LA TRADIZIONE PAREMIOLOGICA A GALLESANO (Parte Il)

2001

Questa raccolta prende in esame il dialetto di Gallesano e cerca di analizzarlo attraverso i proverbi, in quanto fattori di stintivi di ogni lingua e di ogni cultura. Si è voluto così recuperare parte del patrimonio lingui stico e culturale del paese e della sua gente. I settecento proverbi raccolti sono stati divisi in ventuno campi semantici dei quali, in questa prima parte, vengono riportati i seguenti : L\u27alimentazione; L\u27amore. L\u27amicizia. Gli affetti e i sentimenti; Gli animali e le loro metafore; L\u27aspetto fisico; I blasoni popolari; La conoscenza, l\u27educazione, gli ammaestramenti ; Il denaro, il potere, l\u27indigenza, la miseria; La donna e l \u27uomo. Il matrimonio, la famiglia, la casa; Le parentele e i rapporti sociali; La fede, la religione, la provvidenza; Il lavoro, i mestieri, le abilità. Il riposo; La nascita. La vita e la morte; I proverbi canone; I proverbi con valore metaforico. I singoli proverbi sono riportati in ordine alfabetico. Ogni sentenza ...

Il lavoro rappresenta un contributo per il recupero, la documentazione e la valorizzazione del ricco patrimonio storico-linguistico espresso nell’arcaico idioma istrioto di Valle d’Istria. Nel saggio si presenta una raccolta di 158 proverbi in vallese, seguiti dalla traduzione in lingua italiana, intervallati da indovinelli, filastrocche, canzoni e testimonianze di usi e costumi di un tempo, tratte dalle pagine manoscritte dei quaderni in dialetto istrioto vallese di Giovanni Obrovaz (Valle d’Istria, 1897-1977).

Identità del Mediterraneo. Elementi russi, 2012

It is the history of the Russian pilgrimage to Jerusalem from the XII to the XX century, adding the activity of the organizers of the Russian mission in the Holy City, that is the great scholars Porfirij Uspenskij, Antonin Kapustin and Leonid Kavelin. An outline is given also about the Imperial Orthodox Society of Palestine that was at the origin of the Russian Church in Bari.

Per la sua posizione geografica, che la pone al centro del Mediterraneo, la Calabria ha costituito fin dall'antichità quasi un ponte ideale tra le sponde di questo mare 1 . Le rotte marittime da e per l'Oriente utilizzavano abitualmente i porti calabresi come tappa obbligata di sosta o di imbarco.

L’indagine, incentrata sui tratti mariologici del pensiero paolino, mostra anzitutto come Paolo dia la sua testimonianza scritta su Maria, connettendola in mo-do inseparabile al centro cristologico del suo «vangelo». Ma dalla concentrazione della cristologia paolina sul valore salvifico del mistero pasquale di Cristo più che sulla sua vicenda terrena consegue il carattere conciso del ricordo della madre del Figlio di Dio nella Lettera ai Galati (4,4). Per un motivo analogo, la Lettera ai Romani (1,3-4), riferendosi all’incarnazione del Figlio di Dio, non accenna né a Maria né alla sua maternità verginale, che, però, non è contraddetta dall’utilizzo solo metaforico del termine greco "sperma". D’altronde, Paolo colloca la mariologia nella prospettiva storico-salvifica del suo «vangelo». Perciò, nella Lettera ai Galati, il nascere del Figlio di Dio «da donna» (4,4) rientra nella dinamica di solidarietà universale (cf 2,20ef), vissuta da lui per obbedienza alla volontà del Padre (1,4b). Di conseguenza, l’apostolo preferisce sottolineare qui il carattere umiliante del farsi uomo del Figlio di Dio più che la straordinarietà della sua nascita verginale, così da non attenuare la forza argomentativa del paradosso di questo passo, che esige di essere completato dai dati dei vangeli dell’infanzia.

Il legame ricorrente è quello di esser definite come piante "che portano l'acqua", che "fanno venire i temporali", che provocano "vento, grandine, tempeste": c'è dunque una frequente associazione all'acqua e alle perturbazioni atmosferiche. 3 REMO BRACCHI, Nomi e volti della paura nelle valli dell'Adda e della Mera, De Gruyter, 2009, pag. 91

Romolo Artioli è tra i personaggi che si sono occupati del tema della Saturnia Tellus nella prima metà del '900. In questo articolo Galiano analizza una delle attività svolte dalla sua associazione Unione Storia ed Arte, la rievocazione del Settimontiale Sacrum, in comparazione con l'istituto del Septimonium della Roma arcaica.

La domanda fondamentale che vorremmo cercare di porre, tramite un'analisi della tradizione italiana, riguarda principalmente il carattere immunitario della letteratura e le articolazioni che, all'interno della stessa letteratura, regolano il rapporto tra vivente e codice o, meglio, tra nuda vita e forma-di-vita. Siamo perfettamente consapevoli della precarietà classificatoria che questa categoria porta con sé, della infinita difficoltà di una visione, per così dire, sistematica in rapporto a tale assunto e della mutevolezza del nostro oggetto di studio. Del resto, proprio il carattere aperto di una tale griglia critica e del suo oggetto, ci pare possa rendere, paradossalmente, meno arbitraria la nostra disamina. Non è nostra intenzione, insomma, fornire rigide tassonomie o immutabili classificazioni, schemi validi una volta per tutte e capaci di richiudere oggetto e proposta teorica in una granitica convenzione. Del resto, se così fosse, contribuiremmo forse per primi a fornire, a nostra volta, quello spazio chiuso ed estremamente difensivo, appunto immunitario, che stiamo cercando di analizzare e di mettere in luce attraverso le sue contraddizioni e i suoi salti logici.

2016

Ilaria Monti, Michelangelo Zecchini, 2023

Gli AA. presentano una ricerca che, in gran parte mediante l’interpretazione di documenti d’archivio inediti, descrive la vita eremitica medievale di quattro frati con il loro diacono; la costruzione in epoca tardorinascimentale di una torre di segnalazione e difesa contro le scorrerie turche, distrutta e ricostruita nel giro di pochi anni e poi riconvertita nel faro che ancora caratterizza l’isolotto; la sua grande importanza tattico/strategica tale da attrarre l’attenzione prima Cosimo dei Medici e poi di Napoleone; il suo rilevante interesse ambientale con la palma nana che le dà il nome e con altro.