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2012
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28 pages
1 file
Education Sciences Society, 2015
h e organicistic thinking that characterized the era of Bildung has not disappeared, but it has continued to develop and today it is experiencing a profound rethinking with the epistemology of complexity. h is latter allows to credit the idea of the work of art as a living form, as an organism capable of composing, in an harmonic structure, the dense network of relationships and contrasts that characterize the human experience, intensifying this one and encouraging the development of thought. h e paper aims at highlighting how the thought of complexity allows to redei ne the themes of the Bildung period and how, now as at that time, the organicistic thought appears the most suitable to combine science and humanism, restoring value to the ethical and educational dimension of the aesthetic experience. Riassunto: Il pensiero organicistico che aveva caratterizzato l'epoca della Bildung non è scomparso, ma ha continuato a svilupparsi e oggi sta conoscendo un profondo ripensamento con l' epistemologia della complessità. Questa permette di riaccreditare l'idea dell' opera d'arte come una forma vivente, come un organismo capace di comporre in una struttura armonica la i tta rete di rapporti e contrasti che caratterizzano l'esperienza umana, intensii candola e incoraggiando lo sviluppo del pensiero. Il contributo si propone di evidenziare come il pensiero della complessità permetta di ridei nire i temi cari al periodo della Bildung e come, ora come allora, il pensiero organicistico appaia il più idoneo per conciliare scienza e umanesimo, riavvalorando la dimensione etica ed educativa dell' esperienza estetica.
Questi appunti sono frutto del corso di estetica seguito all'Università di Salerno durante l'anno accademico 2021/2022. Il corso si proponeva di fare un giro intorno e attraverso l'estetica, partendo da alcune sue potenziali interpretazioni ed epigenesi per approdare al confronto con il sentire metropolitano e l'avvento dei corpi tentacolari delle città. L'intento della condivisione di questi appunti è quello di fornire materiale per riflessioni sulla e dell'estetica.
Studi sulla Formazione, 2014
Dell'utopia romantica A maneggiare oggi il termine estetica si corrono molti rischi indubbiamente. E non solo riguardo al significato che questo termine porta ambiguamente con sé ma anche per l'insidia morale che esso implica di fronte agli imperativi dell'etica, da sempre, almeno sul fronte educativo, privilegiata rispetto ad esso. Un altro rischio tuttavia è insito nella problematicità del termine stesso che, a seconda che se ne privilegi l'interpretazione filosofica o artistica o puramente fisica, conduce in luoghi molto diversi. E, a sua volta, anche ciascuna delle accezioni sopracitate può condurre in luoghi molto diversi. Oggi si usa il termine estetica come contenitore per ragionamenti che possono riguardare il design di un autoveicolo, un linguaggio specialistico, una filosofia delle forme e così via. Occorre dunque cercare di fissare alcuni elementi di orientamento in un'epoca al tempo stesso così apparentemente devoluta all' estetica eppure al tempo stesso così poco preoccupata per esempio di un'educazione estetica, come a suo tempo lo erano state civiltà o grandi movimenti culturali. La verità è che nell'epoca del "mostruoso", come l'ha ben definita Peter Sloterdijk 1 , riferendosi a una tendenza sempre più pronunciata verso forme di vita ma anche verso forme espressive sempre più smisurate e disarmoniche, richiamarsi ad una preoccupazione estetica appare da un lato incredibilmente urgente e, al temo stesso, incredibilmente complesso. Ed etico. Il dominio incontrastato o debolmente contrastato della cinica ragione tecnica e dei suoi calcoli ha sempre più posto fuori gioco, fuori orizzonte, fuori epoca addirittura, i diritti analogici del mondo. La struttura analogica del tutto, quella appunto guidata da relazioni di ordine estetico, di affinità, di corrispondenza, di armonia. Ma ancor più ciò che le soggiace, cioè a dire il legame sottile, di influenzamento simbolico, di consonanza qualitativa tra le sostanze e gli esseri. Tutto questo, ampiamente sconfitto da una ragione tesa soltanto a rendere conto del dominio del disponibile e della sua razionalizzazione più redditizia, ha posto definitivamente nell'angolo l'attenzione estetica,
Aisthesis Pratiche Linguaggi E Saperi Dell Estetico, 2012
In realtà, il padre del pensiero estetico è stato il primo ad adoperare la parola "estetica"-dal greco "aísthesis" che significa sensibilità-per definire «la scienza della conoscenza sensibile», intesa come "gnoseologia inferiore", mentre, si deve a Giambattista Vico, la nota "degnità", secondo cui «gli uomini prima sentono senza avvertire, dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura», in cui il filosofo napoletano ha riconosciuto «il principio delle sentenze poetiche, che sono formate con sensi di passioni e di affetti, a differenza delle sentenze filosofiche, che si formano dalla riflessione con raziocinii». A.G.
