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2022
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In Italia è sempre più richiesta la padronanza della lingua inglese nel mondo del lavoro e quasi tutti ormai parlano senza grosse difficoltà ma in un futuro molto prossimo a fare la differenza sarà una buona pronuncia, un buon accento, una buona intonazione.
Introduzione: Le fiabe e le favole sviluppano la mente, non solo quella dei bambini. Anomalia della fiaba inglese racconta parte della vita sociale e culturale del popolo vittoriano in Inghilterra, entrando in particolare nei mondi di: Cicely Mary Barker, Beatrix Potter e Lewis Carroll. questo periodo storico è un contesto secondo ma allo stesso tempo ricco di contraddizioni. Il periodo del Victorian Age è un periodo secondo di equilibrio e di progresso, di crescita economica, di miglioramento dello stato sociale, di autodisciplina, ma anche il periodo di grande diffusione della prostituzione, di contrasti sociali fra aristocrazia e ceto medio. Capitolo 1 Viaggio nel regno della fantasia In passato i racconti erano un momento di evasione dalla realtà, per dimenticare le fatiche di dure giornate passate nei campi a lavorare la terra. le fiabe, le leggende, le storie ambientate nel bosco o in fondo al mare possono stimolare nei bambini non solo la fantasia ma anche la riscoperta del mondo naturale, la conoscenza dell'ambiente e lo sviluppo dei valori quali il rispetto e l'amore per la natura. gli ambienti naturali sono luoghi in cui ogni protagonista è costretto a misurarsi con le proprie ansie e paure, a tirar fuori il coraggio e la forza per superare le difficoltà e per affrontare i pericoli. Il bambino intraprende un cammino che lo porterà a diventare autonomo, indipendente che culminerà con l'acquisizione della propria identità. Attraverso il racconto delle fiabe delle favole i bambini possono entrare in contatto con un popolo, con il suo ambiente e le sue tradizioni, avviene quindi una fusione della realtà alla fantasia. Si tratta quindi della funzione catartica della letteratura fantastica che permette attraverso la lettura di un libro di evadere dalla realtà, dalle preoccupazioni e dai problemi della vita quotidiana. Il contesto storico: l'età vittoriana il periodo storico prende il nome dalla regina della Gran Bretagna e Irlanda, Vittoria, e copre il periodo dal 1837 al 1901. Periodo di equilibrio con grande crescita economica, miglioramento delle condizioni dei lavoratori, e per tutta la durata della monarchia la regina rappresentò un solido punto di riferimento. L'intera età fu caratterizzata da grandi contraddizioni: da un lato l'industrializzazione, la crescita economica e il progresso scientifico, e dall'altro l'estrema povertà, lo sfruttamento dei lavoratori e la manodopera infantile. I lavoratori vi erano spesso in condizioni abitative misere, dediti all'alcol, con una decadenza morale e spirituale. L'aristocrazia era invece composta da proprietari terrieri con una grande influenza sul Parlamento, mentre il ceto medio gestiva la crescita economica del paese e foro del valore di questa classe a condizionare l'età vittoriana. i valori di quest'epoca furono: la rispettabilità, la famiglia, le buone maniere, la modestia, il lavoro duro, la parsimonia, la religiosità ostentata e l'integrità morale. tutto ciò che è in contraddizione con la diffusione della prostituzione che era largamente praticata e tollerata dalle autorità, e ad essa si rivolgevano soprattutto persone benestanti. La purezza e l'innocenza erano per i vittoriani due fondamentali, i bambini incarnavano in questo periodo queste virtù, per questo avverrà di bambini e da come adorare la purezza. Per comprendere la speciale relazioni di Carroll con il mondo dell'infanzia bisogna considerare il tema della adorazione ottocentesca. l'amore per i bambini e la predilezione per la loro compagnia erano sinonimi di integrità morale. Nell'arte la bambina era vista come simbolo di purezza e la sua nudità ne era l'essenza pittorica; la rappresentazione di bimbe nude infatti non era considerata un'espressione pornografica ma un'immagine di bellezza allo stato puro, angelico. La nudità infantile e anche diffusa sotto forma di cartoline e biglietti augurali utilizzati dalla borghesia per scambiarsi gli auguri dai luoghi di villeggiatura. La dimensione naturale e fantastica delle fiabe
1) Definizione di fonetica: la parte di linguistica che studia come sono fatti fisicamente i suoni, quindi la componente fisica della comunicazione verbale.
