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2016, ACME
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La ballata petrarchesca Amor, che ’n cielo e ’n cor gentile alberghi (E5), composta per il musico Confortino e destinata alla definitiva esclusione dal Canzoniere, e un componimento profondamente complesso, oltre che caratterizzato da un’intrigante vicenda redazionale. E5 appare infatti imperniata sull’ambiguita tra due poli opposti, amoroso e religioso, in un gioco di contrapposizioni che rende difficile scegliere in via definitiva tra un’interpretazione sentimentale ed una lettura morale o addirittura penitenziale. La ballata e inoltre caratterizzata dall’evidente ed esteso riuso della tradizione lirica ed in particolare dei modelli stilnovistici, non solo e non tanto sul piano degli stilemi e delle immagini, quanto in termini di concezione amorosa. Il rapporto con queste fonti risulta problematico, tra ripresa e negazione, e rappresenta un ulteriore nodo significativo rispetto all’interpretazione del componimento. La graduale evoluzione della ballata, di cui possono essere identi...
L'edizione critica tra testo musicale e testo letterario. Atti del convegno internazionale (Cremona 4-8 ottobre 1992). A cura di Renato Borghi e Pietro Zappalà, 1995
L'assunto di questa tavola rotonda è la distinzione fra un testo letterario inteso come entità dotata di una propria relativa autonomia, e che si presume attestato dal libretto a stampa, e lo stesso testo che, in varia misura manipolato, diviene un ingrediente di quel complesso aggregato di messaggi di diversa natura che è l'opera in musica, attestato dalla partitura. Questa distinzione è ormai anche un presupposto delle recenti edizioni critiche di opere ottocentesche, che per quanto riguarda il testo poetico si propongono di fissarne la lezione effettivamente messa in musica dai compositori, integrata quando occorre dal dettato del libretto a stampa, ma rinviano alla filologia letteraria il compito di procurare l'edizione critica di quest'ultimo. Il mio intento non è di contestare la validità dell'assunto, che anzi ritengo in linea di principio ragionevolissimo, ma solo di suggerire che, almeno per il melodramma ottocentesco, il confine tra testo del libretto e testo della partitura non è facile da fissare concretamente. Le mie osservazioni derivano da un lavoro di filologia musicale, l'edizione critica della Traviata, ma vorrebbero agire nella prospettiva dello storico del teatro d'opera che vede il libretto come «testo concorrente, ossia come uno dei due testi essenziali -il verbale ed il musicale -che concorrono a produrre il 'testo' globale dell' opus artistico completo)). Mi sembra opportuno precisare che per 'testo' non intendo solo quello materialmente fissato nelle varie fonti, ma anche quello che si sedimenta nella coscienza collettiva attraverso l'esecuzione: non dovremmo dimenticare che stiamo parlando di opere teatrali, e in teatro è testo ciò che viene detto o cantato, anche se naturalmente, fino all'Ottocento, noi possiamo accedervi solo attraverso le fonti scritte. Quelli che le fonti ci tramandano non sono testi nel senso che si dà a questa parola per le opere letterarie, ma atti preparatorii, ovvero tracce, di eventi.
Pianocinema: 12 piccole variazioni sul tema, 2010
Descritto come “l’equivalente musicale della tavolozza del pittore”, il pianoforte domina la sala da concerto come straordinario solista ma funge anche da accompagnamento per qualsiasi altro strumento o voce. Egocentrico protagonista o umile servitore. È questa l’ecletticità che lo rende una “star” del cinema: la polivalenza semantica intrinseca, motivo di tanta adulazione da parte dei registi. Al pari di una Sofia Loren dei tempi migliori, il pianoforte si aggira nelle sceneggiature cinematografiche come un autentico fuoriclasse, interpretando trame malinconiche quanto allegre, storie d’amore o di guerra, cosciente della propria superiorità rispetto a qualunque altro strumento, derivante dalla sua eccellente estensione e polifonia (la possibilità di suonare un gran numero di note contemporaneamente su un registro molto ampio). Dodici sono le pellicole analizzate in questo libro, dodici variazioni sul tema dominante del pianoforte che, con la sua perfetta versatilità (dal jazz alla classica, dal pop al rock) si pone come metafora esemplare della flessibilità dell’uomo postmoderno.
Seminari Romani di Cultura Greca (SemRom), n. s. VI 2017, pp. 135-159, 2017
This paper can be downloaded for free - Articolo liberamente scaricabile This paper compares a number of epigrams from the Garland of Philip and their likely models in the Garland of Meleager. By such a comparison, this work aims to stress the common features in the Philippan variations, which in turn would represent stylistic trends of the second Garland, namely: 1) the avoidance of suspense, by revealing the theme of a poem from its beginning; 2) the use of standard expressions, possibly felt as sub-generic hallmarks; 3) the reduction in the number of enjambments and the overall tendency towards a rigorous distribution of the themes in every line or couplet; 4) the relevant role played by the words, which the model and the imitation share; 5) the lexical refinement, a frequent feature but less prominent than commonly believed. By trying to shed light on these stylistic trends of Philippan variations, this paper wants to offer an argument against the view of Philippan poetry as merely imitative.
1978
L'elegia parenetico-guerriera a il simposio * ἡσυχία φιλεῖ συμπόσιον (Pind. Nem. IX 48) μέχρις τέο κατάκεισθε; κότ᾿ ἄλκιμον ἕξετε θυμόν, ὦ νέοι; οὐδ᾿ αἰδεσθ᾿ ἄμφιπερικτίονας ὧδε λίην μεθιέντες ἐν εἰρήνῃ δὲ δοκεῖτε ἧσθαι, ἀτὰρ πόλεμος χῶραν ἅπασαν ἔχει.
