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LA COSA OVVERO COLPO DI STATO IN IPANEMA
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A Rio de Janeiro, i lussuosi edifici prospicienti la spiaggia di Ipanema sono d'improvviso invasi da masse crescenti di materia fecale che rientrano nei luoghi di origine invece di disperdersi nell'Atlantico. Gli agiati abitanti di uno degli edifici, costretti a restare rinchiusi nelle loro sfarzose dimore, danno sfogo alle loro frustrazioni lottando tra di loro e, soprattutto, accanendosi nei confronti del garagista e del portiere del palazzo relegati nei piani bassi dove la putrida fanghiglia comincia a crescere rendendoli inagibili. Lula, il portiere, viene infine accusato dai condomini di aver ucciso il garagista con un colpo di revolver e sottoposto a un processo improvvisato in uno degli attici.Nel frattempo all'esterno si agitano uomini di potere in vista delle imminenti elezioni presidenziali: venti di colpo di Stato. Una metafora impietosa e grottesca di un mondo borghese che si sta decomponendo mentre qualcuno congiura per porre fine alla democrazia.
‒ The bronze statue of Paris by Euphranor is known thanks to Pliny 34. 77. It probably coincides with the bronze image of this hero set up in the agora of Parion in Propontis and recorded by Athenagoras, Legatio 26. 3-5. It may be the same bronze Paris brought to Constantinople, set up in the Forum Constantini and melted down in 1204, as it is argued from Niketas Choniates, De statuis 2. 5. This creation should be recognized in the Borghese/Ludovisi/Hamburg type of Paris and may have been promoted by the satrap of Dascylion, Artabazos.
Doctorate "Elementi cristiani nel pensiero e nell'etica di Albert Camus", 2019
The present situation Under what conditions can the famous Camusian insight “I revolt so We are” become an universal basis for human ethics? Who are the “we”? Or, better, Who is speaking, and to what human or social group does he believe he belongs? And, moreover, towards whom is He (and consequently “are They”) revolting? It is not quite easy to answer these questions. The affiliations that allows a person to identify himself are many, and therefore the passage from the individual to the whole humanity doesn't follow as a foregone conclusion. Especially in the cultural conditions of today's society, where the main questions about the meanings of suffering, of death and life, hardly come up, differently from the time before, when Camus wrote. The perception of the Absurd, the crux of the Camusian thought, needs two conditions to be born: love for life and hate for human death. Both of them have currently almost disappeared or at least are too weak to make the revolt occur (the same concept of “human being” is so faded that an animal is often considered more important than a man). Starting from the reflections of U. Galimberti, with the help of the analysis made by A. Sen about the mechanism of self-identification and the description that E. Fromm made of group narcissism, we have concluded that this apparently easy passage from “I” to “we” -as meaning the whole humanity- is not a primary logical step, but it needs a long, cultural, political, educational work to be achieved. Camus himself seems to have known it clearly.
Questa sera ricorderemo un personaggio che ha meritato ampiamente di essere annoverato tra gli uomini illustri di questa Città: Lorenzo De felice. Ai meno giovani presenti qui questa sera il nome già rievoca la figura di una persona conosciuta e "riconosciuta" tra la popolazione ; per i più giovani corre l'obbligo di tramandare loro un'altra storia tra le storie dei nostri predecessori che altrimenti resterebbero nel buio dell'anonimato. Una così triste sorte non sarebbe sicuramente toccata al "nostro De Felice", che, di suo, ha lasciato numerosi scritti saggi e libelli diffusi tra la popolazione, ciononostante , questa città ha il dovere morale di ricordarlo pubblicamente. Sono state, invero, troppe le occasioni che per merito suo hanno visto Conca assurgere a livelli alti di notorietà per via dei premi e le onorificenze che De Felice si è meritato nel corso della sua esistenza. Innumerevoli medaglie di bronzo d'argento e d'oro,diplomi di merito, lettere di compiacimento meticolosamente menzionate a prefazione dei suoi scritti con un pizzico di narcisismo tipico delle persone di una certa età che raccolgono i frutti di una vita spesa anche, o , soprattutto a servizio della collettività avvalorano quanto sopra detto. Lorenzo De felice ha speso 37 anni come impiegato del Comune di Conca presso l'ufficio demografico. A fronte di una sua opera dice semplicemente:"Molto ho dato per il bene sociale nei tempi di guerra e calamità..."
