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2021, bachelor degree thesis
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In questo capitolo voglio porre l'attenzione su come Chiara Fumai si sia ispirata al mondo dello spiritismo e della parapsicologia, prendendo come punto di riferimento la medium di origine barese, Eusapia Paladino, protagonista assoluta delle performance lectures "The Criminal Woman" e "The Book of Evil Spirits". Nel corso del capitolo analizzerò le influenze maggiori della cultura spiritistica che sono rimaste all'interno dell'opera di Chiara Fumai, anche al di fuori del suo lavoro incentrato su Eusapia Paladino, e di come queste influenze abbiamo acquisito corpo e carattere grazie all'istinto sapiente dell'artista che ha saputo collegare tra loro o smembrare pezzi di storia, immagini, suoni e parole per dare origine ad una narrazione diversa. Nella storia della parapsicologia e dello spiritismo tra il XIX e XX secolo, coloro che potevano fregiarsi del titolo di medium erano per la maggior parte donne, per esempio: le sorelle
Tutto ciò che esiste è uno. 1. Solo la conoscenza (Jñâna) è eterna, senza inizio né fine, non esiste altra sostanza reale. Le diversità che noi vediamo nel mondo sono il risultato della percezione sensoriale; allorché quest'ultima cessa, soltanto la conoscenza, e nient'altro, rimane. 2-3. Io, Ishvara, amante dei miei devoti e dispensatore di emancipazione spirituale per tutte le creature, così espongo la scienza dello Yoganusâsana: Essa non ha niente a che fare con tutte quelle dottrine speculative che portano alla falsa conoscenza. Essa è per la liberazione spirituale di quelle persone le cui menti non distratte sono pienamente rivolte verso di Me. Differenze di opinione. 4-5. Alcuni lodano la verità, altri la purificazione e l'ascetismo; alcuni lodano il perdono, altri l'equità e la sincerità. Alcuni lodano la carità, altri i sacrifici compiuti in onore degli antenati; qualcuno loda le azioni (Karma), altri pensano che il non-attaccamento (Vairâgya) sia la migliore delle cose. 6-7. Alcune sagge persone lodano l'adempimento dei doveri da parte dei capifamiglia; altre autorità pensano che la cosa più grande sia il sacrificio del fuoco, ecc. Alcuni lodano il Mantra-Yoga, altri invece la frequentazione dei luoghi di pellegrinaggio. Così diverse sono le strade che la gente considera importanti per l'emancipazione. 8. Essendo così diversamente legati a questo mondo, anche coloro che distinguono ancora le azioni buone da quelle cattive, per quanto liberi dal peccato, sono soggetti a smarrimento. 9. Le persone che seguono queste dottrine, avendo commesso azioni buone e cattive, vagano costantemente nell'universo, in un ciclo di nascita e morte, legati da una terribile necessità. 10. Altri, che sono i più saggi in mezzo alla moltitudine, premurosamente devoti alla ricerca dell'occulto, dichiarano che le anime sono molte ed eterne e onnipresenti. 11. Altri dicono:-Soltanto ciò che i sensi percepiscono può essere considerato esistente, e nient'altro; dove sono il paradiso e l'inferno?-Tale è la loro sincera fede.
Il matrimonio canonico è fondato sul diritto naturale, cioè sulla natura stessa dell'uomo e della donna: tutti gli uomini e le donne ne hanno diritto e le proibizioni devono essere considerate come un'eccezione a questo diritto fondamentale. Da ciò discende un principio giuridico centrale del matrimonio canonico, ovvero, il concetto di ius connubii, sancito dal can. 1058 dell'attuale codice di diritto canonico: "Tutti possono contrarre il matrimonio, se non hanno la proibizione dal diritto". Al diritto al matrimonio si contrappone, però, il diritto ad ottenere la dichiarazione di nullità, nel momento in cui un matrimonio viene celebrato in Chiesa, ma non possiede tutti i requisiti richiesti dal Legislatore, per la sua validità: per questa ragione si parla di "dichiarazione di nullità" del matrimonio.
