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2022, Informazione Cattolica
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Fernando Pessoa è uno tra i più importanti autori del Novecento la cui opera è paradigmatica della modernità al pari di autori come Franz Kafka o James Joyce. La polivalenza non soltanto delle immagini, ma anche l’utilizzo di eteronimi, personalità alternative ed autonome, per esprimere la molteplicità delle voci che egli esprime rendono la sua scrittura un unicum nel panorama della storia culturale e letteraria.
il Maradagal, 2020
Fernando Pessoa? Il più contemporaneo e universale tra i maestri del '900 Il grande poeta portoghese, oltre a intuire l'avvento della psicoanalisi e a precorrere la letteratura dell'io plurimo, nei suoi versi più di ogni altro ha unito tensione filosofica e chiarezza del messaggio. All'amico e poeta Luis de Montalvor che, quando lo andava a trovare nell'ufficio in cui lavorava come traduttore di lettere commerciali, non gli perdonava di non aver ancora pubblicato in volume la stragrande parte della sua opera, Fernando Pessoa rispondeva: "Non ha importanza, alla mia morte lascerò qualche baule pieno". Fu proprio quello che accadde e che favorì nei decenni successivi la popolarità del poeta e, via via che si diffondevano i fogli che si trovavano nei suoi bauli, nonché le numerose poesie e prose pubblicate in vita su giornali e riviste, gli garantì una reputazione letteraria di respiro mondiale del tutto meritata. Non possiamo escludere che queste parole di Pessoa, oltre che venate di ironia, non fossero del tutto pacificate e prive di tensioni egocentriche sottotraccia. Ma, se si pensa che a parlare è uno dei nomi più grandi della letteratura del '900, restano un insegnamento per molti scrittori in balia di ansie contingenti sulle sorti editoriali e di pubblico della propria opera, che spesso sono imponderabili e che conviene vivere con un grado di distacco. Pessoa è un maestro per i lettori e gli scrittori di oggi in virtù della sua sorprendente attualità, per la sua capacità di portare sulla pagina mondi lontani, di giocare in modo raffinato con le parole e i loro significati stratificati e millenari, e al tempo stesso di essere concreto, di far risuonare la complessità della sua opera nell'immediato, in un qui e ora possibile, visibile. Pessoa, a mio avviso, è tra i pochissimi che ci hanno lasciato una poesia straordinariamente alta, ma per nulla velata da forme, pur tollerabili, di intellettualismo. E quest'ultimo è un rischio che hanno corso e scontato in molti, anche tra i più bravi. Per questa ragione la scrittura di Pessoa risulta ancora oggi così fresca e contemporanea, ed è apprezzata da lettori esperti ma anche da frequentatori della poesia meno competenti. Perchè nei suoi versi potenti, luminosi e intellegibili coesistono tensione di pensiero e chiarezza. Si leggano, per esempio, alcuni versi della poesia intitolata Pioggia Obliqua, scritta nel 1914 e pubblicata l'anno successivo sulla rivista Orpheu, in cui Pessoa sperimenta e inventa la corrente avanguardistica dell'Intersezionismo, che richiama altre tensioni artistiche che in quegli anni si manifestano, come il Cubismo e il Futurismo, e dove la soggettività dell'autore e l'oggettività del reale si intersecano senza sovrapporsi: "La grande Sfinge dell'Egitto sogna dentro questo foglio.../ Scrivo: e lei mi appare attraverso la mia mano trasparente/ e nell'angolo del foglio si ergono le piramidi...". Oppure i versi di apertura: "Attraversa questo paesaggio il mio sogno di un porto infinito/ e il colore dei fiori è trasparente di vele di grandi velieri/ che salpano dal molo trascinando nelle acque come ombra/ le sagome al sole di quegli alberi antichi...". E ancora tensione filosofica e precisione del messaggio brillano come se fossero una cosa sola nelle parole di questa strofa di una breve, e assai nota, poesia scritta nel 1932: "La terra è fatta di cielo./ Non ha nido la menzogna./ Mai nessuno s'è smarrito./ Tutto è verità e passaggio.". William Butler Yeats in quegli anni, e già in quelli precedenti, scrive poesie simboliste straordinarie, che però, rilette oggi, appaiono più datate rispetto a quelle di Pessoa e richiedono al lettore uno sforzo maggiore per recepire forme e temi, per calarsi nel tempo e nell'atmosfera in cui furono scritte. Così Thomas Stearns Eliot in Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock (1915) e in La terra desolata (1922) manifesta una forza letteraria e una bellezza che sanno ancora colpire profondamente e trasformare chi si avvicina a quei testi, ma per godere al meglio della sua poesia conviene essere dei lettori esperti. E guardando all'Italia, l'originalità e la carica innovativa della scrittura del primo Giuseppe Ungaretti, quello di Il porto sepolto (1916) e di Allegria di naufragi (1919) sono evidenti anche oggi, ma i contenuti di quelle poesie sono legati all'epoca in cui furono scritte e all'esperienza
Odradek. Studies in Philosophy of Literature, Aesthetics and New Media Theories, 2019
In a note to G.R.S. Mead's "Quests Old and New", where he found a section devoted to Hans Vaihinger's ideas, Fernando Pessoa reflects on the consequences of the fictionalist approach to both our perception of the I and the value of consciousness. These questions correspond to some statements that we find in Nietzsche's writings, which Vaihinger refers to in his "Die Philosophie des Als-ob". The paper aims to compare Nietzsche's and Pessoa's view of the I and consciousness, and to deal with their view of subjectivity by referring to Vaihinger's fictionalism.
