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2006
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272 pages
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Elenco delle tabelle e delle figure XVII Capitolo primo Dal lato dell'offerta religiosa: gli interrogativi Luca Diotallevi 2.1. Premessa 2.2. La struttura per età 2.3. La carriera ecclesiastica 2.3.1. L'anzianità di servizio 2.3.2. L'età media all'ordinazione Indice V Indice VI 2.4. La densità del clero 2.5. I sacerdoti nati all'estero 2.6. La dinamica delle ordinazioni recenti e una classificazione delle regioni pastorali 2.6.1. Intensità e tendenza delle ordinazioni 2.6.2. L'indice di reclutamento locale 2.6.3. La propensione all'importazione di clero 2.6.4. Lo scambio interregionale di sacerdoti 2.6.5. Una prima classificazione regionale Capitolo terzo Il clero diocesano in Italia: uno sguardo al futuro Stefano Molina 3.1. Perché è possibile, e utile, studiare l'evoluzione demografica futura del clero 3.1.1. Descrizione delle ipotesi-guida degli scenari 3.
da un manoscritto conservato nella certosa di Trisulti www.nicolaseverino.it Superba veduta della Certosa di Trisulti immersa nel verde di Collepardo Articolo di Domenico Torre tratto dalla rivista "Lazio ieri e oggi. Rivista mensile di cultura, arte, turismo", anno XVI, Ottobre 1980, numero 10, gentilmente concesso da Maurizio Grande di Collepardo (FR) cui va il mio particolare ringraziamento. Nel 1965, durante un mio soggiorno nella Certosa di Trisulti, nella bibliotechina incassata in una parete della saletta della "del Balbi", trovai un manoscritto di poche pagine che copiai, ed oggi, a distanza di anni, riaffiorato tra le mie carte, ritengo opportuno pubblicare, per il contenuto scientifico e poetico ad un tempo. Il manoscritto ha per titolo "L'orologio di Flora" e non è firmato; l'ignoto monaco certosino che l'ha compilato (o copiato?) inizia con un preambolo: "L'assiduo studio, onde l'immortal Linneo intese ad investigare la meravigliosa natura dei vegetali, gli fece avvertire che alcuni fiori dalla Primavera all'Autunno si aprivano e chiudevano a certe ore determinate del giorno, e questo fenomeno chiamò vigilia e sonno delle piante. Siccome cosa nasce da cosa, e da pensier nuovo pensier rampolla, questo ripetersi dello stesso effetto a giro d'ore, suggerì l'idea di un orologio, che forse non fu ignoto agli stessi antichi, del quale l'asta del fiore fosse l'indice e l'aiuola il quadrante. Cercherebbe cosa impossibile chi volesse trovare l'esattezza matematica in quest'orologio, il quale riceve necessarie variazioni e dalla diversità dei climi e dalla incostanza delle stagioni. Avrà però di che
MATERIA PRIMA
ecobiopsicologia si propone come una scienza sistemicocomplessa, capace di legare in un continuum unitario tanto le informazioni dell‖ambiente naturale, quanto i loro riflessi biologici e psicologici presenti nell‖uomo, per riscoprire quell‖ideale sapientia naturalis, che è il codice espressivo della saggezza della vita.
1 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3 le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; 4 le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. 5 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6 A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!". 7 Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8 Le stolte dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". 9 Le sagge risposero: "No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene".