I movimenti vibratori delle superfici esterne dei corpi immersi in aria fanno oscillare, intorno alla posizione di equilibrio, le particelle di gas adiacenti alle superfici stesse. Queste ultime comunicano il movimento alle particelle vicine facendole oscillare a loro volta. In questo modo si generano vere e proprie onde di spostamento carat-terizzate da movimenti delle particelle relativamente ridotti, sia in ampiezza sia in velocità, ma da valori relativamente elevati della velocità di propagazione delle onde. In ogni punto gli spostamenti s delle particelle dalla posizione di equilibrio sono asso-ciati ad aumenti o diminuzioni di densità. Se gli spostamenti sono di avvicinamento (allontanamento) rispetto al punto, la densità aumenta (diminuisce) in quel punto. La pressione totale p t si comporta come la densità, aumentando quando la den-sità aumenta e diminuendo quando la densità diminuisce. In questo modo vengono prodotte onde di pressione strettamente connesse alle onde di spostamento. Entro determinati limiti di ampiezza e frequenza, le variazioni di pressione p = p t − p (1) rispetto alla pressione atmosferica media p sono percepite come suoni dall'orec-chio umano: di qui le denominazioni di onde sonore per le perturbazioni appena descritte, e di velocità del suono per la loro velocità di propagazione c. Le onde sonore trasportano energia e quantità di moto, ma non materia, tra i diversi pun-ti dello spazio. Infatti i trasferimenti di energia e quantità di moto, associati alla propagazione del moto oscillatorio, avvengono con velocità media nulla dal momento che le particelle d'aria investite dalle onde di compressione e rarefazione si limitano ad oscillare intorno alla posizione di riposo. Poichè nelle perturbazioni sonore il moto oscillatorio delle particelle ha luogo nella direzione di propagazione delle oscillazioni stesse, le onde sonore vengono classificate come onde longitudinali. In Termodinamica si era dimostrato che la velocità del suono nell'aria dipende dalla temperatura edè pari a circa 343 m/s a 20 • C. In realtà, per valori di temperatura
Pubblicato a Londra nel 1826 sulla «Retrospective Review», in traduzione inglese e con il titolo On the Antiquarians and Critics of Italian History, l'articolo Antiquarj e Critici di materiali storici in Italia per servire alla storia Europea nel medio Evo è uno tra gli scritti più belli e importanti del periodo londinese di Ugo Foscolo. L'autore vi esalta l'opera dei grandi storici, eruditi e antiquari italiani del Settecento -Zeno, Maffei, Bianchini, Magliabechi, Muratori -e, a fronte della loro taccia di «nojosi», non esita a riconoscerli come autentici «genii», quantunque «tardissimi e freddi». Ne risulta un intervento che mira a incidere nel dibattito europeo ottocentesco sull'«arte storica»: la pazienza, la precisione e lo scrupolo degli antiquari «giganti» è proposta da Foscolo come il miglior antidoto da un lato contro gli eccessi speculativi della storiografia moderna e dall'altro contro i pericoli del pregiudizio e della faziosità, che impediscono una rigorosa ricostruzione degli eventi e della loro successione.
ItalianoLinguaDue, 2015
Gli aspetti fonetico-fonologici nella didattica delle lingue straniere e, in particolare, nell'italiano L2 sono spesso trascurati in quanto ritenuti secondari rispetto all'insegnamento/apprendimento del lessico e della grammatica. Un altro motivo per cui si tende ad evitarne la prassi didattica è dato dal fatto che in ambito formativo (dai Master ai corsi di aggiornamento e specialistici) viene dedicato poco spazio alle teorie e alle tecniche per stimolare gli apprendenti allo sviluppo di questa competenza che è tanto difficile (più si va verso l'età adulta e più i tratti distintivi sono difficili da percepire e da riprodurre) quanto necessaria al fine di ottenere una migliore comprensione e produzione della L2/LS. I moduli online per la formazione, inoltre, non sono sufficienti a colmare quanto si apprenderebbe in