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2007, ISBN: 978-88-543-0277-8
La ricerca di personale qualificato sui quotidiani costituisce una fonte diretta per reclutare forza lavoro. Il rapporto stima i cambiamenti qualitativi in Italia intervenuti nella domanda di lavoro e nelle modalità di incontro tra imprese e lavoratori anche in riferimento al D.Lgs. 276/03. Completano il volume una panoramica a livello europeo sulla domanda di lavoro qualificato (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna) ed un approfondimento sull'area professionale ICT.
ISSN 1590-0002, 2006
Indagine realizzata in collaborazione con il Centro statistico aziendale di Firenze, nell'ambito dell'osservatorio sulla domanda di lavoro qualificato in Italia, con l'obiettivo di conoscere e valutare alcune dinamiche in atto nel Paese a livello macro economico e di tendenza del mercato del lavoro (anche in riferimento al D.Lgs. 276/03 che attribuisce un ruolo cruciale all'intermediazione tra domanda ed offerta e alla Borsa continua nazionale del lavoro).
ISBN: 978-88-543-0277-8, 2007
La ricerca di personale qualificato a mezzo stampa costituisce una delle fonti più immediate e dirette per reclutare forza lavoro da parte del sistema produttivo nazionale. Il Rapporto annuale 2006 sulla rilevazione della domanda di lavoro qualificato costituisce quindi uno strumento per conoscere e valutare alcune delle varie e complesse dinamiche in atto nel Paese, sia a livello macro economico che di tendenza del mercato del lavoro.
ISBN: 978-88-543-0197-9, 2014
Help wanted advertising is used to hire new employees. This type of advertising typically runs in the classified section of newspapers and publications, as well as on Internet classified sites. This book presents the ISFOL “Help Wanted Ads” on newspaper job advertisements. In particular, we analyze the dynamic properties of this data, with particular attention to their potential uses in terms of predictors of demand and as a labour market indicator.
ISSN: 2037-3821, 2010
This paper wants to draw to the attention of the scientific community an original contribution on the theme of the demand for qualified job that “passes” through the analysis of the help wanted classified ads. The research analyses the use of a formal recruitment channel, to record the trends of the demand for qualified professions from the firms. The data analysis relating to the years 2007 and 2008, has given the authors the opportunity to read the signals of the current economic and financial crisis and to set an ampler consideration on the causes that have led to the development of the crisis itself.
ISSN 1590-0002, 2007
L'Isfol, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, è stato istituito con D.P. R. n. 478 de 30 giugno 1973, e riconosciuto Ente di ricerca con Decreto legislativo n. 419 del 29 ottobre 1999; ha sede in Roma ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale. L'Istituto opera in base al nuovo Statuto approvato con D.P.C.M. del 19 marzo 2003 ed al nuovo assetto organizzativo approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 12 del 6.10.2004. Svolge attività di studio, ricerca, sperimentazione, documentazione, informazione e valutazione nel campo della formazione, delle politiche sociali e del lavoro, al fine di contribuire alla crescita dell'occupazione, al miglioramento delle risorse umane, all'inclusione sociale ed allo sviluppo locale. Fornisce consulenza tecnico-scientifica al Ministero del lavoro e della previdenza sociale e ad altri Ministeri, alle Regioni, Province autonome e agli Enti locali, alle Istituzioni nazionali pubbliche e private. Svolge incarichi che gli vengono attribuiti dal Parlamento e fa parte del Sistema statistico nazionale. Svolge anche il ruolo di struttura di assistenza tecnica per le azioni di sistema del Fondo sociale europeo, è Agenzia Nazionale LLP -Programma settoriale Leonardo da Vinci, Centro Nazionale Europass, Struttura nazionale di supporto all'iniziativa comunitaria Equal. Presidente Sergio Trevisanato Direttore generale Giovanni Principe La Collana I libri del Fondo sociale europeo I libri del Fondo sociale europeo è curata da Isabella Pitoni responsabile Ufficio Comunicazione Istituzionale Isfol. UNIONE EUROPEA Fondo sociale europeo Coordinamento editoriale della collana I libri del Fondo sociale europeo I libri del Fondo sociale europeo: Aurelia Tirelli e Piero Buccione. Collaborazione di Paola Piras. Il presente rapporto rappresenta il risultato di un'attività di ricerca attualmente curata dall'Area "Servizio statistico e di coordinamento delle banche dati" coordinata da Enrico Spataro, nell'ambito del Piano di Attività di Istituto 2005-2006, Misura C2, Obiettivo 3.