In quest'opera, il Gentili, rimanendo ancorato agli schemi dell'ermetismo classico, spiega il cammino che dovrà percorrere l'uomo di buona volontà per raggiungere la sua meta che fu già fissata ai primordi di questo Universo: il Regno dei Cieli. Illustrandoci il percorso, con la strada che vediamo segnalata in quella luminosa cascata d'argento, il cielo, ci avverte che sarà un duro cammino quello che dovremo percorrere, anzi, sarà una continua battaglia, ma la Volontà saprà superare ogni ostacolo. Il cielo stellato che tutti ammiriamo e che, non nascondiamolo, talvolta ci fa sentire in preda ad un vivo senso di stupore, di infinito, di lietezza, ma anche di profonda nostalgia, è lì ad indicarci, a parlarci di un qualcosa che non sappiamo capire, che non riusciamo ad afferrare, ma che, purtuttavia, è profondamente radicato nei recessi più segreti del nostro essere. Ebbene, Gentili, contrariamente a molti ermetisti ed alchimisti che hanno usato, per non essere tacciati di eresie, perifrasi e parole oscure, spiega con parole piane ed appropriate il recondito significato delle stelle ed il sottile, ma tenace legame che ci unisce ad esse. Seguendo il suo discorso e le sue spiegazioni, scopriremo perchè l'uomo moderno non riesce più ad individuare ed a portare alla luce tale legame. Infatti, la Scienza, di cui l'uomo moderno va tanto fiero, come dice l'Autore, è puramente rivolto alla ricerca esteriore, incapace di scoprire l'origine divina del Tutto e, legata com'è a terra, annaspa inutilmente alla disperata ricerca della Verità. Sulla traccia delle conoscenze dell'antico egizio, scopriremo le bellezze del cielo, il suo più alto significato, e troveremo Dio. La Sua religione è scritta proprio là dove guardiamo con tanta ammirazione e stupore, ma anche con la brama di voler essere i primi ad arrivarvi con le nostre astronavi, senza accorgerci di avere proprio in noi stessi il veicolo per arrivarci: il nostro Fuoco, la nostra più bella astronave, veloce e sicura, la Volontà. Scpriremo che Dio non ci chiede sacrifici, ma solo purezza, purezza di intenti e di azioni. Scopriremo che non vi è un Dio vendicativo, immagine del nostro povero e piccolo io, ma un Dio che ama, non scomunica, che ama, non distrugge. Se distruzione vi sarà essa sarà da addebitarsi all'uomo che ha sovvertito l'ordine generale del creato. Solo un egittologo che, nello stesso tempo è un ermetista, poteva scavare nel lontano passato per risalire alle vere fonti dell'alchimia. In questo affascinante cammino a ritroso egli fa sorgere dalle nebbie del passato la figura dell'antico egizio, ricco di potenzialità a noi sconosciute, fautore sì di un egocentrismo, ma a ragion veduta, poichè sapeva che tutto era in funzione di lui come lui era in funzione del tutto. L'egizio cercava di raggiungere la perfezione e sapeva di divenire il Dio che esso adorava, sol che avesse seguito la strada tracciata nel cielo, ....
La novella Il «no» di Anna pubblicata nel 1895 fa parte dell'Appendice redatta tra il 1922-1936. In questa Appendice comparivano novelle sparse, la cui pubblicazione avveniva su riviste e giornali come storie d'appendice.
lEONARDO pISANO fIBONACCI, 2021
La ricostruzione di un'ipotetica biografia di Leonardo Pisano può solo basarsi sui dati e sulle fonti storiografiche, ma è Fibonacci stesso che narra i fatti salienti della sua vita nell'introduzione del Liber Abaci. Nella lingua inglese il termine Fibonacci è molto usato, sia nelle testimonianze storiche, sia in quelle contemporanee; un'altra definizione nella lingua inglese è Leonardo da Pisa, (Leonard of Pisa). Egli scrive in latino: "Con mio padre, dalla patria (Pisa) incaricato come funzionario presso la Dogana di Bugia (al Béja) per seguire gli interessi dei mercanti pisani, in giovane età venni presso di lui, con insospettata e futura utilità, dove per alquanto tempo volli stare e imparai lo studio dell'abaco. Là, introdotto da un mirabile insegnamento alle nove figure degli Indiani (i numeri dall'uno al nove)-novem figuras Indorum-mi piacque così l'arte della Scienza presso gli altri e la compresi, perciò tanto più ero occupato da essa nelle sue varie versioni presso gli Egizi, i Siriani, i Greci, i Siciliani e la Provenza. Mi recavo in quei luoghi, dopo le faccende commerciali-ad que loca negotiationis postea peragravi-per lo studio approfondito e per imparare attraverso le dispute di carattere scientifico-et disputationis didici conflictum". Altre fonti documentarie e testimonianze, attraverso le quali è possibile ricostruire la sua biografia, provengono dalla datazione delle sue opere da collocarsi tra il 1202 e il 1240, anno della deliberazione del Comune di Pisa, riportata in calce al 'Constitutum Pisanorum legis et usus', al tempo del podestà di Pisa, Ugolino di Ugone Rossi. Visibile in un grande marmo presso l'Archivio di Stato di Pisa, si trova nell'atrio di Palazzo Toscanelli, sul Lungarno Mediceo. A lungo si è discusso anche su quale fosse il suo vero nome: Leonardo, Lionardo, o Lunardo, compaiono accompagnati da Pisano, a indicarne il luogo d'origine o da Fibonacci, unanimemente accettato come patronimico. In altri documenti è anche definito Bigollo (Bigolloso, Bigollone), in altre parole 'trottola, girellone, bighellone', ma anche svagato, distratto. Altro termine interessante usato nei confronti del Pisano, era Biglosus che, secondo alcuni studiosi, fa riferimento al fatto che Fibonacci si esprimesse correntemente in due lingue, latino e arabo. Nella lingua inglese il termine Fibonacci è molto usato, sia nelle testimonianze storiche, sia in quelle contemporanee; un'altra definizione usata in inglese è Leonard of Pisa. Nei trattati di matematica italiani, specie nei secoli scorsi, il termine canonico e più usato è Leonardo Pisano.
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LE LETTERE AI CORINTI - Secondo volume, 2018
LEA : Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente, 2015
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