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Since the development of mass society and despite of its quantitative enlargement public opinion has been losing its vital critical function which is deemed to constitute the very basis of political legitimacy. This paper aims at analysing the relevance of the political theorisations of Gramsci and Ortega y Gasset – radically different in their fundamental assumptions but attentive to the same problems – concerning the role of intellectual activity as a necessary means for shaping an informed public opinion which could guarantee the effective practice of a responsible democracy. Thus, it will be proved that solely through a reconsideration of the role of education within society it could be assigned a specific leading role to intellectuals in politics.
1. Nota anche ai non addetti ai lavori è la leggenda che narra della «conversione» di Antonio Gramsci al cattolicesimo poco prima di morire, seguita a una sorta di folgorazione che lo avrebbe travolto, ormai irrimediabilmente malato, alla vista di un'immagine sacra. Va da sé che, anche qualora le cose fossero realmente andate così, la vicenda non avrebbe nessuna rilevanza dal punto di vista dello studio del suo lascito intellettuale e impegno politico, come è stato chiarito da alcuni tra i più avvertiti conoscitori delle carte gramsciane, ove peraltro non vi è traccia che avvalorerebbe la tesi originata dal racconto di una suora che assisteva i pazienti nella clinica in cui Gramsci era ricoverato nell'ultimo periodo. Occorre però riflettere sul tentativo dei suoi divulgatori di presentarla come l'esito di un più generico avvicinamento del prigioniero ai valori cristiani, cui sarebbe approdato nella fase finale della sua vita contestualmente a una presunta sconfessione del comunismo, altra leggenda sempreverde sul suo conto di tanto in tanto rilanciata nell'agone mediatico, in tempi recenti anche con il supporto di audaci dissertazioni filologiche.
Commento a un passo del Quaderno 29 sui 'focolai di irradiazione' linguistico-culturali che collaborano a costruire/decostruire un blocco egemonico. Interesse del lavoro di Gramsci per un'analisi critica della società della comunicazione.
in «Annali della Fondazione Verga», n. s. 3, 2010, pp. 201-223; ora in A. Manganaro, Partenze senza ritorno. Interpretare Verga, Catania, Edizioni del prisma ("Dimensioni", 16) 2014, (978-88-86808-49-1), pp. 75-102.
Nazione Indiana, 2016
Recensione del libro di Michele Filippini "Una politica di massa. Antonio Gramsci e la rivoluzione della società".
Relazione al convegno “L’intellettuale collettivo”, promosso dal Centro Gramsci di educazione (Roma, Camera dei deputati, 29 settembre 2015)
Unicopli, 2019
Il populismo è oggi al centro del dibattito politico e culturale, e Gramsci-soprattutto grazie agli importanti scritti di Ernesto La-clau e Chantal Mouffe-è uno dei principali autori chiamati in causa dai sostenitori o detrattori di questo nuovo approccio alla politica. Intorno alle questioni del populismo in Gramsci e del Gramsci mag-giormente "usato" dai populisti si confrontano nel volume autrici e autori di diversi "specialismi", e anche di opinioni non sempre coincidenti, che danno vita a una vivace discussione sia sull'autore dei Quaderni del carcere e su alcuni suoi concetti fondamentali (na-zionale-popolare, egemonia, nazione, Risorgimento), sia su alcune esperienze di "populismo di sinistra" contemporanee-in particola-re quella di Podemos-che anche a Gramsci fanno riferimento.
Altravista, Pavia, 2019
Redazione e grafica di copertina: Edizioni Altravista Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, non è consentita senza la preventiva autorizzazione scritta dell' editore. Finito di stampare nel mese di novembre 2019 presso Digitalandcopy (MI) Libro a stampa: Prima edizione novembre 2019
2024
This is the abstract of the Italian-language review of the volume Un confronto mancato: Walter Benjamin e Antonio Gramsci. The book (Macerata, Quodilbet, 2023) publishes the proceedings of a conference in Rome on the two Marxists held in Autumn 2022 which continues explicitly the earlier Vienna conference, the contributions to which are collected together in “International Gramsci Journal” 3(4), 2020. The proceedings fall into four sections. The first one deals with the philosophy of history and historical materialism, as elaborated by Gramsci in his “philosophy of praxis”; despite different starting points and apparently different assessments of historicism, there turns out in the end to be a convergence based on an anti-determinism. The second part focuses on revolution, counter-revolution and passive revolution, taking in the questions of the political subject and contemporary situations. Subjectivity is then the theme of the third section, as forms of life appropriate to the capitalist mode of production and as regards subjects attempting to emancipate themselves from this mode. The fourth section includes the two thinker-revolutionaries’ approaches to the question of the various types of intellectual, including their conceptions of the artistic vanguards, folklore and kitsch, and the translation of experience from one country to another.
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Dall'operaismo a Marx, 2022
Critica marxista: analisi e contributi per ripensare la …, 2010
Materialismo Storico, 2016
Studium Educationis, 2023
in "Strategie dell’ordine: categorie, fratture, soggetti". Quaderni di Scienza & Politica, 2020
Giornale Critico della Filosofia Italiana, 2010
Materialismo Storico, 2020
Codex, 3, pp. 243-258, 2022
Italian Journal of Special Education for Inclusion, 2019