Maradagal, 2020
Fernando Pessoa? Il più contemporaneo e universale tra i maestri del '900 Il grande poeta portoghese, oltre a intuire l'avvento della psicoanalisi e a precorrere la letteratura dell'io plurimo, nei suoi versi più di ogni altro ha unito tensione filosofica e chiarezza del messaggio. All'amico e poeta Luis de Montalvor che, quando lo andava a trovare nell'ufficio in cui lavorava come traduttore di lettere commerciali, non gli perdonava di non aver ancora pubblicato in volume la stragrande parte della sua opera, Fernando Pessoa rispondeva: "Non ha importanza, alla mia morte lascerò qualche baule pieno". Fu proprio quello che accadde e che favorì nei decenni successivi la popolarità del poeta e, via via che si diffondevano i fogli che si trovavano nei suoi bauli, nonché le numerose poesie e prose pubblicate in vita su giornali e riviste, gli garantì una reputazione letteraria di respiro mondiale del tutto meritata. Non possiamo escludere che queste parole di Pessoa, oltre che venate di ironia, non fossero del tutto pacificate e prive di tensioni egocentriche sottotraccia. Ma, se si pensa che a parlare è uno dei nomi più grandi della letteratura del '900, restano un insegnamento per molti scrittori in balia di ansie contingenti sulle sorti editoriali e di pubblico della propria opera, che spesso sono imponderabili e che conviene vivere con un grado di distacco. Pessoa è un maestro per i lettori e gli scrittori di oggi in virtù della sua sorprendente attualità, per la sua capacità di portare sulla pagina mondi lontani, di giocare in modo raffinato con le parole e i loro significati stratificati e millenari, e al tempo stesso di essere concreto, di far risuonare la complessità della sua opera nell'immediato, in un qui e ora possibile, visibile. Pessoa, a mio avviso, è tra i pochissimi che ci hanno lasciato una poesia straordinariamente alta, ma per nulla velata da forme, pur tollerabili, di intellettualismo. E quest'ultimo è un rischio che hanno corso e scontato in molti, anche tra i più bravi. Per questa ragione la scrittura di Pessoa risulta ancora oggi così fresca e contemporanea, ed è apprezzata da lettori esperti ma anche da frequentatori della poesia meno competenti. Perchè nei suoi versi potenti, luminosi e intellegibili coesistono tensione di pensiero e chiarezza. Si leggano, per esempio, alcuni versi della poesia intitolata Pioggia Obliqua, scritta nel 1914 e pubblicata l'anno successivo sulla rivista Orpheu, in cui Pessoa sperimenta e inventa la corrente avanguardistica dell'Intersezionismo, che richiama altre tensioni artistiche che in quegli anni si manifestano, come il Cubismo e il Futurismo, e dove la soggettività dell'autore e l'oggettività del reale si intersecano senza sovrapporsi: "La grande Sfinge dell'Egitto sogna dentro questo foglio.../ Scrivo: e lei mi appare attraverso la mia mano trasparente/ e nell'angolo del foglio si ergono le piramidi...". Oppure i versi di apertura: "Attraversa questo paesaggio il mio sogno di un porto infinito/ e il colore dei fiori è trasparente di vele di grandi velieri/ che salpano dal molo trascinando nelle acque come ombra/ le sagome al sole di quegli alberi antichi...". E ancora tensione filosofica e precisione del messaggio brillano come se fossero una cosa sola nelle parole di questa strofa di una breve, e assai nota, poesia scritta nel 1932: "La terra è fatta di cielo./ Non ha nido la menzogna./ Mai nessuno s'è smarrito./ Tutto è verità e passaggio.". William Butler Yeats in quegli anni, e già in quelli precedenti, scrive poesie simboliste straordinarie, che però, rilette oggi, appaiono più datate rispetto a quelle di Pessoa e richiedono al lettore uno sforzo maggiore per recepire forme e temi, per calarsi nel tempo e nell'atmosfera in cui furono scritte. Così Thomas Stearns Eliot in Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock (1915) e in La terra desolata (1922) manifesta una forza letteraria e una bellezza che sanno ancora colpire profondamente e trasformare chi si avvicina a quei testi, ma per godere al meglio della sua poesia conviene essere dei lettori esperti. E guardando all'Italia, l'originalità e la carica innovativa della scrittura del primo Giuseppe Ungaretti, quello di Il porto sepolto (1916) e di Allegria di naufragi (1919) sono evidenti anche oggi, ma i contenuti di quelle poesie sono legati all'epoca in cui furono scritte e all'esperienza
Sul Portogallo, 2014
Actas das Jornadas de Jovens Investigadores de Filosofia – Primeiras Jornadas Internacionais, 2010