Contribution to collective work, 2023
Quasi cent'anni: portati abbastanza bene, ma li dimostra Marcello Gallo "Focus" sul Codice Rocco, tra passato, presente e futuro Paola Coco Le radici storiche, la vita e l'evoluzione del Codice Rocco. I progetti ministeriali di riforma della parte generale del sistema penale Antonio Fiorella Il Libro III C.p. ("Delle contravvenzioni in particolare"): da pilastro del Codice Rocco ad una fine (forse solo) annunciata Paola Coco Codificazione Massimo Donini Scrivere il nuovo Codice penale: una sfida culturale prima che giuridica Elvira Dinacci Appunti storici sulla "riserva di codice", dai Progetti di riforma all'art. 3-bis C.p. Michele Alesci I tortuosi itinerari involutivi del processo penale dal Codice Rocco alla riforma Cartabia Alfredo Gaito Indice Appunti storici sulla "riserva di codice", dai Progetti di riforma all'art. 3-bis C.p. Michele alesci* Sommario: 1. Introduzione.-2. Codificazione e diritto penale. Dal «particolarismo penale "pre-unitario"» all'unificazione nazionale.-3. La "codificazione fascista" e il "viatico" di Mussolini: il Codice penale come «una delle più grandi realizzazioni del regime».-4. La c.d. "proliferazione normativa". La funzione dell'art. 16 C.p. e la profezia di Alfredo Rocco. Il "principio entropico" del diritto penale. "Tutto è già stato detto e scritto"?-5. I precedenti della "riserva di codice" nei lavori delle Commissioni e dei Comitati di riforma del Codice penale. Mezzi ed effetti sperati per ridare centralità al codice.
As it is customary with the Eleatic Lectures, this is but one of the commentaries appended to the Eleatic Lectures, notably to those read by Professor Cerri in 2013 (details in the attachment). What I argue is that the docrrine of being and the advancements in the study of nature (e.g. some objecs in the sky) are not strictly connected as Cerri claims. In my opinion they are, quite the contrary, simply coexisting. The book includes an answer on the part of Professor Cerri.
Studi Musicali, Nuova serie, anno 09, 2018, n. 01, 2018
A new Trecento fragment has recently been found in the Queriniana Library (Brescia 5). The fragment consists of two small format parchment folios, containing two Landini’s ballatas (Per la belleçça che mie donn’adorna, only cantus, and Gientil aspecto in cui la mente mia, only tenor), the final portion of the troped Gloria Qui sonitu melodie (only contratenor and tenor), and the famous ballad by Machaut De petit peu (complete in the three voices version for cantus, tenor and contratenor). Two copyists worked on the fragment: Landini’s ballatas and the troped Gloria were written by the same scribe who set down the FC fragment (Florence) and the first two folios of the London codex (Lo); Machaut’s was written by the same ‘B’ copyist in John Nádas study of the Pit codex (Paris). Following a codicological analysis, it is possible to speculate that the fragment derives from the same manuscript as the FC fragment, probably a Tuscany source compiled around the first decade of the 15th century. Moreover, according to the possession notes, we can assume that the book containing Brescia 5 belonged to Orazio Prosperi, a 16th century Florentine humanist close to Benedetto Varchi and the Medici family during the half of the 16th century, on the occasion of the marriage between Isabella Medici and Paolo Giordano Orsini. Another erased annotation on the fragment seems to quote a ‘San Lorenzo’, maybe the important Florentine church. The FC-Brescia 5 manuscript, connecting the works of many scribes, puts together a large amount of the Florentine-Tuscany sources, so that we might draw a new map of the Florentine ars nova. Many similarities emerge from the manuscript: the presence of sacred music, the mention of Paolo da Firenze, the text alterations in Lo and the erased attributions in Pit, and others, including the special bond with the church of San Lorenzo, which can be considered as a prominent musical center as well as a potential scriptorium.
Medioevo Letterario d'Italia, 2023
“Confessione ritmica” and other Italo-Romance vernacular texts in the Greek manuscript Ambrosiano B 39 sup. · In this paper, we offer the first complete critical edition of, and commentary on, a group of Old Salentino texts written in the Greek alphabet preserved in the codex Milan, Biblioteca Ambrosiana, B 39 sup., which was copied in the Salentine Peninsula in the second half of the 15th century. The manuscript had previously been studied by Antonino Pagliaro, who firstly discovered its Greek-Romance rhythmic confession (judging it to be a Calabrian text), and by Rocco Distilo. In addition to this newly updated edition, the essay provides for the first time a detailed commentary on all the texts and glosses as well as a vernacular recipe, written both in Latin and Greek characters, whose presence in the codex had not been noted in previous studies.
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"il verri", n. 52, pp. 104-138
«Critica del testo», XXIII, 1, 2020, pp. 51-78, 2020
Testuale
«L'immagine riflessa» N.S. XIX (2010), pp. 93-117
«Acting Archives Review», Anno III, numero 6 – Novembre 2013., 2013
Philomusica on-line, 2021
Appunti sul verso di Stella Variabile, Atti del Convegno Vittorio Sereni: un altro compleanno, Milano-Luino 24-26.10.13, LEDI edizioni, Milano, 2014