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2022, Lampedusa preistorica
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325 pages
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"Lampedusa preistorica" raccoglie i risultati di dieci anni di studi e ricerche dell' autore Diego Ratti sulla preistoria di Lampedusa; viene trattata la prima colonizzazione di Lampedusa nel Neolitico esaminando i ritrovamenti del sito stentinelliano di Cala Pisana insieme ad altri siti inediti dello stesso periodo presso Cala Creta e Contrada Sanguedolce scoperti dall' autore. Grande attenzione è dedicata all' età del Rame: vengono descritti siti archeologici di terra e subacquei, quindi viene esaminata l' Età del Bronzo con nuove e inedite scoperte in Località Tabaccara. Infine si conclude la ricerca con l' alba dell' Età del Ferro e la colonizzazione dell' isola da parte dei Fenici.
Thalassia Salentina, 2006
Lampedusa è l'isola più meridionale d'Italia (35°30' N); pur appartenendo all'Italia, sorge dalla piattaforma africana. Si tratta di un tavolato di calcari e calcari arenacei di età Tortoniano-Messininana. L'isola è allungata per 10 Km in senso E-W, ha un'estensione di 20 Km 2 ed uno sviluppo costiero di 33 Km.
The paper presents a set of new sites alongside with a wide discussion about previously published ones. Furthermore, the paper discusses the changing settlement systems in prehistory around the lake Bolsena shores.
Inter Alpes. Insediamenti in area alpina tra preistoria ed età romana, Atti del Convegno in occasione dei quarant'anni del Gruppo Archeologico Mergozzo, 2012
PREMESSA Il lago d'Orta costituisce un'area di confine e collegamento tra la Pianura Padana e le Alpi. I suoi altipiani collinari e il lago facilmente accessibile per buona parte delle sue coste ne fanno da un lato una via di transito naturale, dall'altro un'area adatta all'insediamento di comunità dedite alla pesca, alla caccia, all'agricoltura e all'allevamento. Infine, per le caratteristiche geomorfologiche è generalmente protetto da rilevanti fenomeni a carattere alluvionale. Il quadro degli insediamenti preistorici e protostorici dell'area cusiana, attestati da una serie di ritrovamenti, rimane allo stato attuale ancora problematico. Se infatti sono state esplorate, più o meno sistematicamente, alcune necropoli (Lortallo, Carcegna, Gravellona Toce), per gli abitati dobbiamo accontentarci quasi esclusivamente di ritrovamenti casuali o molto limitati.
Published in Fabrizio Nicoletti (editor), Catania Antica. Nuove prospettive di ricerca, Palermo 2015
THE ACROPOLIS OF CATANIA IN PREHISTORY - In the area between the Ancient Theater and via Teatro Greco was brought to light a stratigraphic sequence on the oldest human presence on the Montevergine Hill, where was the Acropolis of the ancient city and today is the historic centre of Catania. Two phases have been identified. The first, radiocarbon dated to the second half of the 6th millennium BC, probably belonging to the use of one (or more than one) rock shelter, from the beginning of the Middle up to the Late Neolithic. The second phase, radiocarbon dated at the end of the 5th millennium BC, belongs to a huts village dating back to the Early Eneolithic. The new excavation data and the previous knowledge examination allow us to reconstruct the original Acropolis orography and environment and provide information on the economy and the activities of the first human presence in Catania.
Storia della Sardegna dalla Preistoria ad oggi, a cura di Manlio Brigaglia
Sintesi della preistoria e delle protostoria della Sardegna
distribuzione dei rinvenimenti di ancore litiche verosimilmente anteriori ad età storica ricalca, pressappoco, quella dei maggiori abitati pre e protostorici sorti sulle estremità dei frastagliati terrazzi in cui si articola il litorale, abitati a vocazione emporica, evidentemente, per i quali il controllo degli approdi sottostanti rivestiva un'importanza vitale.
