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Coluccio Salutati arrivò ad allestire una biblioteca privata tra le più vaste dell’epoca. Berthold Louis Ullman fu il primo a proporre una ricostruzione della biblioteca salutatiana, arrivando a catalogare 111 manoscritti. Di questi uno risulta dubbio (BML 66. 2 Giuseppe Flavio Antiquitates) e quattro sono stati rifiutati, non contenendo elementi certi che possano attestare l’appartenenza salutatiana (BML 41.10 Petrarca Canzoniere, BML Ashb. 1726 Rhatorica ad Herennium, BML Edili 213 Cicerone De Officiis, Bibl. nat. de France Catullo) Oggi possiamo affermare che della biblioteca di Salutati ci sono rimasti 148 manoscritti tra certi e altamente probabili. Ma la collezione aveva proporzioni ben più ampie, come indica chiaramente il numero d’ordine «614» che compare nel codice Vat. lat. 845. Ma il numero potrebbe essere anche maggiore. Poggio Bracciolini, infatti, nell’orazione funebre per il Niccoli accennando all’importante lascito dell’amico, e cioè la biblioteca, passa in rassegna le collezioni librarie di altri quattro grandi umanisti, Petrarca, Boccaccio, Marsili e Salutati. Bracciolini attribuisce al Niccoli e al Salutati 800 volumi ciascuno.
BMCR, 2022
Recensione alla nuova traduzione italiana, con ampia introduzione e note di commento ai Menaechmi plautini, pubblicata nella collana di "Classici greci e latini" dell'editore Rusconi a cura di Maurizio Massimo Bianco.
Enciclopedia italiana Treccani. Il contributo italiano alla storia del pensiero. Economia, diretta da P. L. Della Porta e V. Zamagni, Roma 2012, pp. 137-141
Accanto al disprezzo e al sospetto con cui una parte della società medievale guardava i mercanti, vi sono anche elogi sulla loro utilità. Si viene a riconoscere gradual-mente, infatti, che il patrimonio di virtù civiche di una città dipende dalla fedeltà e dall'impegno sociale anche dei mercanti e degli uomini d'affari locali. Questo diventa un topos della letteratura umanistica: a Firenze, città di artigiani e mercanti, Coluccio Salutati vede proprio nei mercanti i difensori della città e nel piccolo commercio e nell'industria i nerbi vigorosi del corpo politico (Becker 1968, pp. 34-35). La vita. Coluccio Salutati nasce a Stignano in Valdinievole il 16 febbraio 1331 da un'antica famiglia di tradizioni militari. A Bologna, dove la famiglia Salutati si tra-sferisce poco dopo la sua nascita, frequenta la scuola di retorica di Pietro da Moglio. Quando Jacopo e Giovanni Pepoli, protettori della famiglia Salutati, sono costretti a vendere la signoria di Bologna all'arcivescovo Giovanni Visconti, Coluccio nel 1351 decide di tornare in Valdinievole, dove comincia a esercitare l'attività di notaio. Spinto dalle necessità familiari, è costretto ad accet-tare incarichi pubblici in vari comuni dell'Italia centrale: nel 1366 è notaio a Vellano, dal 1367 al 1368 è cancelliere a Todi. Insoddisfatto di queste esperienze, si trasferisce a Roma al seguito del segretario apostolico Francesco Bruni. Dal febbraio del 1372 si trasferisce nuovamente a Stignano e si sposa in seconde nozze con Piera, figlia di Simone di Puccino Riccomi, appartenente al ramo della famiglia Salutati di Pescia, da cui avrà nove figli. Nel 1374 entra in Palazzo Vecchio a Firenze come notaio delle Tratte, occupandosi cioè della gestione e della conservazione dei documenti relativi all'elezione e alle nomine alle magistrature. Con provvigione del 19 aprile 1375, subentra a Niccolò di Ventura Monaci come cancelliere della repubblica fiorentina, carica che mantiene fino alla morte, avvenuta il 4 maggio 1406. Sulla scorta della tradizione di Brunetto Latini (1220 ca.-1294 ca.), a Firenze è chiamato «cancelliere» il notaio immatricolato presso l'Arte dei giudici e dei notai che ha il compito specifico di mantenere i rap-porti di politica estera per conto della Signoria; essendo esperti di retorica oltre che notai, la forma scelta opportunamente nella corrispondenza ufficiale con le potenze straniere acquista un peso decisivo nella soluzione delle crisi politiche e diplomatiche. Stabili nel rapido variare delle magistrature fiorentine, i cancellieri rappresentano un elemento di continuità politica, di contatti personali, di amicizie autorevoli (Garin 1961, 1979 2 , pp. 4-5; Witt 1976, pp. 2, 10). Le epistole di Salutati vengono considerate subito un modello eccellente di eloquenza e di stile; le fonti riportano che Giangaleazzo Visconti (1347-1402), duca di Milano, temeva più la sua penna che uno squadrone di cavalleria. Dall'Umanesimo civile all'economia civile Salutati è il primo dei grandi umanisti a diventare cancelliere della repubblica fiorentina e la tradizione di elevare alla carica di cancelliere un umanista diventa subito una venerabile consuetudine. Il lungo ufficio di Salutati coincide con la diffusione del civic Human-ism (Umanesimo civile), espressione con cui lo storico Hans Baron (1955, 1966 2 ; trad. it. 1970) spiega la genesi delle nuove idee che si diffusero durante l'esperienza politica di aggressione dell'Italia centro-settentrionale da parte di Giangaleazzo Visconti. Nel corso del 1390, infatti, Giangaleazzo riesce a isolare Firenze: una dopo l'altra, cadono tutte le città alleate e sarebbe caduta pure Firenze, se la morte non lo avesse colpito improvvisamente. Durante quegli anni, Firenze viene investita da una crise de conscience politique, da cui emerge una nuova consapevolezza circa le origini repubblicane della città e il suo posto cruciale in un sistema di Stati italiani indipendenti,
AOFL. Università degli Studi di Ferrara. Annali online. Sezione di Lettere , 2017
The essay offers a description and a paleographical analysis of a manuscript (XIV century AD) containing the Epitoma rei militaris of Vegetius, that is preserved at the Archiginnasio Library in Bologna with the marking A. 146. The manuscript belonged to Coluccio Salutati, as it is showed by the autograph ex libris in the final leaf (f. 26r). The paleographical analysis first explains the main characters of the scribe's handwriting; then it puts on evidence the features of Salutati's annotations.
