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2012, Territori
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172 pages
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The central theme of this book is ecological and territorialist conversion as a strategic response to the crisis. 'The return to the territory' can be conceived as a valorisation of the common heritage of assets (environmental, urban fabric, landscape, socio-cultural) that mould the identity and lifestyles of every place on the earth. This calls for several issues to be addressed: the fusing of fragmented knowledge into a science of the territory that addresses the problems of socio-territorial and environmental decay in an integrated manner; the definition of new markers and policies of public welfare and happiness, including the landscape as a measure of the quality of peoples' life-worlds; the boosting of tools of local democracy and supportive federalism; the restoration of centrality to the rural world in the production of healthy food, hydro-geological protection measures, ecological reclamation, urban and landscape quality and integrated economies.
L'intervento si chiede se il suolo possa essere considerato un bene comune. Nel far ciò, la stessa teoria dei beni comuni viene messa criticamente in discussione
Ripubblicato con qualche modifica in A. Magnaghi, a cura di. Il territorio bene comune, pp. 33-56, Firenze: Firenze University Press
Riferimento bibliografico: G. Paba (2012), "Felicità e territorio. Benessere e qualità della vita nella città e nell'ambiente", in A. Magnaghi, a cura di, Il territorio bene comune, Firenze University Press.
Paesaggio, luogo, ambiente. La configuratività territoriale come bene comune, 2014
Mondoperaio 6/2012 ISSN 0392-1115, pp. 23-27, 2012
About Ugo Mattei's book on common goods.
Introduzione a David Armitage- Jo Guldi, Manifesto per la storia. Il ruolo del passato nel mondo d'oggi, 2016
Il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Famiglia e procrea:;jone umana, stabilisce un prudente equilibrio tra due enfasi. Da una parte enfatizza la dignità della persona come «un centrale criterio assoluto» (n. 15), che proibisce il mero uso delle persone come cose o mezzi da parte del potere statale, o da parte di qualsiasi altro potere umano. Dall'altra, oppone resistenza «all'individualismo» enfatizzando «la solidarietà» tra le persone (n. 8) nell'impegno per il« bene comune», una solidarietà in cui (qui il documento cita San Tommaso D'Aquino) «ogni singola persona è rispetto all'intera comunità una parte dell'intero» 1 (n. 20).
Aggiornamenti Sociali, 2013
Socialità e bene comune Il costo dello Stato Redistribuzione del reddito
La crisi politica delle forze della sinistra può essere descritta attraverso molteplici angolature. Si è detto crisi di rappresentanza, crisi di rappresentatività, deficit programmatici e deficit di analisi delle società contemporanee, fine di un " racconto del possibile " che si basava su di un " racconto del reale " che aderiva alle pieghe della società, un racconto che aveva garantito, nei corpi sociali, la costruzione di una speranza altra, di una ipotesi di alterità che fungesse da linea d'orizzonte. Molte di queste sfaccettature, in realtà, si intrecciano a costruire un quadro complesso di questa crisi. Uno dei fattori di perdita di credibilità, però, è racchiuso nella vittoria di una idea semplice che ha costruito un forte senso comune: efficienza del privato in contrapposizione alla inefficienza del pubblico. All'interno di questa vittoria culturale si inscrive la perdita di credibilità della proposta delle sinistre negli ultimi 30 anni. Una sconfitta " storica " alla quale ancora non abbiamo dato una risposta chiara che non sia la solita riproposizione delle posizioni del primo dopoguerra. Non solo perché la riproposizione di una idea sconfitta difficilmente costruisce un nuovo senso comune, ma anche perché l'inefficienza delle soluzioni adottate in quegli anni non è solo frutto di un attacco culturale o ideologico. Di questa realtà la sinistra deve solamente prendere atto ma, partendo da tale consapevolezza produrre una proposta in grado di recuperare lo spirito originario coniugando la novità di paradigmi sociali, culturali ed economici che si affacciano nelle società contemporanee. Pubblico o privato. Di questa dicotomia si