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2021
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Le Small Wars: teoria e prassi di tipologie di conflitti che rifuggono dalla logica e categorizzazione occidentale e che vengono combattuti in teatri al di fuori degli spazi europei.
Riflessi .6, 1998
Breve excursu sui mini stati nel mondo, per la rivista delle Ferrovie dello Stato
2013
L'incursione militare francese nel Mali, ha mostrato ancora una volta la natura della guerra imperialista moderna da noi analizzata più volte sulla rivista. Un "piccolo" focolaio di guerra in un'area desertica, che i più considerano marginale rispetto ai grandi punti storici di frizione, si è immediatamente collegato alla situazione dei paesi limitrofi, la Libia prima degli altri, toccando l'Algeria e ovviamente gli interessi dei grandi paesi imperialistici. Tutto ciò nel contesto sociale che ha visto l'intero Nordafrica e buona parte del Medio Oriente incendiato dalle proteste di piazza e dagli scioperi. Il filo conduttore che collega questi avvenimenti è la condizione di instabilità sociale e politica permanente del capitalismo. La borghesia si dimostra ormai incapace di far fronte a situazioni di caos tanto ripetute da diventare un fatto permanente. Quella francese, ad esempio, ricorre alle armi non più per consolidare la propria presenza e le proprie attività economiche in un'area sulla quale aveva un controllo incontrastato, ma per porre rimedio a una inesorabile corrosione di questo controllo.
ISTRIA RELIGIOSA E CIVILE TRA ETÀ MODERNA E CONTEMPORANEA Miscellanea di studi in memoria di Antonio Miculian a cura di Rino Cigui, Kristjan Knez e Chiara Vigini, Società di studi storici e geografici, Pirano Društvo za zgodovinske in geografske študije, Piran, 2020
Questo articolo descrive un periodo particolarmente burrascoso per l’Istria veneta: la fine della secolare Repubblica di Venezia. In particolare quella che è normalmente considerata la Prima dominazione austriaca (1797-1805). In questo intervento però la grande storia rimarrà sullo sfondo, gli avvenimenti saranno, infatti, ricostruiti attraverso il punto di vista del feudo di Momiano e dei suoi abitanti.
(a proposito di Minoranze negli imperi. Popoli fra identità nazionale e ideologia imperiale, a cura di Brigitte Mazohl e Paolo Pombeni, Bologna, Il Mulino -Annali dell'Istituto storico italogermanico in Trento, 2012) Attorno alla categoria politologica di Impero nell'età contemporanea si sono accesi negli ultimi anni nuovi interessi, testimoniati da una lunga serie di studi di diverso taglio, spessore ed approccio disciplinare 1 . Un apporto scientifico di rilievo è giunto dall'Istituto storico italo-germanico in Trento, che ha dedicato all'argomento due volumi dei suoi Annali. Il primo, dal titolo Gli imperi dopo l'Impero nell'Europa del XIX secolo, ha visto la luce nel 2008 a cura di Marco Bellabarba, Brigitte Mazohl, Reinhard Stauber e Marcello Verga, il secondo (di cui qui ci occuperemo) è un volume collettaneo che raccoglie gli Atti della LIII Settimana di studio Le minoranze e i loro imperi. I popoli tra identità nazionale e ideologia imperiale , tenutasi a Trento presso la Fondazione Bruno Kessler dal 19 al 22 settembre 2011. In diciotto contributi studiosi di diversa formazione e provenienza offrono la loro lettura dei vari modelli di Impero che hanno preso forma tra secondo Ottocento e primo Novecento, fino alla prima guerra mondiale: da quello asburgico a quelli britannico, tedesco, russo, ottomano, alla ricerca degli elementi di coesione, delle ideologie e soprattutto del rapporto con le minoranze interne, come esplicitato nel titolo.
