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Bruno Polimeni

Abstract

Il giorno 16 gennaio 1989 mi trovavo a Reggio a motivo di un convegno che si svolgeva nel salone del Museo Nazionale e a cui partecipavo con una relazione. Concluso l'intervento, mentre rientravo al mio posto si è accostata una persona, che molto cortesemente ha inteso farmi dono di una sua pubblicazione appena edita. L'opera era "San Ferdinando e i Nunziante" e l'autore rispondeva alle generalità di Bruno Polimeni, sanferdinandese, ma da tempo residente in città per il suo impegno lavorativo all'USL. È superfluo dire che da quel momento i reciproci contatti si sono sempre più reiterati. Naturalmente a far da avvicinamento sono stati maggiormente complici i rapporti tenuti in seno alla Deputazione di Storia Patria, di cui entrambi facevamo parte e, di conseguenza, le tante riunioni nelle quali siamo stati presenti con relazioni o senza. Il nuovo amico si officiava senz'altro affabile e disponibile e a ogni necessità non mancava di venire in aiuto. Il dott. Polimeni è nato a San Ferdinando nel 1938 ed è deceduto a Reggio in una data da me non memorizzata, ma di sicuro consecutivamente al 2010. Purtroppo, la Deputazione, che di rito commemora sul proprio organo a stampa deputati e soci in occasione del decesso, nel caso se n'è dimenticata, mettiamola così. Conseguentemente agli studi classici nel liceo di Palmi, ha frequentato la facoltà di giurisprudenza presso l'Ateneo messinese. Ha indi svolto varie attività e per un certo periodo è stato pure un dirigente dell'Associazione dei Coltivatori diretti. Ha cominciato presto a dedicarsi a impegni giornalistici, addirittura dall'età di 18 anni, nonchè culturali collaborando con i giornali regionali "La Voce di Calabria" e la "Tribuna del Mezzogiorno", ma anche con periodici di più ampio respiro: il "Messaggero" di Roma e "La Gazzetta del Mezzogiorno" di Bari. Consacratosi alla ricerca storica, i suoi saggi sono stati accolti variamente dalle riviste calabresi più in voga: "Calabria Letteraria",