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Emergenza Covid-19, carceri e diritto alla salute

2020

Abstract

n.313 presso il Tribunale di Roma n. 999-11 aprile 2020 Emergenza Covid-19, carceri e diritto alla salute Intervista a Davide Galliani. di Michela Petrini La situazione di emergenza determinata dalla pandemia è ancora attuale. Ogni giorno vengono comunicati dalla protezione civile e commentati dai mass-media i dati relativi al numero dei contagiati, dei morti e dei guariti, ma non sembra che vi sia particolare attenzione alla situazione sanitaria nelle carceri, secondo lei quali sono le ragioni di questo silenzio? La scena "carcere" nel Faust di Goethe-la più antica di tutta l'opera, composta quando l'autore, appena ventenne, fu testimone della tragica fine di Margherita Brandt-inizia con queste parole, pronunciate da Faust mentre sta per entrare nella cella di Margherita: "Mi penetra, da tanto non più provato, un brivido; tutta l'umana miseria mi stringe (…). Il tuo esitare è la sua morte". Lei mi chiede quali sono le ragioni del silenzio sul problema pandemia in carcere. La risposta più sincera e più giuridica che riesco a darle è questa: abbiamo smesso di provare i brividi che provoca l'umana miseria, e non comprendiamo che esitare significa morire. Esiste nella nostra testa un maledetto muro, che impedisce di pensare al mondo ristretto come pensiamo al mondo non ristretto. Sto parlando di pensare al carcere, non delle soluzioni da prendere. Ma è evidente che se la premessa è giusta (il carcere non abita Marte, il carcere in fondo siamo noi), allora le soluzioni sono conseguenti. Soluzioni che possono essere differenti, alcune più giuste di altre, alcune più sbagliate, come sempre del resto. Quello che non possiamo sbagliare è il punto di partenza: ed è esattamente il nostro grande errore, se vogliamo individuare il motivo del silenzio al quale lei accenna nella domanda. Vorrei aggiungere una riflessione. Tutti abbiamo nella testa questo maledetto muro. I politici, salvo alcune rarissime eccezioni. La protezione civile, che però non ho idea se abbia autonomia nella scelta dei temi sui quali relazionare. Le chiedo e mi domando: il giornalismo esiste ancora, se intendiamo l'arte di provocare, far riflettere, indirizzare? A me sembra che il giornalismo italiano viva un periodo di decadimento. Cosa aspetta un giornalista a chiedere della questione carcere e pandemia al presidente del consiglio, al ministro della sanità, al responsabile della brought to you by CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk provided by AIR Universita degli studi di Milano