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The paper presents a set of new sites alongside with a wide discussion about previously published ones. Furthermore, the paper discusses the changing settlement systems in prehistory around the lake Bolsena shores.
2019
Alcuni anni fa, l'imminente pubblicazione del libro di Maria Cristina Baleani e Joëlle Françoise Fontaine, dedicato alla raccolta e all'analisi della letteratura odeporica dei viaggiatori francesi che, tra il XV e il XVIII secolo, attraversarono la Tuscia, 1 mi sollecitò a proporre alle due studiose l'inserimento in margine alla loro opera di una «Nota di aggiornamento critico» finalizzata alla revisione e alla rettifica di alcune testimonianze -riportate, in genere, acriticamente, «per sentito dire», o pedissequamente ricopiate da altri testi già viziati da errori oppure, assai più spesso, semplicemente in linea con le nozioni scientifiche del tempo -cercando di attualizzarne i contenuti alla luce del progresso delle ricerche e, quindi, delle conoscenze di cui oggi possiamo ampiamente disporre. 2 Recentemente, sollecitato dal convegno organizzato dagli amici e colleghi Stephan Steingräber, Francesca Ceci, Luciano Dottarelli e Mary Jane Cryan, ho tentato un'operazione analoga nei confronti di quanto scrissero nei loro diari i viaggiatori anglosassoni che, tra il XVI e il XX secolo, visitarono la Tuscia; tuttavia, per ragioni di sintesi e brevità, negli Atti di questo convegno ho ritenuto opportuno limitare la mia analisi soltanto a qualche tematica particolarmente significativa 3 in rapporto a Bolsena (l'origine dell'abitato, il miracolo eucaristico, la «Pietra delle pedate») e al suo lago (l'origine vulcanica, le isole vaganti, Amalasunta), rimandando ad altra sede l'edizione completa dei dati biografici degli autori e la presentazione in originale dei loro testi, con relativa tradu-_______________________ 1 Prendendo spunto dal materiale documentario analizzato, la prima parte del corposo volume a firma delle due autrici, edito per i tipi delle Edizioni Sette Città, si articola in due capitoli, rispettivamente dedicati alla storia e all'evoluzione della lingua francese e alla storia del racconto di viaggio elaborato nella Francia dell'età moderna, mentre la seconda parte ha carattere antologico e, seguendo un rigoroso metodo scientifico, consente un riscontro immediato tra i testi originali e la loro trascrizione/traduzione in italiano, posta a fronte (Baleani, Fontaine 2011).
2019
Alcuni anni fa, l'imminente pubblicazione del libro di Maria Cristina Baleani e Joëlle Françoise Fontaine, dedicato alla raccolta e all'analisi della letteratura odeporica dei viaggiatori francesi che, tra il XV e il XVIII secolo, attraversarono la Tuscia, 1 mi sollecitò a proporre alle due studiose l'inserimento in margine alla loro opera di una «Nota di aggiornamento critico» finalizzata alla revisione e alla rettifica di alcune testimonianze -riportate, in genere, acriticamente, «per sentito dire», o pedissequamente ricopiate da altri testi già viziati da errori oppure, assai più spesso, semplicemente in linea con le nozioni scientifiche del tempo -cercando di attualizzarne i contenuti alla luce del progresso delle ricerche e, quindi, delle conoscenze di cui oggi possiamo ampiamente disporre. 2 Recentemente, sollecitato dal convegno organizzato dagli amici e colleghi Stephan Steingräber, Francesca Ceci, Luciano Dottarelli e Mary Jane Cryan, ho tentato un'operazione analoga nei confronti di quanto scrissero nei loro diari i viaggiatori anglosassoni che, tra il XVI e il XX secolo, visitarono la Tuscia; tuttavia, per ragioni di sintesi e brevità, negli Atti di questo convegno ho ritenuto opportuno limitare la mia analisi soltanto a qualche tematica particolarmente significativa 3 in rapporto a Bolsena (l'origine dell'abitato, il miracolo eucaristico, la «Pietra delle pedate») e al suo lago (l'origine vulcanica, le isole vaganti, Amalasunta), rimandando ad altra sede l'edizione completa dei dati biografici degli autori e la presentazione in originale dei loro testi, con relativa tradu-_______________________ 1 Prendendo spunto dal materiale documentario analizzato, la prima parte del corposo volume a firma delle due autrici, edito per i tipi delle Edizioni Sette Città, si articola in due capitoli, rispettivamente dedicati alla storia e all'evoluzione della lingua francese e alla storia del racconto di viaggio elaborato nella Francia dell'età moderna, mentre la seconda parte ha carattere antologico e, seguendo un rigoroso metodo scientifico, consente un riscontro immediato tra i testi originali e la loro trascrizione/traduzione in italiano, posta a fronte (Baleani, Fontaine 2011).
MEFRA 2011
Così come i più importanti corsi d'acqua, naturali marcatori di confine, ma anche corridoi attraverso cui viaggiano velocemente persone, idee e merci, anche l'ampio bacino del lago di Bolsena ha svolto nell'antichità la duplice funzione di collegare rapidamente i siti che si affacciavano sulle sue sponde e di essere, insieme, limite e punto d'incontro tra ambiti culturali diversi 2 .
Avendo una giornata libera a disposizione, vale la pena senza dubbio arrivare al lago di Bolsena e godere il panorama di questo bacino vulcanico, che del suo genere è il più grande d’Europa, nonché il quinto lago d’Italia.
La Loggetta, 2022
Corrado Ricci scrisse e pubblicò nel 1928 il libro Santa Cristina e il Lago di Bolsena, in seguito a un viaggio effettuato l'anno precedente visitando le due isole del lago e i paesi rivieraschi e che culminò con una sosta di più giorni a Bolsena, dove ebbe modo di asistere alla festa di Santa Cristina.
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Report "Urban Nature 2020", 2020
Ampeloscordia, 2005
Notizie dei Cavi e degli Scavi Archeologia SABAP – SI 2018, Atti del Convegno Internazionale (Siena, 14-15 Luglio 2018), Bollettino di Archeologia online, 2019
Archeologia nelle Dolomiti, Ricerche e ritrovamenti nelle Valli del Sella dall’età della pietra alla romanità, Catalogo della Mostra di Vigo di Fassa, Istitut Ladin Majon di Fashegn, Istitut Ladin M. de Rü, pp. 47-55., 1993
Vallinstrasche 2015-2016, 2016