D alla conclusione dell'intervento militare effettuato dalla NATO, in risposta alla repressione compiuta dal regime di Milosevic contro la popolazione albanese, il Kosovo per quasi nove anni si è trovato in uno status transitorio retto da un'Amministrazione internazionale e da un Governo locale provvisorio. Il 17 febbraio 2008, la regione ha proclamato unilateralmente la sua indipendenza dalla Serbia. R i p e rc o rre remo le tappe più significative della vicenda, p a rtendo dalla situazione esistente dopo il conflitto, per d e s c r i v e re poi le posizioni espresse da Belgrado e Pristina e gli sviluppi avutisi dalla presentazione del Piano Marti Ahtisaari fino all'indipendenza proclamata nel febbraio 2008.
Sommario: 1. Mitopoiesi e realtà nell'ascesa al potere del fascismo-2. I primi "strappi" al tessuto costituzionale statutario e il silenzio del re-3. Riformare lo Stato-4. L'instaurazione del regime totalitario-5. Tensioni con la Corona-6. I giuristi innanzi al re e al capo del governo-Conclusione. «Perché noi siamo repubblicani? In un certo senso perché vediamo un monarca non sufficientemente monarca». Benito Mussolini, Discorso a Udine del 20 settembre 1922 «Così come non desta più l'impressione funesta, che sembra indurre in altri, la parola "rivoluzione", allorché vuole indicare un programma e un moto che si svol-ge nell'ambito degli istituti fondamentali dello Stato, lasciando al loro posto il mo-narca e la monarchia: vale a dire gli esponenti maggiori e più sintetici dell'autorità politica del paese; senza sedizione cioè né insurrezione, da cui non sembravano poter prescindere fin qui il senso ed i mezzi di una rivoluzione». Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere, vol. IV, Passato e presente «La Couronne devait être classée, sans aucun doute, parmi les institutions les plus complexes et les moins facilement définissables du droit constitutionnel ital-ien» Silvio Trentin, Les transformations récentes du droit public italien, Paris, 1929, p. 24. «La massa dobbiamo educarla, sollevarla, non adularla …. » Filippo Turati, Discorso alla Camera dei deputati del 17 novembre 1922 * Ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico nell'Università della Valle d'Aosta. ** Relazione al seminario Quale costituzionalismo durante il fascismo? promosso dall'Associazione ita-liana dei costituzionalisti (AIC), Fondazione CESIFIN, Firenze, 16 giugno 2017.
ARTE DEL FRANCOBOLLO
N° 45-MARZO 2015 L'ARTE DEL FRANCOBOLLO -- Un tempo la lettera e la posta erano componenti indispensabili della vita sociale, fino al Settecento tra i vip, poi gradualmente anche per gli altri, tanto che ogni personaggio e ogni evento della storia riserva sorprese "postali" se lo si esamina con atten-zione. Persino personaggi idealmente lontani dal nostro mondo come Madame de Pompadour possono riservare sorprese, che a modo loro ne giustificano persino la presenza su tanti francobolli. Non è per puro caso che la donna più ammirata dal re di Francia, oltre che sua amante, causò la rovina e l'esilio di un invulnerabile sovraintendente generale delle poste e ministro della guerra, reo di avere lo zampino dappertutto e sapere troppo. Antipatie viscerali, ripicche, odii e vendette caratterizzarono per più di tre lustri i rapporti tra il conte d'Argenson e la marchesa di Pompadour, per poi giungere a un finale drammatico e imprevisto, con transiti nel boudoir della favorita, e un attentato alla vita di Luigi XV. Il nostro racconto comincia alla fine del 1721 con la nascita di Giovanna Antonietta Poisson.
