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2016
A Trento, nel 1528, per volontà del principe vescovo Bernardo Cles e sotto il coordinamento di efficienti "soprastanti" nominati dal cardinale, iniziò la costruzione del cosiddetto Magno Palazzo. La nuova dimora, eretta ad integrazione del Castelvecchio, costituiva l'occasione per l'espressione del prestigio e della magnificenza del principato, esaltando la figura dello stesso committente in qualità di ricco mecenate. In una perfetta sintesi di decoro e funzionalità, il corpo di fabbrica prese forma grazie all'attività di maestranze tedesche ed italiane, abili stuccatori, pittori e scultori, tra cui alcuni degli artisti più celebrati del tempo:
Le ricerche italo-francesi avviate negli anni scorsi sull'abitato della città romana di Paestum, in collaborazione con il Conseil National pour la Recherche Scientifique -Institut de Recherche sur l'Architecture antique e l'Universitè de Aix-en-Provence, sono proseguite con lo studio dei risultati di scavi vecchi e nuovi condotti nell'abitato. Si dà qui di seguito una breve sintesi della problematica e dei risultati sinora ottenuti e resi noti in un volume appena pubblicato ( ) nella serie Poseidonia-Paestum (Bragantini-de Bonis-Lemaire-Robert 2008).
L' Aula Ovest del Complesso di Domiziano tra Foro Romano e Palatino: Metodologie a confronto per un rilievo XXL, 2019
The survey campaign on the monumental remains of the West Hall of the Domitian Complex (Roman Forum) has provided an opportunity for a general reflection on the archaeological surveying of architecture. Above all, there is the problem of how to guarantee an accurate documentation, when approaching ‘XXL buildings’, like those of this architectural complex. Working with two different methodologies, in particular digital photogrammetry and laser scanning, the authors have detected the best operating procedure for the documentation of such very big structures. The data obtained during the surveying campaign has also allowed the reconstruction of the different historical phases for the West Hall in the Roman Forum
In occasione del restauro di un cratere di zinco ramato acquistato dall'arciduca Massimiliano d'Asburgo nel 1864 per decorare il parterre del parco del Castello di Miramare a Trieste, sono state effettuate una serie di indagini volte a identificare la tecnologia di produzione del vaso e a valutarne lo stato di degrado. Le indagini effettuate hanno dimostrato che il vaso è stato prodotto mediante colata in stampo e che i fenomeni corrosivi si estendono, oltre che in superficie, anche all'interfaccia tra la ramatura ed il corpo del vaso.
In Borgna E. and S. Corazza (eds.) Dall’Adriatico all’Egeo. Scritti di protostoria in onore Paola Càssola Guida. Udine, Forum: 95-109., 2020
The Copper Age of northern Italy extended from c. 3400/3300 and 2300/2200 cal BC, when a gradual, but profound, transformation of prehistoric communities occurred. Information on this period comes mainly from funerary evidence and sacred or ritual places where adornment objects played a different but important role. Ornaments were fascinating objects to wear, offer and accumulate and are likely the best preserved elements of body decoration and clothing found in archaeological deposits because of their material consistency. The study of these objects reveals useful elements for outlining the various forms of adornment and appearance of people in the past. The paper examines the importance of metal ornaments during the Copper Age and their different incidence and uses. In particular, it offers general insight into the role acquired by such metallic objects as personal ornaments, as offerings in burials and sacred places, as well as prestigious items in hoards.
ArcheoArte 2010,1, 2010
Confronto fra le tecniche attuali e quelle gote.
Architetture al cubo, 2018
Alcuni edifici, più di altri, per loro vocazione appartengono inestricabilmente all'organismo urbano. Assorbono in sé le trasformazioni della città; cambiano e si evolvono con essa, con mutue influenze e con medesime dinamiche strategiche e temporali. Un caso esemplare in tal senso è quello della stazione Termini, venuta alla luce nello stesso momento -giusto un attimo prima- in cui Roma venne proclamata capitale del Regno d'Italia. A quella data la stazione ferroviaria era simbolo di modernità e di progresso, mentre Roma appariva come la vecchia città, diruta e rattrappita nelle sue mura, come in molti la descrivono, che dal 1870 politici, pianificatori, architetti, letterati etc. tentarono di trasformare con tutte le forze in un nuovo e moderno centro, andando contro la sua stessa natura.
NUOVI DATI PER LA CONOSCENZA DELLA PITTURA ANTICA, ATTI DEL I COLLOQUIO AIRPA AQUILEIA 16-17 GIUGNO 2017, 2019
From the residential neighborhood to the “pendici della collina nord” of Rusellae comes a set of wall painting fragments that shows a large window overlooking illusionistically on the garden. The scene, bordered by marble transenna, is made up of colorful birds, a basket filled with cherries and a cake of fruit and cheese. The evident blend between the typical repertoire of garden painting and the features of the still life paintings or ornaments of the II style speaks for a phase of transition to the creation of a genre or rather of its peripheral processing, in part misunderstood, by the high-class rusellan class.