2014
Lamennais; De l'Art et du Beau; Baudelaire; Les Fleurs du Mal
in L. Russo (a cura di), La nuova estetica italiana, "Aesthetica preprint", Supplementa, n. 9, dicembre 2001, pp. 119-135] L'opzione costruttivista ha le sue ormai lontane origini nella teoria kantiana della conoscenza, e, più precisamente, nella tesi secondo cui è l'operazione di sintesi compiuta dalla mente umana a consentirle di conferire ordine all'esperienza e di svolgere la propria attività di legislazione della natura. Dall'originaria impostazione della I Critica il costruttivismo contemporaneo si discosta però nella misura in cui introduce due importanti novità: 1) una concezione attiva dei processi cognitivi in generale, siano essi "inferiori" o "superiori"; 2) una concezione dinamica del segno e del significato 1 .
Antonio Banfi, Emanuele Stolfi, Massimo Brutti (cur.), Dall’esegesi giuridica alla teoria dell’interpretazione: Emilio Betti (1890-1968), coll. «La cultura giuridica. Testi di scienza, teoria e storia del diritto», 8, Roma TrE-Press, Roma, 2020
Nella Teoria generale della interpretazione tante sono le questioni di rilevanza estetica che inducono a individuare al suo interno veri e propri percorsi estetici. Nel rivendicare questa tesi, dopo alcune osservazioni generali, il saggio prende in considerazione il modo in cui Betti tematizza il problema della creazione artistica. Tale questione, a cui nella Teoria generale della interpretazione è dedicata un’attenzione particolare, mostra da un lato la ricchezza della teorizzazione bettiana e, dall’altro lato, una comunanza di discorso con il pensiero estetico italiano coevo. Nonostante tale comunanza, il dialogo tuttavia non sbocciò. Ad alcuni punti problematici della mancata ricezione del pensiero estetico bettiano sono dedicate le considerazioni conclusive.
Il libro presenta un'analisi in chiave decostruzionista di cinque categorie fondamentali per l'estetica: autore, lettore, opera, riferimento, autonomia. Partendo dalla rifl essione di Derrida, ma confrontandosi anche con autori come Eco, Barthes, Foucault, Marin, Martino Feyles si interroga sui rapporti tra estetica, grammatologia e semiotica. Lavorando in questa zona di intersezione, l'autore segue i movimenti di un'estetica che oltrepassa i confi ni che la modernità le ha assegnato, un'estetica che "deborda" -se così si può dire -al di là dei suoi margini storici e disciplinari. Il complesso rapporto tra "dentro" e "fuori" costituisce il fi lo conduttore che lega i cinque capitoli del libro. La scrittura, in quanto esteriorizzazione, istituisce sempre un paradossale movimento di esclusione e nello stesso tempo di inclusione. L'autore, il lettore, il mondo, la realtà, sono per principio esclusi dal testo e dall'opera, devono restare "fuori", al di là dei margini. Ma questa esclusione non può mai essere completa. Il testo rinvia sempre al di là dei suoi margini e l'opera d'arte non cessa di oltrepassare i limiti della sua cornice.
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Spazio Filosofico, 2014
Aesthetica Preprint. Supplementa, 2009
Aesthetica Preprint, 2022
Estetiche della percezione, 2007
Confini dell'estetica, Aracne., 2014
L’educazione come tutela della vita. Riflessioni e proposte per un'etica della responsabilità umana, 2022
Itinera. Rivista di filosofia e di teoria delle arti e della letteratura, 2009
Aesthetica Preprint, 2020
AA.VV., Ermeneutica del “Ponte”. Materiali per una ricerca, a cura di Silvio Bolognini, Mimesis, 2018