Il Truchet - Un tempio-osservatorio preistorico nel territorio eporediese, 2023
La piccola ma caratteristica emergenza rocciosa, denominata Truchet, si trova a Biò a Borgofranco d'Ivrea all'interno di una proprietà privata. La roccia è stata inglobata in terrazzamenti disposti su tre livelli collegati da passaggi abbastanza ristretti e con gradini. La sommità rocciosa è in buona parte ancora coperta da vegetazione, mentre la parte esposta a sud-est mostra, oltre a numerose coppelle, anche le tracce dell'esarazione glaciale. Il petroglifo fu segnalato nel 1994, e, dopo la parziale pulizia della roccia, fu realizzato un rilievo nylografico dettagliato delle incisioni e furono effettuati dei sondaggi non profondi in alcuni punti di raccolta detritici. Le ricerche però non diedero un esito positivo perché, a parte alcuni piccoli frammenti di cristallo di quarzo, non venne recuperato nessun reperto ceramico e organico riferibile ad una qualsiasi cultura preistorica, lasciando così le incisioni non databili perché isolate da qualsiasi contesto archeologico. Un affioramento di quarzo, con cristalli di buona purezza, è presente alla base della collina. Il rilievo della superficie incisa liberata dallo strato di terra soprastante mostra la presenza di circa 60 coppelle, disposte tendenzialmente sul bordo a sud del Truchet e che ne seguono approssimativamente il profilo, mentre buona parte di quelle più interne sembrano allineate in file, che, in almeno un caso, risultano parallele. La sezione delle coppelle indica una lavorazione litica, pertanto anteriore all'età dei metalli, ma come detto sopra, senza un riscontro archeologico non è possibile indicare nessuna datazione cronologica, ma solo un confronto con gli altri massi coppellati presenti sul territorio. Le coppelle sono tutte rotonde ed emisferiche tranne sei caratterizzate da un profilo ellittico e queste ultime sembrano formare 6 gruppi distinti tra loro. La forma ellittica delle coppelle si presta all'individuazione di una direzione rispetto a quelle circolari e proprio durante l'osservazione del sorgere del sole al solstizio d'estate una di esse è risultata orientata verso quella direzione. A questo punto sono stati misurati gli orientamenti delle restanti coppelle ellittiche. Un'altra coppella ellittica che segnava sempre la direzione verso il sorgere del sole al solstizio d'estate ha aperto la strada all'individuazione di corridoi solari, delimitati da due coppelle ellittiche orientate entrambe verso lo stesso fenomeno astronomico. Altri due corridoi sono stati poi identificati rispettivamente orientati verso il tramonto del sole sempre al solstizio d'estate (verificato sperimentalmente) e verso il sorgere del sole al solstizio d'inverno (ipotizzato, ma da verificare sperimentalmente al prossimo solstizio d'inverno). Non è stato individuato finora un corridoio solare o altre coppelle ellittiche orientati verso il tramonto del sole al solstizio d'inverno. Di particolare interesse sono anche le strutture antropogeniche costruite intorno alla roccia.
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Ampeloscordia, 2005
Guardare la Sicilia con l’occhio dell'uomo preistorico, 2021
La ceramica africana nella Sicilia romana, a cura di Michel Bonifay e Daniele Malfitana
Atti XLIV Riunione Scientifica I. I. P. P. “La preistoria e la protostoria della Sardegna”, Cagliari - Sassari, 23-29 novembre 2009. Nuove Grafiche Puddu srl, Ortacesus (CA), Vol. 4 - Posters: 1289-1294. , 2012
Archeologia Postmedievale, 25, 2021, 2022
Casablanca. Le Siciliane, 2015
in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 28, pp. 271-274
Fabrizio Nicoletti (ed.), Siracusa Antica. Nuove prospettive di ricerca, 2022
bit.ly/CisalpinoTrerè2009, 2009
GUIDI A. (a cura di), 150 anni di Preistoria e Protostoria in Italia, Studi di Preistoria e Protostoria, 1, pp. 878-883, 2014