L'osservazione del mondo che ci circonda porta alla considerazione che ogni oggetto materiale "artefatto" è la proiezione in forma di un'idea, la trasposizione in "realizzazione" di una "progettazione". L'oggetto è sempre caratterizzato da due proprietà principali che sono la regolarità e la ripetitività. Esso è dotato di un progetto (teleonomia) e se la sua riproduzione è affidata ed una qualità di perfezionamento che chiamiamo "evoluzione". Se ogni ad una unità di informazione che ne garantisce la regolarità (invarianza), dobbiamo concludere che l'informazione è di ordine molto elevato, tale da garantire la conservazione della norma strutturale specifica. Poiché questa informazione è assolutamente invisibile (la teoria del codice genetico, pur ricca di informazioni morfogenetiche e fisiologiche, non è in grado di prevedere e risolvere l'intera biosfera, né può essere considerata una teoria generale dei sistemi viventi), solo lo studio approfondito dell'oggetto, l'individuazione della sua origine, la conoscenza delle modalità costruttive, possono guidarci verso l'idea che lo ha concepito e, quindi, ad identificare il suo autore. Ciò premesso, se vogliamo conoscere l'autore del cosmo, dobbiamo porci almeno tre domande : a) Qual è l'origine dell'universo ?; b) Qual è la sua storia ?; In che modo è stato costruito ? Se riusciamo a rispondere a queste domande, abbiamo buone speranze di conoscere il dio che l'ha costruito, altrimenti cadiamo nel campo delle ipotesi dove è vero tutto ed il contrario di tutto. Poiché le tre domande si pongono in una sequenza obbligata, dobbiamo innanzitutto rispondere alla prima. Il tentativo di rispondere a questa domanda, però, ce ne pone un'altra : l'universo è nato dal nulla (creato) oppure da qualcosa preesistente (manifestato) ? Quanti credono nella creazione, sono invitati a lasciare queste note e dedicarsi ad altro. Ciò non vuol dire che hanno torto, bensì che tutti i processi di pensiero che seguiranno vanno in direzione opposta al loro credo, che potrebbe anche essere più giusto del nostro. Chi, invece, crede nel famoso detto "nihil ex nihilo", può trovare in queste pagine positivi spunti di riflessione, che gli permetteranno di costruirsi delle verità ulteriori rispetto a quelle di cui è già in possesso. Si parla, ovviamente, di verità personali, quelle con la "v" minuscola, senza le quali ognuno di noi non avrebbe modo di vivere. Tutti sanno che alla base del mondo fisico vi sono gli atomi. Prescindiamo dalla loro diversità e dalla possibilità di suddividerli in particelle ancora più piccole e ci soffermiamo solo sul fatto che essi sono i mattoni sia del mondo organico che di quello inorganico. A livello atomico non è possibile rilevare alcuna organizzazione biologica. Quando si passa a livello molecolare, si possono individuare tutte quelle organizzazioni biologiche che caratterizzano le funzioni degli organismi viventi. Per inciso, è solo a questo livello che nascono la chimica, la biologia, la biochimica. Se è vero che i processi chimici stanno alla base delle manifestazioni vitali, se ne deve razionalmente dedurre che la vita è movimento, mutamento, derivante dalla incessante attività chimica che si svolge all'interno degli organismi viventi. Tale attività, poi, non è orientata alla conservazione delle strutture esistenti, ma consiste in una successione di eventi che, in modo dinamico sorregge e rinnova incessantemente le strutture. Qualcuno sostiene che tale ragionamento sia valido solo per il mondo organico, mentre per il mondo inorganico esso non sia pertinente. Se la vita (mondo organico) è movimento, mutamento, trasformazione, non potendo negare che tali accadimenti sono rilevabili anche nel mondo inorganico, dobbiamo accettare che anche questo mondo presenti la "vita". Gli atomi, infatti, sono elementi in movimento (gli elettroni ruotano attorno al nucleo), sono capaci di associarsi e dissociarsi (reazioni chimiche), possono variare la loro natura perdendo o acquisendo particelle. Anche a livello atomico, allora,
BeLeaf, 2019
Ci sono tracce dell'uso della canapa come sostanza ricreativa, già nel XVII secolo, quando veniva usata per rilassarsi nei Paesi Bassi. All'epoca il tabacco era molto costoso e la gente lo miscelava con la cannabis, essendo più economica e reperibile presso i tabaccai. Questa abitudine era diffusa fra marinai, soldati, artisti e divenne un passatempo popolare tra i diversi strati della società nord-europea. Nei musei di Amsterdam e Barcellona è possibile vedere, ancora oggi, numerosi dipinti di pittori, che si sono specializzati nella raffigurazione dei fumatori, nelle cosiddette "case dei fumatori".
