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2022, Insieme con fiducia, n. 88, anno XXX, settembre 2022, pp. 22-24
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La vita di Giuseppe Castiglione, missionario gesuita nella Cina del XVIII secolo
Chi nei giorni scorsi abbia girovagato su Facebook, potrebbe aver trovato questo post: Si scopre così che ECOPNEUS (il consorzio di produttori di pneumatici previsto dall'art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006, che obbliga produttori e importatori di pneumatici a provvedere alla gestione di un quantitativo di PFU pari a quanto immesso nel mercato del ricambio l'anno solare precedente), intende " regalare " alla VIII Municipalità di Napoli un campo di calcio in erba sintetica. Commuove tanta bontà, tanto altruismo, tanta sensibilità verso i desideri di pratica sportiva dei giovani di Scampia, anche se, per la verità, ECOPNEUS pratica da tempo attività filantropiche in tutta Italia, " regalando " a pubbliche Amministrazioni (Comuni, Province, etc), oltre che campi sportivi sintetici, anche interi tratti di strade realizzati con asfalti speciali di ultima generazione, drenanti ed insonorizzanti, contenenti l'unico prodotto di proprio interesse: il truciolato di
Panorama Numismatico , 2018
F erdinando I d'Aragona (Valencia 2 giugno 1423-Napoli 28 gennaio 1494), re di Napoli 1458-1494, conosciuto anche come Ferrante o don Ferrante, era figlio illeggitimo di Alfonso I d'Aragona. Venne incoronato solennemente nella cattedrale di Barletta il 4 febbraio 1459 dal cardinale Latino Orsini, legato di papa Pio II. Re Ferrante mirava a dissolvere il particolarismo feudale e fare del potere regio la sola leva di vita del paese. I cardini della sua politica erano la riduzione del potere dei baroni, lo sviluppo della vita economica, la promozione a classe dirigente dei nuovi imprenditori e dei mercanti napoletani. Strumento di questa politica fu la riforma fiscale, che affidava nuovi compiti alle Università (comuni), incoraggiandole a sottrarsi, per quanto possibile, al peso feudale. I baroni erano organizzati in grandi dinastie abbastanze ramificate, ognuna delle quali controllava da sola più terre del re. Durante la prima congiura dei baroni del 1459-1464, re Ferrante venne sconfitto a Sarno il 7 luglio 1460, dai baroni filoangioni guidati da Giovanni d'Angiò, figlio di Renato d'Angiò, sceso in Italia per riconquistare il Regno di Napoli, e fu salvato dagli uomini dei capitani Giosuè e Marino Longo. Ottenne ulteriori rinforzi dal duca di Milano Francesco Sforza, dal pontefice Pio II, e dal condottiero albanese Giorgio Castriota Scanderberg. Con la battaglia di Troia in Puglia del 18 agosto 1462, re Ferdinando e Alessandro Sforza inflissero una definitiva sconfitta alla coalizione filoangiona. Il 16 novembre 1463 morì il principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, capo e finanziatore del partito angioino. La fine della ribellione fu seguita da venti anni di pace interna che consentì al re di rinforzare il regno e di accrescerne la ricchezza. Ferrante fu generoso con chi era stato leale alla sua causa, mentre eliminò coloro che gli furono ostili. Le città demaniali acquisirono sempre maggiore importanza mentre imponeva maggiori controlli sul potere dei baroni. Nella seconda congiura dei baroni del 1485-1486, i baroni stanchi delle leggi e del governo aragonese si rivolsero al nuovo papa Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo, 1484-1492), aizzandolo contro Ferdinando I. Il principe ereditario Alfonso II d'Aragona si era reso inviso al nuovo pontefice reclamando l'annessione al Regno
Leggendaria 152, 2022
Malgrado il saldo controllo maschile dei finanziamenti, una schiera di registe e sceneggiatrici sta rivoluzionando il cinema internazionale a partire dalla presenza ubiqua di corpi di donne: potenti, destabilizzanti, spesso mostruosi.
Ludovico Ariosto è, l’autore che meglio di chiunque altro prima e dopo di lui, è riuscito a sintetizzare in un’opera letteraria l’ideale cavalleresco che permeava la sua epoca. Un ideale che ha profondamente influenzato tutta la società europea, in quanto modello di prestigio sociale, fasto e autorità e che trovava espressione nelle manifestazioni pubbliche, come giostre e cavalcate, nelle quali l’aristocrazia metteva in scena la rappresentazione simbolica del proprio primato sociale. Partendo da alcuni esempi storici, come la giostra per celebrare le nozze di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este a Milano, o quella per il carnevale di Ferrara del 1561, si mostra come l’immaginario cavalleresco caratterizzasse la società rinascimentale. Si evidenzia poi l’importanza della cultura equestre nell'Orlando furioso, approfondendo la figura del cavallo Baiardo.
2011
Per i volumi delle Collane ai Soci è riservato uno sconto del 30% sul prezzo di copertina.
Quaderni di acme, 2009
Uno scambio di idee con Giovanna Bagnasco Gianni sull'argomento della sua comunicazione al Convegno mi ha fruttato l'invito a inserire nel volume questo breve contributo 1 , al quale deve dunque attribuirsi il valore di una scheda scientifica a carattere metrologico che parte da dati di realtà intrinseci ai Cavali Alati.
2022
A short history of the horse in the coats of arms of Cavalry Regiments "Piemonte Reale" and "Savoia"
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Libro per bambini collegato alla mostra "A cavallo del tempo. L'arte di cavalcare dall'Antichità al Medioevo" (L. Camin, F. Paolucci eds), 2018
"Roma nel Rinascimento", 2012
L'archeologo subacqueo. Quadrimestrale di archeologia subacquea e navale 58, 2014
La Rivista del Clero Italiano, 2014
Microsphera, 2021
Fay ce que vouldras. Mélanges en l’honneur d’Alessandro Vitale Brovarone, Paris, Classiques Garnier, 2018