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La contenzione ha un ruolo ancora significativo in molti contesti sanitari. Questo contributo sociologico si propone di indagarne il ruolo nell'economia complessiva dei servizi di salute mentale e gli effetti di riproduzione sui contenuti e le forme dei saperi "psy". Per svolgere questa indagine è utile approcciare i servizi di salute mentale con un'impostazione epidemioloco-sociale, orientata a cogliere l'influenza che la strutturazione istituzionale della risposta esercita sui bisogni di salute. Per considerare l'ampiezza del problema è utile infine allargare lo sguardo alle nuove funzioni di invalidazione assunte dai saperi "psy" nelle politiche sociali neoliberali.
La contenzione del paziente psichiatrico. Un'indagine sociologica e giuridica, 2020
Articolato in tre parti, il volume offre innanzitutto una descrizione e una valutazione di informazioni emerse dall’osservazione approfondita di casi di contenzione di malati psichiatrici nell’ambito di Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura in Piemonte, per poi occuparsi dei limiti di compatibilità della contenzione con la Costituzione e le leggi. Infine, viene proposta un’esposizione della disciplina giuridica (o talvolta assenza di disciplina) nel diritto comparato di alcuni paesi europei, con attenzione anche alle differenze nella regolamentazione sui trattamenti sanitari obbligatori in ambito psichiatrico. Quest’ultima parte contiene anche un confronto di alcuni dei casi rilevati nell’osservazione delle prassi rispetto alle varie normative vigenti nei diversi paesi considerati. La prima parte dell’indagine è stata svolta da sociologi, la seconda e la terza da giuristi. Nel corso della ricerca frequenti e stretti sono stati i momenti di confronto tra gli autori per assicurare un risultato che possa veramente dirsi interdisciplinare.
Qualche anno fa ho ascoltato un'operatrice di Comunità Terapeutica che stava compiendo un percorso di rialfabetizzazione con alcuni ospiti. Lo statuto mentale della collaboratrice, lontana culturalmente dalla clinica psichiatrica nelle modalità propriamente mediche, attinenti alle "malattie", al "biologico", era in contatto con quell'altro modo di accogliere la sofferenza dell'ospite, intesa come difficoltà intersoggettiva, frantumazione della comunicazione, bizzarria del comportamento, ovvero come è la persona, come si manifesta 1 , non quel perché è così, il perché del disastro nel senso delle teorie neurotrasmettoriali , insomma. L'operatrice mi chiedeva se era possibile cogliere significati nel dialogo con Piera, un'ospite di quasi sessant'anni, dimessa da un Ospedale Psichiatrico non molto tempo prima e diagnosticata come "parafrenica". L'operatrice iniziò a leggere e esprimeva curiosità che sentivo associata a stupore e a una sorta di apprezzamento estetico che soprattutto mi trasmise. P. Non mi lasciano sognare!! O. Ci sono i sogni della notte quando dormiamo e quelli del giorno quando sogniamo a occhi aperti. Di quali sogni parla? P. Voglio sognare anch'io, che sono Piera, e appena si potrà, voglio anch'io, che sono Piera, che si vedano i miei occhi di nuovo. O. I tuoi occhi parlano per te, io vedo quando sei triste, quando stai bene, se sei arrabbiata o se sei contenta. P. Anche i tuoi, maestra, parlano di te? E' il tuo lavoro far veder con gli occhi? O. In un certo senso, si. P. Anch'io, che sono Piera, per disgrazia ho gli occhi ammalati: hai il tuo territorio curativo in tasca, te lo ricordi? O. Ricordo la "pietra che cura…". P. Tutti i miei mali passano soltanto dopo aver lavorato nei territori delle cure curative. O. Fammi un esempio di territorio curativo. P. Aver lavorato nel territorio curativo vuol dire di nuovo malata. Quando ero malata, io, che sono Piera, non capivo niente. O. Cosa auguri agli ospiti della C.T.? P. Lunga vita e che ci facciano passare i nostri mali e che si veda di nuovo negli occhi con gli occhi, sono la dottoressa Piera.
