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2010, Notizie Archeologiche Bergomensi, 18
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Tiziano Vecellio: Orfeo ed Euridice Accademia Carrara Bergamo
vio Rinuccini non sono tanto l'argomento e la comune natura drammatica, quanto soprattutto il carattere di novità che connota entrambi i testi nell'ambito del teatro italiano : se l'Orfeo apre la drammaturgia volgare ad argomenti profani e mitologici, l'Euridice rappresenta il primo compiuto melodramma pubblicamente inscenato. Opere quindi fondative, che inaugurano due forme e due stagioni teatrali differenti ; ciò avviene attraverso una scrittura che propone di fatto un rinnovamento delle forme drammatiche canoniche -o quantomeno riconosciute -intessendo, in forme ibridate o spesso innovate, elementi preesistenti della tradizione classica e volgare. 1
ebook, 2022
Per comprendere un mito bisogna distinguere i mitemi che lo costituiscono ed esaminare le ridondanze che ne sono la chiave semantica o verbale. Il mito di Orfeo ha infinite variazioni letterarie, pittoriche, musicali; non ha un’origine assoluta, si forma a partire da tradizioni diverse che si perdono nel ‘profondo pozzo del passato’, nelle strutture cogenti del Sapiens. Orfeo compare con il nome di Dioniso o come Gesù Cristo… Leitmotiv di tutte le avventure di Orfeo e dei suoi sinomini è la nostalgia (nostos = ritorno e algia dolore) che si declina nell’orphéon e nella musica come nell’avventura del triste eroe (orphanos)…
Il Mito di Orfeo, 2019
Orfeo: un mito più volte rivisitato nel corso della storia della letteratura mondiale. In questo breve articolo esamino le connessioni e le differenze tra tutte le versioni di questo mito.
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in "L'immagine invisibile. La Tomba del Tuffatore nel cinquantesimo della scoperta" a cura di G. Zuchtriegel, Artem, Napoli, 2018, pp. 93-101
Il Volume è stato realizzato nell'ambito del progetto MArS. Mito, Arte, Società. Padova centro di eccellenza per lo studio del linguaggio delle immagini nel mondo antico, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che lo ha selezionato tra i migliori progetti di ricerca presentati nell'edizione
Un possibile rapporto e confronto. È necessario, prima di tutto, inserire uno schema visivo riassuntivo del possibile rapporto fra le concezioni dell'Orfismo, quelle nascoste nei cosiddetti Misteri Eleusini e quelle filosoficamente implicite nella costituzione della religione olimpica greca. Esso costituirà il termine di confronto ed il presupposto costante delle argomentazioni sviluppate in seguito e verrà ampliato e ripreso, in modo arricchito, dalle argomentazioni stesse alle quali ha dato adito. Lo schema è il seguente: ORFISMO SEPARAZIONE SUPERO INFERO MORTE MISTERI ELEUSINI DIVINITÀ OLIMPICHE VITA ANIMA CORPO Credo si possa sostenere che i Misteri Eleusini contraddistinguano una concezione religioso-filosofica e teologico-politica nella quale il concetto e la prassi legata alla vita dell'Essere in generale -una connesssione privilegiata deve essere qui posta con la concezione dell'Essente parmenideo -non abbandoni mai il piano di una stretta ed invalicabile immanenza. Essere nella vita e per la vita qui significa infatti far valere continuamente e costantemente la potenza e l'atto creativo, insito ed ineliminabile nella manifestazione della vita in generale stessa, come se essa debba essere pensata come un originario cuore mentale capace di consentire l'espressione, la manifestazione e l'unità collettiva delle singole determinazioni soggettive (apparentemente inerti od in movimento: vegetali, animali, uomini). Qui Natura e Ragione non si distaccano e si divaricano reciprocamente, per opporsi stabilendo la situazione tradizionale del dominio e della comune soggezione: al contrario l'unità della potenza naturale è sempre in atto, creativamente e -dal punto di vista razionale e dialettico -collettivamente. La spontaneità positiva di ogni atto creativo umano o non-umano si garantisce ed autolegittima come effetto di una sacralità originaria e centrale, ineliminabile e, pertanto, necessaria. Demetra e Dioniso, come parte femminile e maschile di questa sacralità, rappresentano a livello umano l'intreccio indivisibile costituito dalle passioni ed i desideri più profondi e vitali, più naturali e razionali nel tempo stesso. Qui il sacro originario resta indiviso e collettivamente partecipabile, per effetto della penetrazione e vitalizzazione divina, nello stesso tempo spirituale e materiale. Pensiero ed azione si liberano nell'esaltazione dei cuori, delle menti e dei corpi. Con il sopraggiungere, alla fine del VI secolo a.C., il formarsi e costituirsi delle concezioni dell'Orfismo (dal mitico predecessore degli stessi Omero ed Esiodo, Orfeo), si assiste invece ad una integrazione e nello stesso tempo ad una speciale trasformazione dell'orizzonte tradizionale della religione olimpica greca, che vale come il tentativo di imporre una limitazione -una moderazione assoluta -al dinamico sviluppo della vita economico-sociale delle collettività greche in formazione (le póleis). 1 Nel momento in cui la potenza naturale e razionale indivisa e partecipata -che i culti eleusini giustificano come visione religiosa a fondamento di una politica democratica immediata e diretta, dove sensibilità ed intelletto non si scostano reciprocamente -viene suddivisa e coordinata gerarchicamente nella vita cittadina tramite quella regolazione unitaria e distaccata promossa dal connubio fra Dike (Giustizia) e Nomos (Legge), si assiste alla negazione della sacralità originaria ed intoccabile della Natura-Ragione, all'uccisione sacrificale di
C. Battistella, M. Fucecchi (curr.), Dopo Ovidio. Aspetti dell’evoluzione del sistema letterario nella Roma imperiale (e oltre), Milano-Udine, Mimesis, 153-169., 2019
Studio sui modi dell'influenza ovidiana sulle Metamorfosi di Apuleio. Al di là delle non numerosissime allusioni e riprese testuali, una lezione importante che Apuleio sembra aver imparato da Ovidio è l’uso di sottili metalessi per stimolare il coinvolgimento del lettore, che è continuamente esortato a vedere, capire, immaginare, stupirsi, (non) credere: tutte azioni che facilitano l’ingresso del lettore nell’universo narrativo e, direbbe Coleridge, la sua “temporanea sospensione dell’incredulità”.
2019
Alessandra Romeo, Davanti allo sguardo di Orfeo, Fata Morgana 37, 2019, pp. 57-74 ABSTRACT This paper focuses on the character of Eurydice in Underworld, relying on the Latin versions of the Orphic myth in Virgil and Ovid. Latin poets depict Orpheus as being unable to obey the ‘prohibition of glance’ imposed by the gods and behaving like a human being rather than a hero. In the Middle Ages allegorical interpretation prevails. But from Humanism onwards the myth of Orpheus and Eurydice happens to be narrated afresh as a ‘love story,’ in which the female protagonist’s profile undergoes a wide range of modifications. Here we take into consideration the dramaturgical and cinematographic reworkings that put at the center the dialectic of couple as a human adventure
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Nomismata. Studi di numismatica antica, a cura di Lavinia Sole e Sebastiano Tusa, Edizioni di Storia e Studi Sociali, 2016
Gli Spazi Della Musica, 2013
laNOTTOLAdiMINERVA. Journal of Philosophy and Culture, 2024
Studia Ephemeridis Augustinianum 101, 2006
ITALIANISTICA Rivista di letteratura italiana PISA · ROMA, 2018
I DUE TURNUS di ARDEA è di ARICIA, 2022