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2021
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64 pages
1 file
I testi relativi alla sezione "Alleniamo la mente" sono tratti dal volume Enigmi di Alex Bellos su licenza di Giulio Einaudi editore s.p.a. Titolo originale Can You Solve My Problems? A casebook of ingenious, perplexing and totally satisfying puzzle
Mimesis Scenari, 2022
Sulle implicazioni epistemologiche della gnosi cristiana - Around the epistemological implications of the Christian gnosis
<<Italies>>, 2020
Bozza -I. Pozzoni (ed.), Frammenti di filosofia contemporanea XIII, Limina Mentis, Villasanta, 2016, ISBN: 9788899433321, pp. 151 -162 RIFLESSIONI SUL PARADOSSO (ALESSANDRO PIZZO) «se lui sta mentendo, allora sta dicendo la verità! E se sta dicendo la verità, allora sta mentendo» 1
2019
Le proposizioni (1) e (2) escludono (3); (2) e (3) escludono (1); (3) e (1) escludono (2). Le pagine che seguono cercano di sviluppare in dettaglio queste tre ipotesi.
[A proposito del libro di Guido Tonelli, La nascita imperfetta delle cose, Rizzoli 2016]
2015
All organisms are cognitive systems, and life itself owes its preservation to a cognitive process. This process generates biological knowledge, which is formed through the processing of information relating to the external world or our own bodies. In humans, biological knowledge is much more complex than that of other living species due to the presence of the neocortex and the in uence of social and cultural life. This kind of knowledge is the ordinary knowledge. In this paper I want to focus on the ontological levels and structures of the world of ordinary knowledge. I argue that the ontological question of what there is, from the perspective of perceptual realism, is intricately bound to what can be perceived; indeed, the world of ordinary knowledge is made up of everyday objects experienced at the mesoscopic level.
In questa relazione si tenterà di dare una possibile soluzione completa del paradosso di Gibbs; nel farlo verranno messi in luce aspetti spesso trascurati nella trattazione del secondo principio della termodinamica. Infine, ricorrendo ad elementi di teoria dell'informazione, verrà ricavata l'equazione di Sackur-Tetrode che, rendendo l'entropia estensiva rispetto ai sottosistemi, permetterà così di dare un'interpretazione coerente del paradosso.
G. Pescatore, Il paradosso dell'autore, Fotogenia, n.3, 1996, pp. 69-75, 1996
È indubbio che la nozione di autore sia, nella storia come nella teoria del cinema, una tra quelle più largamente sottoposte ad un'ampia revisione critica. Sia che si pensi agli approcci di ispirazione semiotica, alla ricerca filologica, alla storia e all'analisi dei modi di produzione o ai contributi della teoria della ricezione, della nozione d'autore intesa come nozione forte, unitaria, fondata, resta ben poco. E del resto basta scorrere un po' di bibliografia per rendersi conto di come essa tenda ad esplodere, di come la figura dell'autore possa frammentarsi e disperdersi in mille rivoli, destrutturata a partire da paradigmi diversi che comunque ne ribadiscono la sostanziale labilità.
in Michele Gardini e Giovanni Matteucci (a cura di), Gadamer: bilanci e prospettive, Atti del convegno svolto in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Bologna, 13-15 marzo 2003), Quodlibet, Macerata 2004, pp. 47-73
1. Continuismo. «La differenziazione è bella. Ma che cos'è essa senza l'unità e la comunanza, che la generano?» 1 . Si potrebbe forse anche dire, esagerando un po', che la filosofia di Gadamer è tutta riassunta in questa affermazione, che segnala l'intenzione di salvaguardare sempre e ovunque la familiarità e l'appartenenza, la buona volontà di comprendersi e, più in generale, la tradizione come permanente fusione di orizzonti. Si potrebbe dire, in breve, che la sua impronta stia nell'apologia della continuità, intesaproblematicamente -come istanza ora di fatto, cioè come l'inaggirabile presupposto di qualsiasi esperienza (compresa quella, sempre relativamente "tragica", dell'alterità), ora di diritto, ossia come un ideale regolativo atto a sollecitare un'adeguata responsabilizzazione. Non stupisce, allora, che questa ermeneutica, che può dirsi "canonica" per antonomasia dal momento che si affida contenutisticamente e assiologicamente alle virtù formative della "tradizione" pur non riuscendo mai a spiegare esaurientemente quale sia il meccanismo che regola l'istituirsi e il rinnovarsi del canone, punti anche sulla riabilitazione del senso comune, in cui vede il garante dell'accordo profondo che noi stessi siamo, quell'irriducibile struttura del Vor-di cui già sempre disponiamo nel nostro essere-nel-mondo linguisticamente mediato, o che dobbiamo sforzarci di tener vivo attraverso il dialogo. È quasi superfluo osservare che è uno dei molti punti in cui Gadamer "urbanizza" Heidegger, nel caso specifico riabilitando sotto il profilo sia etico sia cognitivo lo stato interpretativo pubblico che, sprezzantemente, Sein und Zeit degradava a "chiacchiera".
L'estate sta finendo , 2023
Nel mondo attuale, segnato innanzitutto dai processi imperanti della digitalizzazione, si ha l'impressione che l'opera d'arte-l'oggetto 'opera', quand'anche prenda la forma di una performance o di un'installazione spazio-temporalmente diffusa-abbia perso grande parte del suo valore critico-della sua capacità, squisitamente moderna, di reinserirci nel mondo con un'esperienza arricchita, più complessa, capace al limite di porci in controtendenza rispetto alle sue dinamiche dominanti. Quello che nel suo funzionamento essenziale fa problema dal punto di vista del dominio è infatti il modo in cui apre il e al futuro, lasciandolo sostanzialmente indeterminato. Quello che la rende critica, appunto, è il suo coefficiente di sovversione del senso comune, quando si fissa e si cristallizza in un repertorio tràdito. È questa potenza che il digitale sembra, almeno per ora, mettere profondamente in questione. È questa apertura che la computazione algoritmica mira a fugare, trattandola come un disturbo nel sistema, come un rumore di fondo da ripulire.
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Obbligazioni e Contratti, 2007
in Paolo Coen, Galileo Violini, a cura di, La memoria e la storia, Rubettino, pp. 239-254, 2007
Il paradosso della grazia. La teo-antropologia di Karl Barth, 2006
Vero e falso : esperienze di un conoscitore, 2019
Studia graeco-arabica 4, 2014
SOCIOLOGIA DEL LAVORO, 2014