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2011
In Sardegna il nocciolo è coltivato prevalentemente nel comprensorio della Barbagia di Belvì (Nuoro), su una superficie di 570 ha circa concentrata nei territori di Aritzo, Belvì e Tonara. Oltre alle varietà locali chiamate genericamente "nocciole sarde", vengono coltivate anche cultivars importate come la Tonda Gentile Romana, la Tonda Gentile delle Langhe e la Trebisonda. Nello stesso territorio è rilevante la presenza di industrie artigiane che utilizzano significative quantità di nocciole per la produzione di dolci locali tipici come i Caschettes di Belvì e il Torrone di Tonara. Nonostante ciò, negli ultimi decenni la coltura è stata pressoché abbandonata e buona parte delle nocciole per uso dolciario viene acquistata all'estero, principalmente dalla Turchia, come prodotto sgusciato. Nell'ambito del progetto nazionale Co.Ri.Bio. sono state avviate ricerche sulle avversità animali del nocciolo in Sardegna con lo scopo di contribuire al recupero degli impianti e ad una loro corretta gestione secondo i principi dell'agricoltura biologica. La disponibilità di precise informazioni sui fitofagi presenti è infatti risultata necessaria per il raggiungimento di questi obiettivi. Finora erano disponibili solo scarse e frammentarie informazioni sugli attacchi da fitofagi agli impianti corilicoli sardi, segnatamente si lamentava: A) un forte attacco del Coleottero Cerambicidae Oberea linearis (L.); B) danni generici e non quantificati Scortichini M. (ed.).-La corilicoltura biologica in Italia.-CRA Centro di Ricerca per la Frutticoltura, Roma 2007
Observation about Eulecanium tiliae (L.) and is natural antagonist Brachyatarsus fasciatus (Foerst.) Coleoptera Anthribidae on Corylus avellana (L.) Hazelnut plant in Piemont - Italy
La valutazione, in ambiente controllato, della risposta a crescenti stress idrici e del comportamento in fa· se di reidratazione dei quattro soggetti del ciliegio (franco, .. Col ... , selezioni CAB/6 P e CAB 11 E) è stata realizzata mediante determinazione delle variazioni del totale potenziale idrico fogliare, della conduUanza stomatica e della traspirazione. L'esperienza ha evidenziato la correlazione positiva esistente fra potenziale idrico fogliare e conduttanza stomatìca, l'instaurarsi di una differenza pari a 1,0· 1,5 M Pa; 0,5 . 0,7 mm . sec" e 15 gth/m' di acqua ri· spettivamente per potenziale idrico fogliare, conduttanza stomatica e traspirazione tra piante idratate e stressate nell'ordine.
Riassunto -L'obiettivo del presente lavoro è stato quello di valutare la capacità di osmoregolazione delle foglie di olivo durante un periodo di carenza idrica.
Acta Italus Hortus, 2012
2018
ETIMOLOGIA: il nome del genere, Corylus, proviene dall'antico termine greco con cui veniva denominata questa pianta, κορις= kòris (elmo), in riferimento all'involucro membranoso che ricopre la testa del frutto, oppure da kurl, il nome celtico della pianta . L'attributo specifico, avellana, si riferisce ad Avella, una località della Campania, famosa per la produzione delle nocciole fin dai tempi dei Romani.
Vincitore del primo premio al V congresso internazionale AISSA a Foggla, 10-12 dicembre 2007.
La carenza idrica sta imponendo l'uso sostenibile della risorsa. In confronto con altre colture arboree, per la sua tolleranza al secco e la sua adattabilità a suoli poco profondi e di scarsa fertilità (Fernandez e Moreno, 1999) l'olivo è una specie "parsimoniosa" in termini di consumo idrico e allo stesso tempo la più diffusa coltura arborea del bacino del Mediterraneo. Pertanto, anche un piccolo miglioramento nella sua gestione irrigua si riflette in un guadagno considerevole in termini di Agricoltura Sostenibile. D'altro canto, per la razionalizzazione dell'uso dell'acqua risultano fondamentali le conoscenze della sua eco-fisiologia. Gli obiettivi di questo studio sono stati: i) la stima della traspirazione mediante misura del flusso linfatico con la tecnica dell'impulso di calore compensato (CHPV); ii) definire le relazioni tra la traspirazione e le variabili ambientali, lo stato idrico fogliare e la conduttanza stomatica al vapore acqueo; iii) confrontare per tali aspetti, durante il ciclo giornaliero, alberi ben irrigati (tesi T100) con alberi a regime irriguo in asciutto (tesi T0).
industria della concia è ragionevolmente consi-derata una delle più inquinanti ed uno dei settori trainanti dell'economia italiana. Il refluo è infatti caratterizzato da un elevato carico inquinante che rende necessari costosi tratta-menti del refluo prima dello scarico. Alcune caratteristiche dei reflui conciari, come l'elevato carico organico, la tempe-ratura relativamente elevata e la possibilità di degradazione di composti recalcitranti e scarsamente biodegradabili come i tannini rendono evidenti le potenzialità di trattamenti di ti-po anaerobico. Nonostante il crescente interesse da parte del-la comunità scientifica verso il trattamento anaerobico dei re-flui conciari, la sua applicazione su scala reale risulta ancora fortemente limitata. La crescente tendenza a trasferire l'in-dustria conciaria verso paesi emergenti caratterizzati da ele-vate temperature e dalla diffusione di nuovi e grandi distret-ti industriali e impianti di depurazione centralizzati, rende la pr...
