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2009
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Biblioteche Oggi, 2020
The article addresses the theme of the design of library spaces due to the changes and challenges induced by the 2020 Covid-19 pandemic. After examining the different ways in which libraries have dealt with the lockdown of March-April 2020, the article makes some hypotheses about the possible repercussions on providing library services and, above all, on the design of library spaces. Examinating the changes induced by the pandemic in the field of work and daily life: from the exponential use of new technologies, to the growth of e-commerce, from the reduction of urban movements to social distancing, up to the transformations imposed in the ways of living the city itself and the public spaces.
2004
Premessa "Andate, cercate e scegliete un luogo, una situazione….della Bicocca e fate la vostra etnografia". Questo è stato più o meno il senso del messaggio lanciatoci dal dott. S. Manoukian, docente del corso 'Metodi e Teorie della Ricerca Antropologica', durante la prima lezione. Il panico non mi ha afferrato immediatamente, forse perché ero troppo intenta a pensare alla scelta da compiere. In effetti, non ho neanche dovuto pensarci molto, perché nel puzzle di luoghi e situazioni che rappresenta questo enorme e, a prima vista, disordinato insieme che è la Bicocca, mi è apparsa in fondo, un'immagine che evocava e ancora evoca in me sensazioni meravigliose: la Biblioteca. Così ho fatto la mia scelta, non pensata o ragionata, ma d'istinto, nata sostanzialmente dal mio innamoramento per i libri e dettata probabilmente da una visione forse "romantica" della biblioteca in sé. Quasi un luogo dove entrare in punta di piedi, facendo attenzione a non disturbare nessuno, intorno a te lunghe, quasi interminabili, file di scaffali chiusi che salgono verso l'alto e che contengono dei meravigliosi oggetti di piacere, dalla forma rettangolare, di colore scuro quelli più vecchi e dalle tinte vivaci quelli più recenti, mentre nell'aria aleggia quell'inconfondibile profumo che solo la carta stampata possiede. Accanto alla mia visione 'romantica', ovviamente, ne esiste anche una più reale che non si lascia trasportare dalla fantasia e che utilizza la biblioteca e il suo contenuto per scopi esclusivamente utilitaristici. Probabilmente, la sfida che mi sono posta con questa scelta è stata quella di riuscire a scoprire che cosa era cambiato rispetto ai miei ricordi e se il fascino che provo per il libri rimaneva intatto.
Biblioteche oggi, 2011
The academic library is analyzed as a “third place”, a sociological concept that indicates all places different fromthe two usual social environments: the home and the workplace. In the last decade, in fact, the availability of electronic resources has discouraged many users from attending academic libraries. In particular, students haveturned to other places (book shops, coffee shops, common rooms, etc.), seen as suitable places not only to socialize, but also to meet the new demands of learning and study. Moreover, a paradigm shift has occurred inteaching, that has emphasized the benefits of group study and collaborative forms of learning. Faced with thissituation, many academic libraries have made changes to their spaces and services becoming “InformationCommons” (or “Learning Commons”). In this way, they have obtained a closer union among the library functions and activities of learning and teaching, and have created a true “third place” for their users.
The contribute discusses the thesis propoesed by Alfredo Giovanni Broletti in the book "La biblioteca tra spazio fisico e spazio digitale", published by Editrice Bibliografica in 2014.
La biblioteca pubblica fa del rispondere ai servizi di informazione e formazione la sua mission, verso una comunità che non sembra averne bisogno. I cambiamenti nella diffusione delle informazioni (dovuti in ampia parte dalla svolta al digitale) hanno modificato anche i modi di percepire il sapere da parte delle persone, così le biblioteche, in quanto promotrici di conoscenza e cultura, devono stare al passo di tali cambiamenti. Un aspetto determinante da esaminare, al fine di mantenere un contatto con il pubblico che si serve, è il rapporto tra lettori e documenti. Lo stesso supporto, infatti, influenza le modalità di ricezione e comprensione del testo, dimostrando come un medium possa di fatto tramutarsi nel messaggio stesso. Perciò le pratiche di lettura, le attività di accesso ai documenti, tutti i processi in cui è coinvolta l'unità bibliografica in quanto elemento formalizzato, conducono all'adozione di precise scelte riguardanti la sistemazione degli spazi e l’organizzazione funzionale dei servizi. Si capisce, quindi, come non siano tanto le funzioni essenziali ad essere messe in discussione quanto, piuttosto, i criteri di classificazione bibliografica e i modi di organizzare le raccolte sugli scaffali. Inoltre nell'arco dell'ultimo decennio, in molte realtà, la collaborazione dei bibliotecari con diverse figure professionali tra cui architetti e sociologi, ha dimostrato quanto la scelta degli arredi, delle soluzioni luminose, la fisionomia degli ambienti legati alla gestione delle raccolte, nonché l'apporto del digitale, incidano nel condizionare la percezione della biblioteca come terzo spazio. Con questo elaborato si è voluto analizzare i possibili ambiti che, nel contesto di una biblioteca pubblica, possono interessare l'organizzazione dello spazio bibliografico. L'analisi si compone di due parti: la prima teorica, la seconda pratica-sperimentale. A cominciare da una riflessione concettuale sul significato dell'organizzazione del sapere, si è proceduto con la disamina del contesto sociale di riferimento e con uno studio sull'incidenza dell'utilizzo delle nuove tecnologie