https://www.casadellacultura.it/854/il-nuovo-esame-di-stato, 2019
Una delle critiche che con costante periodicità è stata rivolta negli anni al dicastero dell'istruzione è quella di avere concentrato lo sforzo riformatore su un aspetto tutto sommato secondario, e cioè l'Esame di Stato a conclusione del percorso delle Scuole secondarie superiori. In pratica, si insinua l'idea che i governi, incapaci di progetti riformatori di ampio respiro, intendano acquisire visibilità partendo dalla fine della carriera scolastica-su cui risulta più agevole intervenire-piuttosto che concentrarsi direttamente sulla sostanza e sulla qualità della didattica ordinaria. Si tratta di un'opinione diffusa ma sostanzialmente errata, che non coglie la ratio propria del progetto riformatore, e l'impatto decisionista con cui si vogliono rendere irreversibili profonde trasformazioni della scuola pubblica, prescindendo dal parere degli insegnanti, la cui insofferenza viene delegittimata quale prova di una mentalità ancora corporativa. In realtà-già dalla decisione presa nel 1998 dall'allora ministro Berlinguer-la conformazione dell'esame di Stato era pensata con l'obiettivo di condizionare il lavoro dei docenti nel corso dell'anno. Poiché pesava sugli stessi la responsabilità di assicurare ai propri studenti una preparazione adeguata alle modalità dell'esame, le procedure dello stesso avrebbero costretto a ripensare la didattica. Il caso della riforma voluta da Luigi Berlinguer, rimasta sostanzialmente intatta sino allo scorso anno (sia pure con la grottesca parentesi della Commissione completamente interna all'epoca del ministero Moratti), rappresenta un classico esempio di eterogenesi dei fini, anche se estremamente significativa. Concepita inizialmente come procedura tesa a limitare l'invadenza del sapere disciplinare, per mancanza di coerenza interna, ma soprattutto per l'inconsistenza dell'apparato teorico fondato sul concetto di "competenza" che lo sorreggeva, si è risolta in una modalità d'esame imperniata proprio sulle singole discipline. È impossibile immaginare, ad oggi, se lo stesso destino di eterogenesi dei fini investirà anche il recente decreto di riforma dell'Esame di Stato pubblicato dal ministero Bussetti(1); né se gli insegnanti riusciranno ancora una volta, con un'abile strategia di resistenza, a conservare alla valutazione finale del percorso di studi liceale un'adeguata dignità sul piano culturale, che coincide, a nostro parere, con il rispetto dello specifico disciplinare e dell'autonomia dei contenuti culturali, non piegati a qualsiasi forma di riduzionismo contenutistico o a strumentalizzazioni di ordine tecnocratico. In ogni caso, è bene che l'opinione pubblica conosca le reali motivazioni di chi ha voluto questo frettoloso cambiamento, e quanto esso contribuirà al processo di "deculturizzazione"(2)in atto. Una breve contestualizzazione iniziale. Come già ben sanno i lettori del presente portale, nell'ultimo anno e mezzo si è manifestata una diffusa insofferenza per i principi didattico-pedagogici, auto proclamatisi "innovativi", sui cui si regge la narrazione della riforma della scuola da più di due decenni. A dire il vero, non sono mancate neanche precedentemente
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ATRIUM STUDI METAFISICI E UMANISTICI XXIV, 4, PP. 95-117, 2022
Frammenti sulla scena (online), 2019
DEL «RISARCIMENTO PUNITIVO» OVVERO DELL'OSSIMORO, in Europa dir. priv. , 2019
ANTICO E NON ANTICO Scritti multidisciplinari offerti a Giuseppe Pucci, 2018
Giordano Bruno, De Immenso, Letture critiche, , edited by M.A. Granada and D. Tessicini, 2020
www.danilobreschi.com, 2018
KWARTALNIK NEOFILOLOGICZNY, LIX, 2/2012, 2012
Matteo Palumbo, I soggetti della Modernità: Verga, Tozzi, Pirandello, Svevo, 2024
Analfabetismo in Italia, 2019