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“Begolardo”. Considerazioni fra Cecco, Dante ed oltre

2014, Cuadernos de Filología Italiana

Abstract

Nello scambio di convenevoli tra Cecco e Dante, di cui ci è pervenuta solo la risposta del Senese (Dante Alleghier s'i' so'), al primo verso ricorre un insulto curioso: begolardo. La diffusione del termine è molto limitata, ed in genere fraintesa dalla tradizione lessicografica. Qui si presenta un nuovo esame dei dati etimologici e della sua tradizione, diretta (dalla sua prima alla sua ultima attestazione) ed indiretta (nella lessicografia), proponendone una storia diversa da quella sempre raccontata dal DEI al GDLI ed al TLIO; storia che getta anche una luce nuova su un nodo cruciale della storia letteraria delle Origini, quello dei rapporti tra Cecco Angiolieri e Dante Alighieri, ed aggiunge peso all'ipotesi della datazione bassa della Monarchia.

Key takeaways

  • Le diffusione è prevalentemente settentrionale con assai più limitate presenze centroitaliane 43 ; le sezioni con implicazioni toscane non chiaramente secondarie sono le seguenti:
  • Certo la ripartizione semantica tra le due voci è però a volte arbitraria 48 , e così il loro discrimine da *bekk-(centrato sul verso del caprone) e *bau-, pure basate sulla medesima motivazione espressiva, ma fondamentalmente l'operazione è ragionevole, così come lo sono alcune confutazioni di etimologie più o meno tradizionali come bergolare < *vĕrbŭlāre 'plaudern' (REW 9222) o *berbēcāre 'gridare come il montone' (DEI, I.492b-493a), in quanto «foneticamente impossibili» (LEI IV, 182.52-3), o come baco, bígol ecc.
  • ', costituiscono un'unica famiglia cui andrà accorpato anche (11) 50 , che è la più diffusa in toscana, ma, se accettiamo il citato suggerimento di LEI V, 885.25-26, potremmo anche qui sospettare un camouflage settentrionale.
  • Più difficile è formulare un'ipotesi genetica soddisfacente.
  • La questione della datazione della Monarchia è tuttora discussa (e tale, temo, destinata a restare); ben riassume Santagata (2012: 415): «datare le opere di Dante può essere disperante, e anche la Monarchia non fa eccezione, tanto più che si tratta di un libro privo di espliciti riferimenti autobiografici.