RESUMEN: En la Roma arcaica, en un mundo en el que el hombre tenía la suprema potestad sobre todos los miembros de su familia, las mujeres debían desempeñar el papel de una perfecta matrona romana si querían gozar de un cierto reconocimiento por parte de la sociedad patriarcal en la que vivían. Tomando como referencia la reciente y destacada monografía de María José Bravo Bosch sobre Mujeres y Símbolos en la Roma republicana, en la que incide de forma especial sobre las figuras de Lucrecia y Cornelia, realizamos una serie de consideraciones relativas al entorno jurídico femenino romano.
Prospettiva, Nn. 169-171, Gennaio-Luglio 2018, 2020
Breve excursus in merito le caratteristiche insegne papali, i colori e i riti legati alla corte romana. Approfondimento in merito la nascita e l'evoluzione del triregno con breve indagine sulla tiara papale di Pio VII. Elaborato per il corso di Arti applicate ed oreficeria - 2014.
Il termine "stucco" è applicato oggi a vari aspetti legati al gesso e all'intonaco, spesso utilizzato in modo vago ed incoerente; le perplessità aumentano con l'adozione di due significati piuttosto contradditori. Da un lato può avere un senso funzionale, riferendosi generalmente al lavoro di intonaco impiegato sulle superfici architettoniche e decorative.
NVMINA MAGNA: Roma e il culto dei Grandi Dei di Samotracia, 2019
Archaeopress Archaeology www.archaeopress.com NVMINA MAGNA Roma e il culto dei Grandi Dei di Samotracia Emiliano Cruccas Archaeopress Roman Archaeology 56 Cruccas NVMINA MAGNA Il culto dei Grandi Dei di Samotracia, diffuso nel Mediterraneo orientale a partire almeno dal VII secolo a.C., è caratterizzato da differenze nei diversi bacini geografici, sia per ciò che concerne le manifestazioni culturali, sia per quanto riguarda i rapporti con le divinità locali. Confusi ed identificati con i cosiddetti Cabiri, queste divinità avevano i loro principali santuari sulle isole di Samotracia e Lemno e a Tebe di Beozia. La loro connessione con i Dioscuri, i Penati e i Lari e la loro funzione protettiva sembrano essere la chiave di lettura per comprendere il complesso sincretismo che caratterizza il culto dei Grandi Dei a partire dalla conquista romana del Mediterraneo occidentale. Le fonti letterarie sembrano evidenziare, infatti, nel periodo nel quale le azioni di politica estera di Roma si concentrano in Oriente, una forte volontà di identificare gli dei di Samotracia con divinità tipicamente romane come Lari e Penati. Lo scopo di questo libro è quello di mettere in evidenza i principali aspetti del culto attraverso l'analisi delle influenze del sostrato culturale e mitologico di Roma. Emiliano Cruccas ha conseguito presso l'Università di Cagliari la laurea (2002) e la specializzazione in Archeologia Classica (2006). È Dottore di ricerca con una tesi sul culto dei Cabiri e dei Grandi Dei discussa all'Università di Tübingen (2011). Ha svolto ricerca presso l'Università di Cagliari con un contratto di due anni per Giovani Ricercatori e con un assegno di ricerca di tre anni. Attualmente dirige sul campo il progetto di scavo ISTHMOS nella città punico-romana di Nora (sud Sardegna).
The Italian-French researches effected in the last years on the inhabited area of the Roman city of Paestum, in collaboration with the Conseil National pour the Recherche Scientifique - Institut de Recherche sur the Architecture antique and the Universitè de Aix-en-Provence, is continued with the study of the results of old and new excavations conduced in the inhabited area. The authors here are giving a a brief synthesis of the problems and the results until now achieved and known in a volume just published (Fig. 1) in the series Poseidonia-Paestum.
La chiesa e il convento della Trinità dei Monti Ricerche, nuove letture, restauri, Colette Di Matteo e Sebastiano Roberto, 2017
PAROLE CHIAVE Preistoria, Bologna, paleoambiente, età del Bronzo, carotaggi, ricognizione di superficie, sub-appenninico. RIASSUNTO Questo articolo riassume i risultati delle ricerche condotte a S. Giovanni in Triario nella pianura a Nord-Est di Bologna, mettendo insieme numerosi dati di natura diversa provenienti dalla documentazione di vecchi scavi di emergenza, l'analisi aerofotografica e dalle recenti indagini condotte sul sito costituite da ricognizioni di superficie e carotaggi manuali. Grazie alle nuove indagini condotte sul deposito stratigrafico e allo studio di un consistente campione di manufatti rendono ora possibile delineare gli elementi cronologici ABSTRACT This paper summarizes the results of researches carried out in S. Giovanni in Triario (NorthEast plain of Bologna) by piecing together several heterogeneous data coming from old rescue soundings' reports, aerial photo-interpretation and recent investigations consisting of core drillings and surface surveys. Thanks to new inspections on the deposit and the study of a consistent sample of artifacts it is now possible to outline the main cultural and chronological features of this Late Bronze Age settlement.
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