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2017, LEA : Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente
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Italian literature includes a large number of dialect writers. Their number is particularly high in Quadrio’s History of Italian Literature, but was reduced in the works written in the Romantic Age (i.e. those by Ginguene, Corniani, Ugoni and Emiliani). The elimination of dialect writers was most drastic in the masterly History of Italian Literature by Francesco De Sanctis published in 1870 for use in schools. He ignored them basically for political reasons, being an ardent supporter of the unity of Italy. Thus he considered dialects an obstacle to this unity. For this reason he backdated the existence of a common Italian language to as early as the 13th century, using the term ‘dialect’ only for writings by Tuscan authors who made use of the spoken language of their region, which could easily be understood by all other Italians.
2017
Italian literature includes a large number of dialect writers. Their number is particularly high in Quadrio’s History of Italian Literature, but was reduced in the works written in the Romantic Age (i.e. those by Ginguené, Corniani, Ugoni and Emiliani). The elimination of dialect writers was most drastic in the masterly Storia della letteratura italiana by Francesco De Sanctis published in 1870-1871 for use in schools. He ignored them basically for political reasons, being an ardent supporter of the unity of Italy. Thus he considered dialects an obstacle to this unity. For this reason he backdated the existence of a common Italian language to as early as the 13th century, using the term ‘dialect’ only for writings by Tuscan authors who made use of the spoken language of their region, which could easily be understood by all other Italians.
Il libro propone la descrizione analitica dell'impianto argomentativo, concettuale e ideologico, della "Storia della letteratura italiana" di Francesco De Sanctis, attraverso la ricognizione della sua storia compositiva ed editoriale, e soprattutto del suo lessico primario, con la discussione di alcuni luoghi comuni (la "Storia" come romanzo e come manuale per i licei). Il tutto nel contesto di una più ampia riflessione sulle difficoltà (o l'assenza) di una storiografia "letteraria" nella tradizione novecentesca, e non solo, in grado di misurarsi con le coeve, e innovative, esperienze della storiografia "storica". Qui si propone l'indice generale del volume e le sue pagine conclusive: "Congedo".
2016
Sommario Analizzando le opinioni di De Sanctis in merito agli autori che hanno, con modalità diverse, declinato il tentativo di fondere tragedia politica e tragedia storica, il contributo si propone di indagare quale sia l’opinione del critico in merito a questa possibilità. Di articolo in articolo e di rivista in rivista, viene così a ricomporsi la convinzione che non esiste una soluzione che permetta di coniugare le due tipologie tragiche. Abstract Analyzing the opinions of De Sanctis concerning authors who have, in different ways, declined any attempt to fuse political and historical tragedy, this contribution seeks to unravel the critic’s opinion with regard to this possibility. Analysing one magazine article after another, it becomes apparent that he believes there is indeed no way of combining these two tragic typologies.
Il confronto tra i criteri stilistici e compositivi con cui è organizzato il materiale narrativo della Storia della letteratura italiana di De Sanctis e i dettami ricavabili dalla lezione napoletana del 1872 Cesare Cantù e la letteratura popolare rivela che la Storia è stata costruita secondo il modello di un grande romanzo popolare dell’Ottocento. Se applicati alla Storia, i principi che rendono «popolare» un’opera si rinvengono oltre che nell’aspetto riguardante la «superficie della forma», anche in quelli che attengono alle sue «parti essenziali» e alla «sostanza». Ripercorrendo l’evolversi dello spirito italiano attraverso la storia letteraria, la struttura stessa rende l’opera uno strumento efficace all’interno del progetto desanctisiano di diffusione di una coscienza nazionale unitaria.
Il più antico documento della nostra letteratura è comunemente creduto la cantilena o canzone di Ciullo (diminutivo di Vincenzo) di Alcamo, e una canzone di Folcacchiero da Siena.
Entusiasmo e delusione, propaganda e disincanto, rigenerazione e distruzione: i volti del Risorgimento e della Grande guerra osservati attraverso gli occhi dei poeti in dialetto
Il dialetto siciliano e le sue origini - Viaggio sulle orme della lingua latina, 2022
L'articolo ha come fulcro il dialetto siciliano, ne illustra la sua dotta origine e ne tutela la dignità e il prestigio. Essendo una lingua neolatina, infatti, moltissimi sono i termini patrimoniali che il siciliano possiede, alcuni dei quali in maniera totalmente esclusiva rispetto all'italiano standard (che non li ha mantenuti o che li ha sviluppati in modo differente).
persona, che si può spiegare invece con la complessità di un modello sotto la pressione di quelli circostanti, a volte di natura opposta, ® § 8.5. 0.3. Si ringraziano i parlanti, tutti nati fra il 1910 e il 1953 (con la maggioranza collocata fra gli anni Venti e Trenta), per la cortesia e disponibilità. Per Santarcangelo si tratta di Giuseppina Venturini della zona alta, di Giaele Pedretti (sorella di Nino) e Nazzareno Casadei della zona bassa, nonché di Gianni Fucci che, originario della zona alta, è anche stato molto in contatto linguistico con parlanti della zona bassa (dei poeti citati, Giuliana Rocchi era della zona alta, Raffaello Baldini e Tonino Guerra di quella bassa). Per Poggio Berni abbiamo ascoltato Rino Salvi, per San Mauro Pascoli Anna Antonelli detta Adriana e madre di Gianfranco Miro Gori (anch'egli consultato, come pure il padre Fulvio Gori), per Savignano sul Rubicone Luciano Rinaldi e Gino Caprili, per Calisese Giuseppina Sbrighi. Inoltre, per San Vito abbiamo ascoltato Lucia Pesaresi, per Gambettola Riccardo Pascucci e Rinaldo Ugolini, per Cesena (parlata di Porta Santi) Giuseppe Spada. Si ringraziano in modo particolare Gianni Fucci, per averci aiutato nella scoperta del suo dialetto fin dal 2002 (come documentato anche da rai3, ® www.youtube.com/watch?v=YXUJQhMB2I4), e Luciano Rinaldi, che ci ha fornito ogni tipo di aiuto e materiale su Savignano e dintorni, compresa una preziosa registrazione dello zio (ora ultra)centenario. I vocogrammi in OEì sono stati realizzati da Luciano Canepari, il testo è di Daniele Vitali.
2018
E' una parte del libro "De Sanctis e la Storia" (Viella 2018: nuova edizione rivista e ampliata), che analizza la presenza fondamentale, e ideologicamente distorsiva, delle occorrenze di "borghesia" e "borghese" nella "Storia della letteratura italiana" di Francesco De Sanctis.
Il più antico documento della nostra letteratura è comunemente creduto la cantilena o canzone di Ciullo (diminutivo di Vincenzo) di Alcamo, e una canzone di Folcacchiero da Siena.
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Italian Studies, 2018
Ezio Scagliarini, Poemétt. Poemetti in dialetto bolognese con testo italiano a fronte, Decima : Marefosca, 2022
Studi Medievali e Moderni: arte, letteratura e storia, XXVIII, II, pp. 105-120, 2024
L'Alighieri. Rassegna dantesca, 2018
Quaderni di Semantica, 2019
Scritti di storia per Mario Pani, a cura di S. Cagnazzi, M. Chelotti, A. Favuzzi, F. Ferrandini Troisi, D. Paola Orsi, M. Silvestrini, E. Todisco, Bari 2011, 395-405