S. Rossi (ed.),The node of restraint. Law , psychiatry and human dignity, Alpha Beta Verlang, Merano, 2015 Il presente volume trae origine dal convegno organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bergamo nel febbraio 2014 dal titolo “Diritto, dignità della persona e psichiatria: il nodo della contenzione”. L’interesse suscitato dal convegno e il vivace dibattito che ne è scaturito sono state l’occasione per approfondire il confronto su un tema stratificato e problematico in termini pluridisciplinari, nella speranza di contribuire a rendere in parte la complessità in gioco nella trattazione del “nodo della contenzione”. Nella grammatica dei diritti dignità, libertà e rispetto sono divenuti vocaboli essenziali per tentare di costruire un nuovo linguaggio più attento alle persone, ai loro bisogni, alle loro aspirazioni. Vi sono tuttavia luoghi, pratiche ed esperienze, ove – al di là di ogni idealizzazione – l’autonomia delle persone si interseca con la loro vulnerabilità, il bisogno di cura e di sostegno, creando condizioni di asimmetria di potere, di subordinazione, che evocano lo scacco, la sconfitta, la perdita dell’autonomia e della libertà. L’uso della contenzione, specialmente in psichiatria, rappresenta uno di questi “casi tragici” in cui il bilanciamento delle ragioni di chi cura e di chi è curato non permette di raggiungere una negoziazione soddisfacente, un incontro che non comporti il sacrificio di valori considerati fondamentali. Proprio per superare questa aporia, la ricerca corale, ma polifonica, proposta nel presente volume sviluppa un approccio multidisciplinare, riunendo nella riflessione su un tema controverso e complesso giuristi, psichiatri, psicologi, filosofi e sociologi che, pur provenendo da percorsi di vita, esperienze e sensibilità differenti, hanno inteso misurarsi su una questione di giustizia che si riflette nelle plurime dimensioni in cui si esprime la persona. Interventi di Antonio Amatulli, Stefania Borghetti, Giuseppe Arconzo, Marco Azzalini, Pietro Barbetta, Beatrice Catini, Peppe Dell’Acqua, Giandomenico Dodaro, Anna Lorenzetti, Michele Massa, Luca Negrogno, Barbara Pezzini, Giovanni Rossi, Stefano Rossi, Nadine Tabacchi, Lorenzo Toresini
Il saggio fa parte del volume curato da Lombardi e Ferraris, Letteratura, medicina e scienze sociali. Convergenze fra culture e linguaggi, Alessandria, Edizioni Dell'Orso, 2022. Il saggio affronta il tema della contenzione meccanica in pischiatria combinando mteriali etnografici e riferimenti letterari.
2018
Cosa è cambiato ella prassi psichiatrica e nel ricorso alle misure coercitive a quarant’anni dall’introduzione della Legge 180? Quali sono gli aspetti legali e i profili etici di queste pratiche e che impatto hanno sulla relazione terapeutica? Per rispondere a questi interrogativi gli autori hanno intrapreso un percorso nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC), coniugando l’analisi teorica alla ricerca sul campo. La loro attenzione è stata catturata in particolare dalla massima forma di custodia privativa della libertà individuale, la contenzione meccanica, e dall’operato di quei professionisti sanitari che concretamente sono chiamati a praticarla: gli infermieri. Un testo esaustivo, ricco di testimonianze, rivolto a infermieri, psichiatri, medici di medicina generale, psicologi e operatori dei servizi sociali, orientato verso la creazione di una nuova prospettiva organizzativa per il superamento della contenzione.
Human sociality is a biological phenomenon and therefore evolutionistically determined. By this it is possible to derive general characteristics that characterize it, and which can generate different types of psychiatric pathologies.
I Quaderni di M@gm@, 2007
La società che è in grado di accogliere consapevolmente l’immaginario che la muove è una società in buona salute, capace di affrancarsi da un pensiero ecumenico insofferente ai regimi dell’immagine. Praticare l’immaginario, non limitandosi ad un’attività di disincanto o demistificazione nei confronti dei miti che fondano la nostra società, equivale piuttosto a liberare la tensione dinamica degli antagonismi delle immagini, autorizzandoci a riconquistare l’alterità delle costellazioni immaginarie, riequilibrando tramite il dinamismo delle strutture delle immagini le nostre dimensioni biologiche, psichiche e sociali, riconquistando la speranza insita nella funzione fantastica nel cogliere e migliorare la condizione delle donne e degli uomini rinnovando la nostra visione del mondo. L’esistenza d’equilibri psichici sociali, plurali e differenti, presuppone l’immaginazione simbolica come dinamismo prospettico, fattore d’equilibrio psicologico e sociale che c’interroga sulla salute da un’antropologia simbolica, nel tentativo di riequilibrare la visione di noi stessi, la nostra relazione agli altri e al mondo, sostenendo una maggiore comprensione di quella molteplice complessità, differenziata e politeista, capace di mettere in forma un universo sistemico, stimolando la tolleranza e riabilitando la nozione d’equilibrio.Una socio–antropologia del profondo ci sostiene ulteriormente nel focalizzare e contrastare il tentativo della modernità di trasformare l’esistenza quotidiana in esistenza razionale nel mondo, una trascendenza del sé nel processo d’individuazione con un’accezione negativa alla quale contrapporre la manifestazione dell’invisibile e del mitico che s’incarna nelle nostre anime, ridimensionando una visione propria alla cultura occidentale incapace di riconoscere il valore della trascendenza delle immagini degli individui e delle società.Ritengo pertanto importanti e fondamentali i molteplici rimandi da parte degli autori sulla funzione simbolica rispetto alla salute mentale, sul ruolo dell’immaginazione creativa che riconosce nell’immaginario non una funzione irreale e ingannevole ma una funzione creativa, una concreta modalità per immaginare una trasformazione prendendoci cura di noi stessi e della nostra storia, rielaborando un nuovo ed inedito rapporto ed equilibrio tra realtà psichica e realtà sociale.La questione del ritrovare una nuova armonia collocandoci nella complessità che ci costituisce, rivalutando la funzione dell’immaginario nella ristrutturazione di un nuovo ordine interiore, insieme al processo creativo e di ricerca di senso della funzione fantastica, c’interroga infine sulla vocazione dell’immaginario come forma a priori della speranza nella narrazione e nella poetica di sé in grado di ripensare l’esistenza senza scartare, medicalizzare o anestetizzare la sofferenza, costitutiva della nostra condizione umana ma ridando equilibrio ed armonia alla sofferenza.