Published as a chapter in Il contributo italiano alla storia del pensiero, ed. Michele Ciliberto (Rome: Treccani, 2012), pp. 85-94. Overview of the political thought of Coluccio Salutati and Leonardo Bruni.
Rivista del Notariato, 2022
Quel pomeriggio di febbraio dell'anno del Signore 1372, la bottega di Fredo Datucci, in Borgo a Buggiano, era più calda e accogliente del solito. Dino del fu Chele s'era accordato con Lenzio del fu Martino per comprare la metà di una sua casa e aveva chiesto agli amici di trovarsi lì per fargli da testimoni all'atto 1. Intento a stendere la minuta del rogito era ser Coluccio del fu Piero Salutati, un quarantenne magro e alto di statura, abitante a Stignano, piccolo villaggio disteso sul culmine d'una vicina collinetta che faceva parte del comune di Buggiano, nella Valdinievole, tra Lucca e Pistoia. Curvo sul tavolo sistemato al centro della bottega, ascoltava i discorsi dei contraenti e prendeva appunti con elegante grafia.
Gli antichi e i moderni. Studi in onore di Roberto Cardini, t. II, 2011
Pierrine Galand-Hallyn, Jean Second émule des poètes néo-latins italiens dans les Basia 665 Alfonso Ingegno, Mito, simbolo, mistica.
Calvino A-Z, a cura di Marco Belpoliti, Electa, 2023
Il lemmario, a cura di Marco Belpoliti, riunisce 146 voci affidate a 56 autori e disegna una vera e propria mappa per entrare nel mondo-Calvino, nei suoi libri ma anche nei temi, nelle idee, nelle vicende della sua vita di scrittore e di intellettuale. Le singole voci sono testi e brevi saggi, non disposte in un ordine alfabetico, bensì radunate in gruppi tematici, che forniscono un esteso ritratto nell’opera dello scrittore ligure: nessun lemma tuttavia è una monade, ma crea un reticolo di rimandi ed echi, specchio della complessità e della varietà dell’opera calviniana. Tale costellazione, restituita dalla mappa in apertura del volume, suggerisce un’inedita lettura critica di uno degli autori più noti e importanti della nostra letteratura, uno dei pochi che, come scrive il curatore, continua a distanza di tempo a essere uno scrittore del XXI, e quasi sicuramente anche del XXII secolo. Calvino A-Z si inserisce nell’ambito del programma ufficiale delle celebrazioni del centenario della nascita che include le mostre alle Scuderie del Quirinale a Roma (Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri, 13 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024) e al Palazzo Ducale di Genova (Calvino cantafavole, 15 ottobre 2023 – 7 aprile 2024).
Coluccio Salutati e l’invenzione dell’Umanesimo, Catalogo della mostra (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 2 novembre 2008 - 30 gennaio 2009), a cura di T. De Robertis, G. Tanturli, S. Zamponi, Firenze, Mandragora, 2008
Maia, 2005
Denn wird der Stein zum Kristall, das Tagewerke aber ruht im Ernste zum wahren Bleiben HERMANN BROCH, Virgilische La11dschaft I am large, I contain multitudes W Al T WHITMAN, S011g ofmyse/f La serie di domande proponibili all'opera letteraria è infinita GIORGIO MANGANELLI, Il rumore sottile della prosa
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Prassi Ecdotiche della Modernità Letteraria, 2022
Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2015. Atti del Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 9 settembre 2015), a cura di Stefano Zamponi, Firenze, Firenze University Press, pp. 15-25, 2016
Grammatica e grammatici latini: teoria ed esegesi, Atti della I Giornata ghisleriana di Filologia classica (Pavia, 5-6 aprile 2001), a cura di F. GASTI, Pavia 2003, pp. 205-219 , 2003
Studia lulliana 50 (2010), pp. 21-50
Una / Κοινῇ - Rivista di studi sul classico e sulla sua ricezione nella letteratura italiana moderna e contemporanea - 2022 (3), 2022
Schede umanistiche, 2003
Una / Κοινῇ - Rivista di studi sul classico e sulla sua ricezione nella letteratura italiana moderna e contemporanea - 2020 (1), 2020
Antico e Moderno: sincretismi, incontri e scontri culturali nel Rinascimento, 2020