alimentata la politica dell'ultimo secolo, ma questa contrapposizione non sembra essere ancora tramontata. Pubblico come contrapposizione dell'estensione del potere privatistico di pochi e aumento delle condizioni delle tutele per i lavoratori, ma anche pubblico come ipotesi economica e garanzie sociali per gli utenti. Tutto il '900 è stato attraversato dal tema del ruolo dello Stato in economia. Una delle possibili suddivisioni tra la destra e la sinistra – almeno nello scenario politico delle società occidentali-potevano essere effettuate, infatti, proprio sulla concezione che si aveva sul ruolo dell'intervento pubblico. In estrema sintesi si può riassumere che le forze conservatrici e di destra si schieravano a favore della cosiddetta libertà di impresa e, quindi, dell'organizzazione privatistica dell'economia, mentre le forze progressiste che si schieravano a sinistra indicavano un ruolo centrale dell'organizzazione pubblica di settori strategici dell'economia e dei servizi. Destra, voleva dire mercato, un mercato che tendeva a organizzare i propri limiti d'intervento solo attraverso la " forza " dell'impresa che incideva in quel settore e, più complessivamente, sullo scenario del potere economico-politico. Sinistra voleva dire sottrazione di un settore economico alle leggi della sola concorrenza e la possibilità di programmare le finalità che un azienda (pubblica) poteva raggiungere in termini di servizi o produzione di particolari tipologie di merci. Uno schema valido e leggibile sulla scena della politica che, con il passare dei decenni si è andato complicando fino a perdere le originarie linee di confine. I governi dell'Occidente capitalistico, nei decenni successivi alla fine della seconda guerra mondiale, infatti, rimasero fortemente impermeabili alle formazioni politiche della sinistra (e in particolare ai partiti comunisti). Queste coalizioni di governo, in ogni caso, dovettero introdurre nelle economie dei loro paesi processi di statalizzazione di settori strategici per riuscire ad
The recent dispute about commons has in Italy a political nuance that is missing elsewhere. Even in the meagre legal literature devoted to the subject, the defence of ‘commons’ from dispossession by public or private hands is always perceived as radically transformative for the current political and economic system. The paper intends to present a few themes to address the question of urban space as common good in the terms it appears to legal investigation, gathering around an idea usually perceived as militant a series of problems which, although all determined by systemic choices, appear unrelated: right to housing and creation of shopping centres in the metropolitan suburbs, ‘gentrification’ and enclosure of portions of public space in gated communities, security and control in the organisation of urban space. The common feature linking the suggested solutions is found in the promotion of an egalitarian use of the city as evoked by the very notion of ‘civic commons’ or ‘urban commons’: its political relevance, as a place of meeting and conflict among the different actors on the social scene, is thus opposed to programmes for the redevelopment of urban areas that, relying on a sort of community rhetoric, create gentrification, gated communities and inequality.
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Il bene comune spirituale, in Beata Civitas. Pubblica pietà e devozioni private nella Siena del ‘300, a cura di A. Benvenuti e P. Piatti, Firenze, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2016, pp. 559-586, 2016
in G. P. Brogiolo, M. Ibsen (eds.), Corpus Architecturae Religiosae Europeae (saec. IV-X). Vol. II. Italia I. Province di Belluno, Treviso, Padova, Vicenza. Schede di A. Colecchia, E. Napione, E. Possenti, Zagreb 2009, vol. 2, pp. 139-155
Ricerche di Pedagogia e Didattica. Journal of Theories and Research in Education, 2017
Ricerche sul Salento. Rapporto 2018, 2018
Persona Y Derecho Revista De Fundamentacion De Las Instituciones Juridicas Y De Derechos Humanos, 2003
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2013
Workshop sui beni comuni, 8 maggio 2017, Università del Salento, 2017
Bene comune. Fondamenti e pratiche, a cura di F. Botturi e A. Campodonico, Milano 2014
La cura del comune. In "Trame: pratiche e saperi per un'ecologia politica situata", 2021