presenza poiché i docenti necessitano di essere sensibilizzati alle difficoltà percettive e produttive degli apprendenti a seconda delle L1 di provenienza e di familiarizzare con le trascrizioni fonetiche per poterli motivare nell'apprendimento. Il workshop di fonetica si propone come attività didattica pratica in alternativa o da affiancare alle attività di laboratorio, laddove quest'ultimo sia presente. Qual è la differenza tra workshop e laboratorio linguistico? Il primo si svolge in classe, in un ambiente rilassato e informale, e favorisce la disposizione degli apprendenti a ferro di cavallo, a gruppi, se necessario anche seduti per terra. Il secondo, invece, limita il movimento e lo spostamento degli apprendenti, in quanto è pensato e progettato per concentrarsi sulle attività di ascolto ed, eventualmente, di ripetizione. Per poter svolgere un workshop fonetico sono necessarie due ore in più alla settimana all'interno di un corso di lingua e cultura per svolgere attività che, basate sulle caratteristiche della L1 degli studenti, si propongano di ridurre il transfer negativo in italiano L2/LS sia per quanto riguarda i tratti segmentali (percezione e articolazione dei fonemi e struttura sillabica) sia per quelli soprasegmentali (accento, ritmo e intonazione). Le tipologie di attività pratiche di fonetica proposte in un workshop possono essere racchiuse nell'acronimo MARSS: Multimodalità, Apprendimento collaborativo, Riflessione, Scoperta e Sensibilizzazione. La multimodalità, come afferma il termine stesso, si rifà ai molti modi utili per insegnare, nella fattispecie al movimento del corpo, alla musica e ai cinque sensi ma anche alle applicazioni web e mobile, in aggiunta alle tecniche glottodidattiche diffuse e promosse dai vari manuali teorici e didattici. L'apprendimento
Esposizione Museo civico archeologico - Feltre 29 giugno - 3 novembre 2024 Ricerche e testi di sala a cura di Donatella Bartolini e Tiziana Casagrande
Il “decennio inglese” 1806-1815 in Sicilia. Bilancio storiografico e prospettive di ricerca a cura di Michela D’Angelo, Rosario Lentini, Marcello Saija, RubbettinoUniversità, Rubettino Editore., 2020
La Sicilia nel sistema dei rifornimenti per le operazioni belliche britanniche Englishmen, and more especially seamen love their bellies, above anything else; if a soldier marches on his stomach, a sailor swims on his. Samuel Pepys 1 I. Premessa Già nella seconda metà del Seicento era stato osservato da Samuel Pepys che l'alimentazione giocava un ruolo importante per raggiungere la supremazia sui mari, di conseguenza l'Admiralty aveva cercato di non far mancare sulle proprie navi un assortimento di carni salate, pesce sec-cato, formaggi, pane biscotto, olio, legumi secchi, birra, acqua potabile e, quando possibile, persino verdure e carni fresche. Al tempo della navigazione a vela, la durata di un viaggio per mare di-pendeva non solo dalle condizioni atmosferiche ma anche dalle quantità di scorte contenute in stiva, tanto che spesso le navi da guerra erano costrette a rientrare in porto per rifornirsi di provviste persino mentre erano impegnate in critiche operazioni belliche, compromettendone a volte l'esito finale. Per ovviare a questo problema, sul finire del Settecento l'ammiragliato britanni-co iniziò a introdurre una serie di provvedimenti per rendere più efficiente e decentralizzato il sistema di approvvigionamento e distribuzione delle provviste necessarie alle proprie navi, in modo da migliorare l'alimentazione a bordo e rendere possibili più lunghi periodi di navigazione 2. Essendo ricca di materie prime, prodotti agricoli e buoni ancoraggi, la Sicilia divenne un'importante base per il commercio della Gran Bretagna 1. A. Bryant, S. Pepys. The Man in the Making, Cambridge 1933, p. 277. 2. Sin dal 1796, adeguati rifornimenti di cibo fresco e provviste conservate avevano contribuito a rafforzare l'intera strategia britannica per il blocco delle basi navali francesi nel canale della Manica.