La rieducazione oggi. Dal dettato costituzionale alla realtà del sistema penale
Questo contributo agli atti del convegno di Trento (21-22 gennaio 2022) dedicato alla rieducazione "dal dettato costituzionale alla realtà del sistema penale" mette in guardia da una concezione onnicomprensiva della rieducazione, sostiene una responsabilità "repubblicana" nell'offerta di opportunità per il reinserimento sociale dei condannati e argomenta la necessità di una scelta politica preliminare a ogni altra in materia penitenziaria, tra carcere come extrema ratio o della detenzione sociale
ARTICOLO PUBBLICATO sulla Rivista LUCE&OMBRA: https://www.bibliotecabozzanodeboni.com/pubblicazioni/luce-e-ombra-2/, 2019
In questo articolo si indaga su alcuni interessanti eventi biografici mai raccontati riguardanti i coniugi Curie e relativi al loro interesse per le ricerche psichiche. L'articolo si concentra sugli anni in cui la coppia ha assistito alle sedute con la medium Eusapia Palladino presso l'Istituto Generale di Psicologia di Parigi e ripercorre una serie di fatti inediti, accaduti dopo la tragica morte di Pierre, riguardanti Marie Curie. In particolare viene qui riportato parte del contenuto di una lettera in polacco, che la famosa scienziata inviò al noto psicologo Julian Ochorowicz (all'epoca presidente dell'Istituto Generale di psicologia di Parigi) per discutere delle sedute svoltesi con un'altra medium: Stanisława Tomczyk. L'articolo è una sintesi tratta dalla tesi di Laurea in Filosofia e Storia della Scienza "I coniugi Curie e la ricerca psichica" di Lydia Pisani (Università di Bologna, 2018), tesi che ha analizzato e approfondito alcuni aspetti del rapporto che i celebri scienziati ebbero con la ricerca psichica, partendo dal lavoro pubblicato in uno dei capitoli del libro "Enquête sur 150 ans de parapsychologie - La légende de l'esprit" (2016) del Prof. Evrard Renaud.
Paranoia, Psychiatry and Psychoanalysis. In recent decades, psychiatry, following the natural sciences, has taken the path of "measuring" the human being, taking on the ambition of "calculating" how much each individual subject falls within an order or norm, or how much they deviate from it. The main measurement paradigm is DSM-5. After a critical reading of the psychiatric manual par excellence, which highlights its aspects of pseudo-science, this writing proposes, as an alternative, moving along the Freud-Lacan axis, a re-reading of the "psychoanalytic path" for the interpretation of psychosis in general and paranoia in particular. The text is completed by a reflection on the connection between contemporary prevailing psychiatry and the latest configuration assumed by capitalism, here called "algorithmic turbo-capitalism".
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Crimine, carcere e questione sociale, 2010
Kultur, Religion und Psychotherapie, hg. von Mario Schlegel und Nicola Gianinazzi
Epidemiologia e Psichiatria Sociale, 1992
Rivista Di Psichiatria, 2018
in Cavazzini, Gualandi e altri, L'eterocronia creatrice, Unicopli, Milano, 2013
Francesca Scarpa
Epidemiologia e Psichiatria Sociale, 1996
Homelessness e misure alternative al carcere: un rapporto problematico, 2017
Rivista di Psicologia dell'Emergenza e dell'Assistenza Umanitaria, 2020
Appunti, n. 141, 2019