ISSN: 1974-4978, 2010
L’analisi dei dati relativa al 2009, ha offerto l’opportunità di leggere i segnali della crisi economica e finanziaria in atto e di proporre una più ampia riflessione sulle cause che hanno condotto allo sviluppo della crisi stessa. In quest’ottica il contributo rappresenta una nuova valorizzazione delle caratteristiche distintive dell’indagine Isfol che vanta una serie storica ultraventennale.
2008
La letteratura internazionale testimonia che l'educational mismatch, ossia l'incontro imperfetto fra domanda e offerta di istruzione scolastica nel mercato del lavoro, è un fenomeno ben radicato sia nei Paesi industrializzati sia in quelli di più recente sviluppo (Yue e Yang, 2006). La presenza di tale squilibrio induce a interrogarsi sulle ragioni del mancato allineamento fra domanda ed offerta di competenze, ossia se questo debba essere attribuito a carenze sul versante delle imprese o su quello dei lavoratori o, ancora, se non derivi piuttosto da problemi di misurazione del fenomeno stesso (Green e McIntosh, 2007).
Le politiche in favore dell’inserimento professionale ambiscono a formare e/o a preparare le persone più o meno lontane dal mercato del lavoro, affinché (ri)trovino un’occupazione. Benché diffuse e di diversi tipi, tali po- litiche si rivelano piuttosto limitate per fronteggiare la disoccupazione. Esse permettono invece di diffondere delle nuove norme e forme d’impiego non standard, che una quota sempre più importante di nuovi entranti sul mercato del lavoro sta sperimentando per prima.
Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, 2016
Il D.l. 83/20151 convertito in L. 132/20152, ha modificato significativamente la procedura concorsuale del concordato preventivo, prevedendo, tra le altre, la possibilità di effetuare proposte concorrenti, art 163 4° comma e ss, ovvero offerte concorrenti, art 163-bis. Segnatamente, quest’ultima prescrizione normativa introduce la possibilità che un terzo, “Quando il piano di concordato di cui all'articolo 161, secondo comma, lettera e), comprende una offerta da parte di un soggetto già individuato avente ad oggetto il trasferimento in suo favore, anche prima dell'omologazione, verso un corrispettivo in denaro o comunque a titolo oneroso dell'azienda o di uno o più rami d'azienda o di specifici beni, il tribunale dispone la ricerca di interessati all'acquisto disponendo l'apertura di un procedimento competitivo a norma delle disposizioni previste dal secondo comma del presente articolo”.La possibilità posta in capo al Tribunale3 di disporre una ricerca al fine di trovare una offerta concorrente a quella presentata ex art 161 secondo comma lett e) corredata di un’offerta traslativa del complesso aziendale o rami di esso e, in caso di esito positivo della ricerca stessa, di instaurare un procedimento competitivo per l’aggiudicazione dell’azienda, apre una problematica in relazione all’accordo sindacale, previsto obbligatoriamente ex L. 428/1990 allorquando l’azienda in oggetto abbia un numero pari o superiore a quindici dipendenti; preme ricordare che alla luce dell’art 47 comma 4-bis L. 428/1990 l’accordo di cui sopra è obbligatorio, per derogare alle disposizioni codicistiche e comunitare, non già esclusivamente per i trasferimenti di aziende in bonis ma altresì per quelle in crisi od insolventi. La questione ruota intorno ad alcune direttrici problematiche; la prima, ovviamente inerisce il momento dell’accordo; se dunque la successione fisiologica della offerta o delle offerte concorrenti causi altresì una successione temporale in sede di accordo sindacale ovvero, data la omogeneità delle offerte e la delicatezza della questione, sociale ed economica, le trattative