casa Grande Imbarbàra a Palazzo Santa Croce, 2014
Il Palazzo Celestri di Santa Croce e Trigona di Sant’Elia, oggi di proprietà provinciale, si colloca nel ramo meridionale della via Maqueda, la “Strada Nuova” che dal 1600 iniziò a suddividere il centro storico di Palermo lungo la mediana da nord a sud ortogonalmente al primitivo Cassaro, oggi Corso Vittorio Emanuele. Essa diede avvio ad uno sviluppo edilizio di grande importanza che maturò soprattutto nel secolo successivo alla sua apertura con la costruzione di tanti edifici civili e religiosi architettonicamente rilevanti, tra cui il Palazzo Santa Croce, della cui dinamica urbanistica è un esito emblematico. Il tema centrale di questo volume è il nuovo studio originale dei documenti d’archivio riguardanti la sua realizzazione, condotto da Paolo Mattina, in relazione anche ai ritrovamenti avvenuti durante i lavori di restauro, del medesimo autore assieme a Maurizio Rotolo e Luigi Guzzo.
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Impremix Edizioni Visual Grafika, 2017
Passeggiando con Luigi Vanvitelli a cura di Francesca Capano, 2024
Passeggiando con Luigi Vanvitelli, a cura di Francesca Capano, Napoli, FedOAPress, ISBN 978-88-6887-200-7, pp. 40-43, 2024