Quando Fernando Pessoa, in un suo celebre frammento composto in età matura, confessa il desiderio di diventare un creatore di miti, si sta riferendo appena marginalmente al mero effetto drammaturgico della complessa ed eterodossa costellazione di figure eteronimiche da lui prodotta.La sua ambizione, piuttosto, va a collimare con un proposito interventistico di rinnovamento sociale, diretto a scardinare la stagnazione e la decadenza culturale epolitica del Portogallo della sua epoca, alimentando nelle coscienze il mai sedatospirito di redenzione lusitana. Vettori indispensabili per l’innesco di questa rigenerazione civilizzazionale (che non può prescindere dall’abbandono della propria autoreferenzialità a favore di una maggiore apertura alla categoria dell’alterità e al piano della verosimiglianza), vengono indivituati da Pessoa, nel recupero e nell’integrazione in chiave contemporanea di contenuti di pensiero etici, morali, religiosi ed estetici appartenenti al patrimonio di quella Tradizione che affonda le sue radici in profezie millenaristiche portoghesi, quali il Sebastianismo ed il Quinto Impero. Il modo in cui tale retaggio arrivi ad intrecciarsi e integrarsi nell’opera di Pessoa, da un lato con il suo individualismo aristocratico e con il suo liberalismo razionalista e dall’altro con il fervore di molti proclami dalle fragranze anti-situazioniste, costituisce il nucleo principale dell’indagine che qui presentiamo.
Mimesis, 2024
The article offers an analytical reading of the intertextual links between Leopardi's work and that of Baudelaire who, in a note from 1865, defended the poet from Recanati along with other melancholic authors of the 19th century. The aim of the article is to show how Baudelaire renewed Leopardi's melancholic aesthetics to promote a critique of modernity.
2016
La quinta serie è pubblicata, con periodicità semestrale, in due fascicoli di circa 300 pagine ciascuno.
Estudos Italianos em Portugal, 2006
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La poesia di Sandro Penna conserva la capacità, ad oltre trent’anni dalla sua morte, di mantenere intatta la precisione dei versi e l’incredibile musicalità delle strofe. Il testo critico in questione ha però la pretesa di gettare uno sguardo diverso sul poeta perugino, poiché troppe volte le sue liriche sono state banalizzate in nome di una presunta “facilità” poetica e le sue prose considerate esclusivamente alla stregua di un canovaccio per i componimenti. Il rapporto fra poesia e prosa risulta invece fondamentale per comprendere le evoluzioni e i fulcri tematici di un poeta che, attraversando gran parte del Novecento poetico italiano (dagli anni Trenta agli anni Settanta), ha avuto il merito di produrre un proprio canzoniere assolutamente contemporaneo, nel quale frammenti narrativi e lirici si compenetrano senza soluzione di continuità, in una struttura a vasi comunicanti altamente suggestiva. Partendo da tale relazione, nel libro verrà affrontata l’iconografia di Penna negli artisti a lui contemporanei, iconografia che, insieme alle sue poesie e ai particolari momenti storici da lui attraversati, ha contribuito a consolidarne il mito o, per dirla con Pasolini, il “culto”. Particolare attenzione, infatti, è stata dedicata alle raccolte postume di Penna, generalmente meno conosciute ma capaci di fornire una cartina al tornasole della poetica penniana.
Poesia. Un dialogo fra letterature, 2014
L’intento di questo saggio è quello di indagare brevemente l’influenza diretta da una parte del modernismo americano (riassunto nella figura di Walt Whitman) e dall’altra del Futurismo italiano in alcuni componimenti degli autori centrali della prima stagione modernista portoghese: Fernando Pessoa (1888-1935), in particolar modo attraverso il suo eteronimo Álvaro de Campos, Mário de Sá-Carneiro (1890-1916) e José de Almada Negreiros (1893-1970).
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Moderna/Comparata, 2013
L'Intellettuale Dissidente, 2020
ricerca a cura di Emilio Esposito, 2019
Alla ricerca di forme nuove. Il modernismo nelle letterature del primo '900, Pisa, Pacini, 2018
Tintas - Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 2014
Il lessico della modernità Continuità e mutamenti dal al secolo, 2023
Dino Boschi - Sulla modernità. Opere dal 1946 al 2010, a cura di A. Mazza, M. Nottoli, A. Rodella, 2021
Fernando Pessoa, l'astrologo, 2012
Márton Kaposi, Hagyomány és modernség B. Croce eszmevilágában, Eötvös József, Budapest 2012. Recensione in Complessitá, 2/2012, pp.165-168.
Fernando Pessoa. Economia & commercio, impresa, monopolio, libertà. Introduzione, traduzione e note di Brunello De Cusatis. Postfazione di Alfredo Margarido. Nuova versione riveduta di Brunello De Cusatis, 2011
Todas as Letras Revista de Língua e Literatura, 2019
Chigiana. Journal of Musicologial Studies, monographic issue, vol. 49, 2019
Leopardi e cultura del Novecento, 2020