2.5 La novellatrice della quinta giornata Il Decameron vede Fiammetta come regina della quinta giornata, quando il tema proposto per le novelle è quello della felicità raggiunta dagli amanti dopo avventure o sventure straordinarie. La reggenza di Fiammetta nella quinta giornata, come già detto in precedenza, non è probabilmente una casualità, ma permette a Boccaccio di alludere sempre alla stessa donna, che, celata sotto il medesimo senhal, è la sua amata Maria. L'autore le riserva in molte sue opere sempre la quinta posizione, richiamando, con il cinque, il numero delle lettere di cui è composto il vero nome di lei, che è per l'appunto Maria. Il contesto in cui i novellatori si trovano, rimanda immediatamente a quello dell'allegra brigata napoletana del Filocolo, come già avevano sostenuto Battaglia e Quaglio, affermando che l'episodio delle questioni amorose fosse appunto, per la sua struttura, un abbozzo dell'opera delle cento novelle. Il giardino-paradiso , entro cui si 1 trovano i giovani, rimanda all'idea di un locus amoenus, all'antico Eden, di uno spazio immune al potere della Morte, in quanto la brigata, intenta a quelle attività, non solo non muore, ma riesce a far sopravvivere la voglia di vita, le passioni, la bellezza e i rapporti sociali. Qui, la regina Fiammetta però, non sarà più la sola e unica magistra elargitrice di insegnamenti, ma si limiterà a proporre il tema della giornata e a narrare una novella, esattamente come tutti gli altri giovani, che a loro volta, avranno il ruolo di re o regina nelle altre giornate, mentre si trovano riuniti nella casa di campagna, per sfuggire alla peste di Firenze del 1348. La finalità delle cento novelle è quella di docere et delectare, ma non con l'intento di fornire indicazioni comportamentali univoche, bensì di favorire un'analisi critica personale, attenta e attiva. 2 Fiammetta, prima che si inizi a novellare, è descritta seduta vicino alla fontana di marmo nel giardino della casa, «posta pro tribunali», cioè come un giudice in mezzo alla Ricci, Boccaccio, cit., p. 158. 1 Ivi, p.196. 2
L'Electre d'Euripide et ses personnages : les nouvelles voies de la tragédie, édité par Christine Mauduit et Rossella Saetta Cottone, «Cahiers du Théâtre Antique» n° 5, 2022
In “Electra” Euripides outlines the character of Clytemnestra adapting some elements of the Aeschylean one to a less heroic context, so that the literary stereotype of the perverse woman is inserted in a less clear-cut frame. The paper illustrates this by highlighting dramaturgical and thematic symmetries and reversals, but especially by showing Euripides’ manipulation of the paradigm as well as the particular meaning he attributes to this term: while dialoguing with his models, he takes up and changes the dramatic forms, always in favour of cognitive processes that stress emotional aspects and bewilder the audience.
La Cronaca è un'iscrizione su marmo, proveniente da Paro, isola delle Cicladi nell'Egeo centrale. Opera di un cronista rimasto anonimo, il documento rappresenta una cronologia greca con una lista di re e arconti ateniesi, che include però anche brevi riferimenti ad eventi mitici, storici e letterari. La sua importanza consiste soprattutto nel fatto che riferisce avvenimenti non attestati altrove. La Cronaca di Paro "regina delle greche iscrizioni" - come l'ha definita Scipione Maffei - è qui presentata per la prima volta in edizione con traduzione italiana commentata e testo greco a fronte. In appendice il testo del fr. A con le integrazioni e la traduzione latina di C. Müller.
Il croco è simbolicamente legato alla femminilità potente, indomita e intrinsecamente feconda incarnata dalle dee della natura selvaggia (dalla Signora degli Animali fino alle dee vergini e ad Artemide), “imbrigliata”, in un secondo momento, dall’associazione con una divinità solare maschile. Ovviamente anche la femminilità in generale, la seduzione femminile, la procreazione e il matrimonio (almeno dal punto di vista della donna) rientrano nel “segno” del croco.