sindacali debbano compiersi contestualmente. La seconda problematica riguarda precipuamente l’efficacia e gli effetti degli accordi; se, dunque al vaglio (qualora ammettessimo che la totalità degli accordi avesse luogo antecedentemente alla omologa) del Tribunale, debbano essere ammessi unicamente i concordati le cui proposte sono state oggetto di raggiungimento di accordo sindacale, od in caso contrario la totalità delle proposte, includendovi altresì quelle prive dell’accordo di cui sopra. La terza questione corre lungo una disposizione, peraltro ad oggi assolutamente anacronistica, secondo la quale il debitore, unico legittimato a presentare il ricorso ex 160 l.f., qualora decidesse, in presenza di offerte concorrenti, di ritirare il ricorso, vuoi per timore che non venga accettata la proposta originaria vuoi per timore che un competitor possa impossessarsi della azienda, e con essa altresì del know-how, vuoi per ragioni meramente dilazionatorie delle tempistiche, gli effetti del ritiro andrebbero ad incidere altresì sulle proposte concorrenti, causandone il “ritiro coatto”; appare logico chiedersi se tale disposizione “resista” sempre ovvero, in caso di proposta concorrente munita di accordo sindacale si possano ammettere deroghe e, nel caso, in quale momento della successione cronologica procedurale possa inserirsi detta deroga
Il primo tentativo di classificazione ad hoc del lavoro non standard, con una indagine dedicata che ha consentito una prima quantificazione sezionale e longitudinale (esiti) del lavoro atipico.,
Gli esiti occupazionali delle politiche formative in Piemonte. 4° rapporto annuale di placement 2014 - Indagine su qualificati e specializzati nell'anno 2013, 2018
Il libro espone i risultati della 4a indagine di placement effettuata per valutare gli esiti e gli impatti della formazione professionale in Regione Piemonte. Oltre ai consueti capitoli che analizzano gli impatti lordi e netti, il rapporto contiene degli approfondimenti tematici su: - la transizione formazione-lavoro - un'analisi retrospettiva delle politiche formative in Piemonte negli anni 2010-2013 - una sperimentazione dell'impiego dell'approccio SEM (structural equation modelling) alla valutazione della formazione professionale. Benati I., Lamonica V., Ragazzi E., Sella L. (2018) “Gli esiti occupazionali delle politiche formative in Piemonte. 4° rapporto annuale di placement 2014 - Indagine su qualificati e specializzati nell'anno 2013” Ircres-CNR, Moncalieri (TO) (Italia). http://www.ircres.cnr.it/index.php/it/produzione-scientifica/pubblicazioni?id=115
Rapporto Placement, 2020
Il rapporto analizza gli effetti della formazione professionale dal punto di vista della durata della disoccupazione dei partecipanti. Emerge come le attività di formazione governate dalla Regione Piemonte diano luogo a benefici - in termini di maggiori probabilità di trovare occupazione - in misura più limitata per le persone che cercano lavoro da più tempo rispetto a coloro che lo cercano da un tempo più breve. Occorre pertanto approfondire la conoscenza della lunga disoccupazione e al contempo ideare interventi di formazione maggiormente personalizzati.
Rapporto Placement, 2019
L'analisi conferma l’effetto positivo della formazione nel medio e lungo periodo: a un anno dal termine di un corso professionale, la formazione produce un incremento di probabilità di trovare lavoro pari a 4,1 punti percentuali e dopo un anno e mezzo, di 7,7 punti percentuali. Nel lungo periodo gli effetti sono più ampi tra i beneficiari più giovani e tra le persone non occupate da meno tempo, nel breve periodo il beneficio di fare formazione è più robusto per le persone con più di 40 anni.