2013
- Effects of different intercropping on walnut growth and stem quality in a plantation close to Pesaro (Marche Region). The experimental plantation, about 3 hectares, was set up in 1999 in a fl oodplain near Pesaro (Marche Region) on a fertile crop land. Eight theses were compared: 1 thesis: pure walnut, 2: walnut intercropped with autumn olive (50% and 75%), and 5 theses: walnut intercropped with different nurse trees (elm, fi eld maple, white willow, italian alder and plane). Each plot/ thesis was 0.35 ha wide. Since 2000, the plantation has been monitored: dbh, tree height and stem quality of walnut trees have been measured. The estimate of biomass production has been undertaken for the 3 more competitive species (at the age of 6 for willow and elm and at the age of 7 for plane). Twelve years after planting, biomass production of all the intercropped nurse trees was estimated a second time. This dataset allowed a comparison among walnut trees grown according to different mixtures a...
Il presente lavoro è stato elaborato nell'ambito del progetto " Attività di assistenza tecnica e supporto agli Enti concessionari nel settore dell'uso irriguo delle risorse idriche", affidato all'INEA dal MIPAAF, Gestione Commissariale ex Agensud.
La presente relazione idraulica, a corredo della progettazione definitiva del progetto di "[2R9F005.001] Risezionamento della sezione del fiume Savio con realizzazione di muri di difesa dell'abitato di Cesena (FC)" per un importo complessivo di € 400'000.
The objective of the present work was to evaluate the osmoregulation capacity of leaves of young olive trees leaves during a period of water stress. The trials were carried out in Basilicata (N 40° 24', E 16° 48') on two years old own rooted olive plants (Olea Europaea L. cv Coratina), grown in 18 liters pots. During the experimental trials, four groups of plants have been settled, with the following predawn leaf water potential values: -0.45 MPa (control), -1.65, -3.25, -5.35 MPa.The results pointed out that the total osmotic adjustment has risen, depending upon water stress levels; in the plot characterized by the highest level of stress (-5.35 MPa) it ranged between 2.42 MPa at predawn and 3.82 MPa at 5 pm. This mechanism permits to the leaves to reach values of water potentials of about -7.0 MPa, and contribute to establish a high potential gradient between leaves, roots and soil.
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2012
Grapevines react to drought stress either by limiting transpiration (isohydric response) or by keeping stomata open and thus allowing a decrease in plant water potential (anisohydric response), the latter being usually the case in ‘Nebbiolo’. This study was carried out in three vineyards cv Nebbiolo (Alba, Serralunga and Novello, Cuneo Province, Italy) characterized by different soil, rootstock and climate conditions. A time course of photosynthesis, stomatal conductance (gs) and stem water potential (SWP) was performed. The relationship between stomatal conductance (gs) and shoot water potential showed the peculiar anisohydric behaviour of ‘Nebbiolo’. However, a considerably difference in the relationship between gs and shoot water potential was found in Serralunga, a vineyard with low content of clay in soil, in respect to the other two vineyards. Only in the Serralunga vineyard, and not in the other two, the tight anisohydric response, due to weak control of stomatal closure, was...
"Sociologia", 1983
Via delle Coppelle, 35 -Roma ROMA ANNO XVII-NUOVA SERIE-N. 2 -MAGGIO/ AGOSTO 1983 OSCAR GASPARI 1 N. MAzzoccm ALEMANNI, La trasformazione agraria, in L'Agt·o Fontina anno XVIII, a cura dell 'UFFICIO STAMPA F. PROPAGANDA DELL'ONC, Roma l 940, p. 130. 2 L. RAZZA, Le mif!.razioni interne e la colonizza::ione, in I problemi attuali dell'agricoltura italiana. Studi raccolti e coordinati da L. Federzoni , Bologna 1933, p . 357. 3 INEA, Inchiesta sulla piccola proprietà coltivatrice formatasi nel dopoguerra, vol. XIII: V. RoNcru, Tre Venezie, Roma 1936, p. 146. 4 S. CoLLARI, La redenzione dell'Agro Pontino, a cura del MI NI ST ERO DELLE CORPORAZIONI, C.M.CJ., Roma 1943, p. 33. 5 Nel periodo in questione il Veneto comprendeva anche la provincia friu lana di Udine. 6 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEL MINISTRI, Le migrazioni in Italia nell'anno 1932, Roma 1933
Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, 2009
L'attuazione del Regolamento CEE 2080/92 ha de terminato, in Italia e in Europa, una crescente diffu sione di impianti di arboricoltura finalizzati alla pro duzione di legname di pregio. Nel nostro paese il noce comune (Juglans regia L.) è stata non solo la spe cie più utilizzata ma anche quella che ha suscitato maggiori interessi (Giannini & Mercurio 1997). Il suo utilizzo è avvenuto principalmente in monocoltura e, in misura più contenuta, in consociazione. Per conso ciazione si intende la coltivazione contemporanea, per l'intero ciclo colturale o parte di esso, di due o più specie, distinguibili in specie principali, destina te a garantire la maggior parte del reddito della pian tagione, e in specie secondarie o di accompagnamen to, introdotte per favorire la specie principale e/o
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