2019
Attraverso le ricerche riportate in questa tesi si è voluto approfondire nelle sue diverse sfaccettature il ruolo del clarinetto e dei clarinettisti nella composizione delle Fantasie su temi d'Opera, genere molto diffuso all'inizio dell'Ottocento. Si sono visti nel dettaglio il Potpourri n. 2 per clarinetto e orchestra su Là ci darem la mano di Franz Danzi, le Variazioni su Euer Liebreiz, eure Schönheit in Sib maggiore dall'Opera Alruna di Louis Spohr e la Fantasia da Concerto su motivi del Rigoletto di Luigi Bassi. Per ogni brano si sono analizzate le origini storiche ponendo grande attenzione al contatto e talvolta alla collaborazione avvenuta tra compositore e strumentista. Lo scopo di tale lavoro non è quello di riportare semplicemente nozioni di valore storico, ma di riuscire a fornire al lettore l'idea di una corretta interpretazione filologica grazie al supporto della ricostruzione della vita dei personaggi coinvolti nella storia di questi brani; tenendo conto del fatto che il paesaggio sonoro in cui viviamo è diverso da quello di duecento anni fa e che le caratteristiche acustiche del clarinetto hanno subito numerose modifiche nel corso del tempo. La tesi è articolata in quattro capitoli e un'appendice in cui si può trovare una breve storia del clarinetto. Ogni capitolo è strutturato in maniera indipendente e può essere letto separatamente dal resto della tesi. Per ogni capitolo viene fornita un'introduzione al contesto storico e geografico a cui si fa riferimento, una storia dell'autore e dell'esecutore del pezzo e una breve analisi del brano considerato.
L’adattamento: le trasformazioni delle storie nei passaggi di codice, 2012
ENG - Teorema: a literary and cinematographic parable Pier Paolo Pasolini’s Teorema stands out as an example of originality and complexity, due, above all, to its genesis and to the “double” intersemiotic translation which has been carried out. In fact, the peculiarity of this work (conceived as a drama in 1966, but soon abandoned in favor of this dual version) is its concurrent development in two parallel ways: the cinematic one and the literary one. Two different languages and two visions of the same object as well. The adopted forms intertwine and mix together, thus constituting a whole. Although they keep their structural and organic autonomy, the examination of both is fundamental to fully understand the author’s theorem. Pasolini, by means of narrative form, tried to give life not only to a story, but rather to an event, a parable, an exemplum. In short he wanted to depict a miracle. The author himself, also, claimed the impossibility to handle in a realistic and mimetic way a novel centered on a middle class/bourgeois reality. Our goal is to demonstrate how the author forces cinematographic and literary conventions with the aim of describing a peculiar allegory of the Italian society; in doing this we focused primarily on the analysis of characteristic features pertaining to the different codes used. ITA Teorema di Pier Paolo Pasolini spicca per originalità e complessità dovute, anche e non solo, alla sua genesi e alla “doppia trasformazione di codice” avvenuta. Infatti, la particolarità dell’opera (nata come pièce teatrale nel ’66, ma poi abbandonata sotto questa veste) è il suo svilupparsi contemporaneamente su due binari paralleli: quello filmico e quello letterario. Due linguaggi differenti, ma altrettante visioni prospettiche dello stesso oggetto. Le forme adottate si intersecano e si compenetrano a vicenda costituendo così un’unica composizione. Pur mantenendo una loro autonomia e completezza, l’esame di entrambe le versioni è fondamentale per comprendere appieno il teorema dell’autore. Lo scopo di Pasolini è di dare vita, tramite la forma narrativa, non tanto ad una storia, quanto ad un evento, una “parabola”, un exemplum. Insomma quello di rappresentare un miracolo. Lo stesso autore, d’altronde, manifestò a suo tempo l’impossibilità di affrontare in maniera mimetica e realistica un’opera incentrata sulla realtà piccolo borghese italiana. Muovendo da queste premesse, il nostro lavoro si pone l’obiettivo di mettere in luce e analizzare come l’autore pieghi le convenzioni cinematografiche e il genere romanzo per rappresentare una personale allegoria della società italiana, analizzando allo stesso tempo le peculiarità inerenti ai diversi codici adottati.
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S&F_scienzaefilosofia.it, 2017
Progetto Lauree Scientifiche, 2006
QUARTE GIORNATE INTERNAZIONALI DI STUDI SULL’AREA ELIMA, Erice, 1-4 dicembre 2000, 2003