2000
This study has two aims: a) in the first part, to survey the conceptual and definitional dimensions of the phenomena; b) in the second, to present some initial empirical results. Since the Eighties, the inverse relationship between these two variables (unemployment (u) and vacancies (v)), called the Beveridge curve, has moved outwards for the economically developed countries. This is the index of a growing degree of tension in the market due, perhaps, either to an increase in the mismatch or to a less intense job search by the unemployed.
2019
La nuova analisi di valutazione degli effetti occupazionali della formazione professionale pubblica piemontese sui qualificati nel 2016 conferma l’effetto positivo della formazione sulla probabilità di trovare lavoro. Ad un anno dal termine di un corso professionale, la formazione produce un incremento di probabilità di trovare lavoro pari a 4,1 punti percentuali, e di 7,7 punti percentuali dopo un anno e mezzo.
Questo volume intende fornire un quadro delle pari opportunità, in particolare nei settori della formazione superiore e universitaria e del mercato del lavoro. Composto da contributi diversi − alcuni, di carattere teorico e storico-sociale, ricostruiscono e illustrano il sorgere e l'evoluzione della questione femminile e delle pari opportunità, altri, dal profilo metodologico, approfondiscono la tematica Gender Mainstreaming, con particolare riferimento al Bilancio di genere e ai Piani delle azioni positive -e frutto di una riflessione interdisciplinare delle autrici maturata nel corso della redazione del Bilancio di genere dell'Università degli Studi "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara, il testo si propone come strumento utile alla formazione in questo settore e come riflessione sociologica sulla cultura e sui processi di costruzione degli stereotipi di genere.
Rapporto , 2022
In Piemonte si registrano oltre 256.000 annunci web per reclutamento di personale nel 2022. I settori che utilizzano di più il canale online sono i Servizi (48%), l’Industria (32%) e il Commercio (9%) L’insieme di profili più richiesti fa capo alle professioni scientifiche e intellettuali. Rispetto al 2021, aumenta la richiesta per professioni nelle attività commerciali e nei servizi ma soprattutto per professioni non qualificate: addetti allo spostamento e spedizione merci. Tra le competenze più richieste emergono la capacità di risolvere problemi e di lavorare in gruppo.
2000
La riduzione della quota del lavoro sul prodotto, che ha caratterizzato l’andamento delle economie europee negli anni ’90, `e stata vista soprattutto come una conseguenza di variazioni nella tecnologia e nella dotazione di capitale per occupato. In questo lavoro, valutiamo il ruolo che la contrattazione tra parti sociali pu`o avere nel determinare la quota del lavoro. I risultati, basati su un modello di contrattazione efficiente, portano a concludere che la quota del lavoro e i livelli occupazionali sono legati positivamente al potere contrattuale dei sindacati. In un contesto che tiene conto della competitivit`a internazionale i tassi di interessi esteri rappresentano dei vincoli alla capacit` a dei sindacati di appropriarsi di parte del surplus. Variazioni nei tassi di interesse esteri hanno effetti rilevanti sulla distribuzione funzionale del reddito. JEL: D33, J51, J64 KEYWORDS: Distribuzione funzionale del reddito, quota del lavoro, disoccupazione, contrattazione, sindacato
Riassunto. Obiettivo del presente lavoro è illustrare una strategia di analisi utile a studiare le richieste del mondo del lavoro per i laureati in discipline statistiche, suggerendo la possibilità di sfruttare nuove fonti informative per descrivere in modo qualitativo l'effettiva domanda di questi laureati da parte degli operatori. A questo fine si è sfruttato il patrimonio informativo reperibile a costo zero sul Web.
Contributo di ricerca Ires Piemonte 277/2018, 2018
L’indagine aggiorna le informazioni disponibili su profili professionali e competenze più richiesti negli annunci web ricostruendo il quadro d'insieme della domanda di lavoro online nel 2018. Questa nuova edizione include alcuni confronti interregionali per migliorare la conoscenza del mercato del lavoro piemontese anche in chiave comparata.
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