nell'attività delle biblioteche pubbliche, sempre in prima linea nell'interpretazione dei bisogni della comunità. A seguire, un quadro delle principali strategie di composizione dello spazio bibliografico, nello specifico attraverso gli ambienti interni, le immagini e i supporti digitali, nonché i criteri di collocazione. Trasversale al lavoro di tesi è l'importanza che l'organizzazione dell'apparato visivo delle collezioni può avere nella comunicazione di un messaggio. A tale argomento sono dedicati due paragrafi nel primo e nel secondo capitolo: ad un caso di genere (Kulturwisseschsftliche Bibliothek Warburg) nel primo; alla presentazione del Visual study nel secondo. Dati questi presupposti, lo studio sul campo, svoltosi in due biblioteche pubbliche toscane (Lazzerini di Prato; San Giorgio di Pistoia), è stato rivolto ad indagare sia il rapporto sia tra l'utente e le collezioni che nella relazione con lo spazio in cui queste si sviluppano. Attraverso le loro opinioni, infatti, è possibile scoprire i motivi che hanno condotto ad un determinato comportamento i lettori. Per l'indagine si è adoperato il metodo qualitativo, facendo uso di strumenti quali l'osservazione partecipante e l'intervista semi-strutturata, su un campione ridotto di utenti (10 per Prato; 12 per Pistoia); si è cercato di intervistare persone che avessero comportamenti diversi così da avere uno spettro maggiore delle diverse opinioni sul modo di interagire con il materiale bibliografico. In un secondo momento si è passato ad intervistare gli ideatori dei rispettivi progetti biblioteconomici, per conoscere il loro parere su alcune scelte strutturali e sulla possibilità di apportarvi delle modifiche. In conclusione, dall'analisi è stato possibile evincere come la maggior parte degli utenti, che fanno uso delle collezioni, tendano ad essere abitudinari nei loro spostamenti all'interno della biblioteca. Ciò è dovuto a delle scelte d'ordinamento e ad una segnatura non del tutto intuitive per cui, pur non rinunciando alla possibilità di circolare libere, le persone si rivolgono sempre allo stesso scaffale, elevato a custode dei loro interessi dichiarati. L'acquisizione di una certa sicurezza, data dal conoscere l'esatta collocazione di questo scaffale, quindi il senso di padronanza che ne deriva, rende l'ambiente circostante familiare, favorendo la sistematicità delle azioni. Le scelte d'ordinamento molto spesso non permettono una flessibilità tale da prevedere differenti approcci di lettura, è dunque necessario adottare delle strategie d'allestimento che allevino questa condizione e vadano incontro agli utenti; letteralmente posizionare degli 'ostacoli' lungo il percorso verso lo scaffale interessato, affinché il lettore possa essere distratto e sollecitato a scoprire altri interessi latenti; predisporre degli espositori per centri tematici non solo all'ingresso ma anche nelle sale disciplinari, integrare con l'offerta bibliografica ambienti adibiti principalmente all'incontro e allo svago, utilizzare degli accorgimenti visivo-cognitivi e digitali, nonché fare scelte omogenee per il criterio d'ordinamento, sono tra le soluzioni proposte per una migliore fruizione delle collezioni da parte degli utenti.
Le finalità generali di questo contributo sono di due tipologie. Le prime, che potremmo definire di natura retrospettiva, hanno per oggetto alcuni elementi della storia delle biblioteche italiane, con particolare riferimento a quelle torinesi; le seconde, prospettiche, riguardano gli scenari dell'oggi, si radicano in parte nella storia e, in misura consistente, nei molti e complessi fattori che caratterizzano il dibattito sull'identità della biblioteca pubblica contemporanea. L'oggetto di queste considerazioni sono dunque da un lato le "biblioteche" e, contestualmente, la "biblioteca pubblica", ed i tratti più significativi e rilevanti della sua identità; più che questi "tratti", dietro i quali si situano i "valori" ed i principi disciplinari, in questa sede si discuteranno prevalentemente argomenti di natura metodologica.
Bollettino trimestrale di informazione sulla storia del libro e delle biblioteche in Italia a cura del CRELEB IN EVIDENZA INCUNABULA Printing, Trading, Collecting, Cataloguing. International Conference Milan 10-12 September 2013 Programma completo nella sezione Taccuino Recensioni 026-A ARTUSI (PELLEGRINO), La scienza in cucina e l"arte di mangiar bene. Edizione progressiva, a cura di ALBERTO CAPATTI, Bologna, Editrice Compositori, 2012 (Emilia Romagna Biblioteche Archivi, 79), pp.
2015
Le grandi trasformazioni degli ultimi decenni hanno rimesso in discussione il ruolo delle biblioteche, ma i bibliotecari desiderano essere pienamente coinvolti nelle scelte strategiche dei loro atenei. La ricerca ha inteso capire se i piani strategici delle universita contemplano le biblioteche come utile strumento di supporto per la ricerca e la didattica. La ricerca ha dunque analizzato i piani strategici della piu importanti universita del mondo, cercando diretti riferimenti alle biblioteche. Gran parte degli atenei inseriscono nei loro piani strategici indicazioni sull’importanza delle biblioteche. Gli atenei puntano ad una gestione flessibile e moderna degli spazi fisici, concependo le biblioteche come learning commons; desiderano un incremento della digitalizzazione delle risorse e di uno sviluppo integrato con quello delle reti telematiche. Gli atenei si vantano altresi del patrimonio delle loro biblioteche e desiderano che si rafforzi la valorizzazione della ricerca tramite ...
Testo e paratesto della biblioteca tra sociologia, architettura, biblioteconomia
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2009
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AIB studi, 2014
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2011
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