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2022
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Il saggio ricostruisce i momenti salienti della vita a bordo dei velieri della Marina Mercantile italiana prima del passaggio al vapore. Fonti archivistiche e secondarie sono utilizzate per tale ricostruzione che si inserisce nell'ambito della storia materiale e sociale con apporti di antropologia e sociologia.
La figura mitica di Pablo Picasso ha avuto nel cinema un suo spazio di riflessione. Le approssimazioni al mistero della sua opera e alla sua vita hanno lasciato un’immagine che il cinema ha raccolto con interesse a partire dagli anni Cinquanta. Icona nel mondo dell'arte contemporanea non solo per la sua illimitata creatività, ma anche per il suo innato talento per la comunicazione, sin dall'inizio della sua carriera era convinto dell'importanza di coltivare la propria immagine pubblica. La mitologia picassiana si nutre di numerose e influenti amicizie, di un consenso che si trasforma in successo planetario, di agiatezza che diviene ben presto immensa ricchezza. Picasso è il Dioniso, e insieme il Minotauro, degli artisti. Il cinema pone la luce, parallelamente, su questi due aspetti mostrando due facce di una stessa medaglia. La vita dell’ uomo e dell’ artista Picasso ripercorsa attraverso l’ analisi di film, documentari, contributi filmici e immagini di repertorio: Picasso di Luciano Emmer (entrambe le versioni), Il mistero Picasso (Le mystère Picasso) di Henri-Georges Clouzot mettono in luce, attraverso un taglio documentaristico, l’ aspetto dionisiaco dell’ artista che diventa “attore” di se stesso; Surviving Picasso, di James Ivory e F for Fake, di Orson Welles, riconsegnano il grande Altro Picassiano, il Minotauro. Ma è con Picasso - Una vita, di Hugues Nancy e Olivier Widmaier, che assistiamo alla sintesi perfetta dei due aspetti: nel documentario nessun episodio della vita dell’ artista è sottaciuto bensì mostrato con asettica criticità.
The seat of a Roman guild (schola) has been identified in the archaeological site of San Gaetano di Vada. The schola was related to a large store-house (horrea); from a wider perspective, it was part of a complex related to the harbour system of Volterra, the so-called Vada Volaterrana. A marble statue of Attis and the symbols minted on a token, both unearthed nearby, suggest that the collegium in charge of the schola and the horrea was that of the dendrophori. The cult of Cybele, Bellona and Attis is already attested epigraphically in Nothern Etruria (Volterra and Luni). The reform of this cult, famously enacted by Claudius, may have had important consequences on Volaterran region, due to the existing bonds between the Emperor and some members of the highly influential Volaterran family of the Caecina.
Laura Megna, 2023
Anni fa andai a visitare la Cappella degli Scrovegni a Padova, dove è presente tutto un ciclo di affreschi di Giotto Di Bondone. Rimasi colpita non tanto dai meravigliosi affreschi delle scene di Gioacchino e Anna, genitori di Maria, o da quelle di Gesù, quanto delle piccole rappresentazioni dei vizi e virtù presenti nel quarto livello della cappella, quello più in basso. Cerchiamo di capire il momento storico, primi del 1300; il papa Celestino V aveva abdicato e il suo successore fu Bonifacio VIII noto per lo schiaffo di Anagni e il famoso dissidio con Filippo V, detto il bello, Re di Francia, che portò il papato ad Avignone. Ricordiamo anche i Guelfi e i Ghibellini a Firenze, a seguito delle vicissitudini tra gli schieramenti, Dante fu costretto ad abbandonare Firenze.
Pubblicato nel 1626 a Lisbona, Varia fortuna del soldado Píndaro è l'opera matura di Gonzalo de Céspedes y Meneses (1585-1638), autore di testi narrativi e storiografici a cui, a tutt'oggi, la critica ha riservato un'attenzione alquanto ridotta. Si tratta infatti di un autore minore, che viene il più delle volte soltanto menzionato nei manuali di letteratura o in studi specifici sul romanzo picaresco e sui suoi epigoni, ma che godette di una certa popolarità tra i suoi contemporanei. La sua è una produzione limitata da un punto di vista quantitativo: sono infatti solo sei le opere che Céspedes y Meneses pubblica tra il 1615 e il 1635. La prima, Poema trágico del español Gerardo y desengaño del amor lascivo, del 1615, è un testo scritto in parte in prigione, in cui inserisce una buona dose di elementi autobiografici e che ebbe all'epoca un certo successo, come dimostrano le varie edizioni date alle stampe negli anni immediatamente successivi la prima pubblicazione, nonché le due traduzioni che circolarono subito dopo: una in inglese e una -anche se solo della prima parte -in italiano, pubblicata a Venezia nel 1630, a cura di Barezzo Barezzi. 1 Del 1623 sono le Historias peregrinas y ejemplares con el origen, fundamentos y excelencias de España, y ciudades adonde sucedieron, una raccolta di sei novelle ambientate in sei città spagnole, descritte sia storicamente sia da un punto di vista paesaggistico, scenario privilegiato in cui ambientare altrettante storie urbane, con protagonisti nobili e ricchi coinvolti in feste, amori e avventure belliche in una società basata sulla 1 Cfr. lo studio di E. Aragone, Barezzo Barezzi, stampatore e ispanista del Seicento, «Rivista di letterature moderne e comparate», 14 (1961), pp. 284-312.
ADISTA, 2022
Che cosa significa il tempo di Pasqua per la comunità cristiana? Che cosa dovrebbe provocare la resurrezione di Cristo per i suoi discepoli e le sue discepole? Mi sembra questa la domanda che può aprire la comprensione delle letture ascoltate. Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani (cfr. At 14,21): la prima risposta la troviamo negli Atti degli Apostoli. Nel brano di oggi Luca ci parla del primo abbozzo di strutturazione della comunità.
Nel I sec. a.C. il mondo egiziano, per il tramite greco, aprì all’Urbs le porte del culto isiaco, che si diffuse massicciamente tra le donne, benché il sacerdozio, in un primo tempo, fosse affidato agli uomini. L’aspirazione religiosa delle donne esprimeva una volontà di libera affermazione del proprio essere e, dunque, di indipendenza dalla costrizione, e dalla ingerenza, che l’uomo metteva in pratica. I vertici di questi culti adottati recentemente, furono occupati anche da donne, attestate con la carica di magistrae - la maggior parte delle quali appartenenti a uno strato economico medio-alto - al cui servizio erano preposte schiave - ministrae - adibite agli offici più umili.
2023
La riforma di Santa Giustina e il monastero di Badia di Passignano nel XI sec. tra riforme, arte e cultura
La difesa dell'isola, le città capitali, la celebrazione della monarchia 17 A cura di stefano Piazza | LA SICILIA DEI VICERé NELL'ETà DEGLI ASBURGO (1516-1700) € 22,00 Edizioni Caracol
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IL MEDITERRANEO E LA STORIA III Documentando città portuali - documenting port cities, 2021
Bollettino Prefilatelico e Storico Postale, N.173, Padova, 2013
Zigzagando, 2021
Giunti, Milano, 2018
ATTI E MEMORIE DELL’ACCADEMIA GALILEIANA DI SCIENZE LETTERE ED ARTI IN PADOVA, 2021