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2022, Giornale critico della filosofia italiana
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In a recent collection of contributions on Antonio Gramsci, Michele Ciliberto discusses the process of rewriting in the Quaderni, in order to highlight their diachronic movement and their “unevennesses” on the unitary background of a living experience. From this work of lexical and conceptual digging, we grasp determinations of Gramscian thought that contrast with the idealizations of immediate political functionality, and with attempts to consider the work in the horizon of an already concluded season of 20th century culture.
2016
Il saggio e diviso in due parti, dedicate rispettivamente all’uso del concetto di egemonia prima e negli scritti del carcere di Gramsci. Nella prima parte cerco di ricostruire una sorta di “preistoria” del termine, dall’origine greca alla lunga eclissi in eta romana, nel Medioevo e nella prima modernita. Mi soffermo quindi sulla sua ripresa ottocentesca, prima nel lessico politico dei fautori dell’unita nazionale italiana e tedesca, e poi nel dibattito marxista della Seconda Internazionale. Ma e tra i bolscevichi (Lenin, Bucharin, Radek, Stalin, Zinov’ev) che il concetto assume il significato pregnante sul quale Gramsci – dopo aver utilizzato l’espressione “egemonia” nel senso corrente di predominio (militare, politico, economico, culturale) nei suoi articoli di giornale fin dal 1916 – inizia a riflettere durante il soggiorno a Mosca (1922-23), nel periodo trascorso a Vienna (1923-24) e soprattutto dopo il ritorno in Italia (1924-26). La seconda parte del saggio tenta di ripercorrer...
Abstract La parola “spia”, oltre a ricorrere in modo massiccio nei romanzi di un preciso genere letterario, che oggi sembra essere diventato una fonte di ispirazione metodologica presso alcuni interpreti di Gramsci, ha anche un significato ben diverso, che lo assimila ai termini indice, indizio o segnale. In questa seconda accezione esso può a sua volta avere due sensi, potendo designare o un artefatto che segnala il verificarsi di un evento o stato, come nella “spia dell’acqua”, oppure il verificarsi di un evento che rinvia a un altro evento, come nella frase “il fumo è spia della presenza di fuoco”. In questa accezione la parola “spie” verrà qui utilizzata. Si parlerà pertanto di “spie dei Quaderni del carcere”, intendendo dei segnali, degli indizi, degli indici che, considerati nel loro insieme, rinviano a qualcosa.
in Il presente di Gramsci, Galaad, 2018, pp. 117-147
2016
Il presente contributo indaga la presenza della famiglia di lemmi subalterno/i nell’opera di Gramsci, con particolare riferimento alle opere del carcere. Il lemma, che deriva dal lessico militare, largamente diffuso nella riflessione politica e giornalistica italiana dopo la Prima guerra mondiale e che ha in Gramsci molte e notissime esemplificazioni, appare prima come aggettivo, divenendo in seguito sostantivo. Esso designa sia le classi più marginali, sia il blocco di forze raccolte intorno alla “classe fondamentale” rivoluzionaria, la classe operaia, che è in lotta per l’egemonia, almeno potenzialmente. Questa ambivalenza semantica non è priva di problemi, ma è probabilmente anche alla base della odierna fortuna del termine. In Gramsci inoltre il lemma (o la famiglia di lemmi) subisce ulteriori allargamenti di significato, passando a designare – col progredire della riflessione carceraria – non solo le classi o i gruppi sociali, ma anche gli individui e le caratteristiche del lor...
Studi Storici Rivista Trimestrale Dell Istituto Gramsci, 2011
Questo intervento intende affrontare la categoria di egemonia intendendola alla stregua di un dispositivo di costituzione di mondi (soggettivi e politici) agente tanto a livello molare (nei piani alti del discorso statale) quanto a quello molecolare (negli interstizi della comunicazione sociale di norma indagati dalle scienze umane, tra queste la pedagogia). In un'ottica del genere, l'egemonia rappresenta la chiave per il rintracciamento di una microfisica dei poteri e nei contesti strutturati della socializzazione delle soggettività (il sistema educativo) e nell'autoformazione della persona sita anche nell'informalità dei mondi di vita -assunti quali territori dove gareggiano weltanschauungen concorrenti. Ne verrebbe la presenza, negli scritti carcerari, d'una teoria pedagogica della personalità giocata nella dialettica spaziale del rapporto tra individuale e sociale? 1 È una delle possibilità immanenti alla declinazione dell'egemonia quale dispositivo costituente di Stato, società, soggettività 2 , quale funzione di significazione, territorializzazione, deterritorializzazione, adatta a striare gli spazi indifferenziati (perché tali essi sono nella moderna cittadinanza giuridica) e dunque a generare subalternità piuttosto che emancipazione 3 .
La lingua di Dante ha ampiamente contribuito ad introdurre nuova terminologia nel sistema della lingua italiana. Soprattutto grazie alla Commedia, il lessico dantesco si è gradualmente insinuato nella tradizione letteraria italiana, plasmando il significato di alcune parole, che sono
Critica marxista: analisi e contributi per ripensare la …, 2000
108] FABIO FROSINI * IL DIVENIRE DEL PENSIERO NEI «QUADERNI DEL CARCERE» DI ANTONIO GRAMSCI. APPUNTI PER UNA RILETTURA
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Materialismo storico, 2018
Ricerche di Pedagogia e Didattica, 2019
Griseldaonline 23, I,, 2024
Cahiers d’études italiennes, 2021
International Gramsci Journal, 2018
Tesi di laurea triennale in Lettere moderne, Università degli Studi di Pavia, a.a. 2008-2009
Lessico critico decameroniano. Torino, Bollati …, 1995
Lessico del cinema italiano. Forme di rappresentazione e forme di vita. Volume 1, 2014