Corriere del Mezzogiorno, 2005
Tolto il segreto sui documenti americani relativi all'installazione, nei primi anni '60, di testate nucleari nella base militare di Gioia del Colle (Bari). Palazzo Chigi, 44 anni fa, scelse di mantenere un terribile segreto: sui cinquanta megatoni ospitati nel Tacco d'Italia. La prova? « It clearly makes no sense to continue to classify the existence of the Jupiters and their locations, but the Italian Government seem to want it that way for political reasons ». Lo scrisse il 18 settembre 1961 Alan G. James, funzionario dell'Ufficio per gli Affari europei del Dipartimento di Stato Usa, in un rapporto finora inedito. Traduzione: « Non ha evidentemente senso continuare a mantenere segreta l'esistenza degli Jupiter e il loro dislocamento, ma il governo italiano sembra volere questo per motivi politici». Cinquanta megatoni sono, nelle scala della guerra nucleare, equivalenti a 50 milioni di tonnellate di tritolo; e alla potenza di 3.500 bombe atomiche uguali a quella che nel 1945 distrusse Hiroshima, in Giappone, uccidendo 127.000 persone. Quei megatoni, all'inizio degli anni ' 60, costituivano la potenza di trenta missili statunitensi Jupiter dislocati in Puglia. Pronti ad essere lanciati verso l'Urss e i Paesi del blocco sovietico. Da dieci siti, nel raggio di 45 chilometri dall'aeroporto militare di Gioia del Colle. Quel rapporto, custodito dagli archivi statunitensi del NSA (National Security Archive) e ora desegretato, racconta la storia dei missili. Missiles. The small "cold war" of Puglia against the USSR
Studi Francescani, 2016
Allo scoppio della prima guerra mondiale, la condizione del clero italiano nei confronti degli obblighi di leva si colloca nel limbo apertosi in conseguenza dell'Unità d'Italia, che sarebbe rimasto tale fino ai Patti Lateranensi del 1929. Con la legge n. 5097 del 27 maggio 1869 era stata abolita, infatti, la dispensa dal servizio militare per i seminaristi e per i chierici degli Ordini religiosi, che solo in minima parte, sulla base di una regolamentazione piuttosto complicata, potevano sottrarsi alla leva. In seguito alle leggi Ricotti del 1873 e 1875, con cui veniva riordinato il sistema di reclutamento dell'esercito, diventava possibile per gli studenti evitare la ferma normale di tre anni attraverso la richiesta di prestare servizio volontario per un anno, scegliendo il corpo cui essere assegnati e pagando un'apposita tassa. I chierici religiosi, pressoché tutti studenti di teologia all'età della chiamata al servizio militare, sceglievano in massa questa strada, optando prevalentemente per l'assegnazione ai reparti di sanità 1 . Tra gli anni Sessanta e Settanta del sec. XIX, inoltre, era stata gradualmente eliminata la figura del cappellano militare, prevista negli ordinamenti degli Stati italiani preunitari e del neonato Regno d'Italia. L'abolizione fu formalmente dovuta a motivi di bilancio, ma è evidente come le vere motivazioni fossero di natura ideo-001 Cfr. V. Ilari, Storia del servizio militare in Italia 2, La «nazione armata» , Centro militare di studi strategici-Rivista militare, Roma 1990, 288 e A. Manfredi, Vescovi, clero e cura pastorale. Studi sulla diocesi di Parma alla fine dell'Ottocento, Editrice Pontificia Università Gregoriana, Roma 1999, 88-96. Circa i frati Minori toscani, a puro titolo di esempio, sono consultabili alcune pratiche per il rinvio del servizio militare per motivi di studio di 6 studenti novizi relative al 1914: Firenze, Archivio Storico della Provincia di S. Francesco Stimmatizzato (d'ora in poi ASPSFS), Provincia di S. Bonaventura 111. I FRATI MINORI TOSCANI E IL PRIMO CONFLITTO MONDIALE Andrea Maiarelli 524 andrea maiarelli logica, basate sulla contrapposizione tra Stato liberale e Chiesa cattolica 2 .
Annuario Istituto Nazionale di Studi Verdiani, 2017
Abigaille, Giovanna d'Arco and Odabella. The dynamic and the pitch of their vocal lines, their gestual behaviour, their persuasion power and the relation with the managing of crown and sword in post napoleonic and Risorgimento's female warriors.
Le Brigate Rosse, una storia Italiana, come l'ha definita il suo leader storico Mario Moretti, oppure soltanto un fenomeno italiano ma inserito in un contesto soverchiante come quello della guerra fredda?
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Archeo num. 432, 2020
Quaderni di Gestalt, 2022
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Società pesarese di studi storici, Atti, 2017
Minerva Edizioni, 2013
Antologia Vieusseux, 2018
Alcuni frati Minori negli episodi di "ribellione" tudertina tra gli anni 1328 e 1332, in Franciscana. Bollettino della Società internazionale di studi francescani, XVII (2015), pp. 109-150, 2015
Antiqua Beneventana. La storia della città romana attraverso la documentazione epigrafica, a cura di P. Caruso, Benevento 2013, 471-485
in Giuseppe D'Acunto, Carmelo Marabello (a cura di), "Mappe. Architetture, cinema, cartografie, immagini del presente", Mimesis-IUAV, Milano, 2020
LANX. Rivista della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici - Università degli Studi di Milano