LA LINGUISTICA E IL LINGUAGGIO LA LINGUISTICA La linguistica è lo studio scientifico del linguaggio e delle lingue; tale definizione ha come principale vantaggio pratico il fatto che la disciplina, così determinata, riguardi solamente l'analisi rigorosa dei fenomeni linguistici. Tuttavia per capire a fondo cosa sia la linguistica, una scienza debole, dall'impianto metodologico ancora poco definito, è necessario comprendere la natura delle lingue e del linguaggio. Innanzitutto questa disciplina, prendendo in considerazione il linguaggio come principale prodotto della mente umana, che si esprime all'interno di sistemi complessi, costantemente riorganizzati e ristrutturati dalla storia, trova autonomia proprio nella ricerca del rapporto tra la natura della mente umana e la storia: non si può definire esclusivamente né una branca della psicologia né un ramo della mera ricerca storica. La linguistica opera muovendosi tra due estremi caratteristici: la specifica analisi empirica di fatti linguistici e l'astratta formulazione di teorie globali; il suo fondamento operativo è l'accumulazione di fatti, fenomeni e materiali linguistici, da riordinare in teorie universali con i seguenti obbiettivi: • Specificare la natura del linguaggio, in particolare le potenzialità che conferisce all'uomo e le limitazioni che gli impone. • Identificare le regole che i parlanti di una lingua applicano al produrre e ricevere un messaggio linguistico. • Descrivere e spiegare i cambiamenti che si attuano nel tempo nell'organizzazione e nella struttura delle lingue. La linguistica è una disciplina antica e non prescrittiva: mira alla descrizione dei fenomeni linguistici a partire da dati ed evidenze e alla loro spiegazione, che si basa essenzialmente sul ricondurre i fatti e i dati assunti ad ipotesi generali; inoltre presenta un continuo dialogo con il passato, di cui assume inevitabilmente forme ed informazioni. Un'opinione diffusa è che la linguistica moderna sia una disciplina astratta e in un certo senso questo è vero: la linguistica si serve e si basa di una varietà di forme di astrazione: • Si sforza di astrarre regolarità, caratteristiche comuni e principi basici da fatti disparati. • Occupandosi di un oggetto che non si vede la linguistica è astratta in quanto deve costruire modelli del suo oggetto, elaborazioni concettuali semplificate che rappresentino l'organizzazione dell'oggetto lingua. • Ricostruisce per ipotesi meccanismi astratti che non si vedono ma devono essere supposti per trovare un'adeguata spiegazione a determinati fatti. • Nelle sue analisi la linguistica identifica unità che hanno una funzione nella lingua, ma delle quali il parlante solitamente può rendersi conto solo in parte. IL LINGUAGGIO Il linguaggio è la facoltà di associare due diversi ordini di entità: l'ordine del contenuto mentale, o contenuto, che essendo interno per propria natura non riesce a manifestarsi ad altri, e l'ordine dell'espressione, o espressione, cioè l'insieme delle realtà sensoriali che permettono ai contenuti mentali di manifestarsi all'esterno. Si tratta dunque della facoltà di associare il contenuto all'espressione allo scopo di manifestarlo. Il linguaggio è un sistema biplanare, costituito da due piani, quello dell'espressione e quello del contenuto, non esclusivo dell'uomo; l'espressione può essere di qualunque natura, purché sia costituita da materiale sensoriale prodotto da un organismo e percepibile ai sensi di un altro organismo. Secondo Ferdinand de Saussure, il linguaggio, e di conseguenza la linguistica, hanno come proprietà fondamentale il fatto di essere eterocliti, di fare cioè riferimento a varie discipline che spaziano dalla fisica alla neurologia. Il carattere eteroclito della linguistica spiega il motivo per cui nel tempo abbia spesso cambiato ambiti di interesse soffermandosi, solo oggi, ma non in ogni caso, sullo studio di fenomeni riconducibili a strutture, meccanismi rappresentabili in termini formali, tralasciando pressoché tutto quel che concerne il rapporto tra il linguaggio e il suo utente. Studiando il linguaggio è necessario rispettare alcune condizioni per entrare nel modo di pensare proprio della linguistica: • Si studia l'inosservabile. Studiando il linguaggio si prendono in considerazione essenzialmente fenomeni non osservativi: il contenuto-uno dei due piani del linguaggio-essendo interno per definizione, sfugge all'osservazione diretta. Solo alcuni fenomeni si possono vedere, in quanto registrati in forma scritta o costituiti da comportamenti di parlanti. • Rinunciare alla naturalezza. È necessario non considerare il linguaggio come un comportamento perfettamente spontaneo e naturale, ma come un oggetto esterno, complesso, altamente organizzato e sottoponibile ad indagine. • Un'analisi interminabile. Il linguaggio presenta un carattere intrinsecamente informale, che spesso crea l'impressione di non riuscire a cogliere i tratti principali di dati fenomeni; l'analisi del linguaggio in effetti non potrà mai essere completata e la descrizione linguistica è un'attività interminabile, e il linguaggio da l'impressione di inafferrabilità a chi se ne occupa. • Costituire il proprio oggetto. La linguistica deve costituire il suo oggetto via via che procede; questa caratteristica è dovuta soprattutto al fatto che essa si occupa di cose che non si vedono. • Le lingue si studiano con le lingue. Nella linguistica l'oggetto di studio e lo strumento per studiarlo sono esattamente identici; l'operazione di straniamenti va continuamente rinnovata per evitare di perdere di vista la distinzione tra lingua-oggetto e lingua-strumento.
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ItalianoLinguaDue, 2016
L'epigramma greco. Problemi e prospettive., 2007
Lingue e contesti. Studi in onore di Alberto M. Mioni (Editors: M.G. Busà, S. Gesuato), 2015