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nome della stella è 'Assenzio', e molti uomini sono periti per quelle acque, perché sono diventate velenose. Apocalisse 8:10-11 Durante la corsa agli armamenti nucleari negli anni della Guerra Fredda ci fu un proliferare di narrazioni che si concentravano su apocalittiche visioni causate dall'uso dell'arma nucleare durante un eventuale terzo conflitto mondiale. Su questo spettacolo di un mondo desolato incombeva, onnipresente, lo spettrale fungo atomico causato dall'esplosione delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki. All'incubo della distruzione totale del genere umano scatenato dal ricorso alle armi atomiche a lungo viene contrapposta, tuttavia, sia in campo scientifico che letterario, la visione utopica di un "atomo pacifico" finalizzato alla produzione di una quantità inesauribile di energia per lo sviluppo dell'umanità. Seppur preannunciata da una serie di incidenti nucleari verificatisi in centrali atomiche "civili" nel cors...
Premessa ed obiettivo del lavoro A quasi quarant'anni di distanza e alla vigilia del nuovo dibattito sul nucleare (questa volta oggetto del contendere è la localizzazione e la costruzione del Deposito Nazionale delle scorie nucleari a seguito della pubblicizzazione della Carta dei Siti) vale la pena ripercorre le pagine delle cronache che accompagnarono il programma nucleare degli anni '70 ed '80 avendo come filo conduttore la vicenda della centrale di Trino Vercellese. Per non commettere gli stessi errori e non trovarsi per altri quarant'anni in mezzo al guado.
Aut Aut, 2023
Si fa presente che "aut aut" non pubblica recensioni e non accetta testi di ampiezza superiore a. battute (note e spazi compresi).
Il Progresso, 2022
Rinascita del nucleare nel mondo di Ettore Ruberti pubblicato il 05 Set 2022 Ettore Ruberti A differenza di quanto sostenuto dai mass media nazionali, il nucleare a livello mondiale sta vivendo una seconda giovinezza. In particolare, l'Asia è protagonista di quello che è stato definito un rinascimento nucleare. E giustamente alche l'UE lo ha aggiunto nei suoi programmi.
Tuttavia, in generale, parlare di terrorismo significa entrare in un territorio estremamente scivoloso, per le controversie del termine, per la difficoltà di trovare un fondamento stabile al concetto, perché non è chiara la differenza tra freedom fighters e terroristi, ad esempio. Il problema è anche giuridico: bisogna capire fino a che punto terrore significa esclusivamente l'impiego di armi contro civili. Da questo punto di vista, sarà necessario indagare il modo in cui il mondo dei media espone queste tematiche e con quale livello di approfondimento.
Dott. Silvio Gamerra - La Guerra Fredda del XXI secolo il Nucleare, 2022
Il nucleare in guida sintetica e le relazioni tra Putin, Trump e Xi (il triangolo del caos).
Nel 2002 Harrison Ford e Liam Neeson interpretarono due ufficiali sovietici in uno dei film più ambiziosi della cinematografia indipendente. L'obiettivo fu quello di raccontare una storia di eroismo e abnegazione sepolta in un consapevole oblio per più di 30 anni. I momenti fatidici in cui un pugno di coraggiosi marinai sovietici scongiurarono una catastrofe operando all'interno di uno dei sottomarini orgoglio della marina sovietica impegnata allora nel confronto con gli Stati Uniti.
Nuovo Giornale Nazionale, 2024
un'analisi rapida ed aggiornata della deterrenza nucleare russa
1953
L'ingranaggio e la prassi della pubblica amministrazione, con la pletora di personale e il crescente attrito degli intricati ruotismi, sempre più aumentano la loro inerzia passiva, e sempre più diventano adatti a cedere ad esigenze non di natura collettiva e "morale", ma solo derivate da appetiti di speculazione e da manovre dell'iniziativa capitalistica. Ciò non deriva dal fatto che il capitalista sia divenuto più negriero e il pubblico impiegato più venale, ma dalla legge del corso storico, ed è una prova che una rivoluzione sociale incalza. E se la rivoluzione incalza, e tuttavia non è vicina, gli effetti di una simile schifosa situazione su due o tre decenni che dobbiamo vivere così, non faranno che svilupparsi clamorosamente in tal senso.
Quasi sempre, oggi, i valori vengono presentati come atti di libera scelta. E quasi sempre, d’altra parte, questa libera scelta viene pre-compresa come arbitraria scelta. Arbitraria perché considerata non riconducibile a una ragione capace di conoscere quei valori. Si tratta di quell’atteggiamento teorico che alcuni denominano “noncognitivismo etico”. È, d’altra parte, noto che al “noncognitivismo etico” si contrappone il “cognitivismo etico”, inteso come concezione secondo cui la ragione può – invece – conoscere i valori. Questa seconda concezione, però, trova nel mondo contemporaneo sempre più diffusi avversari, sulla base dell’argomentata insostenibilità di una conoscenza oggettiva dei valori, capace – in quanto tale – di imporsi indiscutibilmente a tutti. In questo libro si mostra come è possibile, oggi, un itinerario critico che vada oltre il dilemma tra cognitivismo etico e noncognitivismo etico. Il valore non può non essere soggettivo – in quanto è legato a una scelta di libertà – e non può non essere oggettivo, in quanto deve muoversi all’interno di limiti invalicabili, segnati dal mondo della vita (umana) di cui fa parte. L’atto di libertà che si sostanzia nel valore circola – e non può non circolare – all’interno del mondo della vita di cui fa parte e della linea di catastrofe che oggettivamente ne segna inviolabili confini. In questo senso, la catastrofe è orizzonte del valore. Ne è occasione strutturale di percettibilità. Allo stesso modo, l’orizzonte fa percepire l’emergere del cielo dalla linea ultima che lo circoscrive. Di questa percezione della catastrofe come orizzonte del valore possono cogliersi nel tempo moderno notevoli tracce, non sempre percepite come tali, di cui in questo itinerario si presentano alcune figure. Figure da intendere come luoghi della crisi. Là dove cresce il pericolo, cresce anche ciò che salva.
Caietele Echinox, 2020
For Jacques Derrida, the autobiographical writing of the Confessions of J. J. Rousseau fills a void, comparing to an act of onanism, not directly according to nature. The text is catastrophe because it deceives and destroys nature, if the writing, the supplement, or the text introduces unnaturalness into life, in a narrative, autobiographical key. The writing does not close the circle of seduction, producing a text that is sufficient unto itself, because the text needs the other, the other one who is outside the text and who gives the text the status of a social, shared, existing object. I will try to demonstrate that all the things which are out of the text communicate with all the elements which stay inside the text. The catastrophe of the text becomes a strategic definition for describing the experimental processes of language, the same processes which circumvent the subjective censorship of autobiography and the objective censorship of history.
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Rivista Italiana di Filosofia del Linguaggio, 2023
TRansform.iItalia 28 agosto 2024, 2024
EtruriaNatura, 2022
Il Progresso, 2020
TheDailycases, 2025
La guerra nella cultura e nella società italiana dal Novecento ai nostri giorni, a cura di Ilona Fried, «Nuova Corvina». Rivista di Italianistica dell'Istituto Italiano di Cultura di Budapest, n. 28-29, 2015, pp. 154-163
Mediascapes journal, 2020
Medical Humanities & Medicina Narrativa , 2021